Lungo l'intera storia del pensiero, il legame tra biografia e speculazione filosofica si è spesso rivelato determinante, ma mai come in Giordano Bruno, che guardava alla propria vita come a un dono degli dèi, in vista di un destino eccezionale. Lo testimonia questa documentata biografia, che, scritta dal massimo interprete di Bruno, offre anche la migliore chiave d'accesso al nucleo più profondo della sua esperienza filosofica. Un'esperienza, e una vita, eminentemente rinascimentali, indagate e raccontate con maestria, fino al culmine del celebre processo; e qui, prendendo le distanze dal mito di un Bruno pronto a immolarsi quale martire del libero pensiero, Ciliberto lo mostra impegnato a giocare tutte le proprie carte per salvarsi. Solo dopo ottanta mesi di prigionia e di travaglio interiore, Giordano Bruno sceglierà la morte - e riuscirà nello stesso tempo a capovolgere il rapporto con gli inquisitori, ergendosi a giudice e riducendo la Congregazione al ruolo di imputato davanti al tribunale della verità.
Il giornalista Igor Righetti, cugino di Alberto Sordi, ha scritto questo libro inedito sulla vita privata del suo illustre parente in occasione del centenario della sua nascita che farà scoprire, per la prima volta, chi fosse Sordi fuori dal set e dalle apparizioni televisive ufficiali. Svela, inoltre, le tante menzogne raccontate su di lui. Il volume, unico sia per gli aneddoti e le curiosità sia per le foto esclusive provenienti dagli album di famiglia e da Reporters Associati & Archivi, presenta anche le testimonianze di alcuni cugini dell'attore: da parte della madre Maria Righetti e del padre Pietro Sordi. Ci sono, inoltre, i ricordi inediti di alcuni suoi amici, amori e personaggi del cinema e della tv con i quali lavorò. Tra questi, Rino Barillari, Pippo Baudo, Patrizia de Blanck (con la quale Sordi ebbe una love story), Elena de Curtis (nipote di Totò), Sandra Milo, Sabrina Sammarini (figlia di Anna Longhi) e Rosanna Vaudetti. Il libro viene arricchito con il CD della prima canzone dedicata a Sordi Alberto nostro, della quale Igor Righetti è autore e compositore con Samuele Socci. Un piacevole volume utile anche alle nuove generazioni perché la memoria storica di un grande attore come Alberto Sordi non vada perduta e, al contrario, rigeneri. Prefazione di Gianni Canova.
"Sono come incapsulata nel silenzio di un urlo che dura ormai da tutta una vita. E senza che nessuno mi abbia detto niente, capisco da sola che hanno ucciso mio padre. Mentre io guardavo un film sdraiata sul divano del soggiorno, mio padre moriva..." Rita ha 34 anni quando suo padre, il generale dalla Chiesa, viene assassinato dalla mafia. "Mi salvo da sola" inizia proprio dal racconto di quel dramma, e del grande amore che la legava a lui. Amore e dolore, felicità e perdita, successi e delusioni sono stati la costante altalena della sua vita. Con un unico punto fermo a cui potersi ancorare: se stessa. Rita rivive tutto, sia i momenti difficili sia quelli felici accanto a Fabrizio Frizzi, l'altro uomo importante della sua vita, e lo racconta in questo libro "liberatorio" e pieno di sentimento. Un racconto che unisce sensibilità e passione, tenerezza e rabbia, commozione e autoironia: "C'è amore e forza, per me, in ogni parola. Questa sono io".
La vita è una milonga, bisogna saperla ballare. In questi due versi di un tango argentino si potrebbe riassumere l’umana vicenda di Gianni Minà. Perché forse non c’è stata, nella storia del giornalismo italiano, vita più smisurata e temeraria della sua, e nessuno che l’abbia saputa ballare con maggiore esuberanza, empatia e curiosità. Per la prima volta Minà ce la racconta in prima persona, con tutti i suoi stupori, le sue risate, le sue amarezze. Come un capitano in esilio che ha magicamente conservato il sorriso leale e disarmante di un funambolo.
Sfila in queste pagine l’abbecedario di una generazione e di un secolo: Muhammad Ali, Jorge Amado, i Beatles, Fidel Castro, Adriano Celentano, Robert De Niro, Gabriel García Márquez, Dizzy Gillespie, Sergio Leone, Diego Armando Maradona, Rigoberta Menchú, Pietro Mennea, Mina, Gianni Morandi, David Alfaro Siqueiros, Tommie Smith, Massimo Troisi, Emil Zátopek. Di nome in nome prendono forma di romanzo le avventure di un ragazzo partito da un quartiere di Torino, in calzoncini corti, da una famiglia di origine siciliana, da un maestro in sedia a rotelle.
Storia di un boxeur latino non è un’autobiografia. È una dichiarazione d’amore alla vita, alla musica, allo sport e agli ideali d’altri tempi. È la storia di quando ci si batteva contro le ingiustizie perché l’ingiustizia contro cui battersi, in ogni tempo e luogo, è sempre la stessa. La storia di quando si poteva giocarsela finché si aveva fiato. E i desideri, quelli veri, erano il tema della vita.
Nato a Brooklyn nel 1935, Woody Allen ha iniziato la sua carriera nello spettacolo a sedici anni, scrivendo battute per un giornale di Broadway, e ha continuato a scrivere per la radio, la televisione, il teatro, il cinema e il New Yorker. Ha lasciato la stanza dello scrittore decenni fa per diventare comico nei locali notturni e, da allora, un regista conosciuto in tutto il mondo. Durante sessant'anni di cinema, ha scritto e diretto cinquanta film, recitando in molti di essi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, diverse statue sono state erette in suo onore (qualcosa di cui non riuscirà mai a capacitarsi) e i suoi film sono stati studiati nelle scuole e nelle università di tutto il mondo. In A proposito di niente, Allen racconta dei suoi primi matrimoni, con una fiamma della giovinezza e poi con l'amata e divertente Louise Lasser, che evidentemente adora ancora. Racconta anche della sua storia e dell'amicizia eterna con Diane Keaton. Descrive la sua relazione personale e professionale con Mia Farrow, che ha dato vita a film divenuti classici fino alla loro burrascosa rottura, per la quale l'industria dei tabloid ancora li ringrazia. Afferma di essere stato il più sorpreso di tutti quando a 56 anni è iniziata una relazione romantica con la ventunenne Soon-Yi Previn, diventata una storia d'amore appassionata e un matrimonio felice che dura da oltre ventidue anni. Ironico, pienamente sincero, pieno di guizzi creativi e non poca confusione, un'icona della cultura mondiale racconta, non richiesto, la propria storia.
Studiare la biografia di Muhammad è essenziale per comprendere l'Islam, la cui professione di fede si basa sul binomio indissolubile dell'unicità di Dio e della veridicità della missione del suo Inviato. Il punto di vista critico adottato nel volume, non usuale nella storiografia euro-americana, è quello di una analisi "dall'interno", che privilegi la comprensione che i musulmani hanno della loro storia sacra. Il libro si confronta innanzi tutto con le molteplici biografie del Profeta circolanti in Occidente, superando la vecchia orientalistica e aggiornando la nuova. Ambisce poi a delineare un profilo a tutto tondo del fondatore dell'Islam che tratteggi l'immagine di un uomo dalla personalità intrigante e sfaccettata: un mistico e un predicatore, certo, ma anche un uomo politico e un condottiero. L'autore accede direttamente alle fonti primarie in arabo, a partire dal Corano per arrivare alle sire (biografie) medievali e - novità non indifferente - contemporanee. Un capitolo finale è dedicato alla successione politica di Muhammad, un'epoca travagliata di lotte da cui emergeranno le due grandi ramificazioni dell'Islam, il sunnismo e lo sciismo.
La tensione utopica che attraversa la vicenda esistenziale e la scrittura di Ignazio Silone, nella molteplicità delle forme in cui si esprime, attinge sempre allo stesso pozzo dell'eredità cristiana, a quella sotterranea corrente costituita dalle "pazze" verità d'indiscussa origine evangelica, le quali, anche quando approdano su altri lidi ideologici, restano in ogni caso fedeli a se stesse. «Socialista senza partito e cristiano senza Chiesa», come emblematicamente si autodefinisce, Silone rifugge da ogni tipo di condizionamento e di etichetta, obbedendo ai moti più profondi della sua coscienza e giungendo ad accordare la sua fiducia solo a un cristianesimo libero dai dogmatismi ecclesiastici, a quel «cristianesimo demitizzato, ridotto alla sua sostanza morale», in grado di occuparsi della "redenzione" sociale del mondo. «Fu nel momento della rottura che sentii quanto fossi legato a Cristo in tutte le fibre dell'essere».
Sono numerosi gli scrittori che hanno voluto delineare i tratti spirituali e l'attività di John Henry Newman. La vita di questo pensatore e teologo di genio, poeta, predicatore, educatore e modello di santità, attraversa tutto l'Ottocento (dal 1801 al 1890) e le sue opere hanno esercitato e continuano a esercitare un influsso potente. All'interno del cattolicesimo la poliedrica attività di Newman fu sprone costante a un rinnovamento interiore aperto a ogni valore autentico e alieno solo da ogni settarismo e da ogni angustia di spirito. Parlare di una tale personalità senza incorrere in quei difetti ed errori che di solito minacciano e impoveriscono la qualità di una biografia è sicuramente un'impresa ardua.
«Ho aspettato di saperci forti prima di scrivere nuovamente. Ho tentato di registrare i mutamenti, la schiuma del cambiamento, dalla perdita di ogni punto di riferimento fino a questo istante in cui il cielo diventa sgombro, quasi di colpo.
«È a questo punto che arriva la 'vita dopo'».
Antoine Leiris ha perso la moglie il 13 novembre 2015 al Bataclan. Non avrete il mio odio, il suo libro precedente, raccontava i giorni immediatamente successivi, il modo in cui lui li ha vissuti insieme a Melvil che allora aveva un anno e mezzo. Quattro anni dopo, Antoine e Melvil sono entrambi cambiati, sono cresciuti. Antoine non è più lo stesso uomo né lo stesso padre e Melvil non è più un bebè, è un bambino. È questo il viaggio che racconta Noi due. Il viaggio di un uomo e di suo figlio lungo il cammino della vita. Malgrado tutto. Un racconto luminoso e ricco di affetti, che dimostra come la scrittura sia fonte e testimonianza stessa dell’amore per la vita.
Marie Curie è una donna povera e bella, figlia di una nazione oppressa. Una vocazione potente la costringe a lasciare la sua patria, la Polonia, per andare a studiare a Parigi, dove vive per lunghi anni in solitudine e difficoltà. Poi, incontra un uomo: è un genio come lei, lo sposa e la loro felicità è unica. Insieme, attraverso uno sforzo accanito, riescono a isolare un elemento magico, il radio. La loro scoperta non solo dà origine a una nuova scienza e a una nuova filosofia, ma offre agli uomini il modo di guarire una malattia terribile. Ma all'apice della gloria la tragedia colpisce Marie: la morte le porta via il compagno della sua vita. Con la disperazione nel cuore e il fisico minato da diversi mali, porta avanti da sola l'opera intrapresa col marito, e imprime un decisivo sviluppo alla scienza creata in collaborazione con lui. Marie Sk?odowska Curie (1867-1934), prima donna di scienza a ricevere riconoscimento mondiale, è stata una dei più grandi scienziati del XX secolo. Scritta dalla figlia Ève, questa biografia, basata su esclusivi documenti di famiglia, racconta i leggendari risultati di Marie Curie nella fisica e nella chimica, premiati con due Nobel (nel 1904, con il marito, e nel 1911), ma anche la sua storia privata e personale, che solo chi visse al suo fianco poteva svelare.