Ma è proprio impossibile rendere "quotidiano" il Natale? Non impossibile, ma certamente non facile, soprattutto perché, soffocati da mille preoccupazioni, non facciamo maturare i semi di bontà che lungo il nostro cammino via via sono stati depositati nel cuore dalle persone care con cui siamo cresciuti e da tante persone incontrate nelle più svariate circostanze...
È il più famoso tra i racconti natalizi scritti da Dickens, nel 1843. Un racconto che ha avuto la forza di attingere all'immaginario popolare e a sua volta plasmarlo con forza. Per esempio, il personaggio di Paperon de' Paperoni in inglese si chiama Scrooge McDuck, lo stesso nome cioè dell'"avaro cattivo e senza cuore" di questo racconto dickensiano. Scrooge è talmente cattivo e avaro da rifiutare anche il calore del Natale, per lui solo una perdita di tempo e di soldi. Sarà il fantasma del suo ex socio Jacob Marley a visitarlo per primo. Poi lo visiteranno altri tre spiriti, che gli restituiranno in rapida sequenza la visione del suo Natale passato (di quando cioè lui era un bambino solo e triste), di quello presente (quello del suo contabile Cratchit e del figlio in predicato di morte per la mancanza di cure adeguate) e infine del Natale futuro, quello della sua morte, che verrà accolta con derisione e freddezza da tutti i suoi conoscenti. È in questo momento che il vecchio avaraccio si pente dei suoi comportamenti e cambia finalmente registro, ravvedendosi e celebrando in modo adeguato lo spirito del Natale, con generosità e trasporto per gli affetti familiari.
Un’introduzione a cosa sia il tempo del Natale, questo gioioso periodo dell’anno che segue l’Avvento e ci porta all’Epifania. Il senso del Natale è dato dal paradosso dell’eterno che «entra» nella Storia. Di fatto la nascita del figlio di Dio tramite Maria svela agli uomini il loro destino: l’essere nati per divenire a loro volta figli del Padre. Il tempo natalizio ci porta dentro i misteri che coinvolgono la vita di Maria e di Gesù Bambino. Tutti accorrono alla grotta, dai pastori ai magi, che disobbediscono a Erode poiché da subito c’è chi si scandalizza di questa nascita portentosa. Ma c’è chi l’attendeva, come Anna e Simeone, quando Maria e Giuseppe portano Gesù al tempio. Il Natale compie l’attesa messianica, dei profeti e di un intero popolo.
Natale, quanti modi ci sono per declinare questa parola? Presepe, albero, stella, auguri, vacanza, bianco, babbo, famiglia, messa, cena... Sette scrittori si misurano in questa antologia con il tema del Natale. Liberi di sviluppare una narrazione sul tema che da duemila anni in qua è vissuto a tutte le latitudini, si sono sbizzarriti. E non si tratta certo di storie scontate o necessariamente di buoni sentimenti. La letteratura è piena di storie natalizie, non c'è autore classico che non abbia provato a raccontare a suo modo questa festa cristiana e pagana insieme. Questa volta l'antologia di fine anno non si tinge di giallo; gli autori tradizionalmente impegnati nelle raccolte a tema abbandonano investigatori e delitti per dedicarsi a storie di Natale, e insieme ad altri autori fanno ai lettori un regalo davvero speciale. Non è detto che il 25 dicembre si diventi più buoni, né che si accendano le luci dell'albero, in questa antologia ci sono racconti di ogni tipo: favole natalizie, storie malinconiche e di solitudine, ma anche di amicizia e di allegria, di regali mancati e di interni familiari...
Malik è un bambino curioso e quando scopre che il nonno Gaspare deve mettersi in viaggio per seguire una stella decide che in un modo o nell'altro ci andrà anche lui... Età di lettura: da 4 anni.
Questo libro fornisce un semplice strumento per aiutare l’incontro quotidiano con la Parola del Signore. I pastori vi potranno trovare un sostegno per la preparazione del commento quotidiano ai testi scritturistici della celebrazione eucaristica; i fedeli potranno essere incoraggiati a vivere l’insostituibile momento spirituale della meditazione personale o «lectio divina», rimanendo legati alla liturgia del giorno.
Il metodo seguito è duplice: si sono cercate la brevità e la semplicità del commento. La brevità, per dare la possibilità di una «pausa orante biblica e liturgica» anche a coloro che, per tanti motivi, avessero a disposizione poco tempo. La semplicità, per il desiderio di rendere accessibile al maggior numero di persone le ricchezze stupende e mai esauribili della Parola di Dio.
Il libro non nasce come testo scritto, ma come trascrizione di parole formulate nel contesto vivo dell’omelia nella Messa di ogni giorno. Ciò che si perde in precisione linguistica, forse si guadagna in vivacità. Questa, perlomeno, è la speranza. Alla quale se ne unisce un’altra: che, come affermava san Gregorio Magno, la Parola di Dio possa crescere con chi la legge.
A Natale in tutto il mondo cristiano, la cena della Vigilia e il pranzo del 25 dicembre seguono menù che sono gli stessi da almeno due secoli. All’interno di queste inalterate consuetudini, gli ingredienti si ripresentano con tranquillizzante ripetitività, quasi fossero essi stessi simbolo del Natale. Alcuni sono legati alla stagionalità (ma la loro forza simbolica è tale da farli comparire sulle tavole anche nell’emisfero sud), altri traggono la loro forza solo dal richiamo della tradizione, che recupera usi e materie ormai desueti. Ecco allora che ogni Natale ricompaiono dolci e pani speziati, che, al posto dello zucchero raffinato (prodotto dell’età moderna), utilizzano il miele e rispolverano spezie di cui s’è persa l’abitudine nella cucina di tutti i giorni.
Le narrazioni dell'infanzia di Gesù, contenute nei primi capitoli dei Vangeli di Matteo e di Luca non sono leggende né ricostruzioni fantasiose, ma sono storia, storia reale, avvenuta. Con tale consapevolezza va letto anche questo libretto, che ripropone, in un linguaggio poetico e musicale, in verità e in rima, il racconto della nascita di Gesù. Il linguaggio poetico nulla toglie alla veridicità e alla bellezza della narrazione evangelica, ma anzi ha la forza di esprimere l'invisibile e di far rivivere con intensità evocativa e nuova emozione i vari episodi. Un libro originale, dedicato a chi ama la poesia e la storia del Natale, la più grande storia del mondo.
Alcuni presepi inusuali e sorprendenti per lasciarsi nuovamente sorprendere dal Mistero del Natale.
In occasione di ciascun Natale la voce del parroco don Primo Mazzolari (1890-1959) si levava non solo nella forma della predicazione orale, propria del suo ministero presbiterale svolto prima a Cicognara e poi a Bozzolo (Mantova), ma pure nella forma scritta, affermatasi ben presto come naturale complemento del suo servizio e della sua attività. Sulle pagine di numerose testate che lo ospitavano come consueto collaboratore – L’Italia di Milano, L’Eco di Bergamo, Il Nuovo cittadino di Genova, dal 1949 il suo Adesso – si susseguivano con regolarità le sue meditazioni natalizie, frutto di una lettura non dotta ed erudita ma del personale accostamento del testo evangelico con la sua esperienza e il suo cuore.
Alcune di queste «elevazioni», come amava chiamarle don Primo, furono scelte da Rienzo Colla per una fortunata pubblicazione dal titolo Il Natale, La Locusta, Vicenza 1963, poi riedita più volte negli anni successivi. Altri titoli accostano la festività natalizia al nome del parroco lombardo, a indicare una consonanza profonda dei toni della sua predicazione con il senso della più intima e più amata delle feste cristiane.
Il testo che ora viene proposto non riproduce il volume del 1963. Pur mutuandone il titolo e le fonti – Adesso e le testate sopra ricordate – propone una diversa scelta, nell’intento di rendere ancora fruibile la parola ardente e innamorata di Primo Mazzolari. Attraverso la sua voce, nutrita di respiro e rimandi evangelici, si riassapora la domanda dell’uomo proteso nell’attesa di Dio; la meraviglia di un Dio che «prende dimora tra gli uomini»; la realtà di uno Spirito che «cammina» a dispetto di quanti lo vorrebbero imprigionare; la comunione fraterna che dà corpo e legittimità alla preghiera; la gioia di una promessa realizzata da incarnare nella quotidiana testimonianza.
Le più belle filastrocche e ninne nanne popolari raccolte in un libro che ha spunti didattici: le filastrocche trasmettono antica saggezza popolare, stravaganza dei contenuti e la loro ripetizione rinforza le capacità verbali e la memoria. La confezione del libro è una stampa su tela in cornice, da appendere al muro della cameretta! Età di lettura: da 3 anni.