Per una nuova cultura dell'handicap: non più "anormalità", ma difficoltà della persona nei rapporti con l'ambiente naturale e sociale. Diagnosi, trattamento e verifica degli interventi nella scuola, nel lavoro, nella famiglia.
Il capolavoro della psicologia sovietica, un classico della scienza del Novecento, nella prima traduzione mondiale integrale basata sull'edizione originale del 1934. L'introduzione e le note di Luciano Mecacci permettono di cogliere a pieno la ricchezza di temi dell'opera, allo spartiacque tra psicologia e linguistica, semiologia ed estetica. Lev S. Vygotskij (1896-1934), laureatosi in Giurisprudenza a Mosca nel 1917, segue nella Russia rivoluzionaria i propri interessi letterari, filosofici, linguistici, prima di dedicarsi più specificamente alla psicologia e alla pedagogia. "Pensiero e linguaggio" esce postumo nel dicembre 1934. Messo all'indice dallo stalinismo, verrà riabilitato nel 1956.
I saggi compresi in questo volume, nel quale viene presentata un'interpretazione globale della narrativa sveviana di indirizzo prevalentemente comparatistico, sono frutto di un corso di lezioni su Italo Svevo tenute dall'Autore presso il Dipartimento di Italianistica dell'Università di Trieste nel 1997. I capitoli affrontano problemi essenziali di una ricerca odierna sullo scrittore triestino sulla sua narrativa: la cultura europea di Svevo; il rapporto con l'ebraismo; il confronto con i Buddenbrock di Thomas Mann; il senso delle ascendenze flaubertiane; il rapporto con Schopenhauer e con Nietzsche anche attraverso la problematica del lavoro; le diverse forme e modalità di presenza della psicanalisi nella Coscienza di Zeno; il peso della guerra nella formazione dello stesso romanzo; il,rapporto con Joyce da un lato, e quello con il mondo inglese dall'altro. In appendice, cinque contributi saggistici sulla civiltà inglese, firmati "E.S.", pubblicati sulla "Nazione" di Trieste fra il dicembre 1920 e il gennaio 1921: "studi storici- oggi forse diremmo sociologici", come sottolinea l'Autore.