Questa biografia è scritta con stile giornalistico. Ripercorre la vicenda di Angelo Roncalli, dalle umili origini contadine all'elezione al soglio pontificio, alla lunga agonia e alla morte avvenuta il 3 giugno 1963.
Mi rallegro per l'opuscoletto di don Rossetti e mi auguro che sia letto da tante persone. Esso ritrae Benedetto XVI come vero maestro di teologia e di vita spirituale e Papa Francesco come uomo di profonda fede e carità, alla ricerca delle "pecore perdute"; entrambi a servizio del bene della Chiesa e dell'umanità. E' una vera e propria lode allo Spirito Santo che non abbandona mai la Chiesa e che in ogni circostanza ci stupisce con ispirazioni inaspettate. (Camillo, card. Ruini). Ho letto questo testo d'un fiato, perché è pieno di interesse e di fascino. Anche davanti a tante polemiche sempre presenti sui social, a favore, dell'uno e contro offre una lettura accattivante, fondata sui testi dei due pontefici, che ne mostrano l'unita nella diversità. Esso offre con "semplicità" una lettura dei due eventi (i due Papi) che dà serenità e pace e che invoglia a riguardare i testi, le fonti citate. Penso possa essere utile e fare del bene. Potrebbe anche essere un buon testo di catechesi nelle parrocchie (d. Ezechiele Pasotti).
No sabemos quién será el próximo Papa, pero sí podemos intuir, siquiera oscuramente, a qué desafíos habrá de enfrentarse y qué clase de dificultades entorpecerán su tarea. Aunque el teólogo católico George Weigel no aspire a responder al primer interrogante —es teólogo, no adivino—, sí arroja luz (mucha) sobre el segundo. Con la clarividencia propia de los pensadores más solventes, enuncia uno por uno los quehaceres que el próximo pontífice no podrá eludir sin infligir a la Iglesia un daño irremediable, los quehaceres que habrá de acometer con firmeza de espíritu y una ciega confianza en la gracia: entre otros, el fortalecimiento del espíritu misionero, la promoción de un diálogo interreligioso que orbite en torno a la verdad y tienda a ella, el robustecimiento del papel de la Iglesia en el mundo y, en un plano más prosaico, la renovación de la Curia.
El próximo Papa se erige así en un texto fundamental para todo católico al que le inquieten los problemas que hoy acechan a la Iglesia y que sienta vértigo ante un futuro aparentemente envuelto en brumas de incertidumbre.
Una serie di aneddoti storici sui papi che, a modo loro e nelle diverse epoche, hanno contribuito a cambiare il volto della Chiesa.
«Il 16 marzo 2019, nell'ambito degli Incontri Malatestiani, si è svolta a Santarcangelo di Romagna una giornata di studio dedicata a Clemente XIV Un pontificato chiave nel Secolo Riformatore (1769-1774). Organizzato dal Comune di Santarcangelo, dalla Compagnia della Disciplina della Santa Croce, dall'Istituto di scienze religiose Alberto Marvelli e dall'Associazione Sigismondo Malatesta, che ne assicurava anche la direzione scientifica, l'Incontro si poneva in ideale continuità con il Convegno svoltosi, sempre nella Rocca Malatestiana di Santarcangelo, il 7 e 8 ottobre 2005, L'età di papa Clemente XIV. Religione, politica, cultura, nella ricorrenza del terzo centenario della nascita di Clemente XIV (1705). Anche l'incontro del 2019 è stato tributario di una ricorrenza: quella dei duecentocinquant'anni dal conclave tenutosi nella Roma papale per assicurare la successione di Clemente XIII, morto improvvisamente il 2 febbraio 1719: conclave che portò, il 21 maggio seguente, dopo tre mesi di lavori, consultazioni, contrasti e contrattazioni interne ed esterne al Sacro Collegio e ben cent'ottantacinque scrutini, all'elezione al soglio petrino del romagnolo e frate francescano conventuale, cardinale Lorenzo (Giovan Vincenzo Antonio) Ganganelli, con il nome di Clemente XIV. Pertanto i contributi di studio, presentati dai relatori nelle due sessioni condotte sotto la presidenza di Mario Rosa e di Silvia Carandini e qui riuniti, possono essere proficuamente letti anche in ideale continuità con quelli presentati nel Convegno del 2005 e pubblicati nel relativo e omonimo volume a cura di Mario Rosa e Marina Colonnal...» (Dall'Introduzione)
La Congregazione degli Affari ecclesiastici straordinari ha da sempre catalizzato un ampio interesse della storiografia perché considerata come una sorta di Gran consiglio politico della Santa Sede. Tale suggestione acquista maggiore importanza se applicata al pontificato di Leone XIII, nel quale le riunioni cardinalizie raggiunsero il numero apicale della storia del dicastero. Lo scopo di questo volume è quello di porre in luce l'effettivo ruolo avuto dalla Congregazione attraverso lo studio delle carte relative al primo novennio del pontificato leonino: l'intreccio tra la composizione degli uffici e i percorsi dei suoi membri ha ridefinito il profilo di un dicastero che in quegli anni si affermava come principale laboratorio delle scelte più complesse del pontificato e delle sue importanti riforme. I duecento dibattiti cardinalizi registrati nei verbali delle sessioni, che vengono qui esaminati, rappresentano la testimonianza più rilevante del confronto tra le istanze riformatrici del papa e le varie anime della Curia sui temi decisivi del periodo, in cui i cardinali forniscono il proprio supporto al nuovo approccio diplomatico verso gli Stati intrapreso da Leone XIII, cercando di tutelare al massimo l'esercizio della libertà della Chiesa nelle più complesse vicende di quel segmento di pontificato, dando così un nuovo impulso alla ricollocazione della Santa Sede nello scacchiere internazionale.
La pace è un tema di rilievo nell'azione pastorale e nel magistero di Paolo VI, confermato dalla decisione di dedicare alla pace la giornata del 1° gennaio, con il coinvolgimento non solo dei cattolici, ma di tutti i sinceri amici della pace. Il XIV Colloquio Internazionale di Studio dell'Istituto Paolo VI ha inteso mettere in luce i diversi aspetti dell'insegnamento e dell'azione volta a promuovere la pace fra i popoli durante il pontificato di Paolo VI: la visione teologica che la ispira, il legame tra la pace e lo sviluppo dei popoli, le relazioni con i paesi comunisti dell'Europa dell'Est, la mediazione della Santa Sede nei conflitti degli anni '60 e '70, il rilievo assegnato alla difesa della vita umana e l'atteggiamento di fronte al terrorismo. Non meno importante, in questo quadro, è l'approfondimento delle radici storiche dell'attitudine di Paolo VI e dell'insegnamento sulla pace proposto nel corso del suo pontificato.
«Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». È questa promessa di Gesù all'apostolo Pietro, iscritta a caratteri cubitali all'interno della cupola della basilica di San Pietro, a Roma, che incontriamo all'origine della storia appassionante di una dinastia di sommi sacerdoti che si è prolungata per via non ereditaria sino ai nostri giorni. Roma, la città imperiale e la città dei martiri, è la grande protagonista di questa storia. Il potere e la gloria, la grazia e il peccato, la generosità e l'ambizione, la santità e la concupiscenza si mescolano in stretto intreccio in personaggi, politiche, programmi e passioni. Nella storia delle diverse dinastie che hanno regnato lungo i secoli è difficile trovarne una paragonabile a quella dei papi: per la personalità di molti di loro e per il fascino sconcertante e la provocazione che promanano dalle loro vicende, dai loro sogni e dalle loro sconfitte. Ma anche per la persistenza dei loro ideali, nonostante le loro infedeltà. In queste pagine si dipana la storia della grandezza, della religiosità e del peccato di uomini i cui atti non sempre furono modello di virtù e santità, di quella coerenza e di quella fedeltà che essi stessi predicavano ai propri fedeli, ma che, in ogni epoca, sono rimasti decisivo punto di riferimento per i cristiani. È la storia del Cattolicesimo, ma, di fatto, anche storia dei nostri Paesi e della nostra cultura.
Il 25 febbraio 1943 Pio XII riceve in Vaticano le Lettere credenziali dell'Ambasciatore cinese accreditato presso la S. Sede, un evento di straordinaria portata storica e insieme il frutto di una lunga schiera di sforzi per stimolare delle relazioni fraterne tra la S. Sede e la Repubblica Cinese. Ma la vera domanda è sul "come" si è arrivati a questo obiettivo. In che modo il papa e i suoi collaboratori sono riusciti, nella prima metà del Novecento, a raggiungere questo scopo già oggetto di mille tentativi nei secoli precedenti? Al quesito cerca di rispondere l'autore di questa pubblicazione, che con perizia storica e giuridica individua i grandi cardini del cambiamento missionario fortemente voluto dalla S. Sede tra il 1919 (con la magna charta di Benedetto XV Maximum illud) e il 1939: fondamentale è stata la istituzione della Delegazione apostolica, con precisi obiettivi pastorali; la valorizzazione del clero indigeno, con le prime consacrazioni episcopali indigene; il grande primo concilio plenario della Cina (1924); i tentativi di addivenire a relazioni diplomatiche con la S. Sede ad opera di mons. Celso Costantini; la soluzione della secolare questione dei riti cinesi. Il Papa e il suo delegato in Cina hanno tentato di coadiuvare l'opera dei missionari creando un ponte con la Cina; un ponte di fraternità, di pace, di concordia.
Novembre, 1848. Pochi giorni dopo l'assassinio del suo primo ministro avvenuto nel cuore di Roma, papa Pio IX si ritrova prigioniero del suo stesso palazzo: l'onda rivoluzionaria che sta sconvolgendo l'Europa sembra poter mettere fine al potere temporale se non addirittura all'istituzione stessa del papato. Così, travestito da semplice parroco, Pio IX scappa da una porta secondaria e parte per l'esilio. Eppure, solamente due anni prima, la sua elezione aveva generato profondo ottimismo in tutta Italia: dopo il pontificato repressivo di Gregorio XVI il popolo guardava al nuovo, giovane e benevolo papa come all'uomo che avrebbe traghettato lo stato pontificio verso la modernità, persino favorendo la nascita di un'Italia unita. Dal desiderio di soddisfare i suoi sudditi e dalla paura, alimentata dai cardinali più conservatori, di provocare il crollo della Chiesa, scaturì un dramma fatto di intrighi politici, tradimenti, colpi di scena. David Kertzer porta in vita gli eccezionali protagonisti di queste vicende - Napoleone III, Garibaldi, Tocqueville, Metternich - e getta nuova luce sul declino del potere religioso in Occidente e sulla nascita della moderna Europa.
Appassionante come un romanzo, ma scrupoloso nella ricostruzione dei fatti come un saggio storico, il libro fa luce sui quei primi quindici anni drammatici del secolo XIX che cambiarono il volto dell’Europa. Per avvicinare la storia al grande pubblico, sceglie lo stile narrativo. I dialoghi e gli avvenimenti scorrono davanti al lettore come un film o un’opera teatrale. Sullo sfondo si agitano grandi personaggi: gli ambigui Talleyrand e Fouché, il principe di Metternich, Joséphine de Beauharnais e Maria Luisa d’Asburgo, i cardinali Consalvi e Fesch, la madre e i familiari di Napoleone.
L'inquisitore domenicano Michele Ghislieri ascese al soglio pontificio il 7 gennaio 1566 col nome di Pio V. Durante il suo pontificato, durato in tutto sei anni, combatté strenuamente i nemici della cristianità che minavano l'autorità papale da ogni lato, agendo in modo infaticabile per applicare con rigore i dettami della Chiesa stabiliti durante il Concilio di Trento. Fra le figure più carismatiche del suo tempo, Pio V tentò in ogni modo di arginare il dilagare delle eresie in Europa e l'affermarsi del protestantesimo e del calvinismo in diversi Paesi. Strinse alleanze con i sovrani cattolici dell'epoca e sostenne il lavoro dell'Inquisizione, monitorando con grande cura l'ortodossia di imperatori e re, cardinali e ordini monastici, e giungendo persino a scomunicare Elisabetta I d'Inghilterra. Sostenne poi, in ottica anti-ottomana, la costituzione della Lega Santa, l'alleanza militare fra il Papato, la Spagna di Filippo II e la Repubblica di Venezia. Il trionfo di Lepanto del 1571, ottenuto dalle galere cristiane contro la flotta turca in una delle più grandi battaglie navali mai combattute nel Mediterraneo, è uno degli esiti più celebrati del suo regno. Dopo il volume "Il Concilio Vaticano II", Roberto de Mattei dedica la sua nuova opera a uno dei pontefici più influenti della storia, capace non solo di difendere la cristianità da minacce esterne e interne ma anche di restaurare numerosi aspetti della liturgia cattolica. Pio V. Storia di un papa santo non è soltanto una biografia di Michele Ghislieri, è soprattutto un'attenta analisi dell'impatto che la sua azione, anche politica, ebbe sulla scena europea del tardo '500 e sulla Chiesa tutta.