Richard Feynman - genio scientifico reso celebre dalla felice perspicuità delle sue lezioni e dei suoi scritti, oltre che dalle esplorazioni quantistiche che gli valsero il premio Nobel - non temeva di sconfinare in territori estranei alla sua materia, mosso com'era da un'insaziabile curiosità fanciullesca e armato di un'intelligenza analitica giocosa e spietata. A oltre trent'anni dalla morte, Michelle Feynman ha setacciato opere edite, carte personali, conferenze, lezioni e interviste, per trarne un memorabile florilegio di idee e riflessioni illuminate dai lampi di un'immaginazione che ammetteva come unico limite la compatibilità con le leggi note della fisica.
In tutti i tempi, e presso tutti i popoli, si insegnavano dei giochi per rendere dilettevole e meno noiosa l'aritmetica. Nel 1925 il grande matematico Giuseppe Peano pensò di metterli insieme proprio con questo scopo: aiutare i bambini che hanno paura della matematica ad avvicinarsi a questa materia, sollecitato in questo da un implicito invito presente negli (allora) nuovi programmi della scuola elementare. Ne venne fuori questo libretto, scritto con la semplicità e la chiarezza di chi vuol insegnare a dei bambini, e nello stesso tempo far divertire anche i grandi.
9 settembre 1599: la Congregazione del Sant'Uffizio è d'accordo, con varie sfumature, sul fatto che l'imputato Giordano Bruno non è convictus: non ne è stata, cioè, dimostrata in modo irrefutabile la colpevolezza. 17 febbraio 1600: Bruno viene bruciato in Campo de' Fiori, dopo aver dichiarato al Papa e al Tribunale di non sapere di cosa dovesse pentirsi perché non aveva nulla di cui pentirsi. Perché quella situazione di stallo si sia risolta nella condanna a morte è ancora oggi difficile da capire: analizzando il comportamento del Nolano, alcuni hanno parlato di una sua scelta lucida e consapevole; altri, all'opposto, di un suo crollo nervoso. Con una tecnica alla Hitchcock - e il ritmo di un thriller -, Germano Maifreda concentra l'obiettivo su uno dei maggiori accusatori - fra' Celestino da Verona - ipotizzandone, anche sulla base di nuovi documenti, un ruolo fondamentale nella decisione da parte di Bruno di scegliere la morte.
Nel "Giro del mondo in 80 giorni" il francese Jules Verne mise alla berlina una filosofia di viaggio da agenzia turistica inglese: correre in fretta attorno al globo, senza badare a ciò che si potrebbe vedere, e cercando di tornare il prima possibile a casa. Il tutto non per il piacere di viaggiare, ma per vincere una scommessa quasi pari al costo del viaggio: un gioco a somma zero, in cui si guadagna solo ciò che si è già speso. Nel "Giro del mondo in 80 pensieri" Piergiorgio Odifreddi propone invece una filosofia opposta; vagare tranquillamente nei continenti della conoscenza, concentrando l'attenzione su ciò in cui ci si imbatte, e curiosando per quanto più tempo è possibile. Il tutto per il puro gusto di capire e imparare, senza preoccuparsi d'altro che del piacere intellettuale: un gioco a somma positiva, in cui si guadagna tutto ciò che si è investito. Gli otto continenti che Odifreddi visita sono la Politica, la Religione, la Storia, la Scienza, la Matematica, la Filosofia, la Letteratura e l'Arte. E di ciascuno di essi il suo album contiene dieci istantanee di soggetti scelti estemporaneamente, ma osservati con sistematicità dal punto di vista del matematico e del razionalista. Sfogliatelo da soli, per viaggiare insieme a lui: buona lettura, e buon viaggio!
Le equazioni sono la linfa della matematica, delle scienze e della tecnologia, in loro assenza il nostro mondo non esisterebbe così come lo conosciamo. Possono incutere timore o risultare enigmatiche, ma certo non possono essere ignorate. Ian Stewart dimostra che non bisogna essere degli scienziati per comprenderle e apprezzarne l'austera bellezza, questo perché ogni equazione ha un forte legame con la realtà, con il mondo che ci circonda. Le leggi della natura e molti segreti dell'Universo non sono spiegabili soltanto con l'ausilio delle parole: la storia dell'umanità e della sua conoscenza del mondo reale può essere raccontata, con precisione e in profondità, anche e soprattutto attraverso queste fondamentali diciassette equazioni, che dai tempi del teorema di Pitagora giungono a lambire le attuali, a volte «sconcertanti», teorie della fisica quantistica. La legge di gravitazione universale di Newton, il secondo principio della termodinamica, la relatività, lo strano mondo dei quanti dell'equazione di Schrodinger, la teoria del caos, la formula dell'andamento dei prezzi nel mercato finanziario... Sono diciassette modi con i quali gli uomini di scienza interpretano la realtà da oltre tremila anni. Con tocco leggero e briosa intelligenza uno dei più noti divulgatori scientifici in campo mondiale ci spiega come sia possibile che due gruppi di numeri e qualche simbolo separati da un segno di uguale possano svelare cosi tanti segreti.
Da una parte il medico, che tasta il polso e scruta le urine, dall'altra il prete, pronto a somministrare la benedizione con l'olio santo; al centro, in un letto, il malato. Una scena classica che rappresenta, secondo l'autore, i tre protagonisti della tragedia umana: "l'uomo sofferente, assistito dal medico del corpo e dal medico dell'anima, da cui dipendono la sua salute terrena e la sua felicità eterna". Quella tra Chiesa e medicina e, più in generale, tra religione e scienza, è una storia piena di conflitti e contraddizioni, in cui un ruolo fondamentale è svolto dalla sfera morale e dalla concezione stessa della vita umana. Nel Medioevo, in virtù degli scarsi mezzi e delle limitate conoscenze a disposizione dei medici, il prete (e il santo) aveva gioco facile nel far prevalere superstizioni e miracoli su un approccio scientifico alla malattia. Tra Rinascimento ed età moderna, invece, grazie ai suoi sempre più rapidi progressi, la medicina riesce pian piano a svincolarsi dall'ipoteca ecclesiastica e a imporre una visione laica, che talvolta sfocia in posizioni di esplicito ateismo. Negli ultimi anni, con l'avvento della bioetica e di questioni eticamente sensibili, quali la procreazione artificiale, la manipolazione genetica e l'eutanasia, la Chiesa è tornata a far sentire la propria voce, ridando vita a uno scontro in cui verità scientifiche e considerazioni morali si affrontano e si intrecciano avendo per oggetto l'uomo e la sua fragile condizione, tra salute del corpo e salvezza dell'anima.
Il volume espone le teorie del dr. Aardweg a proposito dell'omosessualità.
Quando l’uomo ha cominciato a scrutare il cielo? Da sempre, a giudicare dai dipinti paleolitici che ritraggono, insieme a mammut e bisonti, stelle e fasi lunari. In ogni epoca, lo spettacolo misterioso del cielo stellato ha portato gli uomini a disegnare in modo diverso la struttura del cosmo. Uno studioso ci guida attraverso otto rappresentazioni dell’universo, da quelle di Pitagora, Dante, Galileo, Einstein fino a quelle ottenute grazie alle sofisticate sonde spaziali. Per spiegare le sorprendenti intuizioni degli antichi, le rivoluzioni nelle conoscenze astronomiche, le scoperte sulla meccanica quantistica e l’energia oscura.
Almeno una volta, davanti alla bellezza del cielo notturno, ci siamo sentiti come al centro di un immenso palcoscenico, in un buio profondo incastonato da migliaia di stelle. Ma perché queste esistono, perché sono così tante e ci sarà magari qualcuno che da lassù ci sta guardando? Immanuel Kant sosteneva che la Via Lattea, l’unica galassia allora conosciuta, era “un mondo di mondi” e Giacomo Leopardi dava voce all’invidia delle stelle per il Sole perché anch’esse “vorranno avere i loro pianeti abitati e adorni come è la Terra”. Lo scenario oggi si è enormemente ampliato: più di cento miliardi di galassie, da cento a quattrocento miliardi di stelle in ognuna di esse, e tutto questo solo per noi? Rispondere a questa domanda è la sfida raccolta dagli autori, che esplorano le tappe essenziali di un’avventura dell’immaginazione, dal mito antico alla scienza contemporanea: al confine tra tecnica e poesia, senza dimenticare la posta in gioco della “caccia all’extraterrestre”, che potrebbe cambiare radicalmente le più profonde convinzioni circa il nostro pianeta e noi stessi.
Di quante parole ha bisogno uno scienziato per fare degli esempi di infinito? Boncinelli sperimenta in questo libro un approccio quasi eretico al sapere di cui è uno dei massimi rappresentanti, divertendosi a rispondere alle grandi domande sulla vita, la morte, la libertà, la fede, con brevissime massime e opinioni pungenti. Il risultato è un libro spiazzante, ricco di spunti di riflessione e di suggestioni molto ironiche. Perché, come afferma Boncinelli, “Di ironia non è mai morto nessuno; di serietà eccessiva sì.”
Come andrà a finire? Con preoccupazione o curiosità, questa domanda ricorre nella vita quotidiana come nelle discussioni filosofiche. In questo libro ci si interroga sul destino dell'universo e si cerca di rispondere a diversi livelli, a partire dal minuscolo pianeta roccioso che occupiamo e che vive grazie al suo Sole, fino all'intero, maestoso, probabilmente infinito cosmo che possiamo osservare con potentissimi telescopi. La cosmologia e l'astrofisica ci consentono oggi previsioni affidabili: sappiamo ad esempio che il Sole evolve e che, tra circa un miliardo di anni, l'aumento graduale del suo flusso di energia renderà impossibile la vita sulla Terra. E noi, ammesso che riusciremo a perpetuarci così a lungo, potremo emigrare verso altri mondi? E quale sarà il destino della nostra Galassia? Un cosmologo di fama internazionale risponde, discutendo criticamente il grado di affidabilità delle possibili ipotesi. Perché ciò che è davvero importante non è solo la risposta, ma anche ciò che si impara cercando di rispondere.
Cambiamento climatico, instabilità finanziaria, migrazioni, disuguaglianze, accelerazione digitale e lentezza politica. Le grandi trasformazioni in corso irrompono nel dibattito di ogni giorno con le loro imprevedibilità e il loro fascino. Ma perché è tanto importante discutere di futuro e di innovazione? cosa possiamo fare dinanzi a sfide mai affrontate prima da homo sapiens? "Come saremo" non offre previsioni ma un metodo per guardare avanti consapevolmente, con la sola certezza che possiamo coltivare: il futuro sta tutto nelle potenzialità delle nostre azioni. La sintesi inedita delle voci di De Biase e Pievani indaga le tendenze dell'evoluzione tecnologica e le sue narrazioni mediatiche, e converge su una domanda: abbiamo la possibilità di influire sulla sua direzione? chiude il volume una serie di testimonianze (economisti, esperti di comunicazione, ingegneri-hacker, architetti e filosofi del linguaggio) su cosa significa oggi creare e diffondere una cultura dell'innovazione.