Con questo nuovo Saggio l'Autore associa i Vangeli, la Filocalia ed il Manuale di Nikodemo. E' chiaro che tutti i Padri della Chiesa e quindi anche i Padri Esicasti avevano come riferimento il Nuovo Testamento, che spesso commentavano oppure ne traevano degli esempi di vita. Si tratterà in questo Saggio sull'Esicasmo di mettere assieme varie posizioni anche non espressamente esicaste, come il "Questionario Ascetico "' di Santa Teresa d'Avila ma che sono perfettamente in Regola con la visione della Solitudine, Silenzio ed Immobilità che l'Esicasmo cerca e desidera condividere con i Fedeli del Cristianesimo. Nelle Tre Parti in cui è diviso il Saggio si analizzerà come tutto converte ad un'unica soluzione che è quella poi espressa dall'Esicasmo: 1 ) Il commento ai Vangeli, 2) Ausili alla Pratica Esicasta, 3) Il Questionario Ascetico di Santa Teresa d'Avila. Un percorso nuovo che mette a confronto alcune tesi dell'Occidente con l'Oriente Cristiani; si noterà come su alcuni punti, pur partendo da basi diverse, si arrivi alla stessa meta: Gesti il Cristo.
Carlo Acutis è un adolescente del nostro tempo come molti altri, impegnato nella scuola, con gli amici, grande esperto di computer. Per lui «Il Rosario è la scala più corta per salire in cielo» e quello con Maria è «l'appuntamento più galante della sua giornata». Il libro offre il santo Rosario meditato da recitare insieme a Carlo. I misteri sono ritmati dalla Parola di Dio e ripercorrono le tappe importanti della sua breve, ma intensa vita; vengono inoltre proposti degli impegni concreti da realizzare sull'esempio di Carlo e della sua fede vissuta. La novena invita a rivolgersi a Carlo e ad affidarsi alla sua intercessione, meditando le sue parole semplici, ma penetranti come dardi infuocati. Una breve biografia fa trasparire, fin dalle prime pagine, il fascino di un ragazzo normale, ma allo stesso tempo straordinario.
Il libro, nato in un contesto di preghiera, è destinato ad aiutare la preghiera. Sedici meditazioni alternano il metodo della lectio divina e quello della contemplazione ignaziana con lo scopo di introdurre a «pregare la Parola». Al centro dell'attenzione c'è la figura di Gesù e il mistero della sua persona così come viene presentato, nel suo stile inconfondibile, insieme essenziale, vivace e drammatico, dall'evangelista Marco. Gesù è colui che, per riprendere l'espressione di sant'Ignazio negli Esercizi spirituali, in tutto ci ha amati («Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò», Mc 10,21) e ci ha serviti («il Figlio dell'uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti», Mc 10,45). L'itinerario proposto, che attraversa quasi tutto il vangelo di Marco, si dipana dal Battesimo di Gesù verso la sua Pasqua di morte e resurrezione: contemplando il Signore che dà la vita per noi, ci sentiamo chiamati a stare con lui e a seguirlo per imparare anche noi a «in tutto amare e servire». Servire e dare la vita, servire e amare: questa è stata la vita di Gesù ed è la vita che propone anche a noi, chiamati a essere suoi amici e a seguirlo. Imparare a «in tutto amare e servire», amando colui che ci ama e servendo colui che ci serve.
Finito di scrivere durante il periodo particolare della quarantena dovuta alla diffusione del virus Covid 19, questo libro è il frutto dell'esperienza diretta dell'efficacia salvifica della Parola vissuta nel quotidiano, momento per momento, pure se spesso dolorosamente, sotto la Luce di un'ermeneutica pulsante di vita, di resurrezione, di Senso di vera Grazia. I misteri del rosario attendono solo di essere disvelati, per offrire a tutti il loro infinito potenziale di trasformazione, rigenerazione e rinascita interiore ed esistenziale.
I secoli X-XII sono quelli del massimo splendore e della massima egemonia del monachesimo benedettino. Le esperienze monastiche si moltiplicano e danno origine a esperimenti di lunghissima durata. Cluniacensi, Cassinesi, Camaldolesi, Avellaniti, Vallombrosani e Cistercensi, pur animati dal comune desiderio di conciliare la fuga dal mondo con la presenza nel mondo, percorsero strade tra loro diverse. Questi monaci del pieno medioevo contribuirono al progresso della civiltà europea non solo sul piano culturale e spirituale ma pure per la loro capacità di organizzare la vita religiosa attraverso innovative sperimentazioni che arricchirono la cultura istituzionale dell'Occidente. A tale patrimonio attinsero anche i detentori del potere politico, interlocutori privilegiati di monaci inseriti nel mondo al punto che il loro rapporto con le gerarchie ecclesiastiche e con i sistemi di potere laico finì per condizionare tanto le une quanto gli altri e naturalmente ne fu condizionato. In quei secoli il monachesimo, nelle sue varie forme, fu uno dei grandi motori della civiltà occidentale: le recenti ricerche sulla vita monastica, i suoi spazi, le sue osservanze e i suoi diversi codici linguistici sono i percorsi del libro.
Il Padre nostro è di gran lunga la preghiera più preziosa dei cristiani perché risale a Gesù stesso. Walter Kasper, teologo e cardinale tedesco di fama mondiale, dischiude i segreti della preghiera del Signore. E lo fa in tre modi: prima di tutto, la comprende alla luce della tradizione ebraica, perché ogni frase si colloca nel solco della tradizione del giudaismo e denota dei parallelismi con la preghiera della sinagoga. In secondo luogo, l'oratio dominica viene compresa a partire dal messaggio complessivo di Gesù - e in effetti fin dagli inizi è stata interpretata nella chiesa come una sintesi di tutto il vangelo. E, in terzo luogo, Gesù ha lasciato ai suoi discepoli non solo le parole di una preghiera da recitare, ma anche una promessa: come preghiera nello Spirito, il Padre nostro intende accompagnarci proprio nella vita attuale.
Un grande estimatore di questo breve trattato sulla preghiera è stato Erasmo da Rotterdam, che per la prima volta ne ha curato la traduzione latina nel 1525. Oggi, a distanza di circa cinque secoli dal lavoro dell'umanista olandese, questo libro offre la prima versione in una lingua moderna. La forza della preghiera è il titolo editoriale di un'opera che veniva attribuita a Giovanni Crisostomo secondo un modo consueto nel passato di far confluire nel corpus di un autore "maggiore" anche le produzioni di scrittori "minori" ma considerati validi e rilevanti dal punto di vista della dottrina e dei contenuti spirituali.
Un luminoso esempio di vita monastica è offerto da Charalambos, nato nel 1910 e vissuto nel monastero di Dionysiou sul monte Athos e figlio spirituale di Giuseppe l’Esicasta. Si tratta di una figura recente, il cui ricordo è tuttora molto vivo in chi l’ha conosciuto e apprezzato, e ancora una volta la Storia ci pone di fronte a un’esistenza straordinaria nella sua normalità: c’è una chiamata irresistibile al divino e nello stesso tempo una strada non spianata, in cui le difficoltà e le sofferenze non sono risparmiate, ma sublimate nella preghiera noetica, quella del cuore. Così ogni momento di vita diventa una tessera di quel meraviglioso mosaico che Dio progetta per ciascuno di noi.
Quando preghiamo la morte si allontana da noi, fugge l’ansia dai cuori, s’accende sopra il caos della vita quotidiana, un’iride di pace. Quando preghiamo, rimaniamo uniti alla Vita e nulla ci fa paura. Quando preghiamo, rinnoviamo la nostra relazione con Dio e ci poniamo nella giusta relazione con il mondo e con le cose del modo. Tutto diventa più chiaro, più nitido, la nostra mente si apre alla conoscenza di Dio e impariamo ad usare delle cose che Egli ci dona senza diventarne schiavi.
Il campionario dei guariti non conosce preferenze e non esclude nessuno: storpi, ciechi, sordi, muti, paralitici, indemoniati, malati cronici e sfiduciati, peccatori incalliti: tutti guariti. Le pagine del Vangelo traspirano questa cura permanente di Gesù. La fede della Chiesa in Lui operante nella storia del suo tempo, ma estesa a tutti i tempi, è rimasta sempre viva.
Paolo Maino è nato nel 1948 a Riva del Garda (TN), sposato con Eliana Aloisi. Nel 1979, fonda assieme alla moglie e a don Domenico Pincelli, l’Associazione Via Pacis che nel 2014 viene riconosciuta con decreto del Pontificio Consiglio per i Laici come Associazione Privata Internazionale di Fedeli, ne è presidente fino al 2019. Insegnante di religione nelle scuole superiori fino al 2002. Nel 1994 fonda l’Associazione Via Pacis Onlus e la presiede fino al 2012. L’Associazione si è sviluppata ed opera a favore dei più poveri con progetti di evangelizzazione e di autosviluppo in diciotto Nazioni. Ha conseguito il Dottorato in “Teologia con specializzazione in Liturgia-Pastorale” con la tesi “Il Postmoderno nella Chiesa? Il Rinnovamento Carismatico”. È direttore della rivista trimestrale “Sulla Via della Pace”. Formatore e relatore in convegni ed eventi ecclesiali in ambito nazionale ed internazionale. È membro del Servizio Internazionale di Comunione CHARIS (SICC) in rappresentanza dell’Europa.
Il fenomeno della mindfulness dilaga in scuole, ospedali, aziende, conventi e parrocchie. Di fronte al suo diffondersi anche in àmbito ecclesiale, fra Iacopo Iadarola si è chiesto se sia opportuno integrare tale pratica meditativa di origine buddhista nella vita e nella preghiera cristiana. Nel moltiplicarsi di pubblicazioni entusiaste, talvolta superficiali circa la mindfulness, questo studio, che si avvale di una ricca bibliografia proveniente da Paesi in cui essa si è già diffusa da decenni, si pone, almeno in Italia, come l'unica indagine che evidenzi le problematicità di un'accoglienza acritica. Ciò senza cadere in una sorda apologetica ma ancorandosi al magistero e alle fonti buddhiste, e avvalendosi di osservazioni di psicologi, sociologi e di quegli stessi esponenti del buddhismo che mettono in guardia dal consumismo spirituale in cui la mindfulness sembrerebbe scivolare (all'estero si comincia a parlare di McMindfulness!). Un corposo contributo in postfazione di padre Antonio Gentili, esponente di riferimento e di massima apertura nel dialogo tra cristianesimo e Oriente, supporta l'opera di discernimento dell'autore nella ricerca di un delicato equilibrio tra rifiuto incondizionato e ingenua accettazione.
Tra le diverse preghiere che san Francesco ha lasciato, spicca la sua Orazione sul "Padre nostro", una vera e propria preghiera nata meditando con amore le parole insegnate da Gesù. L'autore ne propone un commento facendosi aiutare dagli altri Scritti di san Francesco e dalle sue antiche biografie. La preghiera di Francesco diventa così proposta di un itinerario di vita cristiana per tutti coloro che si sentono provocati dalla vita e dalle parole di san Francesco.