"Cento passi per volare" di Giuseppe Festa è il racconto delicato di un bambino che ha perso la vista dai primi anni di vita. Il mondo sembra solo oscura presenza perché Lucio fa ormai fatica a ricordare le forme delle cose, anche se sa di averle viste, molti anni prima. Ma com’erano? Questa è una domanda a cui lui non sa dare risposta. Però c’è un mondo in cui ogni cosa sembra ritornare: è la montagna con i suoi larici e i suoi profumi, dove pochi si avvicinano e dove Lucio riesce a riacutizzare i suoi sensi e a renderli verità e qualcosa di tangibile. In montagna il ragazzino va spesso con la zia Bea, una donna che lui adora e con cui riesce ad essere se stesso. Per questo l’avventura che vivranno rafforzerà ancora di più il loro legame di amicizia e riuscirà a far scoprire a Lucio il suo mondo interiore, “vedendolo” per la prima volta. In un giorno di autunno, quando il bosco ha il colore del rosso intenso, Lucio e Bea sentono un rumore strano: è il richiamo di un aquilotto rapito da un gruppo di bracconieri. La sola cosa da fare è avvisare la forestale e nel frattempo cercare di fermare i criminali in attesa delle forze dell’ordine. In "Cento passi per volare" questo difficile compito toccherà proprio a Lucio e alla zia Bea. Età di lettura: da 10 anni.
Quando Celeste, la ragazza più popolare della scuola, abbandona inspiegabilmente il liceo appena prima della maturità, Vera, la gemella più chiusa e seriosa, decide di scoprire cosa abbia sconvolto la sorella. Per indagare si traveste da lei, immergendosi nel suo mondo scintillante. Ma così facendo si imbatte in segreti inconfessabili e aspetti imprevedibili delle persone che le stanno accanto: Massimo, fidanzato di Celeste, che Vera ha sempre considerato solo uno sbruffone arrogante e superficiale; Paolo, l'unico amico che Vera abbia mai avuto; e persino il padre, severo, ma all'apparenza equilibrato e imparziale...
Dietro la superficie limpida della vita sua e della sorella, Vera scopre ombre, tradimenti ma anche di potersi ritrovare con stupore innamorata. E, parallelamente, si apriranno per Celeste prospettive che mai avrebbe immaginato.
Una lettura rapida, avvincente, tra il romance e il thriller psicologico.
Ogni giorno Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai per merito dei quali viene chiuso nel collegio Pierpaoli dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina che vi è imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari direttori. Il diario diviene così la protesta e la rivolta di un ragazzo contro il mondo conformista e soffocante dei "grandi". Non per nulla Vamba dedicò il Giornalino "ai ragazzi d'Italia perché lo facciano leggere ai loro genitori". Diffusa in ogni pagina del diario c'è una scintillante comicità tutta toscana. Età di lettura: da 9 anni.
Chi sono il re e la regina della feste? Babbo Natale e la Befana, ma certo! Lui sulla sua slitta trainata da renne, lei con il sacco a cavallo della sua scopa distribuiscono regali a grandi e piccini. Un rapporto idilliaco? Una collaborazione fortunata? Non proprio. Anzi, l’avreste mai detto che tra i due non corre buon sangue? Pensateci bene: li avete mai visti insieme? E quando la sera dell’antivigilia, nel pieno dello stress prenatalizio di una grande città il nostro Babbo un po’ misantropo e pieno di acciacchi si scontra con la Signora della Notte, avvolta nel suo classico scialle, succede il patatrac. I due saranno costretti a parlarsi, a raccontarsi, e anche a passare un po’ di tempo sotto lo stesso tetto… Sarebbe davvero un peccato sprecare energie a litigare, quando il mondo là fuori aspetta solo gioia e serenità. Non sarebbe più opportuno seppellire l’ascia di guerra e collaborare? Da soli si sta bene ma in due è tutta un’altra storia!
Che cos'è la bontà per i bambini di oggi?
Scopriamolo insieme, con i racconti, le storie e le fiabe di questa raccolta. Favole moderne che hanno per protagonisti bambini, animali o personaggi fantastici e che tracciano, in ambientazioni quotidiane, storiche, fantastiche, un modello di bontà molto vicino al concetto di ''intelligenza emotiva''.
La bontà a misura di bambino si riconosce nella capacità di assumersi le proprie piccole responsabilità, nella disponibilità alla comprensione e all'apprezzamento degli altri, nell'allenamento a risolvere i piccoli conflitti del quotidiano in modo pacifico e senza sopraffazioni. La bontà ruota intorno a valori come il coraggio, l'amicizia, la lealtà, la solidarietà, la disposizione a offrire aiuto e cura, e passa attraverso attitudini come la fiducia, la giustizia, il rispetto, l'autonomia. Si sviluppa grazie alla condivisione e alla partecipazione, certo non con l'imposizione del dovere di conformarsi a rigide regole morali astratte.
Educare alla bontà significa poi anche educare alla cittadinanza, perché prepara alla consapevolezza su molti temi attuali, come la legalità, i diritti umani, le pari opportunità, il consumo responsabile, il rispetto dell'ambiente, la libertà dagli stereotipi di genere, la diversità e l'integrazione.
Tante storie diverse, divertenti e coinvolgenti, allegre o piene di suspense, per cominciare a riflettere su questi temi magari insieme a mamma e papà.
Una sera del 1879 a Parigi un papà che si chiamava Mark Twain raccontò alle due figlie bambine una storia della buonanotte. Gli appunti di quella storia, sedici pagine, furono ritrovati da uno studioso nel 2011 all'Università di Berkeley, dove sono conservati i manoscritti di Twain. Il grande scrittore americano aveva l'abitudine di inventare storie per le sue figlie, ma solo quella del principe Margarina fu trascritta. Philip ed Erin Stead, due personalità eminenti nel campo della letteratura per bambini, hanno messo mano insieme agli appunti, lui completando i passaggi mancanti e lei illustrando scene e personaggi. Ecco la storia di un ragazzino che mangia il fiore spuntato da un seme magico e acquista la capacità di parlare con gli animali: insieme andranno senza paura alla ricerca di un principe bambino scomparso, per scoprire che forse quello che è successo al rampollo reale è ben meritato. Gentilezza e coraggio, capricci e tirannia si impastano in una storia leggera che dall'umorismo iniziale via via assume una tensione avventurosa irresistibile. Età di lettura: da 3 anni.
Massimo è un ragazzino con la passione per il calcio, appena trasferitosi a Dovadola. Aurora è una ragazzina di Sirmione piena di entusiasmo e di amore per la vita. Festos e Marcellina sono due fratelli che arrivano dalla Tanzania. Un giorno le loro vite si incrociano e si intrecciano con la vicenda della venerabile Benedetta Bianchi Porro. Quello con Benedetta sarà un incontro che lascerà il segno e guiderà tutti verso sogni, curiosità, emozioni e desideri che li faranno diventare più felici.
Dopo Il meraviglioso Mago di Oz, Baum scrisse altri tredici romanzi ambientati nello stesso mondo, con la piccola Dorothy e i suoi vecchi amici, ai quali se ne aggiungono via via di nuovi non meno bizzarri e simpatici, come Testadizucca, lo Scarasaggio Sommamente Eccessivo, la gallina Billina, la Tigre Famelica, l'automa Tic-Toc e tanti altri. I romanzi successivi, sebbene poco o nulla conosciuti in Italia, non sono affatto inferiori al capostipite. Chiara Lagani ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi, ha scritto i collegamenti tra un episodio e l'altro e ha corredato il volume di brevi note che mettono in luce ulteriori riferimenti tra i vari racconti. In collaborazione con lei, Mara Cerri ha realizzato una serie di disegni a colori e in bianco e nero che accompagnano le storie di Dorothy e dei suoi soci. Cosí anche il pubblico italiano può percorrere in un solo volume, per la prima volta, l'intero ciclo dei libri di Oz. Una saga il cui assoluto valore sta nel non farsi costringere in nessuno schema interpretativo; la libertà narrativa di Baum, la sua continua invenzione fantastica, gli esilaranti giochi linguistici, l'ambivalenza emotiva, fra comicità, paura e malinconia, attivano da sempre una misteriosa complicità con i lettori di ogni età che appartiene ai piaceri dell'intelligenza e alla sostanza della vera letteratura.
«Lôá è una bambina-dio. Tutto è avvenuto più o meno così: Un giorno Lôá si è messa a disegnare. Ha creato un mondo, e le è sembrato tanto bello e tanto buono da volerci entrare. Da allora, vive persa all’interno di questo mondo».
Lôá è una bambina costretta a letto dalla febbre ed è stufa, ma proprio stufa, di non poter uscire...Grazie a una misteriosa voce, come un' eco, che dice di chiamarsi Nono e che viene dalla parete della sua stanza, comincia a disegnare con il Lapis su un Libro dalle pagine bianche...
Questo libro strano, senza parole o figure, ha una particolarità: tutto ciò che la bambina vi disegna sopra diventa reale. Così Lôá crea un intero universo e si trasforma in una bambina con il potere di creare, proprio come un dio… un dio femmina!
Tradotte per la prima volta in italiano – dopo il grande successo in Portogallo della serie animata televisiva A bíblia de Lôá – queste storie traggono spunto da alcuni episodi della Bibbia e arrivano al lettore di tutte le età in racconti avvincenti di sorprendente leggerezza e profondità.
«Eon sorride sollevato. Sa di non poter risolvere da solo tutto quanto c'è da fare. Per questo l'ha chiamata. Senza l'aiuto di Loà non potrà salvare l'arcobaleno....»
Salonicco 1943. Le SS sono giunte nella città occupata dall’esercito tedesco con lo scopo di annientare la grande e ricca comunità ebraica che vi abita da secoli, deportando tutti i suoi membri e impadronendosi dei loro beni. Mentre le partenze dei treni verso i campi di concentramento della Polonia si susseguono senza interruzione, nella città devastata dalla follia nazista due storie – destinate a incrociarsi – scorrono parallele: la storia di Hanna e Yosef, due quindicenni ebrei rinchiusi nel ghetto di Kalamaria, testimoni del crescere delle violenze e alla ricerca di una possibile via di salvezza e la storia del console italiano Guelfo Zamboni e del capitano Lucillo Merci, suo assistente, che in una frenetica corsa contro il tempo si adoperano per salvare quante più vite possibili. Se per Hanna l’incontro con Yosef sarà la scoperta di un amore sorprendente che neppure le circostanze più cupe potranno cancellare, per il console Zamboni e il capitano Merci quei drammatici mesi saranno invece l’occasione per 9 788892 212336 riaffermare il primato della coscienza sul rispetto delle leggi: «Avremmo potuto non farlo? Avremmo davvero potuto non aiutare quelle persone?».
La vita di Pit è cambiata in fretta da quando ha lasciato il vecchio quartiere e le vecchie amicizie per trasferirsi con i genitori in un'altra città. Fin dal primo giorno nella nuova classe le cose gli sono sembrate strane. Molto strane. Come se tutti, ma proprio tutti, avessero un potere particolare: c'è una bambina che diventa verde dall'imbarazzo (verde per davvero, non per modo di dire), un compagno che cammina sui muri, una a cui si infiammano i capelli e uno che qualsiasi cosa tocchi la manda in frantumi. Sembrano tutti dei supereroi, persino la maestra, che quando passa emana profumo di gelsomino. Solo Pit non sa fare niente di speciale. Come può un bambino senza qualità farsi degli amici in una classe così?