Il presente saggio è frutto della riflessione e del lavoro di tre teologi siciliani impegnati in ambito pastorale e accademico. Dal loro confronto, schietto e libero, e dalla disponibilità a lavorare insieme, nasce uno studio che vuole mostrare il cammino della Chiesa nel complesso territorio del Meridione d'Italia, segnato dal radicamento della criminalità organizzata e da forme opprimenti di mentalità mafiosa.
Può l'uomo giungere a Dio partendo dalle cose create e mediante la propria ragione? Prendendo le mosse dall'episodio di Zaccheo riportato nel capitolo diciannove del Vangelo secondo Luca, il testo intende rispondere a questa domanda, esplorando la categoria teologica della ricerca e dell'incontro per poi evidenziare come, sostenuti dalla grazia, si possa arrivare alla conversione piena. Dall'incontro tra gli sguardi di Gesù e di Zaccheo, nasce la chiamata e l'invito ad una conversione morale. Il testo, scritto con uno stile narrativo/espositivo, tenendo come sfondo la vicenda di Zaccheo, sviluppa in una modalità semplice ed accessibile i temi teologici in esso contenuti. Prefazione di Pasquale Giustiniani.
È qui presentato in traduzione italiana, con testo greco a fronte, Introduzione e Bibliografia, il primo trattato cristiano di antropologia, scritto intorno al 400 d. C. da Nemesio, vescovo di Emesa (odierna Homs, in Siria). Nemesio intende rivolgersi soprattutto a non cristiani - ebrei e pagani di scuola neoplatonica - illustrando quale sia la natura dell'uomo, creatura posta da Dio ai confini dell'essere, tra divinità e irrazionalità. Ricco di discussioni critiche del platonismo, dell'aristotelismo, delle filosofie ellenistiche e del neoplatonismo, spazia dalla composizione di anima e corpo alla posizione dell'uomo all'interno della natura, dalla provvidenza al libero arbitrio, dalla razionalità alla passionalità. Questo trattato ebbe grande diffusione nel medioevo e in età moderna, grazie anche all'erronea attribuzione a Gregorio di Nissa, che ne favorì una diffusione tale da influenzare profondamente il pensiero antropologico cristiano.
La Scrittura, i Padri della Chiesa e il pensiero tomista hanno incarnato magistralmente lo sguardo realistico e sapienziale che nella Chiesa ha da sempre custodito il rapporto tra la Rivelazione cristologica e le esperienze del sacro. In età moderna, questo sguardo ha ispirato la missione della Compagnia di Gesù in Cina, con Matteo Ricci e con la Philosophia Sinica di François Noël, che ne dà un'inedita applicazione. Il saggio di Pierre Galassi si pone in dialogo la Teologia delle religioni contemporanea e propone il paradigma di Calcedonia (unità-distinzione-ordinamento) come articolazione teoretica del rapporto tra Teologia e sacro. Non è un punto d'arrivo, ma un tentativo di riaffermare l'unicità della Rivelazione evitando chiusure o smarrimenti nei confronti di ciò che non è cristiano, cosa che solo una prospettiva analogico-sapienziale può garantire.
«Durante ogni epoca i cristiani hanno tentato di giungere all'essenza, al nocciolo del cristianesimo. Ebbene, il Vangelo stesso ce lo trasmette con il Padre Nostro. È in una preghiera, e non in una dottrina o in un insieme di dogmi, che è riassunto il messaggio di Gesù. E ciò è denso di significato: pregare è l'evangelo. Buona, lieta e umana notizia fatta risuonare in una cultura che ha perso la fiducia, piena di divinità irate e di miti sfiduciati. Preghiera è relazione. Il Vangelo non si riassume in una verità, bensì in una relazione». Il commento al Padre Nostro di Ermes Ronchi avvince e penetra nell'animo, perché fonde sapienza biblica e afflato poetico, permettendo al lettore di gustare e di vivere come sua la "preghiera di Gesù". Un'edizione illustrata con i capolavori di Caravaggio, Lotto e i grandi artisti della tradizione italiana.
Con una esposizione chiara e sobria, Arnold Angenendt descrive la storia della tolleranza nel cristianesimo, dagli inizi fino ai giorni nostri, inclusi la dichiarazione dei diritti dell'uomo e il riconoscimento della libertà religiosa. Il libro, come lascia intendere il titolo tratto da Matteo 13, si incentra sulla parabola del grano e della zizzania. L'esortazione conclusiva di Gesù: «Lasciate che l'uno e l'altra crescano insieme fino alla mietitura» assegna soltanto a Dio il compito di giudicare gli eretici e i ribelli, alla fine dei giorni. È un giudizio che non spetta all'uomo. Ebbene, per Angenendt, questo comando biblico che ha ispirato nei secoli lo sviluppo storico del concetto di tolleranza religiosa è il contributo più significativo datovi dal cristianesimo. Quella della tolleranza nel cristianesimo, tuttavia, non è la storia solo di un progresso: la vicenda, più complessa di così, non manca di riscontri in senso radicalmente opposto. Papa Gregorio IX e Tommaso d'Aquino, per dire, approvano l'uccisione degli eretici «per il bene spirituale comune», seguiti a ruota da riformatori come Lutero, Zwingli e Calvino... Ecco l'interpretazione di una parabola evangelica lungo la storia della chiesa e del mondo occidentale, fra luci e ombre. Angenendt è geniale nel rendere la storia del cristianesimo e del pensiero teologico stimolanti per il presente.
Pablo Picasso (1881-1973) ha attraversato tutte le rivoluzioni del Novecento, esprimendole in migliaia di opere: le ricerche di nuovi linguaggi artistici, la psicanalisi, il femminismo, le guerre mondiali, i totalitarismi, la rivoluzione sessuale, la crisi dell’autorità, le metamorfosi dell’esperienza religiosa.
Quale incontro con Dio nell’arte di Picasso? Questo libro risponde a tale audace domanda attraverso due contributi: il primo si sofferma sul rapporto tra teologia e cubismo, in un dialogo serrato e profondo fra questi insoliti interlocutori; il secondo esplora la Crocifissione (1930) di Picasso, con uno sguardo ispirato a Romano Guardini che fa emergere l’estetica della religione propria dell’artista.
Personaggio controverso e geniale, guardato con sospetto e criticato dai cattolici, Picasso può offrire molte provocazioni per un ripensamento del rapporto tra cristianesimo ed estetica contemporanea e per imparare, sulla scorta della riflessione di Guardini, ad avere “occhi nuovi” sul mondo.
Quarta di copertina
La Crocifissione di Picasso, dipinta nel 1930 e considerata una dei capolavori dell’artista spagnolo, resta a quasi cent’anni dalla sua realizzazione segno e luogo di quella invocata redenzione che attraversa ogni esistenza e interpella ciascuno di noi. I due saggi che compongono questo volume ci aiutano a rileggerla con occhi nuovi.
Biografia degli autori
Yvonne Dohna Schlobitten è professoressa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e membro del Comitato di direzione dell’inserto «Donne Chiesa Mondo» dell’«Osservatore Romano». Tra le sue pubblicazioni, La Trasfigurazione di Raffaello. La Maddalena e la guarigione dello sguardo (2020) e Verso nuovi occhi. L’arte dello sguardo sul tutto (2023). Ha curato i volumi La lotta di Giacobbe, paradigma della creazione artistica (2020) e Pope Art (2022).
Luigi Missaglia, presbitero della diocesi di Padova e dottorando in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, è scomparso nel 2006, a 39 anni, per un arresto cardiaco. È autore del saggio su cubismo e teologia pubblicato in questo volume.
Giulio Osto, presbitero della diocesi di Padova, è docente presso la Facoltà teologica del Triveneto, l’Istituto superiore di scienze religiose e l’Istituto di liturgia pastorale S. Giustina di Padova. Tra le sue pubblicazioni, Un pentagramma teologico (2010), Diversamente credenti (2012), Gocce di benedizione (2015), Il labirinto della vita (2016), Come olio profumato (2018), La testimonianza del dialogo (2019), Camminare. Un kit teologico (2020), R. Guardini. Silenzio e verità (2022), Pietro Rossano (2023).
Gli uomini si sono sempre confrontati sul senso e sulle modalità dell'intervento di Dio a proposito del male, della sofferenza, dei drammi della condizione umana. La teodicea, o discorso sulla giustizia dell'agire divino, formula un pensiero «sensibile alla sofferenza» che si pone come superamento della sua stessa questione di fondo, non mirando a una spiegazione del male ma a una «soluzione», come nella teologia trinitaria della croce di Jürgen Moltmann. Questo volume affianca le antiche risposte dei padri e dei medievali alle riletture moderne e contemporanee di questo lato oscuro dell'universo, umano e non solo, da parte di esperti sul campo. Esso mette a fuoco con chiarezza la questione di un recupero «evangelico» della qualità delle risposte e lo confronta con le acquisizioni classiche e contemporanee della migliore teologia cattolica.
La vita cristiana è situata dentro la morte e risurrezione di Gesù Cristo, che è il mistero pasquale della nostra fede. È il significato del battesimo, di cui il catechismo dice che è immersione o innesto in Cristo morto e risorto. Non è possibile separare il Crocifisso dal Risorto, pena farsi un'idea inesatta della fede cristiana. Siamo salvati da un amore che, donando la vita per noi sulla croce, reca in sé la potenza della risurrezione. La nostra sequela di Cristo non è solo sequela del Crocifisso, ma del Crocifisso-Risorto. La croce che portiamo dietro di lui e con lui ci porta verso il suo stesso destino. Per questo anche in noi dolore e morte profumano di risurrezione.
Lo specifico della teologia morale presuppone per il cristiano un modello di comportamento da seguire che non sia dettato soltanto dalla legge morale naturale, comprensibile anche da una ragione non illuminata dalla grazia e dalla fede, ma è Cristo stesso, icona ed epifania di Dio, che completando la rivelazione mostra all’uomo come vivere il suo “essere immagine somiglianza di Dio”. Il proprium dell’etica cristiana è l’imitazione di Cristo, per cui la conoscenza dei suoi insegnamenti è indispensabile per ricavare le proposizioni normative da seguire. Il presente lavoro si rivolge a tutti coloro che intendono avvicinarsi e approfondire le tematiche fondamentali della morale cristiana, con un linguaggio accessibile e pastorale.
Diventare discepoli di Cristo significa seguirlo e diventare Suoi servitori, un compito che non è soltanto un onore sulla terra, ma che continuerà a essere la nostra gioiosa vocazione anche in cielo: "... i suoi servitori lo serviranno. Essi vedranno la sua faccia ..." (Apocalisse 22:3, 4). In questo libro Charles H. Spurgeon condivide la sua visione appassionata del servizio cristiano. Il suo stile, eloquente e ispiratore, guida i credenti verso l'azione, ponendo l'accento sull'importanza di utilizzare i talenti e le risorse disponibili per servire il Signore e ottenere la ricompensa eterna. Questo libro è una chiamata alla semplicità e alla dedizione totale nel seguire Cristo, presentando concetti accessibili e diretti per chi è pronto a dedicare la propria vita alla nobile causa dell'Evangelo.
Di fronte all'indifferenza religiosa sempre più dilagante e di fronte all'emorragia di presenze dalla Chiesa, in alcuni nasce l'inquietante domanda: "Il cristianesimo avrà un futuro?". Don Battista Borsato, autore molto apprezzato e seguito, ritiene che il cristianesimo avrà certamente un futuro, ma sarà un cristianesimo diverso da quello di oggi: vivremo un cristianesimo meno di massa e più di convinzione. Essere cristiani sarà una decisione libera senza il condizionamento di fattori esterni. Terminerà il regime di cristianità in cui tutto era cristiano. Questa situazione può spaventare e creare nella Chiesa delle reazioni negative. Se assunta invece nella linea del vangelo, essa apre la strada verso il volto di un cristianesimo nuovo. Non più la coincidenza tra società civile e religiosa, non più un'adesione scontata e dovuta al cristianesimo. All'interno di una proposta libera e gratuita si apre il tempo di un cristianesimo di grazia: è il grande travaglio che esso è chiamato a vivere. Prefazione di Raniero La Valle.