La passione di don Lorenzo Milani per la parola e l’urgenza da lui percepita di doverla restituire ai poveri è nota e ampiamente studiata. E, tuttavia, non altrettanto investigato e messo a fuoco, almeno fino a oggi, è il vero e proprio laboratorio di scrittura che egli realizzò nella scuola popolare di Calenzano e, soprattutto, a Barbina. Una scrittura che doveva essere limpida, essenziale, diretta, frutto di una ricerca che ha contribuito non poco anche alla modernizzazione della lingua italiana.
La vita di don Milani, l’infanzia tra Firenze e Milano, il suo carattere anticonvenzionale, la passione per la pittura e poi la vocazione che lo portò prima a convertirsi e poi a entrare in seminario; la storia del prete educatore che ha lasciato un segno dan- do ai professori una lezione di vita sul modo di con- siderare i ragazzi, elaborando un metodo pedago- gico che intendeva formare i suoi studenti come cittadini, consapevoli dei propri diritti e padroni della lingua italiana.
Lorenzo Milani era un ragazzo di buona famiglia, sveglio e interessato all'arte. Un giorno entrò in una chiesa e lesse il Messale. Da quel momento non poté più fare a meno di Gesù. Età di lettura: da 6 anni.
La biografia storica approfondisce in particolare il periodo della conversione, valorizzando contatti, esperienze e testimonianze edite e inedite. L'autrice focalizza la sua attenzione sul Milani giovane, trasformato da Lorenzo in Don Lorenzo, scavando nei documenti e approfondendo sia gli ambienti sia il momento storico particolare del tempo. In breve, è anche un racconto storico dell'Italia d'allora, un racconto basato su alcuni punti di vista particolari: la famiglia Milani, la Firenze del pittore Staude, primo maestro di pittura di Milani, l'Accademia di Brera con alcune figure fondamentali, gli artisti a Milano. E altro ancora. A tratti biografia, a tratti saggio storico: uno spaccato dove alcune realtà e informazioni di guerra e movimenti s'intrecciano.
Un piccolo gioiello ritrovato, questo libretto con cinque scritti di padre Balducci con a tema don Milani e la sua eredità educativa. A partire dalla lettura di "Esperienze Pastorali" in primis, ma anche delle lettere alla professoressa, ai cappellani militari, ai giudici..., Ernesto Balducci analizza non solo la figura del prete di Barbiana, di cui fu anche amico, ma la stessa situazione ecclesiale dell'epoca, a partire da diverse prospettive che conservano ancora oggi una coerenza profetica che non sembra patire il trascorrere degli anni e la stessa passione di allora per una Chiesa "di liberazione" che oggi sembra tanto tornare attuale con il pontificato di papa Francesco. Il primo scritto è degli anni Sessanta, l'ultimo degli anni Novanta. Più di tre decenni passati a riflettere su come deve essere una "Chiesa che va verso i poveri" della nostra società. Un libro che riconsegna all'oggi due grandi figure della Chiesa non solo italiana: Balducci e Milani.
Con chiarezza e capacità di coinvolgimento il testo si propone di far conoscere don Lorenzo Milani nella sua complessa personalità. Il suo insegnamento profetico ha ancora tanto da dire su alcune questioni nevralgiche dei nostri giorni, come la potenza rivoluzionaria del messaggio cristiano, la centralità della scuola per la costruzione di una civiltà più a misura d’uomo e la sfida di una convivenza pacifica fra i popoli. La lettura del testo è utile a chi, giovane, ha sentito soltanto il nome di don Milani e a chi lo ha letto in passato, per riscoprirne la testimonianza in occasione del cinquantenario della morte (26 giugno 1967).
Libro-catalogo su don Milani. 80 suggestive foto artistiche in bianco/nero e testimonianze inedite degli ex allievi di don Milani, a 50 anni dall'inizio della scuola di Barbiana.
In questo ultimo mezzo secolo di fine millennio, la pedagogia italiana ha perso il suo modello autoctono e ha guidato le nuove generazioni a volte con il timone preso in prestito da altri Paesi. Le conseguenze sono leggibili nella vita e nelle inquietudini dei giovani, dagli anni '60 in poi. In tale scenario, la pedagogia umanistica di don Milani si è posta sempre più all'attenzione di coloro, il cui paradigma educativo è strutturato sul concetto di educazione come processo di umanizzazione, il cui contenuto è la realtà così come noi la viviamo, con le sue innovazioni e le sue contraddizioni, la sua storia, e il cui metodo è quello dell'amore e del dono. Tutto questo ha indotta l'autrice ad analizzare le motivazioni profonde che hanno spinto questo prete-maestro a lottare per l'umanizzazione di Barbiana, un borgo dimenticato da tutti. Alla sua pedagogia ancora oggi possiamo attingere per riflettere sulla società globale e sulle sfide connesse ai meccanismi della povertà e dell'emigrazione e trarre ispirazione per un "impegno pedagogico politico" per la "città dell'uomo" che richiede l'incrocio tra soggettività e oggettività e impegno da parte dell'adulto educatore, per risolvere positivamente il conflitto generazionale. È infatti aiutando i giovani a capire la propria vocazione umana-sociale-civile-religiosa, a esaminare, senza ipocrisia, il proprio atteggiamento nei confronti di "Dio, dell'io e dell'altro", su cui si regge l'idea di "comunità"...
Un volume che raccoglie le lettere che don Milani scrisse ad alcune tra le maggiori personalità del suo tempo, da Divo Barsotti a Loris Capovilla, da Primo Mazzolari fino a don Bensi.
Su don Milani (Firenze 1923 - Barbiana 1967) esiste una vasta letteratura impegnata a definirne la personalità, la singolare testimonianza di educatore, le novità delle intuizioni pedagogiche e la forza dirompente del profeta. Ora si aggiunge un lavoro profondo e bene informato su questo sacerdote, diventato emblema di riferimento nel dibattito italiano sulle virtù civili e sulle riforme educative.
Il filo conduttore del libro è «la pace», trattata non tanto come «tema», ma come testimonianza, come qualità e dimensione del vivere umano e della pedagogia cristiana.
Nei tre capitoli, in cui vengono offerti orientamenti e proposte di lavoro per educatori, emerge la personalità del priore di Barbiana, maestro nel formare uomini e donne capaci di «intendere e di volere», nel senso più alto, assumendo diritti e doveri, a livello personale e sociale, con dignità, libertà e dedizione.
Destinatari
Sacerdoti ed educatori, operatori e formatori in ambito civile, specialmente i gruppi che si rifanno all’insegnamento di don Milani
autrice Maria Grazia fida, laureata in pedagogia all’Università degli studi di Parma, è pedagogista e scrittrice. Ha conseguito una ricca e solida esperienza formativa alla Scuola Internazionale Montessori Neerina Noè di Roma, e lavorato come coordinatrice pedagogica nelle Scuole per l’Infanzia, realizzando progetti educativi di successo per lo sviluppo di intelligenza e creatività. Ha frequentato corsi di formazione e aggiornamento per educatrici dell’infanzia, presso la Cooperativa Cattolica per la Scuola e la Formazione della Diocesi di Piacenza-Bobbio. Tra le sue pubblicazioni: La Forza della Coscienza (Berti, 2004); La Pedagogia dell’Anima (Ber- ti, 2008); Oltre la storia. L’Eroe dell’Amore (Berti, 2011).
Descrizione
L’azione pastorale e civile di don Lorenzo Milani può ispirare la formazione delle coscienze delle genti del sud d’Italia aiutandole a superare la rassegnazione e il giogo delle associazioni criminali e della politica ridotta a clientela e a dominio? Rispondono a questa domanda alcuni studiosi meridionali: Anna Carfora, Rocco D’Ambrosio, Luigi Di Santo, Giorgio Marcello, Antonio Mastantuono, Umberto Santino, Cosimo Scordato, Fabrizio Valletti.
I curatori
SERGIO TANZARELLA insegna Storia della Chiesa e Introduzione alla storiografia presso l’Università Gregoriana di Roma e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli dove dirige l’Istituto di storia del cristianesimo. Tra le sue pubblicazioni Chiesa e società nel secolo XX (Roma 1993); La purificazione della memoria: il compito della sto- ria tra oblio e revisionismi (Bologna 2001). Ha curato l’edizione italiana di A. Harnack, Militia Christi (Trapani 2016) e i volumi: Tra Cristo e Gandhi.
LUIGI DI SANTO Insegna Filosofia del Diritto presso l’Università di Cassino ed è vicedirettore della rivista “Persona”. Tra le sue pubblicazioni: Teoria e pratica dei Diritti dell’Uo- mo (Napoli, 2002); Nomos e Chromos Il tempo nel diritto e il diritto nel tempo (Napoli, 2004); Tempo della coscienza ed esperienza giuridica (Napoli, 2008).
In questo libro, l'autore individua ed espone in tutte le sue espressioni lo "spirito" animatore dell'intera opera milaniana, e lo fa da un punto di vista critico e rigoroso sul piano della ricerca scientifica. Dopo un'ambientazione storica e biografica di don Milani, vengono infatti studiate l'ispirazione ideale e la formazione spirituale, che hanno caratterizzato gli scritti e l'azione di Lorenzo Milani. Il cuore dell'indagine è dedicato all'esplorazione della dimensione spirituale del pensiero e dell'opera del priore di Barbiana, con le risorse della fenomenologia delle religioni e della ricerca teologica. L'eredità pedagogica di Lorenzo Milani, in particolare, viene colta nella dimensione sociale e religiosa, e nell'opzione per i poveri, che tanto dibattito suscitò all'epoca e provocò incomprensione e contestazioni al parroco di Barbiana. Le conclusioni mettono in evidenza quella che viene ritenuta dall'autore la migliore e più significativa eredità milaniana, ossia la secolarità e aconfessionalità della scuola, nate dalla radice della sua fede, e il "metodo collettivo" del lavoro didattico nel possedere la parola.