La città di Roma è la capitale più verde d'Europa. Il nuovo Piano Regolatore della città, recedentemente approvato, all'interno del quale è stata definita anche la Rete Ecologica cittadina, ha protetto, in tal modo, un articolato sistema di comprensori, di importanza naturalistica, agricola e ricreativa, che include un complesso di aree verdi (quali ville storiche, giardini e viali alberati), golene fluviali (quali quelle del Tevere, dell'Aniene e dei fossi loro affluenti) e zone agricole. Queste aree, che nel loro complesso coprono una superficie di 86.000 ettari, rappresentano il 67% dell'intero territorio del Comune di Roma. All'interno di questa Rete Ecologica cittadina, le aree naturali protette svolgono un ruolo predominante nelle politiche ambientali della città. Si tratta di ben 19 aree protette terrestri (nonchè di una riserva marina) localizzate per lo più nella fascia urbana, ma che spesso si incuneano fin nelle zone più centrali della città, e che nel loro complesso ricoprono una superficie totale di oltre 40.000 ettari. Un patrimonio ambientale di enorme valore, costituito dalle riserve e dai parchi naturali, al cui interno le preesistenze archeologiche, i monumenti, le ville, e i casali rappresentano solo una parte della ricchezza, poiché il vero tesoro sono gli habitat di particolare valore naturalistico e l'enorme varietà di ambienti naturali che fanno della capitale una delle città più ricche in termini di biodiversità.
Il quarto volume della serie dedicata alle chiese della Roma moderna, nel periodo tra il 1860 e il 1960, si compone di tre sezioni distinte. Nella prima si analizza una selezione di costruzioni in prevalenza appartenenti a diverse Istituzioni religiose di culto cattolico (Congregazioni, Conventi, Prelature) e si esaurisce la panoramica degli edifici parrocchiali posti in zone "periferiche" della Capitale. Le altre due sezioni sono dedicate rispettivamente agli edifici cristiani di culto non cattolico costruiti nel periodo in esame e agli esempi più significativi di edifici sacri edificati dopo il 1960, allo scopo di rendere il più possibile approfondito il quadro generale dell'architettura religiosa della Roma moderna. Il volume presenta anche un'interessante appendice sui principali progettisti attivi nell'ambito dell'architettura, religiosa e non, del periodo in esame.
Dal re di Svezia che acquista tutta la raccolta di antichità di Piranesi a chi si accontentava di molto meno: un mosaico minuto, una statuetta in biscuit, un piccolo Colosseo in sughero.
L'arte e l'ingegno al servizio dell'industria del ricordo.
Il Grand Tour è una sorta di pellegrinaggio laico, un irrinunciabile battesimo culturale delle élites europee del Settecento, con Roma meta indiscussa. Come in ogni pellegrinaggio che si rispetti, come non desiderare di riportare in patria souvenir del proprio viaggio? Senza toccare i vertici di Caterina II di Russia che per l'Ermitage ordina una copia a scala naturale delle Logge Vaticane di Raffaello per la quale è necessario predisporre un'armata di copisti, anche chi non può permettersi acquisti così imponenti si adopera per procurarsi originali o copie di opere d'arte antica.
Per soddisfare la domanda di questo agguerrito stuolo di compratori, Roma appresta un esercito altrettanto formidabile di produttori: artisti e artigiani di ineguagliabile talento, che con inventiva, scaltrezza e spirito imprenditoriale sanno incrementare e diversificare la propria offerta, ricorrendo a tecniche artistiche ben collaudate, inventandone di nuove o recuperandone di già sperimentate, per creare inedite tipologie di prodotti e suscitare nuove, irresistibili mode. È la nascita dell'industria dell'antico e del bello, un curioso fenomeno di domanda e offerta di ricordi della città eterna.
Antonio Pinelli guida il lettore nell'esplorazione di questa galassia di eccellenze e raffinati virtuosismi, che preannuncia l'era dell'industria culturale di massa.
Quella di Ruskin è solo una delle immagini che Valerio Magrelli, poeta e scrittore, ha scelto per seguire gli itinerari di artisti, scrittori e bohémiens che hanno visitato la Città Eterna dal Settecento a oggi. Le reazioni a quel viaggio sono le più diverse e contrastanti. C'è chi pensa che "il profumo del mandorlo in fiore è più forte del rumore" (Hermann Kesten, 1900-1996), chi invece descrive Roma come "la città dei morti, anzi di coloro che non possono morire, dei sopravvissuti" (Percy Bysshe Shelley, 1818), chi è assordato dal rumore come Thomas Bernhard ("una città chiassosa, terribilmente chiassosa") e chi afferma che a Roma nel 1970 "ha imparato a vivere" (Ingeborg Bachmann). D'altronde, come insegna Flaiano, passata la sorpresa anche un marziano diventa uno qualunque: la capitale digerisce tutto... Furti, Amori, Rovine, Società, Cultura, Natura, Politica: sono i sette capitoli di questa piccola perla letteraria, accompagnata da immagini.
Gulliver sull'isola di Lilliput: è questa l'allegoria scelta dall'autore per rappresentare Roma. La capitale d'Italia dal 1871 è al contempo il comune più esteso d'Europa e più popoloso del Paese, eppure ha la stessa forma ordinamentale, autonomia e status dei restanti 8.093 comuni della penisola. Una veste giuridica troppo stretta, che le ha impedito di sviluppare una governance territoriale efficiente. Fino all'approvazione della legge n. 42/2009. Al suo interno un articolo, il 24, prevede Disposizioni speciali per Roma capitale. Si apre una nuova fase per la città. Nella prospettiva dichiaratamente federalista che sta assumendo lo Stato italiano,Roma, dotata di nuovi poteri e nuove risorse, si appresta infatti a diventare la quarta Capitale. L'autore ci racconta, con dovizia di dati e analisi, perché Roma sia speciale e unica, sfatando molte leggende metropolitane, e ci dimostra quanto sia fondamentale, per l'evoluzione della città, una disciplina giuridica specifica, di cui già godono le altre capitali mondiali.
La saga delle famiglie nobili romane rivive dal Medioevo a oggi in queste pagine attraverso i loro più famosi rappresentanti. È il grande romanzo di Roma raccontato attraverso gli alberi genealogici di circa mille dinastie, in parte estinte, che hanno fatto la storia della città. Dalla classe aristocratica sorta dopo la caduta dell’impero romano fino al patriziato tardo-medievale, urbanizzato in epoca comunale e affermatosi nella Roma pontificia nel contesto delle mitiche lotte baronali, millecinquecento anni di eventi narrati seguendo le vicende di papi, cardinali, condottieri, senatori, sindaci e conservatori del Comune. In questa saga della nobiltà sono state considerate anche quelle grandi famiglie che, pur non ascritte al patriziato romano, hanno vissuto nella città lasciando una testimonianza della loro presenza. Completano l’opera un accurato corredo iconografico che documenta lo stemma di ogni famiglia, diverse stampe che illustrano le splendide dimore e i capolavori artistici, e un’appendice araldica in forma di glossario nella quale sono spiegati i titoli nobiliari, i significati degli stemmi, gli ordini aristocratici, le onorificenze, il cerimoniale e i circoli aristocratici di Roma.
In breve
È necessario innamorarsi profondamente di Roma per ricordarsi del Tevere, per riconoscerlo come il sangue nelle sue vene.
«Rispetto alla città il Tevere va al contrario della Senna. La Senna si butta nella Manica, il Tevere nel mar Tirreno, e dunque l’una si volge al nord, l’altro procede da nord a sud. Per questo la rive gauche di Roma è geograficamente la rive droite. E Trastevere, che incarna il quartiere intellettuale, artistico e bohémien della capitale si trova sulla sponda destra.» Su e giù per i ponti, in compagnia di artisti e clochards, Sandra Petrignani ascolta i racconti intimi portati dal fiume e si fa pellegrina della bellezza maestosa o discreta di Roma.
Indice
1. Sul Tevere – 2. «Rive droite» - 3. Piccolo cuore – 4. «Rive gauche» - 5. Rive e derive – 6. Trastevere downtown – 7. Simmetrie – 8. Personaggi e interpreti (nel ruolo di se stessi)
Un saggio accattivante che documenta la creazione di Roma barocca. Corrado Augias
È difficile catalogare quest’opera, che è dettagliata come un saggio di architettura e avvincente come un romanzo storico. Morrissey racconta la storia di due uomini, le loro eccezionali carriere e la grande rivalità che si sviluppò tra loro. La storia del loro antagonismo e della superba architettura che ne nacque. “Il Foglio”
«Bernini ebbe successo superando le aspettative; Borromini sbalordì tutti, sfidandole. Insieme e separatamente, lavorarono al meglio delle proprie capacità per produrre un’arte che il tempo non potesse intaccare. Ci riuscirono. E divennero immortali lasciandoci in eredità una città che, grazie a loro, è infinitamente più bella.» La vita di due geni, un racconto di ambizione e desiderio, competizione e speranza.
Indice
Capitolo 1 L’inizio e la fine – Capitolo 2 Talento e ambizione – Capitolo 3 «Perpetuità et bellezza» – Capitolo 4 Una collaborazione nel bronzo – Capitolo 5 Il cerchio e il triangolo – Capitolo 6 «Ignoranti e copisti» – Capitolo 7 Un bue e un cervo – Capitolo 8 Estasi e saggezza – Capitolo 9 Le ristrutturazioni di un papa – Capitolo 10 Acqua e delusione – Capitolo 11 Affetto e capricci – Capitolo 12 Addestrare l’occhio a vedere – Capitolo 13 Nessun maggior favore, nessuna fine più triste – Capitolo 14 Un’eredità di pietra – Note – Riferimenti bibliografici – Ringraziamenti – Referenze iconografiche – Indice analitico