Maria Zambrano (1904-1991) è stata una delle grandi figure della scena intellettuale di questo secolo, una pensatrice originale e profonda. Fu allieva del filosofo Ortega y Gasset e visse a lungo in esilio (in Italia dal 1954 al 1964), a causa della sua opposizione al franchismo. Tornata in Spagna nel 1984, vinse nel 1988 il Premio Cervantes. Nella sua opera occupa un posto privilegiato "Il sogno creatore", scritto nel 1965. Ma quella prima versione è soltanto una parte del presente volume, modificato e arricchito fino al punto di trasformarsi in un nuovo libro.
In questa edizione vengono proposti e ritradotti i frammenti in una successione coerente e in una visione che rende prematuro parlare sia di prospettiva metafisica sia di autonomia tra indagine scientifica e indagine filosofica.
DESCRIZIONE: Apparso nel 1959, questo saggio segna la svolta in Ricoeur dalla fenomenologia all’ermeneutica e rappresenta la cellula originaria di Finitudine e colpa, l'opera che consacrerà Ricoeur tra i maestri della filosofia contemporanea. Una svolta che avveniva attraverso il confronto con la fenomenologia della religione di Mircea Eliade, la psicoanalisi di Freud e Jung, gli studi sull'immaginazione poetica di Gaston Bachelard e la teologia della demitolo-gizzazione di Bultmann. Il risultato è un'ermeneutica che, da un lato, giustifica il simbolo - sia esso religioso o culturale - in quanto "fonte non filosofica" della filosofia, dall'altro mostra come i simboli - i nomi dal senso molteplice attraverso i quali gli uomini hanno tentato di decifrare gli enigmi della vita - siano a pieno diritto cosa stessa del pensiero.
Un'ermeneutica oggi più che mai attuale, in un tempo dove il ritorno del sacro e dei suoi simboli assume il volto violento degli idoli: «non avremo mai finito di distruggere gli idoli, al fine di lasciare parlare i simboli».
COMMENTO: La seconda edizione del celebre testo-manifesto di Ricoeur sull'ermeneutica: il simbolo come testo che interroga la religione, la filosofia, la letteratura.
Liberato da recenti interpretazioni che lo riducevano ad antesignano della scienza occidentale, Empedocle, recupera la sua indole originaria di poeta, sciamano e "physikòs", ovvero interprete della "physis", che è al tempo stesso origine e squadramento di tutte le cose. Misticismo, sapienza ed empirismo si intrecciano nella figura del sapiente di Agrigento, del V secolo a. C., che si offre come modello di una possibile unione tra pensiero scientifico e folgorazione intuitiva, tra mondo degli dei e mondo degli uomini.
Le "lettere" di Platone sono uno dei misteri più affascinanti della letteratura greca. Non sappiamo chi le ha scritte: se Platone, o uno o più contraffattori. Sicuramente autentica è la settima, una riflessione sui complessi rapporti che intercorrono tra potere e filosofia. Comunque sia, queste tredici lettere sono la testimonianza di un esperimento che parve concretizzare il sogno di Platone: portare al potere dei filosofi o dei governanti-filosofi, che traducessero le sue dottrine relative alla legislazione e al governo dello stato. Questo tentativo, consumatosi a più riprese alla corte di Dioniso II tiranno di Siracusa, fallì miseramente.
Aristotele da un lato ripensa criticamente idee e principi cosmologici elaborati in Grecia a partire dagli inizi della riflessione razionale sulla "physis"; dall'altro, formula una visione originale e organica dell'universo. L'"imago mundi" che per molti secoli ha dominato la concezione occidentale del cosmo trova qui la sua formulazione. "Il cielo", d'altro canto, lungi dal ridursi a un complesso di aride teorie, si presenta come un affascinante intersezione di rigore logico e di pathos religioso: Aristotele vuole infatti trasmettere anche un sentimento di venerazione per la divina perfezione del cielo e degli esseri che lo popolano.
La presente pubblicazione comprende i due volumi pubblicati nel 1973 e nel 1974. Indice dell'opera: vol.1 Platone totalitario: Il mito dell'origine e del destino; La sociologia descrittiva di Platone; Il programma politico di Platone; Il background dell'attacco di Platone. Vol.2 Hegel e Marx falsi profeti: La nascita della filosofia oracolare; Il metodo di Marx; La profezia di Marx; L'etica di Marx; Le conseguenze; Conclusione.
Nel 1929 Husserl tenne a Parigi due conferenze sulla fenomenologia che avrebbero accresciuto notevolmente la sua fama e la diffusione del suo pensiero. Il testo delle lezioni è rappresentato dai "Discorsi parigini", mentre la loro rielaborazione sistematica è data dalle "Meditazioni cartesiane" che costituisce uno dei libri chiave della filosofia husserliana. Questa edizione italiana presenta entrambi i testi.