Dall'8 all'11 luglio 2006 si è tenuto a Padova il primo Congresso interculturale di etica teologica cattolica. Quattrocento studiosi di teologia morale, provenienti da 63 paesi, si sono interrogati sui temi più urgenti della loro disciplina e hanno delineato il quadro culturale sul quale l'etica è chiamata a esprimersi a livello mondiale.
Il congresso si è aperto con l'interrogativo: quali sono i temi etici più urgenti nel mondo di oggi?. La risposta è stata: la sfida dei diritti umani, la sfida dell'economia in un mondo globale, la necessità di una "Dichiarazione universale sulla bioetica e sui diritti umani" (prima parte del volume). È seguita poi una ricognizione sulla situazione della teologia morale nei cinque continenti (Africa, Asia, Europa, America Latina, America del nord) a ciascuno dei quali sono stati dedicati tre interventi (seconda parte).
In conclusione sono stati individuati i temi che risultano oggi determinanti nell'elaborazione di una teologia morale: l'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica, sensus fidelium e discernimento morale, la sfida del pluralismo e il futuro della teologia morale, globalizzazione e giustizia (terza parte).
Sommario
Ringraziamenti. Introduzione. I. Come possono gli studiosi di etica teologica rispondere alle necessità del mondo? Le necessità del mondo e i segni dei tempi. La sfida dei diritti umani (A. Papisca). Sfida dell'attività economica in un mondo globale (A. Cortina). Dichiarazione universale sulla bioetica e sui diritti umani (H.T. Have). II. Teologia morale nei cinque continenti. 1. Africa. I principali "terreni edificabili" dell'etica in Africa occidentale (M.R. Afan). Collocare la Chiesa fra i reietti della terra (L. Magesa). Autenticità e credibilità: sfide morali dopo il Sindo africano (S. Muyengo Mulombe). 2. Asia. Le sfide morali e la Chiesa nell'Asia di oggi, con una considerazione speciale per la Corea (T. Hong-Soon Han). Globalizzazione ed etica teologica cattolica. Una prospettiva del sud-est asiatico (A.M. Brazal). La pratica dell'etica cristiana in un mondo indiano fatto di complessità culturale e disuguaglianza sociale (C. Campos). 3. Europa. L'etica teologica in Europa (specialmente nell'Europa meridionale): passato, presente e futuro (M. Vidal). Sfide di etica politica in Europa: una prospettiva socio-etica cristiana (M. Heimbach-Steins). Le cellule staminali e l'omofobia (P. Mazurkiewicz). 4. America Latina. Il sogno di una nuova teologia morale per il Brasile (R. Zacharias). La speranza in mezzo a sfide immani (S. Mier). Riflessioni morali sull'America Latina: sfide e proposte nella realtà cilena (T. Mifsud). 5. Nord America. L'etica cattolica in una Chiesa universale: un punto di vista degli Stati Uniti (D. Hollenbach). Il processo regolare e l'autorità della legge: una sfida morale-teologica (J. Porter). La sfida della povertà nel mondo. Continuità e cambiamenti nell'etica teologica dal punto di vista canadese (K.R. Melchin). III. I temi centrali. 1. L'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica. La sofferenza e l'etica teologica: timore e speranza (R. Gascoigne). L'ermeneutica e le fonti dell'etica teologica (M. Junker-Kenny). Cosa volete che io faccia per voi? (D.M. Miranda). 2. Sensum fidelium e discernimento morale. Il concetto di sensum fidelium è desueto?(P. Valadier). Il sensum fidelium e il discernimento morale. Il principio di inculturazione e di amore (N. Yaowi Soédé). Sensum fidelium e discernimento morale (G. Angelini). 3. La sfida del pluralismo e il futuro della teologia morale. La sfida del pluralismo (E. Schockenhoff). Teologia morale: il passaggio dall'"evolutivo" al "rivoluzionario" (L. Sowle Cahill). Comunità e pluralismo: sfide alla teologia morale (M. Fabri dos Anjos). IV. Globalizzazione e giustizia. Globalizzazione e giustizia: nuovi orizzonti (E. Chiavacci). La globalizzazione deve tener conto delle persone umane (V. Tirimanna). Una chiamata all'azione profetica (J.M. Waliggo).
Note sull'autore
James F. Keenan, gesuita, ha conseguito il dottorato in teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana; insegna teologia morale alla Weston Jesuit School of Theology di Cambridge ed è stato visiting professor al Boston College.
La presente opera è una parabola di riflessione sul paradigma della pienezza di vita, come modello di riferimento unitario e trasversale a tutta la riflessione etico-teologica. Movendo da una iniziale descrizione degli assi portanti del paradigma, che sostanzialmente rappresenta il terreno di incontro tra l'etica filosofica e la teologia morale, si intende leggere in questa direzione il contributo della rivelazione biblica, che ne costituisce un orizzonte definito.la morale estetica e teofanica e quella teologale vengono individuate come importanti modulazioni del paradigma, che rileggono la più accreditata tradizione e proiettano prospetticamente la riflessione etico-teologica. per la declinazione del paradigma si considerano tre ambiti rappresentativi ed eticamente "sensibili", nei quali si dispiega la vita morale del credente: la morale sacramentale, la morale sociale e la bioetica, approfondendo la necessaria circolarità del rapporto tra fede professata/celebrata e vissuta.
All’inizio del secolo XX, l’opera di pionieri che impostarono una trattazione di teologia morale su basi rinnovate (il regno di Dio, la sequela Christi), si arricchì anche di un tentativo di riscoperta ecclesiologica, ad opera del gesuita belga Émile Mersch (1890-1940), che impostò la relazione tra teologia morale ed ecclesiologia attorno al tema paolino del corpo mistico. Il presente volume restituisce la meritata attenzione all’opera di Mersch, tracciando anzitutto l’evoluzione del pensiero teologico. Fin dall’inizio orientato alla ricerca di un metodo coordinato al «mistero», Mersch si inoltra in un infiammato cristocentrismo, fino alla chiave ecclesiologica del Christus totus
L’indicazione conciliare dell’Optatam totius prospetta una nuova figura di teologia morale, il cui tema generatore è appunto l’altezza della vocazione dei fedeli in Cristo. Questo incremento ermeneutico, insieme ad altri, sotto più di un risvolto, interessa l’insieme delle articolazioni, formali e materiali, di quell’unica scienza che è la teologia. Il nuovo rapporto tra due di queste, cioè tra la teologia morale e spirituale, è nel presente volume esplicitamente a tema, seguito e rivisitato in alcuni ambiti specifici, quali la riflessione sullo Spirito Santo, la rilevanza etico-spirituale del metodo teologico, l’esperienza della lectio divina. L’abbandono di una prevalente figura minimale ed amartiocentrica dell’etica cristiana e la contestuale prospettazione della sua eccellente altezza interpellano nuovamente il consolidato rapporto tra le due discipline, così invitate ad un certo ripensamento epistemologico, per sovvenire ad una situazione, percepita con crescente disagio.
"Questo volume spazia tra i temi e i problemi che l'esperienza storica e le istanze contemporanee pongono con particolare rilievo in un'epoca come la nostra, impegnata alla comprensione della realtà umana con modelli, parametri, linguaggi capaci di comprendere e di orientare da un lato la ricerca, dall'altro un conseguente impegno educativo". Dalla Prefazione di Armando Rigobe.
Rifiutando il giogo dei discorsi "religiosamente corretti", Moser indica i percorsi lungo i quali affermarsi come cristiani nella società del XXI secolo, superando le alternative estreme di una spiritualità solo individualistica da un lato e di un'adesione incondizionata alle convinzioni di un gruppo dall'altro.
Nel corso dei secoli, non poche volte la Bibbia ha rappresentato un armamentario da cui si è pensato di trarre versetti e argomentazioni allo scopo d'imporre alla donna una condizione d'inferiorità e di mantenerla in tale assoggettamento.
Il volume sonda il testo sacro intorno al tema della donna e dell'amore con l'intento di individuarvi e vagliare anche tali tratti negativi, da cui, a prima vista, non appare del tutto immune. E insieme si propone di mettere in risalto il "personalismo" che attraversa l'intera Scrittura e che, fondendosi con la problematica dell'eros e dell'agàpe, costituisce un filo rosso quanto mai prezioso per discernere e annodare le istanze più giuste e nobili del femminismo contemporaneo.
Il tutto senza evitare il confronto e il dialogo con quella specifica esegesi, impostasi da alcuni decenni, che si caratterizza come "femminista".
Sommario
Premessa. 1. Bibbia, femminismo ed ermeneutica. 2. Bibbia e liberazione della donna. 3. Com'era nel principio. Donna e uomo «a immagine e somiglianza di Dio». 4. La donna e l'eros nei Profeti. 5. Il «contrappunto» sublime del Cantico dei cantici. 6. La donna nel giudaismo. La soggezione sacralizzata? 7. Gesù di Nazaret, la donna e il «regno di Dio». 8. Paolo, la donna e la «nuova creazione». 9. Da Maria, la ricolmata-di-grazia (Lc 1,28) alla donna vestita di sole (Ap 12,1-6). 10. «Ricapitolazione» su eros, agape, persona. 11. «Fra i tempi». Femminismo, storia e responsabilità.
Note sull'autore
Andrea Milano insegna storia del cristianesimo all'Università "Federico II" di Napoli e dottrine teologiche all'Istituto di scienze religiose "I. Mancini" dell'Università di Urbino. È confondatore e responsabile della rivista Filosofia e Teologia, confondatore e membro del comitato scientifico della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT), membro dell'European Society for Catholic Theology, membro dell'Accademia Pontaniana. La sua ricerca si muove tra storia, teologia, filosofia. Oltre a numerosi saggi, articoli in riviste, voci di dizionari ed enciclopedie, presso le Edizioni Dehoniane (Roma) ha pubblicato Persona in teologia (1984 21996), La Trinità dei teologi e dei filosofi (1987), La Parola nella Eucaristia (1990), «L'età del Modernismo», in Storia della Teologia, a cura di R. Fisichella (1996) e ha curato Misoginia. La donna vista e malvista nella cultura occidentale, 1992 (con il saggio Eva e le sue figlie. Sulla misoginia della Bibbia). Presso le EDB ha pubblicato Quale verità. Per una critica della ragione teologica (1999).
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Studio promosso dalla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale nel febbraio 2008 e dedicato al tema della polarità maschile-femminile. Come è noto, la questione sessuale assume rilievo crescente nelle società avanzate, nelle parole e nei fatti. Per le parole si pensi per es., ai dibattiti pubblici suscitati dal necessario aggiornamento delle leggi, come anche alla filosofia pubblica intitolata esclusivamente alla libertà del singolo. Quanto ai fatti basti richiamare la crescente diffusione di incertezze nei processi di identificazione dei minori (e non solo), anche per ciò che si riferisce all’identità di genere (gender). Sullo sfondo di tali problemi la dottrina della Chiesa richiama il necessario riferimento alla legge della natura. Senza indulgere peraltro con i luoghi comuni della cultura ambiente, i saggi biblici, filosofici e teologici raccolti in questo volume intendono precisamente correggere un difetto del pensiero convenzionale (anche cattolico) circa la legge naturale, mettendo a tema della riflessione il rapporto tra natura e cultura.
Per affrontare le problematiche etiche specifiche sollevate dai recenti ed attuali progressi in genetica umana, l’autore propone come sfondo morale appropriato la ricerca del bene comune, cioè di un bene di tutti e per tutti. Nella prima parte il libro presenta il principio del bene comune a partire da un itinerario storico-ermeneutico, concentrando l’attenzione sui i punti nodali più rilevanti. Nella seconda parte si identificano le sfide morali sollevate dai recenti progressi in genetica umana, considerando in particolare l’informazione genetica (da una malattia genetica al Progetto Genoma Umano e ai test/screening genetici). Il principio è messo poi alla prova delle sfide individuate, delle scelte politiche ed economiche operate e del materiale etico prodotto. Nella terza parte, l’autore analizza le metafore utilizzate per descrivere i progressi in ambito genetico con una particolare attenzione alla filosofia di Michel Foucault, alla riflessione sul biopotere, sulla concezione del sé genetico, sulla definizione di malattia e sulla pratica della medicina.
Andrea Vicini, gesuita, pediatra, è docente di teologia morale a Napoli presso la Sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. Tra i volumi a cui ha collaborato: P. Giustiniani (ed.), Sulla procreazione assistita, ESI, Napoli 2005; L. Sowle Cahill (ed.), Genetics, Theology, Ethics: An Interdisciplinary Conversation, Crossroad, New York 2005; R. Bonito Oliva (ed.), La cura delle donne, Centro Interuniversitario di Ricerca Bioetica, Meltemi, Roma 2006; M. Corleto (ed.), Diritto e diritti di fronte alla morte: dall’eutanasia al diritto di morire, The European Law Students’ Association (ELSA), ESI, Napoli 2006.
La teoria dell'agire comunicativo, che J Habermas completa con l'etica del discorso, nei suoi risvolti etici, politici e culturali risulta essere una salutare provocazione per la teologia morale fondamentale e consente di rileggere la recente riflessione nel campo etico-teologico a proposito di coscienze, strutture e rapporti interumani all'interno della società. La dimensione dell'intersoggettività, che è quella della comunicazione interpersonale e del confronto argomentativo, è l'unica che può portare alla verità, purché gli interlocutori, al di là di ogni razionalità strategica, portino nel confronto le tesi che ritengono effettivamente vere. La teoria della verità elaborata da Habermas sollecita la teologia morale a non ridurre il confronto intersoggettivo alla semplice riaffermazione del rispetto per l'altro e le sue opinioni e a tenere alto l'impegno per la sovrabbondanza della verità.
Negli anni immediatamente seguiti al Concilio Vaticano II si è scritto e parlato molto della povertà della e nella Chiesa, magari confondendo a volte la povertà con il pauperismo e identificandosi con posizioni ideologiche. Ma ormai da parecchi anni non se ne parla quasi più. Eppure il problema del potere e del denaro si presenta ancora identico alla Chiesa all’inizio del terzo millennio. La povertà della e nella Chiesa non è un aspetto accessorio, ma è un tratto qualificante la sua stessa identità, ne tocca l’essenza, dovrebbe essere il segno distintivo. Non è questione della sua generosità, ma appunto della sua identità. In queste pagine, con un approccio corale e rigoroso ma altrettanto franco, si parla della povertà della Chiesa nel suo insieme: nelle strutture che si dà, nel modo di porsi tra gli uomini, nell’immagine di sé che coltiva, nelle scelte pastorali, nei mezzi che predilige e nel modo con cui li usa. È in gioco la coerenza con se stessa, con quello che dice di rappresentare, con il messaggio di Gesù che assume come progetto di vita. Troppo forte, infatti, è lo scarto tra come appare e l’amore e la speranza che dovrebbe comunicare: non solo a parole, ma attraverso segni di rifiuto della “gloria della terra” e della tentazione idolatrica di identificare la propria gloria con quella di Dio. Non è una condanna delle intenzioni, ma la constatazione che le persone cui si rivolge sempre più la percepiscono così.
La strutturazione di una disciplina scientifica, come la teologia morale, non può mai dirsi compiuta e definitiva. L’esigenza di tentare un nuovo trattato è motivata da vari fattori: i profondi mutamenti culturali e sociali intervenuti; la considerazione dell’esposizione sistematica postconciliare e delle varie fasi del rinnovamento della teologia morale fino a oggi; le nuove ricerche biblico-teologiche e le conseguenti implicazioni che attendono di tradursi in una riflessione organica a livello sia di morale fondamentale sia di morale speciale; l’opzione cristocentrica che, voluta dal concilio Vaticano II, raggiunge nell’enciclica Veritatis splendor (1993) una forte impostazione suscettibile di ulteriori approfondimenti.
Il titolo del volume esplicita come la trattazione trovi il proprio centro attorno al mistero della nostra adozione filiale.
Sommario
Presentazione. Perché un nuovo trattato di teologia morale fondamentale? (L. Lorenzetti). Introduzione generale (R. Tremblay). I. Breve rilettura della tradizione morale cristiana in prospettiva filiale. 1. La morale filiale dell’Antico Testamento (A.-M. Jerumanis). 2. La morale filiale del Nuovo Testamento (A.-M. Jerumanis). 3. Alcune tappe significative della tradizione morale cristiana fino al concilio Vaticano II (M. Doldi). 4. Il concilio Vaticano II e la riflessione morale contemporanea (M. Doldi). II. Radicati nel Figlio. Fondamenti cristologici e antropologia filiale. 5. La croce gloriosa, rivelazione del Dio che è amore (A. Chendi). 6. Il Dio trinitario e il suo disegno (A. Chendi). 7. La croce gloriosa, realizzazione e fondamento del disegno divino di filiazione (R. Tremblay). 8. Dalla persona umana capax Dei in Filio alla persona filiale (R. Tremblay). III. Il dinamismo etico dell’antropologia filiale. 9. L’agire morale filiale (A.-M. Jerumanis). 10. La libertà filiale, corrispondenza dello Spirito all’amore del Padre (P. Laird). 11. La coscienza morale filiale (F. Maceri). 12. Doni dello Spirito per l’agire filiale (A.-M.-Z. Igirukwayo). 13. Le virtù per l’agire filiale (A.-M.-Z. Igirukwayo). 14. La legge di Dio per i figli (A.-M. Jerumanis). 15. Allontanamento e ritorno alla casa del Padre: peccato e conversione (S. Zamboni). IV. La vita filiale. 16. Il battesimo e la cresima: porta d’entrata nella filiazione (C. Cannizzaro). 17. L’eucaristia, approfondimento e sviluppo della vita filiale (R. Tremblay). 18. La vita ecclesiale: fratellanza, sponsalità e maternità dei figli (J. Mimeault). 19. Alcuni tratti della vita filiale (S. Zamboni). 20. Figli sempre di nuovo (R. Tremblay). Indici.
Note sui curatori
Réal Tremblay (1941), redentorista canadese, ha conseguito il dottorato a Regensburg (1975) sotto la direzione dell’allora prof. J. Ratzinger. È ordinario di teologia morale fondamentale all’Accademia Alfonsiana e incaricato alla Pontificia Università Lateranense (specializzazione dogmatica, indirizzo cristologico). Ha pubblicato: La manifestation et la vision de Dieu selon s. Irénée de Lyon (Münster 1978), Irénée de Lyon. «L’empreinte des doigts de Dieu» (Roma 1979) e L’«Homme» qui divinise. Pour une interprétation christocentrique de l’existence (Montréal-Paris 1993); presso le Edizioni Dehoniane (Roma): Cristo e la morale in alcuni documenti del Magistero (1996) e Radicati e fondati nel Figlio. Contributi per una morale filiale (1997); presso le EDB: Voi, luce del mondo... La vita morale dei cristiani: Dio fra gli uomini (2003) e «Ma io vi dico...». L’agire eccellente, specifico della morale cristiana (2005).
Stefano Zamboni (Trento 1974) è sacerdote dehoniano. Ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università di Bologna e il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana (Roma). Presso le EDB ha pubblicato «Chiamati a seguire l’Agnello». Il martirio, compimento della vita morale (2007).