Fino al V secolo, i Padri latini utilizzavano instrumenta per indicare l'insieme delle Scritture o loro parti: le consideravano mezzi con cui Dio si fa conoscere e tramite cui l'uomo può accogliere la proposta salvifica divina. Essi erano consapevoli della distanza linguistica e culturale che si frappone tra quegli scritti e i loro nuovi destinatari e, comunque, nutrivano il desiderio di coglierne il messaggio al fine di corrispondere alla volontà divina. Perciò, fin dall'inizio elaborarono metodologie in parallelo, in dialogo o in autonomia rispetto ai grandi interpreti ebrei o non cristiani. Tale impegno è proseguito nel tempo contribuendo a rendere l'ermeneutica una disciplina autonoma. La collana si inserisce in questo solco e offre preziosi strumenti per comprendere le Scritture di Israele e della Chiesa antica. Illustra le metodologie più aggiornate e adeguate per interpretare in modo corretto i testi biblici secondo il loro corpo di appartenenza. Gli autori, docenti del Pontificio Istituto Biblico e della Pontificia Università Gregoriana, sono tra i più qualificati esponenti dell'esegesi biblica in campo cattolico.
Il volume è dedicato alla lettura ebraica di Gn 22, la pagina forse più celebre ed enigmatica della Bibbia, dove si narra del "sacrificio" (in ebraico aqedah, lett. "legamento") di Isacco. Il testo è suddiviso in due parti. La prima tratta dell'importanza attribuita a Gn 22 dalla tradizione d'Israele, caratterizzata da una incessante rilettura della pagina biblica, costantemente posta al centro della vita ebraica fino ai nostri giorni. La seconda parte si configura come un'ampia antologia di testi, quasi tutti inediti in lingua italiana, che attraverso l'epoca rabbinica e il medioevo giungono fino al mondo chassidico e alla modernità. Il confronto con i testi, arricchiti da note esaurienti, consente al lettore di accedere con rara efficacia all'affascinante mondo spirituale dell'ebraismo, in un confronto quanto mai arricchente per il cristiano, perché condotto su una pagina biblica essenziale per la interpretazione ecclesiale delle Scritture.
Ezechiele entra a far parte della serie: Bibbia Ebraica Interlineare. Questa edizione contiene: Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni Testo greco dei Settanta a cura di Rahlfs - Hanhart Testo latino della Vulgata Sisto-Clementina Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia dai testi originali In calce alle pagine pari: Rimando a passi paralleli Note per un primo confronto critico fra TM LXX VG NVB In calce alle pagine dispari troviamo: Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti.
Il presente volume delinea la "storia d'Israele e Giuda" dalle origini fino alla rivolta di Bar-Kochba nel 132-135 d.C. cercando di superare le difficoltà nate dall'adozione, negli anni, di paradigmi storiografici diversi. Per l'esposizione degli avvenimenti storici, dai periodi più antichi della storia d'Israele fino ai più recenti, sono state consultate fonti archeologiche ed epigrafiche che includono la più recente ricerca storiografica, ma anche documentazione papiracea e archeologica. Ogni capitolo del libro, inoltre, è corredato da alcuni riquadri nei quali sono presentati e commentati alcuni documenti di natura extrabiblica. Il volume si rivolge a tutti i lettori che intendono ottenere le necessarie informazioni storiche per affrontare lo studio della Bibbia in modo consapevole e critico.
Siamo soliti accostarci ai Testi Sacri guardando alle figure maschili e al loro operato nella storia della salvezza. In realtà, sia l'Antico che il Nuovo Testamento sono contrassegnati da figure femminili che hanno rivestito un ruolo fondamentale e che in molteplici occasioni si sono mostrate determinanti per il destino del popolo "eletto". Il testo vuole, perciò, essere un elogio a queste eroine ebraiche, mettendone in luce, nei vari capitoli, la storia, le caratteristiche essenziali, il coraggio, la fede, l'operato ed evidenziando al contempo anche personalità meno note. Molta strada deve essere ancora percorsa dalla Chiesa, e non solo, per giungere a una concreta valorizzazione e a un effettivo riconoscimento del ruolo della donna nella società. Questo libro, attraverso ventidue ritratti femminili veterotestamentari, vuole essere un motivo di riflessione in questa direzione. D'altronde, come evidenzia anche papa Francesco nella prima omelia dell'anno 2020, la figura e l'importanza della donna vanno promosse e riconosciute poiché "non c'è salvezza" senza di lei e "se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, dobbiamo ripartire dalla donna". Con i saggi di: Ferruccio Ceragioli, Emanuela Buccioni, Claudio Micaelli, Douglas Regattieri.
Il libro del Levitico è dedicato al culto comunitario di Israele. Perché, prima ancora di essere un'etica, la religione è una celebrazione. Si tratta di un libro misterioso, poco letto, a prima vista difficile, in cui Mosè dopo aver appreso le leggi di Dio codifica nei minimi dettagli riti, sacrifici, parole e gesti di supplica o di offerta. Più che un semplice repertorio di norme da osservare (che sembrano elencate apposta per sconcertare e urtare il lettore del XXI secolo, più che edificarlo), il Levitico offre tuttavia una profonda riflessione teologica sulla liturgia. La manifestazione ieratica del divino davanti al popolo di Dio riunito in assemblea è brillantemente analizzata in questo commentario di Vogels. L'esegeta guida il lettore attraverso le sottigliezze di un libro che è parte indivisibile dalla Torah - anzi, il suo libro centrale, quello in cui troviamo l'affermazione: «Ama il prossimo tuo come te stesso» (Lv 19,18). Dietro tutte le complessità, le precauzioni, gli avvertimenti, che sono deliberatamente presentati in maniera ridondante al fine di raddoppiarne la solennità, nel Levitico viene annunciata la rivelazione che divamperà nel vangelo: Dio si lascia avvicinare dall'uomo, fino a farsi toccare. Una rilettura potente di alcune pagine fondamentali dell'Antico Testamento, pagine nelle quali Dio incontra coloro che egli ha scelto e che l'hanno scelto. «Il Levitico, un libro a prima vista poco attraente, "dona solo a chi ha già": a chi ha un certo gusto per la celebrazione liturgica e un desiderio di santità. Nulla di nuovo: uno che non ha il minimo interesse per lo sport non apprezzerebbe mai una partita della Nazionale o il Giro d'Italia» Walter Vogels.
Che cosa dice veramente il racconto su Adamo, Eva, il serpente e il frutto proibito? Per secoli è stato una pietra angolare per la dottrina cristiana del "peccato originale". Negli ultimi anni molti studiosi hanno però contestato questa interpretazione abituale, perché in Genesi 3 non si parla di peccato, trasgressione, disobbedienza o punizione, ma si delineano i tratti della condizione umana - nel bene e nel male. Eppure il quadro è troppo complesso e strutturato per essere liquidato in maniera così semplice. Smith analizza magistralmente sia il racconto biblico che la storia della sua ricezione; esamina il controverso concetto di "caduta", presente nella tradizione ebraica e sviluppato nei primi secoli dal cristianesimo; dimostra che il racconto del "paradiso terrestre" costituisce un'esplorazione del desiderio e della bontà, del peccato e del male negli esseri umani, posti in relazione a Dio. Sicché lo specialista americano stimola a comprendere il concetto di peccato originale a partire dalla Bibbia, andando oltre le interpretazioni tradizionali o quelle moderne. E da una lettura attenta e ben informata deduce che è meglio parlare di "ricaduta", piuttosto che di "caduta". «Questo libro suscita più domande di quanto non dia risposte; e non potrebbe essere altrimenti. Ma a coloro che sono interessati a ulteriori esplorazioni, esso offre anche una enorme ricchezza di risorse» (Christopher B. Hays). Un'analisi esegetica stimolante, proposta con una scrittura fluida e incisiva.
Il sacrificio (o "legatura") di Isacco in Genesi 22 è un racconto intenso nella sua violenta solennità, che nel tempo, anche per neutralizzarne i picchi tragici, è stata compreso e spiegato come prova di obbedienza e/o di fede da parte dell'uomo e di autorità da parte di Dio. Diversamente da altri sacrifici umani testimoniati da storia, mito, letteratura, l'azione richiesta ad Abramo è un unicum. Non solo non "serve" a un obiettivo politico, sociale o religioso, ma sembra contraddire la garanzia divina della discendenza promessa al patriarca. Attraverso l'analisi di fonti testuali e iconografiche, il libro ricostruisce la storia della ricezione di Genesi 22, esplorando le radici del racconto e quindi la sua esegesi fra giudaismo del Secondo Tempio, giudaismo rabbinico e cristianesimo antico. Si ripercorrono altresì le fasi della identificazione dell'altare del sacrificio come luogo di culto e di pellegrinaggio, nonché il senso del suo radicamento nello spazio sacro di Gerusalemme.
In una prosa vivace e accattivante Michael Coogan ripercorre la lunga storia dei dieci comandamenti cercando di spiegare per quali vie siano diventati il decalogo. La Bibbia ebraica tramanda versioni diverse del decalogo: perché furono necessarie? come si giunse a stabilire quale fosse la più autorevole? Nell'agile saggio di Coogan si approfondisce il significato che i dieci comandamenti poterono avere per lettori dei tempi biblici, e si fa osservare come la loro forma non sia mai stata fissa e perché non sempre siano stati osservati rigorosamente. Oggi è evidente che non tutti i valori sanciti dal decalogo sono difendibili, non ad esempio la proprietà di schiavi né la donna come possesso dell'uomo. Quale funzione continuare a riconoscere ai dieci comandamenti?
L'autore, mentre cammina con un gruppo di pellegrini, colleziona pensieri, informazioni storiche e bibliche, preghiere e racconti in un diario che diventa anche un pellegrinaggio del cuore e dello spirito interiore nella vita di tutti i giorni. Il viaggio nello spazio e nel tempo a sua volta si fa persona. Il "Sesto Vangelo" non è un reperto archeologico ma il "testo" che ogni persona scrive nella propria vita, illuminata dal Vangelo di Gesù. È anche il filo rosso che attraversa le pagine di questo viaggio nella Terra del Santo, sui luoghi che hanno conosciuto il passaggio del Messia.
Nelle Scritture bibliche, e in particolare nella serie di quarantasei libri che chiamiamo Antico Testamento, sono presenti varie sensibilità e sottolineature riguardo lo spirito della preghiera. Le situazioni mutevoli della vita fanno emergere l'esigenza di essenzialità, chiarezza o consolazione e la preghiera si modula con esse nella relazione del tutto della persona con il Signore che è Dio nostro. La preghiera è dunque tensione, mai pienamente realizzata, verso quanto il Signore ricerca dall'essere umano: ascolto e alleanza, fonte di amore. Credere e pregare che Dio è l'Uno porta a unificare cuore, anima e forze per andare - trasformati - incontro al prossimo. Le situazioni della vita con le persone che le animano, le gioie e le speranze, i dolori e le angosce, sono nella preghiera presentate al Signore. Egli si pone accanto a ciascuno nella condizione reale in cui si trova e lo invita a fare dei passi insieme a lui. Attraverso l'approfondimento, la preghiera e la prassi si assume gradualmente lo sguardo di Dio, che di racconto in racconto, di esperienza in esperienza, si mostra più profondo e più vasto di quello che l'essere umano pensa.
La virtù della speranza è di particolare importanza nella Bibbia, nella teologia e nella vita della Chiesa. Questo volume intende mettere a disposizione una riflessione sulla speranza nella Sacra Scrittura, con una serie di contributi che coniugano il taglio esegetico con quello antropologico, il tutto con gli occhi aperti sull'attuale contesto culturale ed ecclesiale.