Francesco, maestro di vita. Maestro spirituale anche del vivere in Internet? Pare proprio di sì, nonostante gli 800 anni che ci separano da lui. Francesco è maestro di reti e di relazioni, il suo chiostro è allargabile al web e la sua esperienza umana e spirituale può aiutare ad abitare questo ambiente di indiscusse potenzialità e ingannevoli trappole disumanizzanti. Un decalogo per interagire pastoralmente in Internet con spirito francescano: spunti, riflessioni e strumenti operativi, per trasformare le connessioni in relazioni, laboratori di significati e incontri evangelizzanti. Una proposta di webpastorale e di cyberspiritualità francescane per vivere Internet in questa inquieta età secolare in modo generativo.
Questo terzo volume della collana Famiglia e media si compone di quattro contributi. Una ricerca nel mondo delle associazioni famigliari in Argentina per studiarne la loro comunicazione; l'impatto dei videogames, della loro narrativa e del loro linguaggio presso le famiglie; un'analisi dettagliata dei temi e dell'influenza esercitata sulle famiglie da parte della popolare sitcom statunitense The Office; e uno studio su come i media rappresentano oggi le relazioni famigliari e l'immagine di famiglia che contribuiscono a diffondere. Sono quattro temi eterogenei ma legati da un unico filo conduttore secondo il quale, per fornire argomenti efficaci alle associazioni famigliari che promuovono una cultura della famiglia, è necessario studiare adeguatamente le sue rappresentazioni presso i mezzi di comunicazione, così come è necessario studiare la comunicazione delle associazioni con strumenti professionali per migliorarne l'efficienza con il loro pubblici e con i mass media.
Secondo volume sulle dipendenze. La dipendenza sessuale esisteva certamente anche prima di internet. Il virtuale però esercita un fascino ancora più invasivo.
Fare business in un mare di device diversi, con l'impennata di accessi da dispositivi mobili, non è cosa semplice. Sicuramente è monitorabile in modo scrupoloso rispetto ai mezzi pubblicitari tradizionali. Ma oggi fare pubblicità e marketing tradizionale è ancora dividere cosa accade fuori rete da cosa succede invece nei presidi informatici? Cosa fare per promuovere il proprio sito web e come gestire al meglio le attività sui social network? In questo volume proviamo a dare alcuni semplici consigli, sia teorici che pratici, su come eseguire operazioni di implementazione, analisi e monitoraggio delle attività di digitai marketing, al fine di comprendere non solo come raggiungere gli obiettivi prefissati, ma come seguirne l'evoluzione definendo step intermedi. Come identificare gli utenti; Cosa sono i target e come usarli nelle campagne di remarketing; Quali difficoltà si incontrano quando lo stesso utente accede prima da smartphone e poi da computer; Tante risposte e suggerimenti a un mare di domande, fornendo accorgimenti dal SEO al SEM, passando dai social, all'ottimizzazione delle landing page.
Comunicare vuol dire essere in relazione con gli altri, istaurare con loro un rapporto di comprensione, di condivisione, di impegno e responsabilità. L'essere umano comunica con le parole, con il corpo e finanche con il silenzio. Senza la comunicazione sarebbe impossibile divenire uomini e donne. Un contenuto trasmesso adeguatamente può modificare un atteggiamento, un modo d'essere. Una buona comunicazione evita conflitti, consente il riconoscimento reciproco e la possibilità di una convivenza umana. Da queste considerazioni nasce "La comunicazione interattiva". Soggetti in relazione si lasciano interrogare e vivificare dalla parola altrui.
L’affermarsi del nuovo ecosistema digitale sta aprendo la strada a una moltiplicazione dei canali di distribuzione dei contenuti facilitando l’emergere di nuove forme di accesso e fruizione, personalizzate, flessibili e in mobilità. Il settore audiovisivo diventa sempre più il cuore pulsante della nuova filiera dei contenuti mentre cresce la pressione competitiva tra soggetti tradizionali e nuovi operatori globali: non esistono più rendite di posizione, il perimetro di gioco si estende a dismisura, e si assiste a una rapida ridefinizione dei modelli di business e a un riposizionamento dei vari player all’interno del mercato della produzione e distribuzione dei contenuti. Il nuovo panorama può offrire grandi opportunità al mondo della creatività e della produzione indipendente, tenendo conto che i volumi di consumo audiovisivo non hanno mai registrato tassi di crescita così elevati come in questi anni. D’altra parte, il complesso scenario in forte trasformazione descritto pone due importanti sfide: da un lato l’industria dei contenuti audiovisivi dovrà sperimentare con coraggio nuovi modelli commerciali e distributivi e strategie di ampliamento di un pubblico diversificato e sempre più esigente; dall’altro le istituzioni dovranno essere capaci di elaborare politiche pubbliche a livello regionale, nazionale ed europeo più appropriate al nuovo contesto per valorizzare la produzione originale e stimolare la creatività e l’innovazione dei linguaggi. Queste le premesse sui cui poggia l’impianto concettuale di questo lavoro, che tenta di fornire un contributo di riflessione e di approfondimento di natura trasversale sulle dinamiche evolutive del settore audiovisivo con l’intento di disegnare un quadro di insieme delle varie componenti della filiera e della domanda, quindi di declinarle sotto il profilo normativo, tecnologico ed economico e infine di proporre chiavi di lettura e di analisi capaci di interpretare i cambiamenti in atto.
Siamo tutti connessi, ma davvero comunichiamo? Messaggi o e-mail, e poi blog, post, tweet, feedback e chissà quanto altro. La connessione è sempre aperta, bastano pochi secondi per comunicare quanto stiamo facendo ai nostri amici, ai nostri conoscenti o, per non mettersi limiti, a tutto il mondo. Il paradosso è che all'interno di questo continuo scambio di messaggi è proprio il dramma della comunicazione umana a passare in secondo piano: ciò che conta è lo strumento tecnico, il computer, lo smartphone, il tablet. Se hai quello, puoi comunicare: non è più questione di capacità, ti basta solo il possesso. Eppure, ci ricordano queste pagine, "ci può essere un intenso ed efficace trasferimento di segni, messaggi, immagini ecc. senza che per questo ci sia un solo atto comunicativo, così come ci può essere un continuo parlare all'altro senza che per questo ci sia un solo istante di dialogo con lui".
"La figura del padre nella serialità televisiva" è il tema del Convegno che la Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce ha organizzato a Roma il 22 e 23 aprile del 2013, i cui atti sono raccolti in questo volume.Partendo dalla figura del padre si voleva riflettere su come persona, famiglia e società siano oggi rappresentate nelle serie televisive, che sembrano vivere una nuova età d'oro: hanno raggiunto grandi livelli di qualità tecnica, e grazie alla globalizzazione e a internet hanno moltiplicato la loro capacità di creare e modellare stili di vita, al punto che qualcuno ha indicato i loro autori come "i grandi narratori del XXI secolo". Il modello narrativo è quello tipico della serialità, usato fin dall'antichità nella letteratura popolare e da numerosi scrittori classici. L'uscita differita nel tempo dei vari capitoli e delle varie puntate possiede un grande fascino e offre ampie possibilità per lo sviluppo di trame, personaggi e temi. Ma può anche generare meccanismi perversi che diminuiscono l'unità e l'identità narrativa di questo tipo di prodotti d'intrattenimento, ormai fortemente condizionati dalla pubblicità e dall'audience.
La relazione tra tecnologia e cultura si presenta in molteplici ambiti: si legge, si scrive e si diffonde la conoscenza in modo diverso rispetto al passato. I nuovi media sembrano aver messo radicalmente in discussione i precedenti modelli di acquisizione ed elaborazione dell'informazione. Tuttavia, non poche sono le strutture essenziali che permangono immutate nella produzione e nella fruizione del sapere: la tensione tra "continuità", "discontinuità" ed "integrazione" percorre l'intero quadro della società digitale. Svolgere oggi un lavoro intellettuale, implica la promozione di un sapere facilmente accessibile, che si arricchisce di continue relazioni e di contributi partecipativi. Il fenomeno dell'open access e la biblioteca digitale costituiscono i canali privilegiati, attraverso i quali lo sterminato universo documentario viene veicolato in rete. Il testo si propone di analizzare la portata di tutti questi mutamenti, consentendo agli studiosi, e non solo, di informarsi e di procedere riflessivamente ad una presa di coscienza sul significato delle proprie operazioni culturali.
Fino a un po' di anni fa, la sicurezza era una questione di protezione dai pericoli del mondo tangibile. Con l'avvento di internet molte cose sono cambiate. Questo libro intende offrire una guida pratica per comprendere e contrastare il bullismo online in un'ottica educativa e culturale che aiuti concretamente genitori, insegnanti e operatori a ricostruire un quadro articolato di difficoltà e disagi. Oltre a riportare esempi di studi scientifici sul fenomeno, il testo intende offrire un metodo semplice e pratico che fa leva anzitutto sulla sensibilizzazione di scuola, famiglia e istituzioni. All'orizzonte, la necessità di affacciarsi sul complesso mondo dei nostri ragazzi non con una politica di "tolleranza zero", ma con l'attenzione sincera di chi vuol proporre anzitutto chiarezza, consapevolezza e responsabilità. Un "pronto intervento" pratico, leggibile e immediato per affrontare il cyberbullismo e usare consapevolmente i nuovi ambienti comunicativi.
Dubbi, angosce, perplessità; o, invece, cieca fiducia nel progresso inevitabile? Sono tanti i sentimenti che proviamo di fronte alla facilità con cui i nostri ragazzi, "i nativi digitali", maneggiano chat, social network, navigano in Internet, si scambiano post e foto. Un modo di comunicare e relazionarsi agli altri che fa loro bene o male? Quali problemi educativi apre? E l'adulto-educatore che ruolo deve svolgere? Interrogativi da prendere sul serio, a casa come a scuola. Ecco allora un prezioso aiuto. Un manuale formato "smart", con situazioni concrete, piste di lavoro, testi di approfondimento per orientarsi nel complesso mondo dei nuovi media e delle sue molteplici sfaccettature. Con l'obiettivo di non fare un passo indietro ma accompagnare le nuove generazioni in un uso consapevole della rete. Perché non basta conoscere lo strumento da un punto di vista tecnico: i "buoni navigatori" sanno ascoltare, interrogarsi e, quando serve, fermarsi a riflettere.
Il volume propone un discorso fra protagonisti, ricerche e studi, interpretazioni lungo un filo conduttore che risale alle origini delle teorie sociali sulla comunicazione.
Nella Parte prima - Fondamenti moderni della libertà di espressione vengono estrapolati i principi di base dall'empirismo e liberalismo inglese, dall'illuminismo francese e dalla formazione degli Stati Uniti. Utilitarismo, capitalismo e rivoluzione industriale aprono la via alla società di massa. Quindi il passaggio al diritto alla comunicazione e il pensiero della Chiesa sulla funzione dei media.
Nella Parte seconda - Origini e avviamento degli studi sulla comunicazione si evidenziano: il positivismo che fonda la scienza sociale e la comunicazione di massa; il pragmatismo e l'interazionismo simbolico che caratterizzano la Scuola di Chicago. L'affermazione della disciplina è accompagnata dal dibattito sulle radici (americane o europee).
Parte terza - Protagonisti: i padri fondatori. Schrarnrn presenta i "precursori" del campo e lancia il mito dei "quattro fondatori". Il quadrunvirato d'eccellenza apporta le eredità di Lasswell (propaganda politica e analisi del contenuto), Lewin (dinamica di gruppo), Hovland (comunicazione persuasoda), Lazarsfeld (sociologia applicata e influenza indiretta dei media). Anche Schrarnrn rientra tra i fondatori, riconosciuto anzi come l’”istituzionalizzatore".
Con la Parte quarta - Ricerche e studi classici il volume corona la sua missione, declinando le "teorie degli stereotipi" (opinione pubblica) di Lipprnann, le "teorie dell'esclusione" (pregiudizi) di G. Allport, i Payne Funcl Studies, le ricerche di Cantril sul panico via radio, le "teorie dell'induzione" elaborate da Hovland. Quindi la trilogia di Lazarsfeld: The People's choice, Voting e Personalinfluence che, nel confermare la "teoria della comunicazione a due stadi", segna un cambio di paradigma. L'uso dei media da parte dei ragazzi è approfondito da Schrarnrn.
In chiusura, alcune tesi critiche degli standard sulla genesi delle teorie della comunicazione.
Carlo Gagliardi, docente nella Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell'Università Pontificia Salesiana, insegna Teorie sociali della comunicazione e Comunicazione internazionale.