Scegliere di leggere il Libro di Giobbe significa scegliere la via del dolore e della protesta. In questo libro biblico sembra che sia stato proprio Dio a indicare la fecondità di questa via così difficile e sofferta. Giobbe si ribella, protesta, si interroga e interroga Dio riguardo al suo operato fino ad accusarlo di ingiustizia. Egli si dichiara innocente e non comprende perciò la logica del comportamento di Dio. Giobbe parla e parla; Dio tace fino alla fine. Ma è il silenzio di Dio a spianare la strada alla fede che genera la speranza. Meditazione dopo meditazione, il lettore può immergersi nel travaglio del discorso degli uomini sul dolore e sul male e così sperimentare la presenza silenziosa e liberatrice di Dio.
Proposta di teatro-canzone. Questo libro nasce dalla suggestione di cogliere, nel libro di Giobbe, i caratteri narrativi e scenici propri della tragedia greca.
Questo libro contiene molte cose eccellenti. È un progetto bellissimo e un'interpretazione veramente cristiana del Vangelo (card. Albert Vanhoye sj). Questo libro si rivelerà utile non soltanto agli studenti di teologia, ma sarà anche di immenso aiuto alla comunità più vasta, per lo studio della Scrittura e la crescita nella vita spirituale (Dr. Shilanand Hemraj, Bangalore)Uno dei doni più grandi che il Signore mi ha fatto è quello di crescere nella fede e nella grazia battesimale attraverso il Cammino Neocatecumenale. Ho ricevuto dal cammino un profondo amore per le Scritture, la Liturgia e i Padri della Chiesa; esso mi ha portato a scoprire la persona vivente di Cristo presente nelle Scritture, nella mia storia e nelle vite dei fratelli e delle sorelle che mi circondano. Questa esperienza ha influenzato l'intero mio approccio allo studio e all'insegnamento delle Scritture. Ho visto la necessità di andare oltre il metodo storico-critico, verso un'esposizione kerygmatica e vivida delle Scritture che conduce ad un incontro con la persona di Cristo. Questo commento del Vangelo di san Luca è il frutto di questa esperienza e viene offerto alla totalità del pubblico nella speranza che esso lo aiuterà a conoscere un po' più profondamente la lunghezza, la larghezza, l'altezza e la profondità dell'Amore di Cristo e a sperimentare il potere della sua risurrezione (Fr Zacharias Mattam, sdb, Collegio Redemptoris Mater, Bangalore).
Una serie di riflessioni e meditazioni su vari aspetti della dimensione umana" di Cristo per riscoprire le origini della Fede. " Come presentare Gesù Cristo alla ragione del nostro tempo, nella sfiducia che le scienze moderne hanno sollevato circa la possibilità umana di conoscere la Verità e le origini del cristianesimo? A questa domanda risponde questo libro che, attraverso una rielaborazione e meditazione personale, e con il supporto di una ricca documentazione bibliografica, prende in esame una serie di piccoli quadri su vari aspetti della dimensione umana" della vita di Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. "
Un'analisi e una lettura puntuali che raccontano e fanno emergere la bellezza e l'attualità della figura di Gesù. Il Vangelo di Marco è il più antico e il più breve tra i quattro vangeli. Autore del testo, secondo la tradizione, è Marco che intorno al 70 d.C. avrebbe raccolto e messo per iscritto la testimonianza dell'apostolo Pietro, dando vita così ad un genere letterario originale. È forse il testo dei Vangeli più sorprendente e affascinante perché la figura di Gesù appare in tutta la sua provocante misteriosità e nella sua coinvolgente originalità.Coda accompagna il testo con una lettura e analisi puntuali con l'obiettivo di raccontare al cuore e alla mente del lettore la figura, l'annuncio, la vicenda di Gesù in persona facendo emergere la bellezza e l'attualità del suo messaggio.
DESCRIZIONE: Una storia inventata è perlopiù intesa come una vicenda non accaduta realmente. Da certe narrazioni, però, dipende una lunga storia di significati, riflessioni, richiami. Questo è il caso del racconto biblico primordiale di Adamo ed Eva: vero perché narrato o narrato perché vero? Se ha dell’incredibile, tuttavia attorno a questo episodio tramandato dal catechismo si sedimentano i capisaldi della cultura occidentale, non solo rintracciabili nell’Antico e Nuovo Testamento, ma nell’arco della letteratura e del pensiero dall’antichità sino a oggi. L’atto del mangiare la mela (un’invenzione, dato che in latino si parla di malum), elevato a simbolo del peccato originale, ha una portata universale nei concetti, correlati, di colpa e trasgressione e nella figura del diavolo. Temi presi qui in esame toccando idealmente gli estremi di una parabola che ha appunto la matrice nel libro della Genesi, una compiuta espressione nei testi di Paolo e i suoi effetti nella psicanalisi moderna.
COMMENTO: Il tema del peccato nelle rilettura dei testi biblici. Quanto, come e dove è presente la parola «peccato»? Si interrogano i maggiori specialisti.
PIERO STEFANI è presidente dell’associazione «Biblia » e insegna Ebraismo alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (Milano). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo alcune delle più recenti: Gesù. Un nome che ci accompagna da duemila anni (il Mulino, 2012); Dalla Bibbia al Talmud. Breve introduzione all’ermeneutica rabbinica (San Paolo, 2012). Per Morcelliana: Fede nella Chiesa? (2011).
Un ampio panorama sulla storia, gli usi religiosi e la composizione delle comunità ebraiche dal VI secolo a. C. al I secolo d. C. viene offerta, attraverso testimonianze letterarie e archeologiche, da questo volume che riunisce due importanti opere di Manns: "Il Giudaismo" e "L'Israele di Dio". Il testo propone un panorama storico soffermandosi sul Tempio, il sacerdozio, la vita quotidiana a Gerusalemme al tempo del Nuovo Testamento, gli avvenimenti importanti della vita ebraica, le feste, la Galilea, i samaritani, i farisei prima del 70, i sadducei, gli esseni, il movimento apocalittico e le correnti sapienziali. Un itinerario che consente di fare luce sulla realtà del cristianesimo delle origini e di comprendere la continuità e la rottura tra la Chiesa primitiva e la Sinagoga. Gli approfondimenti riguardano l'eredità giudaica (l'unicità di Dio, l'elezione, l'importanza della Legge), la testimonianza dei padri della Chiesa vissuti in Palestina (Giustino, Origene, Cirillo di Gerusalemme e Girolamo) e i testi rabbinici, spesso in polemica con i cristiani, con i samaritani e con i sadducei. Tre aspetti che consentono di comprendere in che modo il cristianesimo e il giudaismo hanno vissuto nei primi secoli dell'era volgare una fondamentale connessione teologica.
Più che mai nella nostra epoca, priva di fondamenti e legami affidabili, l’esperienza del tempo è diventata problematica: tendiamo a concentrarci sul presente, dimenticando il passato e faticando a generare futuro, come se volessimo rimuovere lo scorrere inesorabile del tempo. Eppure questa è da sempre esperienza universale dell’umano: i nostri giorni, uno dopo l’altro, «passano in fretta e volano via», dice un salmo. Le luminose meditazioni di Pietro Bovati su alcune figure bibliche dell’attesa (come Giovanni Battista o Maria di Nazareth) muovono da questa fondamentale consapevolezza della caducità della vita, che però non ha come esito obbligato la rassegnazione malinconica o la ricerca avida di ogni fugace soddisfazione. Il vivere nel tempo può infatti colorarsi di toni diversi: la gratitudine per il passato, l’apprezzamento cordiale del presente, la fiduciosa disposizione verso il futuro che ci viene incontro. Questa sapienza che gusta il tempo assegnatoci è possibile perché i giorni dell’uomo, da quando il Figlio è venuto tra noi, sono anche i giorni di Dio, aperti al compimento di ogni promessa e speranza. È quanto la nascita di Dio dentro la trama della storia umana le dischiude, infallibilmente e senza pentimento.
Pietro Bovati, gesuita, è stato per molti anni docente di Esegesi e teologia dell’Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Dal 2008 è membro della Pontificia Commissione Biblica. Tra i suoi libri: Ristabilire la giustizia. Procedure, vocabolario, orientamenti, Roma 2005; «Così parla il Signore ». Studi sul profetismo biblico, Bologna 2008; Parole di libertà. Il messaggio biblico della salvezza, Bologna 2012.
In occasione dei 70 anni di Frédéric Manns ofm, biblista conosciuto e stimato in tutto il mondo, un gruppo di suoi prestigiosi colleghi ha voluto dedicargli un volume ricco di contributi sul vangelo di Giovanni, di cui p. Manns è esperto.
Questa pubblicazione prende in esame il cuore del messaggio del Vangelo di Luca, vale a dire il tema della misericordia, e gli argomenti correlati, quali l'amore, la carità, la riconciliazione, la compassione, con l'intento di coglierne il suo valore teologico, cristologico, ecclesiale e antropologico. In particolare l'autore analizza il testo sacro del Vangelo utilizzando l'approccio metodologico della teologia biblica, offrendone da un lato un'interpretazione propriamente teologica, che quindi richiede la fede, senza però tralasciarne l'ambito più strettamente storico. Finalità dello studio è offrire un percorso di fede che individua nella misericordia di Gesù, una fonte di salvezza per l'uomo moderno.
Davanti a Gesù vi sono solo due possibilità di scelta: o lo si accetta o lo si rifiuta; non è possibile essere naturali; ogni tentativo di neutralità è automaticamente un rifiuto.
L'Autore ha raccolto, con paziente acribia, in un quadro organico ed esaustivo i dati forniti dal Vangelo sul consenso e sul dissenso creatosi intorno a Gesù, tenendo presente il testo greco, le diverse sfumature e divergenze tra i quattro Evangelisti, il contesto di tutta la Bibbia e gli ultimi risultati dell'esegesi biblica. Ne risulta un interessante mosaico costituito da oltre 4000 citazioni, che permettono di rileggere quasi interamente il Vangelo sotto l'angolatura delle reazioni positive e negative suscitate dalla persona di Gesù.
"Mons. Gioia svolge questo tema con maestria. Esamina tutte le circostanze della predicazione di Gesù: le diverse correnti religiose e sociali e le situazioni di accettazione e rifiuto. Il libro è costruito con criteri scientifici, frutto di un lungo studio e di una lettura di insieme; il linguaggio è comprensibile a tutti" (dalla prefazione del Card. Prosper Grech).
La vicenda umana di Gesù, da una parte, è il paradigma delle relazioni sociali, in quanto ogni uomo ora è accolto e ora rifiuto da chi lo circonda e a sua volta, accoglie alcuni e rifiuta altri; dall'altra parte, è la cifra delle relazioni tra l'uomo e Dio, caratterizzate in cui l'uomo accoglie il suo Creatore e Salvatore e da altri in cui lo rifiuta, mentre Dio accoglie sempre tutti senza eccezione alcuna.
L'arcivescovo Francesco Gioia laureato in pedagogia all'università statale di Genova e dottore in teologia presso l'Università Lateranense, è stato per molti anni docente di pedagogia e di teologia. Ha all'attivo numerose pubblicazioni, di cui alcune tradotte in diverse lingue.
Come già molte volte accaduto nella storia, le maggiori situazioni di lotta e di rivolta sulla scena mondiale si ammantano e si alimentano di legittimazione religiosa. Chi continua a non cogliere l'importanza che le escatologie religiose e le ideologie salvazioniste hanno sul comportamento degli attori politici, non è affatto in grado di intercettare alcune cause 'profonde' dei contrasti che scuotono la nostra epoca, né di intervenire efficacemente su di essi. Il libro mostra come per l'emersione delle più cruente e disumane forme di violenza politica risulti decisivo l'apporto di idee morali e di schemi di salvezza di matrice religiosa, e come il terrorismo e la sovversione siano spesso sollecitati da un preciso modello di liberazione umana, la concezione apocalittico-millenaristica della storia: per cui, in tanti sommovimenti storici antichi, moderni e contemporanei (comprese le Rivoluzioni ritenute 'secolari') la Weltanschauung antagonista propria di tale escatologia ha esercitato un puntuale influsso, innervando le dottrine sediziose e le prassi cruente della pletora di prophetae e duces che hanno sconvolto la storia occidentale.