L'atteggiamento di papa Pio XII nei confronti del genocidio nazista del popolo ebraico ha dato origine a un vasto e complesso dibattito che ha superato l'ambito propriamente storiografico, per coinvolgere ampia parte dell'opinione pubblica. Era il papa a conoscenza di quanto stava avvenendo nei campi di concentramento? Ha denunciato pubblicamente lo sterminio in atto? Sul tragico sfondo della Seconda guerra mondiale, un pontefice di indubbia levatura morale e intellettuale, nonché dotato di grande esperienza diplomatica, come Eugenio Pacelli, si trova di fronte a un angoscioso dilemma: denunciare apertamente, come molti chiedevano, lo sterminio degli Ebrei, anche a rischio di aggravarne ulteriormente la sorte, o evitare un intervento pubblico, senza tralasciare di soccorrere nel silenzio e generosamente i perseguitati? Quando le situazioni concrete si fanno complesse, diventa inevitabile, anche per un papa, compiere una scelta che difficilmente potrà raccogliere il consenso di tutti. Una scelta comunque legittima, operata secondo il proprio discernimento, pur nella prospettiva di alternative altrettanto plausibili.
«Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi»: è ben più che una massima evangelica, è il programma di vita di ogni cristiano che non voglia tradire la sua vocazione. Perciò, quando il 19 aprile 2005 fu eletto papa, il cardinale Joseph Ratzinger immaginava sicuramente tutti gli attacchi odiosi e maramaldeschi che avrebbe dovuto subire. Entrato in conclave dichiarando guerra al mondo relativista e a un cattolicesimo pavido e malaticcio, non contava certo di evitare lo scontro. Tanto più che dimostrò subito di voler fare ciò che il mondo relativista e il cattolicesimo malaticcio proprio non possono tollerare: ridare vigore a Roma e al Papato. Un programma assolutamente imperdonabile all’alba del terzo millennio. Così si spiegano le aggressioni iniziate il giorno stesso dell’elezione, di cui le vicende legate ai casi di pedofilia tra i sacerdoti cattolici sono solo uno degli esempi più eclatanti. Magari, Benedetto XVI non ha incontrato tanto apprezzamento tra i colleghi teologi e intellettuali, però è riuscito in un’operazione molto più cattolica: portare dopo tanto tempo i cattolici in piazza San Pietro a gridare orgogliosamente «Viva il Papa».
Gli autori:
Alessandro Gnocchi, studioso delle tematiche religiose nella letteratura moderna e contemporanea, e Mario Palmaro, filosofo del diritto, sono due tra le firme più conosciute e più battagliere del panorama cattolico. Collaborano con varie testate, tra cui «il Foglio», «Libero» e la rivista di apologetica «Il Timone». Tra i libri che hanno scritto insieme: Cattivi maestri. Inchiesta sui nemici della Verità; Cronache da Babele. Viaggio nella crisi della modernità; Contro il logorio del laicismo moderno; Io speriamo che resto cattolico; Giovannino Guareschi: c’era una volta il padre di don Camillo e Peppone; Tradizione, il vero volto; Rapporto sulla tradizione.
In un agile libretto illustrato, una panoramica essenziale ricca di immagini sulla vita di un uomo che sta segnando la storia della Chiesa e dell'umanità. L'autore, giornalista vaticanista della Rai recentemente scomparso, tratteggia la vicenda personale dell'"umile operaio nella vigna del Signore", dall'infanzia incantata in Baviera fino ai primi cinque anni di pontificato, segnati da tre Encicliche e dalle numerose prese di posizione sulle note vicende che hanno segnato e stanno segnando la vita recente della Chiesa cattolica.
Un nuovo volume di Suor Margherita Marchione che corona il suo complesso lavoro di ricerca e raccolta su documenti e testimonianze della santità di Pio XII.
Il libro contiene molti aspetti inediti della vita di Papa Pacelli, come la cronaca degli episodi più drammatici della Seconda Guerra Mondiale, o le testimonianze di molti che devono al Papa la propria salvezza e quella delle loro famiglie duranti gli anni dell'Olocausto.
Un'opera fondamentale sulla tematica della santità, intesa come parte essenziale della storia della vita e della Chiesa. Scritta in latino e per l aprima volta tradotta in italiano. In occasione del suo 40° anniversario, la Congregazione delle Cause dei Santi ha ritenuto opportuno mettere a disposione di tutti quest'opera di Prospero Lambertini (Benedetto XIV). L'edizione è a cura dell'attuale prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Mons.Angelo Amato.
Il presente Diario è l’unico, tra quelli pubblicati sulla seconda guerra mondiale, che abbia per autore un alto esponente della Santa Sede, quale fu il Cardinale Celso Costantini.
L’originalità dello scritto è resa ancora più accentuata dalla irripetibile esperienza maturata dal Porporato friulano a livello nazionale e internazionale, dalla prima guerra mondiale in poi.
La singolare prospettiva a lui offerta in virtù del suo incarico nella Curia romana, come Segretario della Sacra Congregazione di Propaganda Fide all’epoca dei fatti narrati, conferisce tratti di assoluta novità e di autorevolezza alla sua esposizione.
In una nuova edizione le catechesi che Giovanni Paolo II ha pronunciato dal 1979 al 1984 sulla tematica dell'amore umano. A più di trent'anni dalla loro elaborazione, queste catechesi risultano essere ancora attuali ed originali. Rappresentano uno degli argomenti più caratteristici e singolari del magistero di Giovanni Paolo II e sono tuttora oggetto di studio e approfondimento da parte di critici ed esperti nei diversi ambiti dei saperi trattati qui (Teologia, Filosofia, Antropologia). Il curatore è Rettore del Pont.Collegium Lateranense Beato Giovanni XXIII". "
Giuseppe Sarto (1835-1914) fu eletto Papa con il nome di Pio X nel 1903, dopo essere stato parroco, vescovo di Mantova e patriarca di Venezia. Custode dell'integrità della dottrina della fede, ha legato il suo nome soprattutto al Catechismo da lui promulgato e largamente utilizzato fino in epoca recente. Fu instancabile promotore della partecipazione all'Eucaristia anche dei fanciulli. È Santo dal 1954. Questo libretto ne racconta la vita e le opere.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Internazionale su Pio XI del febbraio 2009 e risponde principalmente a tre requisiti: l'apertura dei fondi archivistici riguardanti il pontificato di Papa Ratti, concessa nel 2006 da Benedetto XVI; proporre un bilancio della storiografia su Pio XI, alla luce della nuova documentazione messa a disposizione, tentando di illustrare tematiche non toccate recentemente; porre l’attenzione sulla ‘sollecitudine pastorale’ di Papa Ratti, vale a dire sulle preoccupazioni pastorali e sulle necessità della Chiesa proprie del grande pontefice, mentre la storiografia precedente su Pio XI si è in preferenza occupata di temi politico-amministrativi.
Il volume fa parte della collana “Atti e Documenti”(LEV) che copre tutti i campi della Storia della Chiesa , da quella antica, a quella medievale , moderna e contemporanea ed è diretta dal segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche don Cosimo Semeraro.
Dieci estimatori illustri intervengono sulla figura e l'opera di Giovanni XXIII così efficace quanto, ancora oggi, enigmatica. Riccamente illustrato con fotografie inedite e di repertorio.
In breve
Scritto con esemplare chiarezza, il libro si giova di uno sguardo sull’argomento di ampiezza europea. Sottolineo questo aspetto perché troppo spesso chiudiamo l’analisi dell’azione della Chiesa dentro i nostri rissosi confini.
Corrado Augias, “Il Venerdì di Repubblica”
Rudolf Lill, storico di consumata perizia, presenta con inusuale e determinata nettezza una tesi complessa e, insieme, assai semplice: quella secondo cui il progressivo accentrarsi del potere nelle mani del papa non avrebbe giovato alla chiesa, anzi l’avrebbe molto danneggiata.
Emma Fattorini, “Il Sole 24 Ore”
Lill, storico di razza e grande conoscitore della vicenda politica europea, racconta la parabola di una ambiguità relativa alla potestà papale, iniziata nel secolo XI e non ancora conclusa.
Dalla Prefazione di Alberto Melloni
Indice
Prefazione di Alberto Melloni - Premessa - Introduzione - 1. La pretesa papale di governare l’intera Chiesa (XV-XVIII secolo) - 2. L’affermazione della pretesa papale nel XIX secolo - 3. L’infallibilità papale: da Leone XIII a Pio XI (1878-1939) - 4. L’infallibilità papale: Pio XII (1939-1958) - 5. I papi del Concilio: Giovanni XXIII e Paolo VI (1958-1978) - 6. La svolta del 1978: Giovanni Paolo I e i primi anni di Giovanni Paolo II - 7. Aspetti della restaurazione