Alice è una bambina curiosa, ed è la sua insaziabile curiosità a guidarla in quel labirinto di parole, paradossi e deliziose pietanze animate che è il Paese delle Meraviglie. Qui il cibo non è mai un dettaglio, o una pausa tra un'avventura e l'altra: è un'avventura di per sé. Si mangia per diventare grandi, oppure piccoli, il cibo è gratificante ma anche minaccioso e cela un lato aggressivo e cannibalesco, perché chi mangia può a sua volta apparire molto appetitoso. Spesso il cibo è una tortura, una ripetizione ossessiva degli stessi gesti all'infinito, come il tè del Cappellaio Matto che non conosce tregue, neppure per lavare le tazze.
Indispensabili per caratterizzare anche il piatto più semplice, salse e sughi arricchiscono pasta, riso, carni, pesce, verdure, trasformandoli in pietanze saporite e appetitose.
Una rilettura dell'opera verghiana attraverso la cucina dei suoi protagonisti:i contadini siciliani. Una cucina semplice, quasi archetipica in cui il principale condimento é la fame. Una fame atavica. Pensiamo a quel pane reso "verde" dalla muffa che consuma il povero Jeli al seguito di un gregge che non é il suo. Pensiamo alla mitica zuppa di fave, il cui profumo pervade non soltanto le novelle "rusticane", ma anche i due romanzi" I Malavoglia e Mastro Don Gesualdo.
L'autore confessa nell'introduzione di aver lavorato con un ingrediente particolare: l'illusione. In questo libro, si presenta infatti tutto l'occorrente per organizzare un pranzo o una cena completa ma in versione ridotta, una sorta di festa dei sapori in cui si può spaziare gustando come in pasticceria, infinite piccole mignon di suggestione gastronomica dall'aperitivo al dolce. Per tornare in cucina, e in maniera molto tecnica e concreta, Paco Roncero propone delle schede di cucina organizzate in tre stadi principali: "Ingredienti", "Elaborazione", "Composizione" e "Presentazione" e strutturate in maniera tale da poter seguire passo passo la preparazione del piatto nelle sue singole componenti e la sua presentazione in tavola.
Tutti i segreti per preparare presto e bene le ricette tradizionali e per utilizzare i prodotti tipici di una terra ricca di sapori e tradizioni. La cucina tradizionale può continuare ad esistere anche nel terzo millennio? Donne sempre di corsa e divise tra casa e lavoro, giovani cui è mancata la trasmissione diretta del sapere culinario da parte di mamme e nonne, uomini che si cimentano (per diletto o per forza) ai fornelli, quanti possono per davvero preparare i piatti cari alla loro memoria? Il proposito di questo libro è di mettere in grado gli aspiranti cuochi di preparare le ricette tradizionali della cucina umbra usando tutti i trucchi, le scorciatoie, gli utensili e le tecniche che oggi abbiamo a disposizione per fare prima e bene.
Ricette particolari per ghiottoni e buongustai.
Come a tavola è difficile che uno stesso cibo cucinato in un solo modo incontri i gusti di tutti i commensali, così, quando si parla di cibo, ci sono persone che sono interessate al valore biologico o calorico, altre amano conoscerne la storia e l'origine, altre ancora le tecniche di produzione, mentre qualcuno vuole conoscere le curiosità spicciole a esso legate. Per cercare di soddisfare questa voglia di sapere, Caterina e Giorgio Calabrese hanno collaborato per anni con il magazine "Specchio" de "La Stampa" e hanno ora raccolto quegli articoli, li hanno arricchiti, aggiornati, approfonditi e li hanno organizzati sulla base di una nuova concezione alimentare che Giorgio Calabrese, dietologo, sta studiando da anni. Un nuovo programma che divide gli alimenti per gruppi fondamentali per insegnare a sfruttare il meglio di ciascun gruppo e servirsene nel modo più adeguato. Per ritrovare la forma fisica, la salute, il gusto per la buona tavola. Insomma, il gusto per la vita.
Il volume focalizza l'attenzione sul prosciutto, prodotto tradizionale del Friuli, la cui gastronomia è, da sempre, strettamente dipendente dall'allevamento del maiale. Oggi l'elevata qualità raggiunta nella produzione di questo alimento ha portato a importanti riconoscimenti d'origine, come la DOP del prosciutto di San Daniele e l'IGP del prosciutto affumicato di Sauris, e al riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale per i prosciutti artigianali di Cormons e della Carnia e per quelli cotti
Fagottini, frittelle, involtini, patè, polpette, sformatini, torte salate, bomboloni. E poi calzoni, croissant, panzerotti, agnolotti, cannelloni, lasagne, ravioli, arrosti. Ma anche verdure ripiene, caponate, confetture, marmellate, crostate, risotti, passatelli, pesci in crosta, focacce, insalate, spiedini. E ancora budini, stracotti, brasati, semifreddi, costine...Con le ricette d'oro della "Prova del cuoco" non manca mai un'idea da mettere in tavola. Per tutte le stagioni, tutte le occasioni, tutti i palati, tutte le tasche e tutti i cuochi, anche i meno esperti. Le 300 ricette proposte in questo libro da Antonella Clerici e Anna Moroni sono "la crema" dei primi tre volumi di "Oggi cucini tu."
Ormai più di vent'anni fa Suor Germana pubblicava il suo primo volume di ricette. Da allora non ha mai smesso di insegnare a cucinare e di cucinare lei stessa per amici e parenti. E così, ancora una volta, propone un ricettario di ricette facili, rese ancora più semplici dai suoi consigli pratici. Molte cose sono cambiate negli ultimi vent'anni, qualcosa anche in cucina. E così diventa necessario proporre nuove ricette, un po' più "moderne", sicuramente rapide, vista la cronica mancanza di tempo, e necessariamente genuine, dato che ormai tutti sanno che la salute comincia a tavola. E dato che la salute è un bene preziosissimo e va difeso da 0 a 99 anni, ecco che Suor Germana ha deciso di includere preparazioni adatte a ogni età e a ogni occasione. Come nel suo primo libro, i piatti non sono classicamente divisi per portate, ma per "occasioni", le tante e diverse che chiunque si occupi di cucina deve affrontare quotidianamente.
La cucina romana nasce come insieme di diverse tradizioni. Dalla Roma classica, alla cucina ebraica, ciociara, abruzzese,fino alla vicina costa tirrenica, in un insieme che la rende una delle più gustose cucine regionali italiani. Il volume non si limita a un ricco ricettario (oltre 200 ricette), ma approfondisce la storia delle osterie e dei locali storici attraverso anche aneddoti e curiosità, descrive i prodotti della campagna romana, celebra i piatti delle ricorrenze e i menu stagionali. Il volume è pertanto una sorta di racconto del costume culinario e delle tradizioni romane, di quelle ancora esistenti e di ciò di cui resta soltanto la memoria. L'introduzione è del noto giornalista e scrittore Stefano Malatesta.