Nel suo "essere predicatore", come è ben ricordato dalla presente biografia, c'è un tratto distintivo del- la persona di padre Maurizio di Gesù Bambino OCD, non tanto legato, fattualmente, solo al lavoro della predicazione, quanto piuttosto, e in modo ben più significativo, a quell'urgenza interiore di "far vedere" in ogni modo (qui sta l'essenza del- la predicazione) l'opera di Dio, aiutare altri a riconoscerla, mostrarla nelle proprie scelte personali e allo stesso tempo mettersi al suo servizio perché la fantasia di questa volontà di Dio di incontrare ciascun uomo e ciascuna donna perché la loro vita sia salva, potesse dispiegarsi nel modo più ampio possibile.
È la biografia di Tiziana, una ragazza di Benevento che ha perso la vita molto giovane a causa di un tumore, ma ha vissuto la malattia alla luce della fede.
Fra Alessandro di Madonna Povertà (Alessandro Mercurio), è frate sacerdote nella «Famiglia Mariana Le Cinque Pietre, frati di Maria», fondata da padre Giovanni dell’Immacolata.
Monica ha 13 anni e una bella famiglia: papà Christian, mamma Barbara e una sorella maggiore, Vanessa. Le piace correre, fare capriole nell'acqua, andare a scuola, viaggiare e stare con i suoi amici. Ma un giorno la vita si capovolge: a Monica viene diagnosticato un tumore osseo maligno. È una malattia rara e la strada da fare è lunga: operazioni, chemioterapie, esami, tante rinunce. Tra dolore, speranze e desideri Monica non perde mai il suo sorriso: è lei che infonde ottimismo nei suoi cari e li incoraggia a guardare «fino all'infinito e oltre». Ma questa non è soltanto la storia di Monica, è la storia di tutta la sua famiglia - qui raccontata dal papà -, la storia di relazioni fatte di amore e solidarietà, che nel momento più doloroso si rafforzano e fanno scudo per proteggere chi è più fragile. Al legame con i genitori e la sorella, si aggiunge quello con Sabrina (LaSabri di YouTube, tanto amata dai giovanissimi e che qui firma la nota a chiusura del libro), che diventa l'amica del cuore di Monica. Anche lei, con generosità e affetto, le resta accanto fino all'inevitabile epilogo, che giunge tre anni dopo la scoperta della malattia. Monica ci insegna a guardare le cose in un modo nuovo e lo fa attraverso le parole di chi l'ha amata moltissimo. Ci insegna l'amore per le piccole cose, la solidarietà incondizionata, la bellezza di saper guardare oltre le difficoltà, perché, in fondo, felici basta esserlo.
Su don Lorenzo Milani è stato scritto molto. La sua figura, infatti, ha scosso in profondità le coscienze e diviso gli animi. Ma chi è stato davvero don Milani? A tale interrogativo vuole rispondere questo libro di Michele Gesualdi, uno dei primi sei "ragazzi- di Barbiana. Dando voce alle vive testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente, basandosi anche sulle sue lettere, alcune delle quali inedite, Gesualdi ricostruisce il percorso che ha portato don Milani all'"esilio- di Barbiana. La sua narrazione prende il via dagli anni del Seminario, ma si sofferma diffusamente e opportunamente sul periodo in cui don Lorenzo è stato cappellano a San Donato di Calenzano, perché se Barbiana è stato il "capolavoro" di don Milani, Calenzano ne è stata l'officina. È però nel niente di Barbiana, di cui don Lorenzo diviene Priore nel 1954, che si compie il "miracolo" del Milani, quel niente che egli ha fatto fiorire e fruttificare, prendendosi cura degli esclusi e degli emarginati. Un libro straordinario e commovente in cui Gesualdi, che ha vissuto in casa con don Lorenzo tutto il periodo di Barbiana, apre il suo cuore e ci svela il vero volto di don Milani: un prete, un maestro, un uomo, un "padre" che ha fatto del suo sacerdozio un dono ai poveri più poveri. «Michele Gesualdi ha incontrato davvero don Milani. Con questo libro ci offre il distillato della sua ricerca e della sua memoria.» (dalla Prefazione di Andrea Riccardi) «A emergere da queste pagine è un don Milani ben diverso da quello stilizzato - a volte stereotipato - di certi testi.» (dalla Postfazione di Don Luigi Ciotti)
"Chi pensa che la storia di Margherita, racconta con dedizione e sincerità in questo libro, sia una storia di dolore e oblio ha sbagliato tutto. Perché Margherita, e questo libro, è un fascio di luce che buca ogni previsione, più forte della malattia, del dolore. Un fascio di luce composto di gratitudine purissima, verso la sua famiglia, i suoi amici. Verso Dio. Che Margherita intercetta attraverso la sua offerta continua e instancabile, attraverso il gesto concreto dell'amore. Margherita vive nell'amore che ha dato senza sosta, e che la vita le sta restituendo moltiplicato all'infinito. Questo accade agli uomini amici di Dio." (Dalla prefazione di Daniele Mencarelli)
In poche parole: Importanza e attualità della mistica Chiara da Montefalco, monaca a cavallo dei secoli XIII e XIV.
Chiara da Montefalco (1268-1308), monaca agostiniana, è una mistica venerata in Umbria e nel Centro Italia. La sua esperienza biografica e storica si inserisce nel solco del ramo femminile del monachesimo medievale, quello delle recluse innamorate di Cristo. La sua vita è stata improntata all’ascetismo, all’adorazione del Signore e alla fuga da ogni possibile peccato, e contiene perciò i caratteri del modello di perfezione degli exempla medievali: umile e solidale con chiunque si avvicinasse al suo monastero, lottò contro l’eresia e ogni individualismo slegato da Roma. Tuttavia è possibile leggere Chiara anche in una dimensione sociale, vista la sua anticipazione del declino del proprio tempo e delle sue strutture di appartenenza. Senza dimenticare i punti di contatto con le donne mistiche e filosofe del Novecento, che legano la santa ai più grandi ambienti culturali e teologici di ogni epoca.
messaggi e attualità
“La falsa chiesa sarà mondana, ecumenica e globale”
di Cristina Mantero
apparizioni
La Madonna di Porzus, Salus infirmorum
di don Vittorino Ghenda (curatore pastorale di Porzus)
miracoli
Storia del miracolo al piccolo Sillas
di suor Renata fscj (missionaria in Camerun)
miracoli e misteri
La Sacra Cintola della Madonna che si conserva a Prato
nuovi beati
Il beato Donizetti Tavares de Lima il taumaturgo del Brasile
paradiso
Lo sguardo sull’aldilà delle anime sante
mistici
La serva di Dio Maria Domenica Lazzeri “il crocifisso vivente”
di Glenn Dallaire
testimonianze di fede
Siamo ancora capaci di amare?
di Ilaria Bertini
profezie
Gesù e la fine del mondo
di don Marcello Stanzione
MESSAGGI
riflessioni di un laico
Interpretando oggi le profezie di Garabandal si comprende che siamo prossimi all’avvertimento!
devozioni
Teresa Helena Higginson e la devozione al Sacro Capo di Nostro Signore Gesù Cristo
santi e purgatorio
Santa Veronica Giuliani e il purgatorio
di don Marcello Stanzione
santi e angeli
Monica e l’angelo, storia di una santa e del suo custode
di Michele Pio Cardone
demonologia
La vessazione diabolica. Testimonianze dal Diario di santa Gemma Galgani
di Giuseppe Portale
accadimenti misteriosi
Luci misteriose nel cielo
della dott.ssa Silvia Foglietta
ghiaie di bonate
Arduino pellegrino a Ghiaie – seconda parte
di Alberto Lombardoni
Il 21 settembre 1990 un commando di killer mafiosi intercetta un giovane magistrato che sta per recarsi, come ogni mattina, al suo ufficio di Agrigento su una modesta utilitaria, senza scorta, e lo assassina. La sua unica "colpa": aver teorizzato, e praticato, la funzione di giudice come mite, ma inflessibile, custode della legalità democratica. La sua vicenda è stata raccontata più volte in articoli, libri, sceneggiati televisivi e anche in un film. Qui, per la prima volta, ne viene proposta una lettura teologica che inserisce la figura e l'opera del magistrato nel contesto storico-culturale del Concilio Vaticano II e, coerentemente, ne evidenzia i caratteri paradigmatici del battezzato, maturo spiritualmente, responsabile civicamente, impegnato sino al dono della propria vita nella testimonianza dei valori evangelici. L'Autore si basa sui documenti originari sia di Livatino sia di quanti lo hanno conosciuto e ne hanno narrato la personalità, lo stile, i gesti. La monografia, pur redatta con severi criteri scientifici, è impregnata da un sincero afflato di ammirazione e si direbbe di affetto nei confronti di Livatino, tanto più amabile in quanto rappresentato, senza retorica agiografica, anche nei suoi momenti di incertezza e di apprensione.
Sabrina Bergamini Vitali, mamma di Davide, un ragazzo tetraplegico morto a 27 anni, racconta la sua storia attraverso le pagine di un "diario" che scandisce gli ultimi mesi di vita del figlio. E mentre scrive, la memoria va a tanti episodi e incontri avvenuti nel corso dell'esistenza di Davide: un mosaico di immagini vivide, che mostrano bene quanto il ragazzo sia stato sempre vivace, attivo, e quanto la sua vita sia stata piena. Sono pagine che trasmettono un grande messaggio di amore e la consapevolezza che ogni esistenza, pur con le forti limitazioni fisiche e i condizionamenti causati dalla malattia, è degna di esprimersi al meglio e di sperimentare "tutte le cose belle" possibili, grazie alla vicinanza e all'aiuto dei propri cari e di un'intera comunità.
Il libro ricostruisce la vita e la testimonianza di don Pierino Ferrari, sacerdote bresciano che, con il servizio in diverse parrocchie e con le opere per gli ultimi e i sofferenti, ha contribuito alla costruzione di quella che Paolo VI ha definito «la civiltà dell’amore». Ha detto di lui monsignor Luciano Monari, vescovo emerito di Brescia: «Don Pierino appartiene alla marea infinita di persone che hanno creduto nell’amore di Dio e speso le proprie energie per far sì che le beatitudini si realizzassero. Nelle sue opere davvero sono beati i poveri, gli afflitti, i miti, quelli che cercano la giustizia, misericordiosi, i puri di cuore e i cercatori di pace».
Un’ampia Appendice riporta alcuni scritti di don Pierino, tratti dalla notevole mole delle sue pubblicazioni, e una ricca sezione fotografica.
Dallo sportivo all'attore, dal disabile alla mamma, dal marito alla suora. C'è il quindicenne che ha brandito il crocifisso davanti al gay pride, la scultrice che rende omaggio ai bambini non nati, e ancora l'anonimo fedele che faceva compagnia al medico abortista. Una raccolta di storie curiose e sorprendenti di cattolici che, in giro per il mondo, senza fare rumore, danno testimonianza concreta della loro fede. I loro casi possono apparire "strani" agli occhi di un mondo secolarizzato e indifferente alla fede, ma sono molto graditi agli occhi di Dio, che infatti li ripaga con una grande serenità.
«Cosa sono quarant'anni, piccirì? - disse don Ennio - Se vuoi davvero capire dov'è l'errore devi prima di tutto abbandonare gli schemi mentali che usi tutti i giorni. Quelli ti possono servire per arrivare in ufficio in orario, ma non servono per scoprire dove si nasconde l'errore quando parliamo del mondo, della perfezione del creato e della rivelazione di Dio. In questo caso quarant'anni valgono come un secolo [...]o come un solo secondo. Non importa. Ma tu dammi retta, tu corri attorno a questo cortile per cinque minuti e poi ne riparliamo. Il nostro corpo è molto più saggio della nostra mente. Arriva prima, tutto qui. La mente lo segue; arriva più tardi, tutta seria seria, corrucciata, piena di dubbi, là dove il nostro corpo è già arrivato da solo, con un salto». «Piccirì» è l'Autore che, in uno straordinario intrecciarsi di ricordi e percorsi, rilegge la sua avventura umana come fosse un viaggio interiore... e fa emergere domande di senso e nuove e significative risposte sulla vita, l'esistenza, la morte, l'eterno, gli altri, la fede, Dio.