Il progresso scientifico e tecnologico, con le sconfinate possibilità che esso chiude per l’umanità, influisce sotto molteplici aspetti nel modo di vivere e di concepire il matrimonio, anche nell’ambito della Chiesa. A questa tematica – Matrimonio e processo: la sfida del progresso scientifico e tecnologico – è stato dedicato il XLVII Congresso nazionale dell’Associazione Canonistica Italiana, svoltosi a Gaeta dal 7 al 10 settembre 2015, i cui atti sono raccolti in questo volume. Il Congresso si è proposto di verificare l’influsso che le moderne acquisizioni in campo scientifico, soprattutto medico, e tecnologico hanno avuto sul sistema tradizionale delle nullità del matrimonio canonico e sul processo riguardante le cause matrimoniali.
La tesi in Diritto Ecclesiastico sulla Diplomazia Pontificia, già recensita dal vaticanista Giacomo Galeazzi de La Stampa, viene ampliata, modificata e resa fruibile sotto forma di manuale scientifico e divulgativo. L'autore è al suo esordio letterario.
Le mutevoli forme istituzionali del cristianesimo rappresentano un elemento tutt’altro che secondario nel processo di costruzione dello Stato moderno. I percorsi storici tracciati in questo volume costituiscono altrettante riflessioni sull’attitudine culturale delle forme istituzionali del messaggio cristiano a proporsi, nella storia europea, come stabili interlocutrici dei processi di integrazione politica della società.
Atti del Convegno internazionale (Villa Mondragone, Monte Porzio Catone (RM), 27-29 novembre 2008).
Dal punto di vista storico, un legame strettissimo tra religione e diritto ha accompagnato con varie modalità tutta la vicenda dell’umanità. Oggi, però, di fronte alle accese discussioni e alle perplessità suscitate intorno a questioni come, ad esempio, l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici, l’uso del velo islamico, la definizione delle festività, è necessaria un’approfondita riconsiderazione del sistema vigente per realizzare l’armonizzazione di esigenze e diritti spesso in conflitto tra loro. In principio era la legge e in principio era il giudice: i due modelli si contendono la scena e spetta al giurista, con la sua infaticabile mediazione tra ius e lex, tra equità e giustizia, coltivare l’incantesimo del diritto. E spetta al giurista a maggior ragione in un’epoca come la nostra, nella quale, per quanto ci riguarda, Europa attende e, come nel mito, per la vergine figlia di Fenice ci si dà battaglia e questa volta si inizia proprio dai simboli religiosi.
Un'opera fondamentale e di grande respiro in cui si rinvengono i germi del cattolicesimo liberale. Si completa la pubblicazione della Filosofia del diritto. L'opera che in maniera organica presenta il pensiero di Rosmini suscitò grande eco ai suoi tempi e trovò calorosa accoglienza presso gli ambienti liberali. Scientificamente riveste un alto valore, per il suo carattere sistematico e per la trattazione strettamente logica dell'argomento, tutto formulato attraverso deduzioni concettuali. Il diritto - come Rosmini spiega in Filosofia del diritto (1841-45) - ha come suo fondamento la persona, perché "la persona dell'uomo è il diritto umano sussistente, quindi anche l'essenza del diritto". Il volume è il quarto di 4 tomi e completa la pubblicazione della sulla filosofia del diritto di Rosmini.
Questo studio concerne le fattispecie della soppressione, unione, modifica di parrocchie e della riduzione ad uso profano non indecoroso di edifici sacri. Una parte non irrilevante dell'attività svolta dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica nella trattazione di cause contenzioso amministrative riguarda proprio il ricorso contro queste tipologie di provvedimenti; a fronte dell'attualità del tema, però, non si è riscontrata una bibliografia altrettanto florida. Tramite questa ricerca, pertanto, si possono approfondire alcuni importanti specificazioni teologiche apportate dal Concilio Ecumenico Vaticano II, specialmente circa il rapporto tra fedeli laici e sacri pastori. Inoltre, tramite le pagine di questo volume, partendo dall'esposizione della giurisprudenza della Segnatura Apostolica ad oggi pubblicata circa le fattispecie oggetto della ricerca, si può sottolineare con maggiore efficacia sia l'importante ruolo che tale giurisprudenza riveste nella vita della Chiesa e la conseguente necessità che sia sempre più conoscibile attraverso una metodica pubblicazione, sia la bontà dell'istituto del contenzioso amministrativo canonico, segnalando però anche alcuni aspetti che meriterebbero di essere ulteriormente perfezionati, in modo tale che vi possa essere un più reale conseguimento della giustizia, certi della necessità che la Chiesa possa porsi ed essere realmente agli occhi del mondo uno "speculum iustitiae".
Questo nuovo volume della Collana "Studi Giuridici" nasce con l'intento di celebrare l'anniversario del Nuovo concordato intercorso tra la Chiesa Cattolica e lo Stato italiano il 18 febbraio 1984. Al suo interno sono presenti gli atti del ciclo di conferenze "A trent'anni dagli Accordi di Villa Madama" tenute presso la Sala dei Cento Giorni nell'anno 2014 che lo rendono un unicum nel panorama del Diritto Ecclesiastico Italiano, presentando il punto di vista della più autorevole dottrina canonistica. Dopo le introduzioni della prof.ssa Fumagalli Carulli, non solo docente di Diritto Canonico, ma a lungo membro del Parlamento, e del prof. Lariccia, che hanno affrontato la tematica dal punto di vista costituzionale dai fronti opposti ma al contempo convergenti - della Chiesa e dello Stato - il volume prosegue analizzando le questioni ancora aperte di maggiore attualità e cogenza, quali: la delibazione delle sentenze canoniche di nullità matrimoniale (Moneta), l'educazione cattlica nelle scuole (Dalla Torre), gli edifici di culto (Berlingò), gli enti ecclesiastici (Marano), l'8 x mille (Sarais) e le responsabilità penali (Eusebi). Il saggio si conclude infine con una rassegna della giurisprudenza statale più recente in materie di competenza o interesse concordatario (Canonico).
La Chiesa vive oggi una stagione animata da forti attese e da un diffuso anelito alla riforma di molti aspetti dei suoi costumi e delle sue istituzioni.
Il Vaticano II, nello spirito e nel dettato, è stato già un imponente evento riformatore, che ha trasformato il modo cattolico di pensare e di vedere il mondo, producendo vistosi cambiamenti nella liturgia, nella spiritualità, nel rilievo dato alla parola di Dio e nella maturazione della coscienza del ruolo dei laici. Debole, per non dire quasi nulla, è stata invece l'attuazione del Concilio per quel che riguarda le strutture portanti dell'istituzione ecclesiastica. Due casi sono evidenti: la mancata attivazione della collegialità episcopale e l'assenza degli strumenti giuridici capaci di sostenere un ruolo attivamente responsabile del popolo di Dio nel governo della Chiesa.
"Introduzione alle scienze giuridiche e formazione giuridico-pastorale" nasce con l'intento di fornire un'adeguata e necessaria conoscenza del diritto, della sua evoluzione e delle sue implicazioni con gli altri rilevanti fattori sociali ed offrire al tempo stesso un valido strumento per la formazione giuridico-pastorale. L'opera è divisa in due parti, una prima parte volta a fornire gli strumenti e le chiavi di lettura necessarie per comprendere il complesso mondo del diritto: stato di diritto, concetto di giustizia, costituzionalismo, diritto naturale e positivismo giuridico, pluralismo sociale e pluralismo giuridico, la teoria della giustizia tra moderno e postmoderno. Una formazione soprattutto in ambito pastorale che voglia essere coerente ed efficiente non può sottrarsi dall'approfondire alcune tematiche, come il diritto di famiglia o la normativa in materia di immigrazione, ed è questo il motivo ispiratore della seconda parte. Vengono, tra gli altri, trattati temi come: il diritto di famiglia nel contesto internazionale ed europeo, in chiave comparatistica e con l'accento sui diversi cambiamenti e modelli odierni; la normativa in materia di ricongiungimento familiare; la complessa normativa in materia d'immigrazione in un quadro di riferimento internazionale ed europeo.
La Chiesa cattolica sta vivendo una stagione di profonde riforme interne che investono settori molto delicati della sua vita istituzionale. Uno degli aspetti più controversi riguarda la sua attività finanziaria, talvolta toccata da scandali avvolti da un'apparente impenetrabilità, e sono in molti a credere che tali questioni non siano del tutto estranee alla storica decisione di Benedetto XVI di abbandonare il soglio di Pietro. Senza accondiscendere a inutili dietrologie, questo libro muove da alcuni fatti nuovi che stanno cambiando il volto della Chiesa, la quale - in modo poco appariscente - sembra allontanarsi progressivamente dalla struttura concordataria stabilita nei Patti lateranensi del 1929 e confermata col Concordato del 1984. L'introduzione dell'euro, la riforma dello lor e del più ampio sistema economico e finanziario vaticano secondo i principi antiriciclaggio e antiterrorismo riconosciuti dalla comunità internazionale producono interrogativi nuovi, cui questo volume cerca di rispondere con un linguaggio accessibile, ma senza cedere a pericolose semplificazioni.
Il volume contiene gli atti presentati durante l'Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace (1-3 ottobre 2014) dal tema: Compendio, Caritas in veritate, Evangelii gaudium. Le tematiche individuate riassumono i contenuti principali del 2014, anno che, per la Dottrina Sociale della Chiesa, risulta essere pieno di anniversari: "il decimo del Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, il quinto dell'Enciclica sociale del Papa emerito Benedetto XVI, Caritas in veritate, e il primo all'Esortazione apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco che, con il capitolo quarto, è venuta ad arricchire il magistero sociale pontificio".
La riflessione su alcuni testi biblici, dai quali si traggono suggestioni anche laddove non ci aspetteremmo di trovarle, e la concretezza di alcuni nodi problematici riguardanti la politica ed il diritto, finiscono per incontrarsi, e difficilmente distinguersi, nello sguardo "strabico" dell'autore. Il libro diventa così il tentativo di porsi lungo un confine stretto ma fecondo, tra l'irruzione nella storia di un modo differente di vivere, reso evidente dalla vicenda di Gesù di Nazareth e così pensato da Dio "all'inizio" della storia umana, e la necessità di continuare a servirsi, per costruire un mondo più giusto, di quelle "istituzioni della convivenza" (politica e diritto, appunto), destinate però a dissolversi nell'orizzonte del regno.