Le autrici, entrambe impegnate professionalmente nell'ambito del counseling, offrono un interessante contributo per la formazione dei catechisti a partire proprio dalle loro specifiche competenze. Il testo mira ad accompagnare gli operatori della catechesi dell'iniziazione nello sviluppo di competenze di natura relazionale e metodologica; competenze oggi molto richieste anche dai documenti ufficiali, rispetto alla formazione specifica dei catechisti. Il volume è costituito da tre parti. Nella prima si fa zoom sul ruolo del catechista e sulle sue capacità di interazione e relazione con bambini, famiglie e altri catechisti presenti nella parrocchia. Nella seconda si mette in luce il gruppo di catechesi, le dinamiche da affrontare, lo sviluppo progressivo e il suo accompagnamento, fornendo opportune conoscenze rispetto al mondo dei bambini, ragazzi e preadolescenti. La terza parte fornisce strumenti concreti per organizzare e realizzare un efficace incontro di gruppo e, di conseguenza, una buona comunicazione della fede. Il testo fornisce strumenti e conoscenze, insieme a esercizi da vivere in prima persona per lo sviluppo di specifiche abilità, suggerimenti per gestire le relazioni tra catechisti, famiglie, ragazzi ed esperienze e input per ulteriori approfondimenti.
"L'autore, in questo testo, innanzitutto, ci spinge a confrontarci con quel sistema dei media che marca in maniera decisiva stili di vita e credenze e che pone le agenzie educative alla prova di un "sincretismo strumentale" e delle dinamiche culturali che genera. Ci affida la responsabilità di non arrenderci alla distanza che spesso separa il linguaggio dell'annuncio da quello di chi abita in un ambiente "naturalmente" connesso, senza soluzioni di continuità. A questo proposito, il testo sottolinea come sarebbe limitativo, se non addirittura fuorviante, pensare ancora e semplicemente ai nativi digitali e non più in generale a una dimensione che oggi attraversa e abbraccia le generazioni. Tale comunanza è veicolata in maniera emblematica nei prodotti dell'industria culturale. Di qui l'analisi che l'autore conduce attorno a cinema, televisione, videoclip, spot e trailer, volta a una comprensione della realtà che li suscita e che attraverso di loro si alimenta: conoscerla nelle sue tendenze è condizione per conoscere l'altro - i suoi codici simbolici - e, quindi, per l'incontro e la stessa proposta di fede" (Ivan Maffeis)
In sette capitoli, viene presentato il cammino che una parrocchia può attuare per progettare e sperimentare un percorso di rinnovamento dell'Iniziazione cristiana, tenendo conto dei "criteri comuni" emersi dai documenti della Chiesa e dalle sperimentazioni in atto in Italia negli ultimi anni. Il primo capitolo presenta alcuni aspetti dell'Iniziazione cristiana inerenti la missionarietà della Chiesa; il secondo ciò che una parrocchia può attuare per ridiventare "grembo" della fede; il terzo tratta del coinvolgimento delle famiglie; il quarto del protagonismo dei ragazzi nel cammino iniziatico; il quinto della formazione alla globalità della vita cristiana; il sesto della centralità della domenica e dell'Eucaristia; il settimo, infine, apre a tre condizioni essenziali perché il percorso progettuale giunga a compimento. Il volume fornisce agli operatori pastorali - direttori degli Uffici catechistici diocesani, parroci e animatori dei gruppi catechisti - un vivace sussidio, sicuro nei contenuti e facilmente traducibile nella prassi.
L'itinerario è pensato per accompagnare gli operatori pastorali nella riscoperta della prospettiva catechetica del linguaggio liturgico. Presenta dieci laboratori attraverso i quali approfondire il valore pedagogico ed educativo della dinamica liturgica. I laboratori sono divisi in tre tappe: un laboratorio introduttivo; il Battesimo (2 laboratori); la Confermazione (2 laboratori); l'Eucaristia (5 laboratori).
Una lettura in chiave catechistica delle opere di misericordia corporali e spirituali. "L'esperienza della misericordia, vissuta negli itinerari di catechesi con ragazzi e famiglie, rifletterà in noi ogni giorno la misericordia del Padre: serve a poco chiacchierare sulla misericordia se il gruppo e i singoli non si esercitano in essa, "uscendo" dalla pura riflessione". Tre, in particolare, i punti di forza di questo libro: la concretezza delle meditazioni, basate sulla realtà delle situazioni di povertà che il mondo ci presenta ogni giorno, le puntuali "proposte di vita" e gli "spunti per la catechesi con i ragazzi e le famiglie", per far sperimentare l'attualità del messaggio di Gesù.
Assumendo la persona come fine ultimo di qualsivoglia processo politico, economico e culturale, cogliendo la centralità ontologica, epistemologica e morale della persona, ricorrendo direttamente ai testi del Magistero sociale della Chiesa, gli autori intendono evidenziare il perché siano proprio i valori che gli uomini adottano e testimoniano nella propria vita a decretare il successo o il fallimento delle imprese. Per usare un'espressione cara al prof. Marco Vitale, nella prospettiva cristiana dell'imprenditorialità, l'uomo giunge al crocevia dello sviluppo portando con sé certamente capitali finanziari e know-how ma, ancor prima, ciò che gli è stato donato (anch'essi capitali): virtù, abilità, fantasia, sensibilità, intelligenza. La raccolta curata da Abela e da Capizzi ha il merito di mostrare come la virtù imprenditoriale rappresenta sempre più la leva essenziale per il successo in campo economico. Essa, tuttavia, affinché possa innescare il circolo virtuoso dello sviluppo economico, generando fiducia e inclusione sociale, richiede uomini d'affari sempre più consapevoli e responsabili, capaci di interrogarsi continuamente sul senso del proprio vivere, nonché, sulle conseguenze dirette e indirette del proprio agire. In questa prospettiva, i nostri autori, ricorrendo a brani significativi del Magistero sociale della Chiesa, ci mostrano come, nella prospettiva cristiana, lo sviluppo non sia riducibile alla mera crescita economica e il mercato al freddo gioco della domanda.
L'evento straordinario del Giubileo della Misericordia offre lo spunto per la condivisione di una profonda meditazione sul centro del mistero insondabile di Dio: l'Amore misericordioso. Luigi Mistò accompagna questi giorni di grazia, dall'8 dicembre del 2015 al 20 novembre del 2016, con una riflessione a commento delle incomparabili parole di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in Lui non vada perduto ma abbia la vita eterna".
Nel tempo della mistagogia «la comunità insieme con i neofiti prosegue il suo cammino nella meditazione del Vangelo, nella partecipazione all'Eucaristia e nell'esercizio della carità, cogliendo sempre meglio la profondità del mistero pasquale e traducendolo sempre più nella pratica di vita» (Rito dell'iniziazione cristiana degli adulti 37).Che cosa muta in un giovane o in un adulto con il battesimo? Come è possibile accompagnare nei primi passi di una fede viva? E che cosa significa condurre le persone nelle dinamiche della riconciliazione? Rispondono a queste e a molte altre domande tre autori impegnati da anni nei percorsi del catecumenato.La proposta è ideata per giovani o adulti battezzati da poco, ma può aiutare a progettare cammini ispirati alla mistagogia e orientati alla riscoperta della fede cristiana.
La vita a volte - non lo pensi anche tu? - è come un apparecchio della felicità che si inceppa. Oggi ti sembra che tutto fili liscio, che le cose funzionino come dovrebbero. Ti senti felice. Domani però potresti scoprire un guasto imprevisto. La felicità sembra irraggiungibile. E tu che cosa farai? Cercherai il libretto delle istruzioni, ma chissà dov'è.Gesù, un giorno, ha provato ad abbozzare per noi un foglio illustrativo della felicità. Quella vera. Quella che fa funzionare tutto per il verso giusto. Se hai voglia di riascoltare le sue parole, forse questo libretto può farti compagnia.Con te ripercorrerà pagine del vangelo davvero speciali: le Beatitudini. Quelle capaci di oliare i meccanismi arrugginiti dalla rassegnazione, riparare i circuiti bruciati dal dolore, rimettere in moto la speranza. Allora, buona manutenzione del tuo cuore!
Nei giorni dal 15 al 18 settembre 2016 si celebra a Genova il XXVI Congresso Eucaristico nazionale, che ha come tema L'Eucaristia sorgente della missione: "Nella tua misericordia a tutti sei venuto incontro". Tale importante appuntamento si colloca all'interno dell'anno giubiliate che papa Francesco ha indetto per invitare i singoli e le comunità ad aprirsi in modo più convinto e generoso al dono della misericordia di Dio, sorgente inesauribile di ogni rinnovamento personale e comunitario.
La lettera si sviluppa lungo cinque linee direttrici. In essa infatti tutto ruota attorno all'ecclesiologia di comunione che pone al centro il popolo di Dio; si sottolinea l'insostituibilità del ministero ordinato; si evidenzia la realtà sacramentale della Chiesa, superando le ristrette visioni giuridiche e le riduttive letture sociopolitiche; si guarda - in termini di missionarietà - a Cristo, la luce delle genti; si evidenzia, infine, lo stile della sinodalità che unisce Chiesa particolare - nelle sue differenti articolazioni - e Chiesa universale.
Questo incontro con Gesù di Nazaret, benché presenti al suo interno questioni teologiche e religiose, si muove in funzione del rapporto fra l’esperienza e l’educazione o, meglio ancora, cerca di segnalare quei dinamismi e processi che, arricchiti dalla relazione con il Nazareno, conducono a un’autentica crescita e maturazione della persona. L’assunto, pur essendo fondamentale nella vita cristiana, non ha ottenuto una sufficiente attenzione da parte degli studiosi. Non è una questione certamente semplice. Si tratta di un argomento complicato anzitutto perché la relazione attuale con Gesù sarà sempre un qualcosa di inconsueto: l’incontro non è un mero ricordo, come quello che dedichiamo ai grandi personaggi della storia; non è neanche il rapporto normale che possiamo avere con le persone vive del nostro ambiente. A ciò possiamo aggiungere anche un’altra piccola complicazione: la vita e le parole del Nazareno sono inevitabilmente oggetto di una lettura e comprensione diverse a seconda della socio-cultura di ogni momento storico. Ebbene, presupposti di questo genere determinano le scelte tematiche e metodologiche del testo. Riguardo le prime, si deve garantire, da una parte, il realismo; dall’altra, la consistenza e significatività dell’incontro e del rapporto odierni con Gesù, il Cristo. Ecco perché le seconde: il metodo dell’analisi interdisciplinare ed ermeneutico (antropologia, educazione e teologia sono gli ambiti fondamentali del dialogo interdisciplinare); e la scelta delle «categorie-guida» (Incontro, credibilità e radicamento esperienziale; Incarnazione, ragionevolezza e aggancio antropologico; Relazione, senso salvifico e verifica prassica).
In definitiva, ogni esperienza relativa all’incontro e al rapporto con Gesù di Nazaret, il Cristo, deve essere considerata e va educata all’interno dei dinamismi della crescita personale e comunitaria. Tale conclusione è decisiva proprio perché tuttora una delle questioni principali della pastorale e della catechesi consiste nel considerare se e in quale misura l’educazione alla fede sia intimamente connessa alla maturazione umana oppure se si tratta di due realtà diverse, autonome, quando non addirittura contrapposte.