Le nove Sinfonie di Beethoven sono forse il patrimonio musicale più conosciuto al mondo; ovunque esista una vita musicale, ovunque si faccia musica, le Sinfonie sono la colonna portante del repertorio sinfonico e da circa due secoli sono presenti nella mente e nel cuore degli ascoltatori. Tutte e nove possono essere considerate un unico corpo creativo, in cui si delinea un percorso evolutivo e anche il racconto di una storia. Prese insieme, infatti, possono far pensare a un romanzo di formazione: un giovane parte per il vasto mondo, si scontra con ostacoli che riesce a superare grazie a un'eroica volontà d'azione finché, uscendo dalla sfera degli interessi personali, allarga lo sguardo a una dimensione sociale, celebrando ideali di portata universale. Il libro ripercorre questa storia, considerando i nove capolavori nella loro genesi e nelle loro fisionomie, cercando di "far parlare" le Sinfonie stesse, come vere e proprie «azioni» che si realizzano nell'ascolto. "Alla fine della Nona si resta frastornati - scrive Giorgio Pestelli -, si ha l'impressione di essere stati in un luogo dove si è pronunciato un importante giuramento; ci sembra di avere la forza e il coraggio per essere fedeli alle promesse. E penseremo alle nove Sinfonie come a un baluardo di forme intelligibili e fraterne per aiutarci a vivere senza temere la vita". Sintesi del passato, fra Illuminismo e romanticismo, le sinfonie di Beethoven hanno determinato la vita musicale dell'Ottocento: l'evoluzione dell'orchestra sinfonica, la nascita del direttore d'orchestra, l'istituzione del concerto pubblico. E al tempo stesso hanno rappresentato il centro di irradiazione della musica futura, anche attraverso gli esiti non voluti di musiche che sono modelli di autorità classica e allo stesso tempo simboli di rottura liberatoria delle forme tradizionali. Un mondo, quello delle Sinfonie, che brilla ancora oggi di una forza straordinaria, di fronte alla quale non è possibile tirarsi indietro: meglio assecondare quell'impeto, meglio accogliere quel caloroso invito a frequentare e ad abitare un patrimonio di cultura, civiltà e bellezza fra i più alti della storia moderna.
Descrizione
Il diritto processuale canonico nel contemplare l'esistenza del processo giudiziale e di quello amministrativo affida la scelta del modus procedendi alla presenza o meno di iustae causae che, ostative alla via giudiziale, consentirebbero quella amministrativa. Scopo del presente lavoro è quello di offrire sia un'analisi circa lo status quaestionis su di un tema così delicato come anche offrire la proposta del processo penale giudiziale straordinario quale via sostitutiva della procedura amministrativa per meglio garantire che il processo sia giusto.
La felicità dà alla vita un respiro inconfondibile, è il bene più prezioso che possiamo custodire. Più che l'aria per respirare, il cibo per non morire, abbiamo bisogno di felicità per vivere: è l'urgenza prima di ogni nostra giornata, di ogni istante della nostra vita. Avere consapevolezza di questa esigenza ultima, esalta e semplifica tutto, ci permette di riconoscere che il nostro peccato non é che desideriamo, ma che non desideriamo più, piuttosto rincorriamo affannati delle voglie inutili, incapaci di darci un briciolo di vera felicità. Questa, inaspettatamente, si nutre di curiosità e desiderio, si esalta ed è esaltata dalla capacità di stupirsi, ti spalanca alla realtà e alla vita con una forza colma di positività, di bene: solo così può raggiungere la sua forma più viva e matura, il godimento. Questa è l'arte suprema della vita. Un'arte possibile e semplice, che non dipende affatto dal portafoglio. Questo libretto, agile e acuto, aiuta a guardare la vita e noi stessi con una profondità trasparente, che nutre un respiro colmo di pace, radice di ogni godimento, secondo la promessa di Colui che ha ridato la gioia agli uomini: "Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena".
Recitando il Padre nostro, ripetiamo in maniera lapidaria: «E rimetti a noi i nostri debiti, come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori». Andreas Unger ha pregato così sin da bambino, senza trovarci niente di strano. Cresciuto come un giovane spensierato, attorniato da affetto e premure in famiglia, immerso nel benessere di un Paese dell'Europa centrale, protetto da un clima di pace e libertà, non aveva alcunché da perdonare. A un certo punto, però, ha iniziato a chiedersi: Che cos'è il perdono, esattamente? Reporter pluripremiato, si è messo alla ricerca. Ha attraversato mezzo mondo per incontrare persone che potessero dare risposta a quella e ad altre domande: come funziona il perdono? È un obbligo o un favore? Quanto pesa la gravità dell'azione compiuta? Perdonare è dimenticare? È indispensabile che il colpevole si riconosca tale? E qual è il contrario del perdonare: vendicarsi? Le risposte raccolte da Unger sono toccanti e al tempo stesso contraddittorie. E mostrano che il perdono non è un dovere: è un privilegio.
Qual è l'importanza delle 95 Tesi che il 31 ottobre 1517 Lutero affisse alla porta della chiesa di Wittenberg e che diedero avvio alla Riforma? Come va letta questa classica pagina luterana che in breve tempo avrebbe influenzato profondamente l'Europa e non solo? A introdurre l'opera, lo storico Giorgio Tourn. A commentarla passo passo, il teologo Paolo Ricca.
"Bibbia pagana" è la mitologia in forma di romanzo. Invece di sviluppare il racconto attraverso tante storie indipendenti una dall'altra e che hanno per protagonisti una volta Zeus, un'altra Afrodite o Ulisse, Giorgio Dell'Arti si cimenta in un'impresa mai tentata prima da nessuno: assemblare in un vero romanzo - che ha un inizio, uno sviluppo e una fine - i vari miti. Il risultato è un racconto forte, scritto in un linguaggio completamente nuovo per la letteratura italiana, popolare e colto insieme, e una narrazione incontenibile, complessa ma anche immediata come tutti i miti, piena di luci e colori, che descrive una società primitiva, selvaggia e bellicosa, in cui gli dèi e gli uomini si mescolano tra di loro, combattendo e facendo l'amore. Si comincia in un'epoca lontanissima, in cui non sono ancora stati scoperti né il grano né il vino, e in cui si praticano ancora i sacrifici umani nella convinzione che il sangue delle vittime sia utile per fertilizzare i campi. E si finisce in una notte di 3500 anni fa, quando Elena e Paride, di nascosto, fuggono dal palazzo di re Menelao.
Età di lettura: da 6 anni.
Nella storia della religione ebraico-cristiana si riscontrano avvenimenti non completamente interpretabili con le scienze umane.
L’autore, storico delle Chiese, si è assunto il compito di analizzarli come segni di un ultraterreno, di un aldilà, che a volte apre squarci su se stesso o irrompe con forza, coinvolgendo singole persone o intere masse di credenti e non. Nella prima parte espone gli episodi più significativi e le analisi ritenute più rigorose nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni.
Il lettore, anche alla luce dei criteri e delle cautele espresse nella seconda parte, potrà avere un’ampia visione sull’argomento e liberamente formarsi la sua opinione.
L’Autore all’interno del volume ci offre un prezioso itinerario che molto dice di quel cercare dei Magi ma forse – e se possibile ancora di più – dice di quell’insaziabile cercare che preme in ogni cuore umano e di quella Luce che ci conclama interiormente, della quale veniamo, per la quale siamo e alla quale sentiamo dover pervenire.
In Italia, ormai da qualche anno, la Chiesa si trova a fare i conti con il progressivo diminuire di sacerdoti in servizio pastorale; si tratta di un problema destinato ad acuirsi nel prossimo decennio. Giorgio Campanini, docente universitario e laico credente, propone un pamphlet che da un lato analizza la situazione attuale e dall'altro indaga nuove vie per superare lo stallo in corso. La Chiesa, nella sua lunga storia, non è stata sempre "presbiterocentrica", ma per la sua azione pastorale ha potuto contare sull'apporto di diversi ministeri, operati sia da laici che da religiosi. Si tratta dunque di far rivivere una "nuova e multiforme ministerialità", soprattutto laicale, che permetta alla Chiesa non solo di proseguire il suo servizio pastorale ai credenti, ma anche di riprendere con vigore l'azione evangelizzatrice. Quindi non una Chiesa giunta al suo capolinea, ma una Chiesa che, innovandosi, riprenda il largo.
Una collana di classici pensata espressamente per il target dei più piccoli. Economica, maneggevole, tascabile, di prezzo accessibile e molto accattivante dal punto di vista grafico. I Classicini sono libri leggeri, coloratissimi, scanzonati, che vogliono rendere giustizia a storie emozionanti e bellissime, storie che si possono e si devono poter raccontare come delle fiabe, che si possono voler leggere e rileggere tante volte. Età di lettura: da 7 anni.