«Tredici lettere di commento alla preghiera cristiana del Padre Nostro, scegliendo come interlocutore Comitò. Federica e Comitò si scrivono, ma l’inchiostro dell’interlocutore si sbianca, fino a cancellarsi, e restano solo le parole di Federica. Qui l’autrice non tergiversa attorno a un cristianesimo di comodo, anzi la sua prosa fortemente evocativa non lesina tensione tragica, dubbi e angosce, ma zampilla parole per qualcosa che vuole prendere voce: una brama d’amore decisa a trovare la lingua dell’amore. Federica D’Amato torna con coraggio a pregare il Padre ontologico e il padre storico, perché la preghiera lacera l’uniformità e l’opacità del visibile, strappa il mondo a se stesso, lo costringe a disgiungersi, lasciando rifiorire l’essere profondo delle cose.»
Dalla prefazione di Donato di Stasi
Attraverso una personale esegesi condotta sugli scritti e sull'universo simbolico di Elisabetta della Trinità, padre Fornara scava in quella ricerca del Volto di Dio che è stata progetto e programma centrale della Santa fin dagli anni della sua vita laicale, già prima del suo ingresso al Carmelo di Dijon (1901). Il percorso seguito fino agli ultimi momenti dell'esistenza terrena della Santa (1906), ci consegna l'immagine di una donna volitiva, tenace, che desidera con ardore e senza posa essere "casa di Dio", vivendo, in attesa del "facciaa faccia eterno", nel "cielo della fede", al centro della propria anima.
La preghiera è una parte vitale della vita del cristiano, ancora oggi, un tratto distintivo del discepolato evangelico. Molti, però, ancora identificano la preghiera con la recita di (sante e valide) formule. Ma è solo così? Seguendo le orme del Nazareno, il grande orante, possiamo riscoprire il grande dono della preghiera cristiana. E capire in che senso è indispensabile per l'intercessione dei vivi e dei defunti.
«Dio se non lo cerchi lo trovi».
Meister Eckhart
Pregare non è dire preghiere. E tantomeno un domandare per avere.
È un aprirsi per essere, via d’illuminazione per il compimento dell’umano.
Un radicale sì alla vita.
Uno sperimentare Dio talmente sopra tutto, che nulla se ne può dire.
Per questo lo si pregherà ancor meglio tacendo.
La preghiera pubblica, ufficiale, della Chiesa resta sempre il punto di riferimento della preghiera cristiana e il modello della preghiera privata. Tuttavia la partecipazione alla liturgia non esaurisce la preghiera del cristiano, il quale è chiamato alla preghiera personale e continua.
Questa raccolta di preghiere persegue lo scopo di obbedire alla raccomandazione di Paolo ai cristiani di Tessalonica di «pregare sempre, senza interruzione» (1Ts 5,17). Inoltre è stata compilata seguendo il principio per cui è un bene la preghiera privata che abbia un costante riferimento alla liturgia.
Per assecondare la viva tradizione della Chiesa, le preghiere più comuni, e non solo quelle della messa, sono state riprodotte anche nel testo latino, ancora familiare in tante comunità cristiane e a molti oranti, che le hanno apprese nella loro prima giovinezza.
Nella preghiera facciamo un'esperienza radicale di dipendenza e di non-autosufficienza, nella quale passività e attività, libertà e grazia si intrecciano e si presuppongono a vicenda. Aprendosi a Dio l'uomo si apre anche all'altro che ha offeso, all'altro da perdonare, al bene altrui, al bene proprio.La tradizione liturgica ci offre il linguaggio per vivere individualmente il pregare come parola, come azione, come relazione; ci dà il vocabolario per interpretare la nostra esperienza.Nella festa della lode tutti i diritti e tutti i doveri si ridimensionano e si purificano. La pretesa e la dedizione si scoprono anticipate da un dono e sollevate, rifigurate e ricomposte in un ordine nuovo.
Il volume mette a disposizione del lettore italiano tutte le preghiere recitate ogni giorno dagli ebrei che seguono il rito sefardita o spagnolo, integrate dalle varianti del rito italiano e, parzialmente, di quello ashkenazita o tedesco.La ricchezza dei testi è già di per sé prova inconfutabile di come la preghiera costituisca l'anima d'Israele, in quanto popolo eminentemente sacerdotale. Nei suoi testi liturgici si rispecchiano il pensiero, la consapevolezza dell'elezione divina, le speranze, l'intero mondo spirituale.La preghiera quotidiana d'Israele si suddivide in tre momenti obbligatori che, in tutti i riti ebraici, scandiscono la giornata: la preghiera del mattino, la più ampia della liturgia giornaliera, la preghiera del pomeriggio e la preghiera della sera.A questi tre momenti si aggiungono le preghiere che si consiglia di recitare individualmente appena prima del riposo (un po' come la compieta della tradizione cristiana) e soprattutto le benedizioni che, in varie occasioni, devono essere recitate in lode al Signore. Tra esse emerge per rilevanza la «Benedizione per il pasto», obbligatoria ogni volta che la famiglia si riunisce attorno alla mensa.
Le lunghe file di musulmani in preghiera, nelle moschee o sul lato di una strada, colpiscono l'immaginario occidentale più di qualsiasi altro aspetto dell'islam. E trasmettono la percezione di qualcosa di unitario, collettivo, compatto, quindi anche di incomprensibile e minaccioso.Mentre nella comune concezione cristiana la preghiera è soprattutto un'attitudine interiore, formalmente libera sia nelle modalità corporee che nei testi, l'islam la concepisce informa diversa come atto rituale fortemente standardizzato e vincolato alla lingua araba. Tuttavia, il modo di pregare dei musulmani non è affatto univoco e omogeneo, come dimostra il libro, che si propone di accompagnare il lettore nella dimensione orante quotidiana dei fedeli di Allah.
Scopo di questo opuscolo è presentare un modo di pregare che è stato tipico della spiritualità del sacro Cuore: l'ora santa. La devozione popolare, ha sempre amato vegliare e pregare, specialmente il giovedì notte: si tratta di un modo semplice e pratico di arricchire la nostra preghiera quotidiana, una sorta di Esercizi Spirituali nella vita corrente. Ne presentiamo qui alcuni schemi e modalità.
Dal mondo antico all'età moderna, la preghiera ha confortato gli uomini nelle ore più buie, li ha spinti ad agire e ha indicato loro la strada attraverso sfide apparentemente insormontabili. In questo libro, Jean-Pierre Isbouts ci conduce in un viaggio attraverso il tempo e i luoghi per raccontare le storie straordinarie di dieci preghiere che hanno giocato un ruolo chiave negli eventi mondiali. Con una ricchezza di sfumature e di dettagli storici che fanno da cornice alle preghiere, Isbouts mette a fuoco il dramma di ogni epoca. Il lettore incontrerà personaggi di tutte le provenienze sociali: un pastore e un rabbì, un soldato e un generale, una giovane contadina e un avvocato, un frate e una suora.
La preghiera interiore di san Domenico è accompagnata da gesti, grida, lacrime. Dal ricordo di questa preghiera intensa prendono forma i diversi modi di pregare che sono entrati a far parte della spiritualità e della tradizione domenicane e che diventano un'indicazione importante anche per il lettore di oggi. Non si tratta di imparare una tecnica, o di fare un esercizio, ma piuttosto di rientrare in se stessi, nel cuore, dimora segreta dove Dio abita, dove noi siamo unici. In occasione degli 800 anni dalla fondazione dell'ordine domenicano, ecco una guida che dalla loro tradizione viene donata a ogni uomo e donna abitati dal desiderio della preghiera.
Uno sguardo nuovo e sorprendente sul Padre nostro da parte di uno dei più celebri biblisti contemporanei. Klaus Berger spinge il suo esame fino agli strati più profondi e reconditi della notissima preghiera, rendendo possibile un nuovo accesso a uno dei testi più importanti del cristianesimo: il Padre nostro come chiave per un rapporto solidale con il prossimo e per tendere alla pace interiore. Il Padre nostro è uno dei testi centrali della cristianità e la preghiera più recitata al mondo. Nella sua veste di esperto esegeta, Klaus Berger indaga gli strati profondi di questa preghiera, a prima vista così semplice. Riesce così a collocare la "preghiera del Signore" nel solco della storia della religione, a interpretarla dal punto di vista teologico e a renderla accessibile da quello spirituale. Con ampiezza di cognizioni e in maniera provocatoria indica nuove vie per coglierne tutta la ricchezza con il cuore e con la mente, allargando inoltre lo sguardo alla "logica profonda" di tutto il pregare cristiano.