Tutto ciò che è umano riguarda la Chiesa. Questo è il filo conduttore che accompagna le rifles-sioni del Cardinale Angelo Bagnasco nelle Prolusioni del suo secondo mandato alla Presidenza della CEI. Qui Sua Eminenza mette a fuoco e affronta con puntualità alcuni dei temi più attuali e fondanti della vita umana e spirituale: famiglia, lavoro, educazione, povertà, politica... sempre nell'ottica di quel principio originante che è Cristo. Come ricorda papa Francesco, che ci presenta il libro scrivendone la Prefazione, in una società in continuo cambiamento la via da seguire è e rimane l'educazione alla fede, indispensabile per riscoprire una precisa idea di persona a partire dal mistero di Cristo. In tale contesto il Pastore è colui che deve innanzitutto servire i fratelli nel Signore, sapendo che la sua stessa vita non gli appartiene perché è donata a Dio, annunciando e incarnando la Parola con animo forte e generoso. Perciò è necessario andare in profondità, essere Pastori dentro la vita delle persone, senza escludere nessuno, ricordando che la vera gioia non viene mai a mancare in quanto scaturisce dal Vangelo. ''Il volto dell'uomo che ogni giorno siamo chiamati a scoprire lo contempliamo in Gesù Cristo, volto misericordioso del Padre, fondamento dell'evangelizzazione e della promozione umana, che costituiscono la missione del nostro essere Chiesa. Fuori dallo sguardo di fede, non è possibile comprendere nulla del mistero della Chiesa, si tratta della straordinaria semplicità di Dio che sfugge alle complicazioni divisive degli uomini, e che fa della Chiesa il luogo dove Dio e l'uomo s'incontrano e insieme scrivono il cammino. Vorremmo far risuonare alta e mite la voce dei secoli e ripetere al mondo moderno che Dio c'entra con la vita, non è lontano e indifferente, non è nemico oscuro della gioia ma ne è la perenne sorgente, non è concorrente geloso della libertà ma ne è la più sicura garanzia''.
In una società sempre più frammentata e diffidente, quella del nostro tempo, la vita religiosa si trova a fare i conti con le sfide e gli interrogativi che da essa provengono. In queste pagine, Monsignor Bustillo, vescovo francescano di Ajaccio, esorta i religiosi e le religiose a non evitare di subire quei cambiamenti che continuamente si presentano e impongono, ma a interpretarli da protagonisti. «Senza amore i religiosi vivono, ma non vibrano»: e dove trovare il coraggio per l'impresa, se non nel messaggio di amore del Vangelo? È solo tornando all'esempio evangelico che le comunità religiose potranno scoprire come essere, nuovamente e in modo efficace, riferimento e guida per i nostri giorni.
Il volume è il frutto del secondo dei quattro incontri che il Consiglio di cardinali, per volere di papa Francesco, dedica tra la fine del 2023 e la primavera 2024 al ruolo delle donne nella Chiesa. Nella seduta del 5 febbraio 2024, a riflettere su donne, ministero ordinato e altri ministeri nella Chiesa sono intervenute tre teologhe: Linda Pocher FMA, la vescova anglicana Jo B. Wells e Giuliva Di Berardino. Ai loro contributi, che illustrano lo stato della questione e delineano alcune possibili prospettive future, si affiancano le considerazioni di due dei cardinali presenti all'incontro: Seán Patrick O'Malley e Jean-Claude Hollerich. Prefazione di papa Francesco.
Gli inizi determinano e caratterizzano in anticipo gli sviluppi di una storia. Ed è per questo che normalmente i racconti sulla conversione hanno così tanta importanza nella storia globale di un santo. Nel presente volume, l'autore ha voluto interrogare le fonti che riferiscono su Francesco di Assisi per ripercorrere il racconto della conversione. In questo lavoro, l'autore ha tentato di esaminare i testi, sviluppando su di essi un'analisi di tipo strettamente esegetico, per rintracciare e determinare le loro dinamiche narrative, così da stabilire non tanto la verità dei fatti, ma le intenzioni autobiografiche e agiografiche dei racconti. Rivolgendosi non solo agli specialisti di studi francescani, ma anche a coloro che vogliono confrontarsi con serietà con le fonti su Francesco, il presente lavoro mira a far nascere un rinnovato dibattito sul santo di Assisi. L'edizione è arricchita da una prefazione di Luciano Bertazzo.
Due termini accompagnano in modo trasversale tutte queste riflessioni sulla sinodalità nella Vita Consacrata: l’ascolto e il consenso. L’ascolto non può mai essere dato per scontato e richiede, anzi, un grande lavoro interiore; il consenso va ricercato vincendo la tentazione di chiedere semplicemente l’assenso a quanto è già stato deciso.
Quando sappiamo riconoscere la nostra finitezza appare chiaro il fascino che il potere ha su di noi e diveniamo più umani. È questa una necessità che oggi sentiamo con particolare forza e gli Orientamenti Per vino nuovo otri nuovi hanno insistito sulla necessità che nella Vita Consacrata si curino meglio le relazioni nell’humanum. La sinodalità non è una mera tecnica di governo, ma un’esperienza di fede nell’ascolto di ciò che “lo Spirito dice alle Chiese”.
Biografia dell'autore
Maurizio Bevilacqua, missionario clarettiano, ha conseguito la licenza e il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. Dal 2012 è docente presso l’Istituto di Teologia della vita consacrata “Claretianum”, di cui è attualmente preside.
Il volume vuole essere un compendio di quelle regole, a volte non scritte e molto spesso, ahimè, dimenticate, che sono utili per una più serena vita civile di quel settore del clero che si trova a dover presenziare eventi civili regolati da un'etichetta o da un cerimoniale. Si tratta di uno studio che vuole offrire anche agli agenti culturali, agli studiosi del cerimoniale, alle autorità che si relazionano con il clero, semmai ce ne fosse bisogno, quelle norme di bon ton e di protocollo che rendono più facile e a volte anche più piacevole i doveri della buona educazione e delle relazioni urbane. Non ci sono ambienti e settori sociali che possono considerarsi esenti dalle buone maniere.
Il libro offre un modello operativo per aiutare gli istituti religiosi ad elaborare i loro piani formativi. Nasce in risposta all’esigenza espressa da molti membri di famiglie consacrate di voler essere accompagnati nella progettazione di una ratio di formazione. Con quest’opera raccogliamo, anche, la sollecitazione espressa dai più recenti documenti in materia (cfr. Vita consecrata, n. 68), cercando di mettere a frutto le preziose indicazioni in essi contenute.
I contributi presentati desiderano, quindi, offrire un mezzo molto pratico, chiaro, preciso e agevole, a tutti coloro che operano nel campo della progettazione formativa. Nella prima parte dell’opera, si presentano gli elementi che entrano in gioco nell’elaborazione del progetto (il fine ultimo, il quadro teorico e situazionale di riferimento, gli obiettivi e i mezzi nelle varie dimensioni, i protagonisti e lo stile suggerito per la loro azione, e la valutazione del progetto); nella seconda parte ci si focalizza sulle proposte formative nelle varie fasi e stagioni della vita.
Le comunità religiose femminili e maschili, soprattutto nel mondo occidentale, sono costituite da numerosi membri con un'età media avanzata. Il testo, scritto a "cinque mani", affronta questa realtà, e gli autori - specialisti in varie discipline - scandagliano il "vissuto" delle persone consacrate anziane descrivendo gli aspetti positivi di saggezza e vigilanza, ma anche le difficoltà per le varie fragilità. Per una vita consacrata più inclusiva, sarà possibile attuare dei percorsi per promuovere nuove sensibilità, conciliando le aspettative del crescente numero dei membri che vivono un'età più avanzata con le aspirazioni delle nuove e sempre più esigue generazioni? Emerge uno "spaccato" intriso di speranza, di resilienza, di grande testimonianza.
Il libro intende reagire all'attenzione quasi esclusiva che è stata accordata alla figura di don Lorenzo Milani come insegnante innovativo e socialmente impegnato, a discapito di una riflessione più meditata sull'autentico significato del suo sacerdozio. Al cuore dell'indagine dell'A. troviamo la svolta religiosa che il giovane Lorenzo Milani imprime alla sua inquieta esistenza di borghese insoddisfatto di se stesso e del mondo, e il cattolicesimo verticale e assoluto di cui egli si appropria, interpretandolo con eroica coerenza e obbedienza, oltre che con intelligente creatività, poco o punto compreso dalla maggioranza dei suoi superiori e colleghi. Lo scoglio interpretativo è che dopo la sua morte questa incomprensione di fondo non è di per sé migliorata per il fatto di essersi tramutata in ammirazione. A prevalere infatti è stato il mito del prete progressista e schierato in difesa del popolo, anticipatore del Concilio Vaticano II che si è svolto negli anni centrali del suo esilio a Barbiana. Ma da un'analisi obiettiva e libera da preconcetti emerge un quadro alquanto diverso. Al pari di un personaggio manzoniano, don Milani si è originalmente impadronito dell'idea di sacerdozio e di Chiesa uscita dal Concilio di Trento, che egli rivisita dall'interno con radicalità evangelica e "rivoluzionaria", rifiutando quel compromesso col mondo che è invece emerso dalle applicazioni del Vaticano II. Il prete che voleva essere "signore assoluto" dei suoi allievi non ha nulla a che vedere coi preti smaniosi di inserirsi nella società del nostro tempo: è una figura inattuale, inclassificabile, il memento di una direzione a cui la Chiesa attuale sembra non guardare.
L'autore ritiene che debba essere affrontata oggi una riflessione quanto mai urgente sulla vita consacrata e sul suo futuro. Si deve andare in profondità, riformulando l'identità della stessa secondo il bisogno di una società completamente diversa da quella che l'ha vista crescere nella storia. Da qui propone di fare spazio alle tante domande di religiosi e religiose ai quali, in ragione dell'età, appartiene il futuro. Il libro vuole essere un contributo alla riflessione sul futuro della vita consacrata.
Un poeta e un monaco tanatologo ci portano dentro al Cantico delle creature.
Il presente libro è proposto come stru­mento di formazione introduttiva alla vita consacrata, al fine di contribuire alla crescita della consapevolezza del dono della vita consacrata nella chiesa e nel mondo. Uno strumento a servizio delle persone chiamate a sostenere la rinascita della società e della comunità eccle­siale con la sequela Christi nel­l’ar­monia sinfonica della preghiera e del servizio. Lo scopo è quello di contri­buire alla crescita della consapevolez­za del dono della vita consacrata nel­la chiesa e nel mondo.