Il verso di Sandro Penna, "come è bello stare nel chiuso di una stanza, con la testa in vacanza, sopra un azzurro mare", può sembrare stravagante se riferito alla filosofia contemporanea, soprattutto se si pensa all'insistanza della filosofia recente sul primato della pratica e dell'impegno del filosofo nei confronti della realtà. La provocazione della citazione, però, vuole richiamare il lettore alla natura del lavoro filosofico. La filosofia è una sorta di "matematica allargata": una disciplina teorica, interessata ai concetti, ma anche al loro rapporto con le forme di pensiero e di vita. Fare filosofia significa sempre essere "altrove" con il pensiero.
In questo quaderno della Formazione Permanente del Clero per l'anno 2015-2016 si offrono le indicazioni e il magistero che l'Arcivescovo ha rivolto nelle sue istruzioni - tenute al presbiterio suddiviso in fasce d'età - circa il tema della fraternità e dell'esercizio di comunione nel ministero per vivere in pienezza la "riforma del clero". Il termine "riforma" - scrive il cardinale Angelo Scola - invera le categorie di "aggiornamento" e di "rinnovamento", cioè le porta a verità, le assume più adeguatamente e dà un'idea più compiuta della natura del cambiamento che sempre caratterizza la Chiesa. Il presente testo vuole dunque essere strumento di riflessione per i presbiteri e per le diaconie a sostegno del loro impegno e lavoro nel vivere passi di riforma.
Questo volume è il seguito abbastanza lontano nel tempo di quello dedicato or sono più di venti anni a I Vescovi di Gerace-Locri (Chiaravalle Centrale 1981) e precede un altro, o, forse, due, sulle vicende di questa diocesi in età moderna e contemporanea. Esso, infatti, si ferma al 1480, anno in cui, con la mutazione del rito da greco in latino, la nostra Chiesa Locrese impresse alla storia di tutto il suo territorio una svolta riguardante non soltanto la vita religiosa, ma tutto il tessuto della società, quindi la cultura, il modo di pensare e di operare della gente.
Il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro, nella primavera del 1978, costituiscono uno degli eventi più traumatici nella storia dell'Italia repubblicana. Le diverse ricostruzioni che hanno cercato di far luce sulla vicenda si sono in larga parte concentrate sui "misteri", veri o presunti, sui retroscena, sulla meccanica dei fatti. Il libro di Giovagnoli apre ora una prospettiva diversa e nuova: non più il caso Moro come fatto criminale da indagare alla ricerca di chissà quali rivelazioni, ma il caso Moro come tragedia morale e politica.
La storia dei vestiti del clero è una storia affascinante perché, studiandoli nella loro evoluzione millenaria, dai manufatti all'ornamentazione, nelle loro forme e nelle loro singole parti, ci si accorge come siano il riflesso di un intreccio continuo tra storia dell'arte e delle immagini, storia religiosa e politica. Nel caso della Roma papale, questi intrecci rinviano sempre a problemi di grande respiro. Ricostruire la storia dei vestiti del clero nei primi secoli significa infatti ripercorrere il modo con cui il cristianesimo si è affermato all'interno della società della Roma antica; significa cioè vedere come elementi simbolici del vestiario dei romani e dell'Antico Testamento siano stati ripresi e adattati per accompagnare e affermare le nuove gerarchie, sia nei paramenti indossati nelle celebrazioni liturgiche, sia nei vestiti portati nella quotidianità.
Nello spirito di papa Francesco, ecco una rivista tutta nuova! Un bimestrale cattolico di attualità, che già dal primo numero ti conquisterà! Perché una nuova rivista? Per avere il coraggio di vivere controcorrente seguendo il Papa e la Chiesa. Perché questo titolo? Perché la nostra roccia è il Papa, che Gesù ha chiamato a guidare la Chiesa universale: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16,18). Ogni numero della rivista ti offre numerose rubriche che, con articoli particolari per ogni bimestre, affrontano e approfondiscono temi attuali: famiglia, difesa della vita, Chiesa in Italia e nel mondo, movimenti e politica… e tanti altri stimoli per essere un cristiano con “gli occhi aperti”!
Poderoso volume dedicato al Vaticano II. La presentazione e del card. Camillo Ruini.
"Dio è il punto di partenza e il punto di arrivo del pellegrinaggio interiore descritto dalle Confessioni... L'altro polo intorno al quale gira tutto il pensiero agostiniano è l'uomo. Le Confessioni, senza essere un trattato di antropologia, illustrano il mistero, la natura, le aspirazioni dell'uomo" (M. Pellegrino). Questa edizione permette di rendere accessibile l'opera ad un vasto pubblico, in particolare di studenti.
Intorno al 416 Agostino compone il "Commento al Vangelo di Giovanni". Frutto non di un lavoro "a tavolino", ma nato nella predicazione liturgica al popolo di Dio, Agostino sceglie non casualmente di commentare il quarto Vangelo. Nella convinzione infatti che il fine dell'esegesi è la carità e che la predicazione è il momento adatto alla dispensazione della parola di Dio, un modo per trasmettere ai fedeli ciò che lo Spirito gli aveva ispirato, tra i quattro Vangeli quello di Giovanni si dimostra per la ricchezza dottrinale e la profondità dei temi spirituali, il più adatto a offrire una parola di Dio ricca ed efficace per la formazione cristiana dei fedeli.