In questo volume, i più importanti temi della pedagogia e della didattica generale vengono presentati nei loro aspetti fondanti e fondamentali, per poi essere declinati nell'orizzonte dell'insegnamento della religione, tenendo conto delle attuali esigenze di formazione e istruzione, secondo i più importanti e recenti contributi, raccolti nel quadro contemporaneo della letteratura scientifica disciplinare.Il progetto, che si avvale dei contributi di alcuni fra i più noti pubblicisti e autori attivi nella ricerca e nello studio della pedagogia e didattica dell'IRC e di diversi formatori di lunga esperienza, è un vero e proprio prodotto corale, in cui le singole voci contribuiscono a un prodotto completo, coeso e organico.Il manuale risponde anche alle esigenze formative richieste dal prossimo concorso per gli insegnanti di religione, coprendo tutti gli argomenti che potrebbero essere richiesti, in relazione alla parte di pedagogia e didattica. Ma il suo valore va ben oltre, offrendo le basi per una solida formazione pedagogica e didattica a tutti coloro che si occupano della prassi educativa cristiana nelle sue varie forme, tra cui gli operatori pastorali impegnati nella catechesi e nei servizi educativi inter-ecclesiali. Prefazione di Natale Benazzi.
Volume pubblicato in occasione dei cinquant’anni dalla nascita della Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” affidata alle Figlie di Maria Ausiliatrice che racchiude le ragioni, la storia, le testimonianze e gli sviluppi di questa istituzione che ebbe inizio formalmente il 27 giugno 1970 con l’approvazione da parte della allora Sacra Congregatio pro Institutione Catholica per la consociazione della neonata Facoltà di Scienze dell’Educazione al Pontificio Ateneo Salesiano.
Nel 1939 Maria Montessori, in aperto contrasto con il regime fascista impegnato a chiudere tutte le scuole che portavano il suo nome, lascia l'Europa per raggiungere il subcontinente indiano. Qui, in un esilio volontario che durerà sette anni, è impegnata in continui viaggi e in corsi pubblici per formare nuovi maestri, diffondere il suo già celebre metodo e rafforzare l'universalità del suo messaggio. A partire da un ciclo di lezioni tenute in Sri Lanka nel 1944 nasce questo libro scritto in lingua inglese e oggi tradotto in Italia. Qui si esamina lo sviluppo fisico e psicologico del bambino nei suoi primi anni di vita, e si affrontano con estrema chiarezza tutti i principi fondamentali del metodo. Il risultato è una guida per genitori e insegnanti, che semplifica senza banalizzare i grandi principi teorici e pratici del pensiero montessoriano, rendendoli piani e accessibili a tutti coloro abbiano a cuore la gioia e la serenità dei bambini.
Nelle storie dell'Antico Testamento Dio si rivela come un maestro di vita che ci conduce ad una relazione più profonda con Lui. Il libro attraversa la Sacra Scrittura individuando alcuni tratti del Dio pedagogo. Il Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento raggiunge il suo popolo per condurlo verso la Terra promessa, ovvero a un'amicizia sempre più intima. La Bibbia registra alcune tappe di questa relazione tra un Dio maestro di vita e il suo popolo resistente ai percorsi di salvezza sempre nuovamente riproposti.
I giorni del Coronavirus segnano un cambiamento: si parla di un "dopo" come si è fatto per le grandi tragedie che hanno afflitto l'umanità. Anche la scuola non può sottrarsi a questa ridefinizione degli obiettivi, dei mezzi, delle strategie per poter vivere insieme una vita serena. Come sarà la scuola dopo il Coronavirus? L'occasione che ci si presenta è importante per ripensare la didattica, la valutazione, il rapporto tra strumenti e contenuti e soprattutto la relazione educativa: una relazione fisica, corporea, che è proprio ciò che ci manca in modo così lacerante in questi giorni di isolamento. Il primo giorno di scuola dopo l'emergenza non dovrà essere semplicemente un ripartire ma un rifondare la scuola, un ripensarla a partire dall'insostituibilità della relazione di contatto tra insegnanti e allievi.
Il decreto scuola, entrato in vigore il 29 dicembre 2019, insieme agli altri concorsi disciplinari per tutti gli ordini e gradi scolastici, prevede anche l'indizione di un concorso per docenti di religione cattolica, previa intesa con il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Da qui l'utilità di questo testo pensato per la preparazione del suddetto concorso, che si propone di illustrare il curricolo di religione cattolica nella scuola italiana, non soltanto dal punto di vista normativo ma anche da quello epistemologico attraverso le scienze dell'educazione, al fine di riconoscere tale curricolo alla luce delle finalità della scuola e dei risultati della ricerca pedagogica contemporanea. La didattica viene presentata sia come pratica di trasmissione culturale, sia come riflessione sui fenomeni di progettazione e attuazione dell'azione educativa della scuola, per mettere il lettore nelle condizioni di sapere collocare l'IRC nel quadro delle finalità della scuola italiana, padroneggiandone anche gli aspetti normativi.
"I bambini non hanno bisogno che qualcuno li forzi a imparare, che dica loro cosa imparare o come. Se permettiamo loro di avere sufficiente accesso al mondo reale, comprese le nostre stesse vite e i nostri lavori, capiranno benissimo quali cose siano veramente importanti per noi e per gli altri e costruiranno per loro stessi un percorso migliore di quello che noi potremmo realizzare per loro." Quando fu pubblicato per la prima volta nel 1967, questo libro, oggi un classico, fece scalpore. Il suo scopo era dimostrare a genitori e insegnanti che imparare è naturale quanto respirare: se ci fidiamo dei bambini e della loro innata capacità di imparare ancora prima che mettano piede in un'aula scolastica, allora potremo creare delle scuole che rendano l'apprendimento facile e naturale. Il compito di genitori e insegnanti è preparare scuole per i bambini e non preparare i bambini per la scuola, perché i bambini imparano da tutto quello che vedono, ovunque si trovino, non solo in speciali luoghi di apprendimento. Introduzione di Deborah Meier.
Nella storia della spiritualità cattolica si è, finora, parlato di una'"scuola spagnola" e di una "scuola francese». Il libro individua una "scuola italiana", tra Ottocento e Novecento, e ne ricostruisce la storia, che parte dalla figura di Antonio Rosmini, passa atttraverso la tradizione filippina di Alfonso Capecelatro e Giulio Bevilacqua, e culmina in Giovanni Battista Montini (Paolo VI). Aspetti caratterizzanti di tale "scuola" sono» da una parte, l'idea di una riforma della Chiesa dall'interno e, dall'altra, l'opposizione ad ogni religione politica.
La gestione della classe, il mantenimento della disciplina, i differenti stili di apprendimento degli studenti, la motivazione ad apprendere sono problemi che un insegnante affronta quotidianamente per offrire ai propri alunni una scuola di qualità e che non discrimini nessuno. Il lavoro del docente si situa in un contesto che prevede la presenza di insegnanti con competenze disciplinari diverse, con sensibilità didattiche ed esperienze differenti, e che devono riuscire a collaborare per rendere il lavoro scolastico effi cace. Per ottenere i risultati migliori, il gruppo dei docenti deve essere unito, obiettivo non sempre facile da raggiungere perché richiede capacità di mediazione e di ascolto dell'altro che non tutti hanno acquisito durante il percorso di formazione. Facendo riferimento alle più recenti ricerche in ambito pedagogico e alle esperienze e buone pratiche tratte dalla quotidiana realtà scolastica, questo testo affronta le tematiche con cui gli insegnanti devono fare i conti a scuola, a partire dal ruolo che essi rivestono in classe e nel gruppo dei colleghi.
Chi era davvero Maria Montessori? Al suo nome si lega il metodo che ha rivoluzionato la pedagogia, mettendo il bambino al centro del processo educativo e rispettando il suo io e i tempi con cui si costruisce. Una rivoluzione che poteva compiere soltanto una donna capace di decisioni controcorrente in ogni momento della sua esistenza. La sua vita è stata molto celebrata, ma mancava ancora un ritratto che provasse a delinearne, senza preconcetti e senza sconti, la personalità fortissima. Cristina De Stefano, attraverso testimonianze dirette e carteggi inediti, ci mostra una Montessori sorprendente e poco conosciuta. Allieva in lotta contro l'istituzione scolastica, laureata in Medicina quando una donna all'università era una rarità, da giovane si divide tra la militanza femminista, il volontariato sociale e il lavoro in corsia. Poi un giorno, davanti ai bambini abbandonati in manicomio perché troppo difficili per la scuola, ha l'intuizione che il modo di guardare alla intelligenza dei piccoli vada ripensato dalle fondamenta. Il suo metodo pedagogico, applicato all'inizio in una piccola scuola nel quartiere più povero di Roma, fa in pochi anni il giro del mondo e la trasforma in una celebrità. Da allora Maria Montessori dedica tutta la sua vita alla missione di cambiare il mondo. Scienziata che illumina ogni cosa di una luce spirituale, grande sperimentatrice che crede nell'intuito, idealista eppure attenta a registrare il suo materiale con dei brevetti internazionali, idolatrata dai suoi seguaci e attaccata dai critici. Per alcuni è una profetessa di una nuova idea di umanità. Per altri un despota e un'opportunista in politica. Maria Montessori è, come tutti i geni, un personaggio difficile. Ma nessuno potrà mai negare la sua forza di carattere, l'emancipazione assoluta per i suoi tempi, la capacità di visione quasi medianica. Nell'anno che commemora i centocinquant'anni della sua nascita, Il bambino è il maestro dimostra che la grandezza spesso nasce anche da profonde contraddizioni.
Il primo volume della serie firmata da Hedvig Montgomery - "Sette passi per crescere figli indipendenti e felici" - dava un'introduzione generale al metodo di parenting della psicologa norvegese. Questo secondo volume è dedicato specificamente alla fascia di età 0-2 anni, cioè quello che l'autrice chiama "il tempo dei miracoli" - ma che spesso è anche il periodo nel quale i neo-genitori cercano affannosamente risposte ai propri dubbi e una guida pratica e chiara a cui fare riferimento.
Se di fronte a qualcuno indossiamo il naso rosso, anche solo per gioco e per pochi minuti, ci accorgiamo subito del suo effetto. Abbandonando la nostra identità per un po', possiamo scoprire nuove forme di comunicazione e una diversa immagine di noi, forse meno entusiasmante, ma più vera, e con la stessa spontaneità dei bambini riusciamo ad avvicinare gli altri senza aspettative e pregiudizi. Erede del buffone e del giullare, il clown ne mescola sapientemente gli intenti e ne purifica il messaggio. Egli esprime una sua psicologia ed è in grado di suscitare una pedagogia che può prendere la forma del gesto terapeutico nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri e persino nelle aziende. Perché talvolta, rinunciare a prendersi troppo sul serio può risultare un esercizio molto utile per diventare più leggeri.