L’esorcista è un sacerdote cattolico che agisce in nome della Chiesa con la forza dello Spirito Santo. Il suo è un ministero di lotta spirituale contro le potenze diaboliche, conferito dal vescovo esclusivamente a sacerdoti all’interno della sua diocesi e, dunque, da essi esercitato tramite la Chiesa.
Il ministero dell’esorcista, oltre che di liberazione è anche un ministero di consolazione.
Pietà, scienza, integrità di vita, equilibrio, discernimento, preparazione teologica, esperienza spirituale e capacità di ascolto sono gli indispensabili requisiti per un ministero che è anche un cammino di santità particolare perché porta al confronto diretto con il demonio. In particolare all’esorcista è richiesta la prudenza sia per accertare la presenza del maligno, sia per osservare le norme stabilite dalla Chiesa.
Gli esorcisti che hanno scritto e pubblicato testi a livello divulgativo – tra i più famosi troviamo padre Gabriele Amorth, padre Raul Salvucci, padre Francesco Bamonte – sono concordi nel dire che le pratiche spiritico-esoteriche sono una porta per il diavolo.
E tutti e tre sono concordi nell’affermare che senza una vita spirituale rafforzata dalla preghiera, alimentata dai sacramenti, dalla Parola di Dio, dall’adorazione eucaristica, dalla pratica delle virtù, difficilmente si può scampare all’influenza del demonio nelle sue diverse forme.
Nell’arco della storia della Chiesa si trovano non pochi esorcisti beatificati o canonizzati. Sono qui presentate le storie e le opere di alcuni esorcisti italiani che hanno operato con grande spirito di sacrificio e preghiera. Fra questi ricordiamo mons. Alfonso Commod, don Leone Iorio, padre Candido Amantini, don Giuseppe Tommaselli, padre Salvatore Vico e l’esorcista per eccellenza, don Gabriele Amorth.
Il libro delinea lo sviluppo dell'esorcismo nel mondo cattolico latino dall'antichità fino ai giorni nostri, con particolare attenzione per l'epoca moderna e contemporanea. Il rito dell'esorcismo e le azioni messe in atto dai sacerdoti per allontanare i demoni dai posseduti esercitano da sempre un fascino popolare; eppure le origini, il fondamento ideologico e la storia di questo controverso rituale sono stati poco esplorati. Partendo dagli esorcismi propagandistici e spontanei dell'antichità cristiana, libero campo di azione di ogni battezzato, fino ai codificati rituali medievali, riservati a un clero espressamente autorizzato, Francis Young ripercorre una storia secolare e sempre diversa, mettendo in luce i labili confini fra gli esorcismi scritti e la magia non autorizzata, da sant'Agostino a papa Francesco. Nella convinzione che il bisogno di esorcismo si acuisca ciclicamente in tempi di crisi per la Chiesa, Young suggerisce una chiave di lettura per comprendere l'attuale ripresa della pratica esorcistica nel cattolicesimo.
Due impostazioni - una teologico-pastorale e una psicologica - diverse, ma complementari, si incontrano nelle pagine di questo volume, scritto a quattro mani da un prete esorcista e da una psicologa e psicoterapeuta. L'intento è di trasmettere, con un linguaggio semplice, temi speciali, cioè particolari, della riflessione teologica sulla demonologia, dell'esperienza tipica del ministero di esorcista diocesano e della riflessione scientifica. Prefazione di Angelo Spinillo. Postfazione di Domenico Ruggiano.
Il panorama mediatico è estremamente articolato e, grazie alla tecnologia digitale, in continua espansione. La fabbrica mediatica produce incessantemente messaggi di ogni genere, spesso positivi, spesso negativi, più raramente occulti. L'inarrestabile produzione di contenuti è indirizzata in ogni direzione e quasi sempre senza filtri o censure. Questo studio vuole presentare dei criteri per un discernimento utile e non fantasioso. Troppo spesso accade infatti che l'atteggiamento verso i media sia aprioristicamente apocalittico, cosa che rischia di non centrare il cuore della questione. Al contrario, un atteggiamento troppo superficiale non aiuta a riconoscere quelli che sono, invece, contenuti pericolosi, rischiando di deturpare la fede dei semplici.
Questo libro contiene una selezione di preghiere che il Signore Gesù e la Madre del Cielo hanno dato attraverso i loro messaggi per mezzo del loro strumento Enoch, insieme ad alcune altre preghiere di santi e sacerdoti esorcisti.
Tutte queste preghiere ci servono da protezione e da forza spirituale in questi tempi di tribolazioni, persecuzioni, desolazione e abbandono. Il Signore ci dona tutte queste armi spirituali per non essere sorpresi dagli attacchi di Satana sia fisici che spirituali.
Un percorso incentrato sulla figura di Satana, avvincente ed accurato, che parte dalla Bibbia e dall'immaginario medievale, passando poi per l'età moderna, in cui il Satana del Paradiso di Milton inizia a vestire i panni di "eroe tragico". Tale percorso si conclude nell'epoca contemporanea con le Lettere di Berlicche, dove vediamo all'opera due diavoli moderni, mirabilmente rappresentati da C.S. Lewis, che offre al lettore di oggi la possibilità di calarsi nell'ottica distorta del Maligno.
In questo breve e semplice libretto si è inteso presentare l’aspetto angelologico e
demonologico della spiritualità di papa Francesco innanzitutto partendo dal suo retroterra spirituale che è quello della tradizione dei gesuiti, ordine di appartenenza di Francesco, che in esso ha esercitato sia la funzione di maestro dei novizi che di provinciale.
L’occultismo rappresenta una delle più gravi sfide alla fede cristiana nell’epoca attuale. Secondo le più recenti statistiche, in Italia operano oltre 22.000 maghi e occultisti. Indubbiamente la stragrande maggioranza di essi sono ciarlatani che ingannano gli “sprovveduti”, ma in alcuni casi è certamente presente lo Spirito del male. L’altra sfida contro la fede cristiana è costituita dalla musica del diavolo e, come più volte ha denunciato la Chiesa nel corso di questi decenni, c’è un filone di musica rock che in qualche modo strizza l’occhio al satanismo. Vediamo in questo libro come il cristiano può affrontare queste due grandi sfide.
I saggi raccolti in questo volume hanno un’ispirazione comune: cercano di ricostruire le mentalità sociali e religiose dell’Ottocento. Gli scritti raccolti nella prima parte ruotano attorno al tema centrale della questione romana, che ha assunto nel XIX secolo un’importanza centrale e permette di mettere in luce il modo di credere, gli atteggiamenti mentali, la psicologia religiosa, la sensibilità di prelati e fedeli negli anni del pontificato di Pio IX. La costante proposta della meditazione della morte, ad ammonimento dei peccatori e dei nemici della Chiesa, l’annuncio o la costatazione dei castighi riservati da Dio agli usurpatori del potere temporale, già in questo mondo e soprattutto nell’aldilà, la lettura provvidenzialistica di avvenimenti politici e di eventi naturali alla ricerca del prossimo trionfo del papa perseguitato sono motivi che si presentano costantemente nei discorsi e negli scritti di Pio IX, sulla «Civiltà Cattolica», nella predicazione, negli almanacchi popolari. Nella seconda parte si delineano i modelli femminili dell’Ottocento, con una incursione nel Seicento, analizzati con lo sguardo e il giudizio di Alessandro Manzoni. Si sottolineano stereotipi e modelli antichi, che si ripropongono in chiave religiosa e civile e che senza alcuna incrinatura sottolineano la necessaria sottomissione della donna. L’atteg­gia­mento evidenzia un’altra reazione di fronte a un aspetto centrale della società moderna, considerato demoniaco. C’è un forte parallelismo infatti tra il richiamo all’obbedienza e alla sottomissione rivolto alla donna e l’atteggiamento, assai simile, richiesto ai fedeli dalla gerarchia ecclesiastica. Quando alla fine dell’Ottocento e nel primo Novecento si può riscontrare un’evoluzione, questa riguarda sia la Chiesa che la società e, quindi, anche il modello femminile.
Ciascuno, il più distante dalla fede come il più fervido credente, si è senza dubbio interrogato sulla veridicità delle apparizioni della Madonna a Medjugorje, che si susseguono ininterrotte dal lontano 1981, fra le tematiche più delicate che hanno suscitato non poco scompiglio dentro e fuori le mura vaticane e su cui la Chiesa cattolica tuttora si esprime con cautela. Fin da principio convinto della totale sincerità dei veggenti è padre Gabriele Amorth, esorcista tra i più agguerriti nella lotta al Maligno e anche fine mariologo, devoto alla Vergine, uno dei primi a recarsi a più riprese nella cittadina bosniaca, mischiandosi alle folle di migliaia di pellegrini.Questo libro raccoglie le catechesi predicate dal sacerdote paolino in una serie di incontri mensili tenuti in una parrocchia romana, e dedicati proprio ai messaggi trasmessi durante le apparizioni. Ripercorrono temi religiosi e di attualità, intimi e collettivi, fra terra e cielo: la paura e la misericordia, l’immigrazione e le guerre, il perdono e la preghiera, il peccato e il tempo. In un mondo in crisi, si può ancora lasciarsi stupire e mettere in discussione da questi instancabili appelli di Maria alla pace, alla fratellanza, alla speranza, all’amore – trasposti e tradotti con semplicità nel quotidiano delle nostre vite, per scuotere le coscienze e sconfiggere il male, senza piegarsi alle sue seduzioni. Una lettura che è anche occasione per scoprire un padre Amorth forse meno conosciuto, ma certo non meno intenso: un uomo saldo nella fede che si è posto in ascolto e in cammino, prima di mettersi con coraggio al servizio del bene nelle lotte di liberazione degli esorcismi e nell’attività pastorale. Un invito per tutti alla meditazione e alla crescita spirituale, se non alla conversione, del cuore.
«Durante gli incontri con padre Amorth, tante volte ho parlato dell'esperienza di Cristo con i demoni; i quattro anni che ho avuto la fortuna di passare con lui, alla sua "scuola", sono stati fondamentali per la mia vita». Comincia così l'avvincente racconto di padre Cesare Truqui, sacerdote esorcista, allievo di padre Amorth e docente ai corsi di esorcismo organizzati dall'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, in collaborazione con l'Associazione Internazionale Esorcisti. Una storia ventennale di quotidiana lotta contro Satana. La riflessione su questa creatura misteriosa e sulla sua potenza continua a inquietare la Chiesa e a suscitare curiosità, non solo tra i fedeli. Per molti il demonio e gli esorcismi sono materia da film, eppure, osserva padre Truqui, ogni anno cinquecentomila italiani si rivolgono agli esorcisti nel timore di presentare segni di possessione diabolica. Padre Cesare non chiude la porta a nessun sofferente nel corpo e nello spirito. Su molti pratica preghiere di liberazione, ma prima di iniziare un esorcismo vero e proprio si accerta di avere chiara la situazione medica e psichiatrica. Solo dopo il vaglio dei responsi specialistici, il sacerdote decide di accogliere il presunto indemoniato, rivedendolo periodicamente, anche una volta a settimana, perché i tempi della "guarigione" sono di solito molto lunghi. La lotta contro il maligno, cominciata all'origine del mondo, è destinata a durare fino alla fine dei tempi, ma siamo in una fase cruciale della storia: se da un lato papa Francesco parla con naturalezza del demonio, dall'altro molti cristiani non credono più alla sua esistenza, i vescovi nominano pochi esorcisti e non ci sono più giovani preti disposti a imparare la dottrina e la pratica della liberazione delle anime. Perché diventare esorcisti non è né un mestiere né una professione, ma un ministero di misericordia totalizzante fra i più preziosi, essenziale alla vita della Chiesa.
Alla corte celeste va in scena un processo. Satana e i suoi siedono beffardi sul banco degli accusatori ed elencano tutti gli errori, le incongruenze, le differenze e le oscurità che emergono nei singoli Vangeli e nel confronto tra i quattro testi. La disputa si svolge davanti al Padre eterno, con il Figlio e lo Spirito Santo come assistenti, Maria e Giuseppe come testimoni. Il processo altro non è che l'esame degli aspetti e dei brani più problematici dei racconti evangelici, presentati e discussi come prove a carico dei quattro autori. L'accusa: hanno scritto in modo così pasticciato e contraddittorio che la lettura dei Vangeli fa perdere la fede. Satana e i suoi chiedono pertanto al Dio di condannare i quattro e di proibire la lettura dei testi. Il tono del narratore è burlesco e divertito, ma la sostanza è una risposta argomentata alle domande e alle obiezioni che nascono in chi prende il racconto evangelico come mera cronaca di fatti accaduti.