Con data del 29 giugno, festa degli Apostoli Pietro e Paolo, è stata promulgata la nuova Costituzione Apostolica per le contemplative Vultum Dei Quaerere. È un dono, un grande dono di Papa francesco alla vita contemplativa femminile a conclusione dell'Anno della Vita Consacrata. Il presente volume è un commento al documento.
Il presente volume raccoglie gli Atti del Simposio sul Ruolo delle donne nella Chiesa, organizzato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nei giorni 26-28 settembre 2016. Tale Simposio si è articolato attorno a tre assi fondamentali: 1) una riflessione sui fondamenti scritturistici e teologici, con l'imprescindibile sguardo storico sulle vocazioni delle donne nella vita della Chiesa; 2) il contributo specifico che offre la donna alla cultura e alla vita della Chiesa; 3) alcuni temi di ecclesiologia, con le relative conseguenze nelle istituzioni e nella missione della Chiesa. All'incontro hanno partecipato una cinquantina di teologhe, storiche e canoniste, religiose e laiche, provenienti da tutti i continenti, e diversi Consultori e Ufficiali del Dicastero.
L'esortazione apostolica «Amoris laetitia» di papa Francesco, pubblicata il 19 marzo 2016, giorno liturgicamente dedicato a san Giuseppe, insiste sulla necessità del discernimento. Il tema non riguarda solo le situazioni famigliari richiamate nel testo, ma più in generale le esigenze della Chiesa e del mondo. In questo libro, che nel titolo si ispira alle parole del monaco Giovanni Cassiano, fondatore di monasteri e santo, la saggezza del giudizio è vista come «una specie di occhio e di lampada dell'anima», secondo la parola evangelica. Il discernimento è dunque uno sguardo interiore, capace di illuminare e, forse, anche per questo ricorre con insistenza nell'esortazione del papa.
A settant’anni dalla promulgazione della Costituzione Apostolica Provida Mater Ecclesia (2 febbraio 1947) e del Motu proprio Primo Feliciter (12 marzo 1948), la nuova lettera ai Vescovi della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica affronta l’identità, la storia, la teologia e la normativa giuridica degli Istituti secolari.
Dall'elaborazione di questo pensiero è possibile rintracciare i tratti di una filosofia politica che assume il "metodo della libertà" e lo declina nei temi del costituzionalismo, del governo della legge, della sovranità limitata: l'idea di governo come dominio della legge e non degli uomini. Strumenti che possiamo mettere in relazione con i concetti classici della Dottrina sociale della Chiesa, quali la dignità umana, la libertà integrale, individuale ed indivisibile, la conseguente responsabilità della persona e l'ineludibile limitatezza della sua costituzione fisica e morale. Dunque, una filosofia politica che si presenta come una teoria delle istituzioni sociali proiettata verso un rapporto sempre più stretto con la storia del pensiero cattolico e con la sua moderna Dottrina sociale.
Questa biografia, intessuta da una narrazione che non disdegna l'aneddoto pertinente ed efficace, ha per sottotitolo il termine «teologica» a indicare con forza la vocazione a cui l'autore ha dedicato la vita. Vescovi e studiosi ambrosiani, personaggi che hanno fatto la storia del XX secolo, si accompagnano a figure capitali nella storia del Cristianesimo: Ambrogio, Tommaso, Bernardo, Anselmo. Insieme con autori di rilevanza mondiale come Chenu, Leclercq, Southern, Newman. Si tratta di incontri emozionanti e di lunghe frequentazioni e amicizie. Un volume coinvolgente e significativo anche per gli studi medievali, per la conoscenza della chiesa ambrosiana e per la temperie culturale della teologia.
In un'epoca sempre più rumorosa, in cui tecnica e consumismo irrompono nella nostra vita, è senza dubbio una follia voler scrivere un libro dedicato al silenzio. Eppure, il mondo fa tanto di quel rumore che la ricerca di qualche goccia di silenzio diviene ancora più necessaria. Per il Cardinale Robert Sarah, a forza di respingere il divino, l'uomo moderno si ritrova in una dimensione angosciante e opprimente. Sarah vuole ricordare che la vita è una relazione silenziosa tra la parte più intima dell'uomo e Dio. Il silenzio è indispensabile per l'ascolto del linguaggio divino: la preghiera nasce dal silenzio e senza sosta vi fa ritorno sempre più profondamente. In questo colloquio con Nicolas Diat, il Cardinale s'interroga: gli uomini che non conoscono il silenzio potranno mai raggiungere la verità, la bellezza e l'amore? La risposta è senza appello: tutto ciò che è grande e creato è plasmato nel silenzio. Dio è silenzio. Dopo il successo internazionale di Dio o niente, tradotto in quattordici lingue, il Cardinale Robert Sarah cerca di ridare al silenzio la sua dignità. Il testo è seguito da un colloquio con Dom Dysmas De Lassus, Priore della Grande Chartreuse e Ministro Generale dell'Ordine dei Certosini. Prefazione di Benedetto XVI.
L'adulterazione della vita, determinata dagli esiti infausti del post-umano, ci mette dinanzi ad una esclusiva emergenza antropologica. Infatti «intorno all'uomo si pronunziano, oggi più che mai, parole contrastanti, come contrastanti sono le prospettive che lo riguardano» (N. Galantino). La riflessione che viene offerta in questo volume si origina dalla presa di coscienza dei riduzionismi antropologici che hanno caratterizzato la parabola anti-umanistica del Novecento. Nella rivisitazione del vasto e pluriforme panorama delle antropologie del Novecento, referente storico e teorico dell'autore è il filosofo e teologo italiano Nunzio Galantino, il cui percorso - di ispirazione fenomenologico-personalista - si propone, attraverso categorie di pensiero personali -relazione/reciprocità -, di superare le varie forme di anti-umanesimo contemporaneo. Come dimostrano l'ampiezza e la ricchezza dei riferimenti, al centro dell'ampia rassegna di studi che soggiace a quest'opera d'insieme sta, ancora una volta, la "questione persona", centrale nella riflessione di Galantino. L'articolato impianto epistemologico dell'intero volume non nasconde la pretesa, che per certi versi è anche l'obbiettivo, di rivolgersi alla cura dell'uomo, per toglierlo dal vuoto speculativo e dal mutismo esistenziale, indicandogli - contestualizzando la riflessione fatta da Galantino e dipanandone le articolazioni teoretiche in modo da rilevarne la pertinenza in rapporto all'attuale condizione dell'umano - la via per educarsi a diventare Persona. Questo è l'azzardo del saggio: continuare a scommettere sull'uomo rispondendo alla domanda "chi è l'uomo?", nello sforzo continuo di comprenderne il mistero che infinitamente ci supera.
Ha un futuro la pastorale sociale della Chiesa italiana? E nella pastorale sociale ha un futuro l'utilizzo organico della Dottrina sociale della Chiesa? Vengono meno i modelli del passato, si corre verso un pastoralismo immediato e intanto le minacce alla natura umana delle moderne ideologie alzano la posta in gioco. Il quadro deve essere completamente ripreso in mano e della pastorale sociale serve una nuova messa a punto.
«I recenti Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus hanno condotto ad una semplificazione delle procedure per l'eventuale dichiarazione di nullità matrimoniale. Con questi testi, il Santo Padre ha voluto anche "rendere evidente che il Vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidati" (MI, preambolo, III). L'attuazione di questi documenti costituisce dunque una grande responsabilità per gli Ordinari diocesani, chiamati a giudicare loro stessi alcune cause e, in ogni modo, ad assicurare un accesso più facile dei fedeli alla giustizia. Ciò implica la preparazione di un personale competente, composto di chierici e laici, che si consacri in modo prioritario a questo servizio ecclesiale. Sarà pertanto necessario mettere a disposizione delle persone separate e delle coppie in crisi, un servizio d'informazione, di consiglio e di mediazione, legato alla pastorale familiare, che potrà pure accogliere le persone in vista dell'indagine preliminare al processo matrimoniale (cf. MI, Art. 2-3)» (Relazione Finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco, 24 ottobre 2015, n. 82). Con questa finalità la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce ha organizzato, nel mese di settembre 2016, il VI Corso di Aggiornamento in Diritto Matrimoniale e Processuale Canonico, i cui atti sono raccolti in questo volume. In questa edizione sono state affrontate le diverse novità relative al processo di dichiarazione della nullità del matrimonio e ad altri rilevanti settori di attività dei tribunali, concentrando l'attenzione sulla riforma dei processi matrimoniali realizzata dai m.p. Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et misericors Iesus, rispettivamente per la Chiesa Latina e per le Chiese Orientali. Le relazioni, a un anno dalla pubblicazione della riforma, tentano di dare risposta a diverse questioni che sono sorte dopo l'entrata in vigore del nuovo processo, sempre con la finalità di prestare un servizio a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, lavorano in questa diaconia della giustizia nella Chiesa. Sono presentati anche alcuni contributi di diritto sostanziale, sempre alla luce della riforma dei processi e delle sfide proposte da Papa Francesco sulla pastorale familiare.
Attraverso una riflessione avente a fondamento il capitolo 4 dell'Esortazione apostolica Amoris laetitia, che costituisce uno dei nuclei principali del documento, il testo si propone di accompagnare le coppie in un percorso di riscoperta del proprio rapporto d'amore. Al centro della riflessione vi è il tema dell'ascolto dell'altro, del perdono, della fiducia nel partner, della capacità dell'amore di sopravvivere al trascorrere degli anni, dell'importanza dell'eros all'interno della coppia. Il testo, nella sua articolazione di otto incontri, prevede la lettura di brani scelti da Amoris laetitia (che sono riportati nel libro), alcuni commenti esplicativi del testo pontificio e alcune domande, poste a conclusione di ogni tappa, sulle quali la coppia è chiamata a confrontarsi.
Il presente volume contiene le riflessioni emerse nel corso della Plenaria che la Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica hanno tenuto dal 27 al 30 novembre 2014 sul tema: «Vino nuovo in otri nuovi. La vita consacrata a 50 anni dalla Lumen gentium e dal Pefectae caritatis» che ha rivolto l'attenzione al cammino compiuto dalla vita consacrata nel post-Concilio, cercando di leggerne in sintesi le sfide rimaste ancora aperte. Tali Orientamenti sono anche il frutto di quanto emerso a seguito dei numerosi incontri che nel corso «dell'Anno della vita consacrata hanno visto convergere a Roma, presso la Sede di Pietro, consacrate e consacrati provenienti da ogni parte del mondo» (pag.7). Il Magistero della Chiesa, a partire dal Concilio Vaticano II, ha sempre accompagnato la vita delle persone consacrate anche attraverso grandi coordinate di riferimento e di valore come: «le Istruzioni Potissimum institutioni (1990), La vita fraterna in comunità (1994), Ripartire da Cristo (2002), Il servizio dell'autorità e l'obbedienza. Faciem tuam (2008), e Identità e missione del Fratello religioso nella Chiesa (2015)». Per vino nuovo otri nuovi si colloca nella linea «di un esercizio di discernimento evangelico, nel quale si cerca di riconoscere - alla luce dello spirito - quell'"appello" che Dio fa risuonare nella stessa situazione storica: Anche in essa e attraverso di essa Dio chiama» (pag.8).