"Quando il filosofo viene a illuminarci, diamogli retta: lui è uno dei pochi che è riuscito a liberarsi dalle catene e a vedere in faccia la verità." Da Socrate ho imparato la passione disinteressata per la conoscenza, da Platone il vero volto dell'amore e la differenza fra apparenza e realtà; da Epicuro ho appreso l'amicizia e la felicità, da Eraclito l'idea che tutto scorre. È stato un santo come Agostino a farmi capire meglio il senso del peccato, Erasmo mi ha donato un nuovo modo di guardare alla follia. È stato uno scienziato infine, Galileo, a darmi una lezione sulla forza della curiosità. Età di lettura: da 10 anni.
Pronti, partenza e Betlemme! E' il sussidio pensato dall'Azione Cattolica dei Ragazzi per accompagnare i ragazzi dagli 7 ai 10 anni nel tempo di Avvento e Natale. I pastori accogliendo la convocazione dell'angelo partono insieme verso Betlemme. Passo dopo passo la compagnia si arricchisce di nuovi volti e nuove storie, correndo insieme ai bambini verso l'incontro con Gesù. L'annuncio di gioia che ha sconvolto la vita dei pastori diventa chiamata per tutti a mettersi in cammino e invita ciascuno a diffondere la Buona Notizia. Ogni giorno, dopo il racconto dei pastori, uno spazio è dedicato ai giochi attraverso il calendario dell'Avvento. Il fine settimana è riservato alla preparazione per la Domenica, consigli di lettura, film per il tempo libero, curiosità e tanto altro. Insomma, non rimane che mettersi in viaggio!
È il commento di Tommaso al Vangelo secondo Giovanni. Consiste nell'analisi del testo versetto per versetto, analisi compiuta usando in prevalenza le citazioni più belle e profonde degli autori cristiani greci e latini dei primi secoli. È una miniera inesauribile di interpretazioni efficaci del Vangelo. L'edizione è integrale, cioè riporta il testo latino di Tommaso con la traduzione italiana a fronte.
Biglietto augurale con il saluto alla folla di Papa Francesco I. Dimensioni: 7 x 10 cm.
Ci avevano promesso un mondo nuovo e libero. È nato un nuovo modello capitalistico. Ci avevano promesso che tutto sarebbe stato gratis. Scopriamo di pagare cedendo un pezzo alla volta dati che ci riguardano e su cui si fanno affari. Insomma ci avevano promesso tutto e invece l'universo digitale alimenta livelli ancora più intensi di dominio da parte di poche aziende private. Peccato che questo universo coincida con quello in cui trascorriamo gran parte del nostro tempo e in cui probabilmente vivremo in misura ancora maggiore nei prossimi anni. Uno dei più originali e innovativi sociologi italiani decostruisce in 7 mosse una delle principali ideologie del nostro tempo.
I Padri della Chiesa commentano brani dei Salmi 51-150 dell'Antico Testamento.
Questo commento si affianca al 'Messale' e al 'Lezionario' per favorire due attività proprie della vita cristiana e delle comunità ecclesiali: la 'lectio divina' e la celebrazione. Questo commento pone a disposizione del presidente e dei collaboratori i seguenti testi: Introduzione per ambientare la messa nel clima del tempo liturgico; Monizione alla prima lettura; Monizione per il salmo responsoriale; Monizione per il Vangelo; Una traccia per l'omelia; la preghiera dei fedeli; Una monizione verso l'eucaristia; Una esortazione al prefazio; Un invito al 'Padre Nostro'; Una esortazione al congedo.
I Padri della Chiesa commentano brani i Salmi 1-50.
A mano aperta
04.07.2017
Sono parole sempre nuove, anche se le abbiamo già sentite. Perché toccano un punto vivo, una provocazione che ci si para davanti quando si apre l’estate e le giornate si fanno un po’ meno fitte di impegni fissi, obblighi, lavoro. Arriva «il tempo della libertà», come diceva don Giussani già ai primi giessini. Ovvero, «il tempo più nobile dell’anno, perché è il momento in cui uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua vita oppure non si impegna affatto con niente e allora, appunto, è sciocco», vuoto. «Quello che uno vuole lo si capisce da come utilizza il suo tempo libero».
Questi giorni, insomma, sono un test: fanno emergere quello che ci sta più a cuore. Lo abbiamo ricordato spesso, su Tracce. Ma nelle parole di don Giussani c’è anche di più. Se sono vere - e ognuno può giudicare quanto lo siano -, vuol dire che le settimane che ci aspettano sono pure un’occasione grande per capire di più che cosa è la libertà. Che dono prezioso, inestimabile, è questa capacità misteriosa che abbiamo di aderire al bene, di domandarlo, di essere disponibili a cercarlo anche nelle pieghe di una realtà che tante volte ci si presenta con dei tratti che non vorremmo (una fatica, un dolore, un desiderio non corrisposto), oppure di dire «no», di chiuderci.
La diamo per scontata, tante volte. Invece è capitale. Perché è questa linea sottile, quasi impercettibile, a disegnare il modo in cui affrontiamo le circostanze. A decidere come viviamo. In fondo, davanti ad ogni momento di ogni giornata, come ricordava di recente don Julián Carrón a un gruppo di responsabili di CL, «ci sono sempre in gioco due concezioni»: quella di chi «già sa», e ha in testa una misura sua, un’idea di come le cose dovrebbero essere (di solito, diverse da come sono...), oppure «il povero, come l’Innominato del Manzoni, talmente consapevole del suo bisogno che è tutto disponibile» davanti alle parole del Cardinale. Il primo, alla fine, «mette la speranza tutta nella sua performance; l’altro si trova ad aspettare tutto da Cristo».
Due atteggiamenti, due modi di vivere, istante per istante. Ma dipende da noi, sempre. Dalla nostra libertà. Possiamo stare «a mano aperta o a mano chiusa», come ha detto papa Francesco ai Cavalieri, i cinquemila ragazzini delle scuole medie, in un’udienza commovente (se ne parla più avanti nel giornale). Possiamo essere disponibili a imparare di nuovo quello che pensavamo già di sapere, e che invece non è più scontato - come vedremo al Meeting di Rimini di quest’anno, a cui è dedicato il Primo Piano -, oppure chiuderci in difesa davanti al «cambiamento d’epoca» e ritrovarci senza armi per affrontare le sfide di oggi: l’educazione, i giovani, il lavoro... Aperti o chiusi. Lo si vede dovunque, in questo numero.
Anche nelle ultime pagine, in quella lettura in cui Ignacio Carbajosa ripercorre il Libro di Giobbe. Un testo bellissimo e sorprendente, dal quale - tra tanti spunti di riflessione - si capisce come Dio affidi la risposta che nessuno può dare (alla domanda sul dolore innocente) proprio alla nostra libertà, al modo in cui stiamo davanti a Lui. Aperti o chiusi. Dipende da noi, ma cambia la vita.
Settimana 18-25, anno pari.