Scopo del movimento open access è rendere gratuiti e disponibili tramite internet i risultati di ricerche originali finanziate con denaro pubblico e privato, nell’interesse della comunità scientifica e dei cittadini. Il libro ricostruisce la nascita, le fasi principali e le caratteristiche di un movimento che ha inaugurato un nuovo modo di socializzare la conoscenza. In particolare esso discute sulla funzione, l’uso, la struttura organizzativa e le finalità degli archivi istituzionali depositati presso le università, sul ruolo dei docenti e dei bibliotecari, sulla gestione, conservazione e disseminazione dei documenti digitali. Approfondisce aspetti specifici come la qualità dei metadati descrittivi e semantici, e indaga sulle nuove modalità di valutazione della produzione scientifica in ambito universitario. Il volume è corredato dai saggi di Andrea Marchitelli, "La via d'oro. Strategie open access per l’editoria e le riviste elettroniche", di Antonella De Robbio e Rosa Maiello, "Archivi istituzionali e diritto d’autore" e di Roberto Delle Donne, "Open access e pratiche della comunicazione scientifica. Le politiche della CRUI".
Lo studio ripercorre la storia del trattamento della Religione - classe 200 - nella Dewey Decimal Classification (DDC), dalla sua prima edizione del 1876 fino all'ultimo sviluppo dell'Edizione 22 del 2003.
È possibile organizzare le informazioni senza tentare di manipolare chi le utilizzerà? Ed è possibile decifrarle senza essere manipolati? Probabilmente no, perché ogni classificazione implica delle scelte, ma questo libro aiuta a ridurre al minimo entrambi i rischi, svelandoci i concetti, i valori, le istituzioni e le professioni che regolano il mondo dell’informazione e della documentazione.
Indice
Premessa - I. Informazioni e documenti - II. Metadati e indici - III. Valori per l’organizzazione dell’informazione - IV. Rilevanza sociale della classificazione - V. Le istituzioni della memoria - VI. Competenze informative - VII. Le discipline dei documenti - Bibliografia - Indice analitico
"Presentare, prima in una mostra e ora in un catalogo, una selezione di documenti dell'Archivio dell'Inquisizione Romana, che susciti un reale interesse e non solo morbosa curiosità nello spettatore odierno, è stato un compito entusiasmante e nello stesso tempo delicato. In effetti, poiché ogni presentazione implica, per sua natura, l'offerta di un'immagine del soggetto presentato, la sfida era dare un'idea del Sant'Uffizio che non fosse stereotipa, modellata cioè sui pregiudizi dell'una o dell'altra parte. È perciò che si è voluto partire dalla più recente attività di ricerca archivistica e storiografica riguardante l'Istituzione, svolta negli ultimi dieci anni, per trovare il giusto punto di vista dal quale impostare un'immagine che rispecchiasse il più possibile, al di là dei soliti luoghi comuni, ciò che è stato l'operato del Sant'Uffizio, il suo riflesso e la sua influenza nelle società con le quali ha dovuto interagire lungo i secoli." (dalla prefazione di Alejandro Cifres)
Introdotto nel corso del XIX secolo il termine biblioteconomia indica l'insieme delle conoscenze che pongono al centro dei propri interessi la biblioteca. In modo chiaro ed informato questo volume offre al lettore gli strumenti per avvicinarsi alla disciplina biblioteconomica, partendo da una definizione dell'oggetto biblioteca, analizzandone gli aspetti storico-istituzionali per poi illustrarne funzionamento e problematiche organizzativo-gestionali.
Indice : Introduzione. - Parte prima: La biblioteca. - I. La biblioteca come istituzione. - II. Le funzioni della biblioteca e i suoi servizi. - III. La biblioteconomia. - Parte seconda: L'organizzazione della biblioteca: metodi e strumenti. - IV. La costruzione e la gestione delle raccolte. - V. La costruzione del catalogo. - VI. L'accesso alle risorse della biblioteca. - Nota bibliografica. - Indice analitico.
Giovanna Granata insegna Bibliografia e Biblioteconomia nella Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Cagliari.
In breve
Le nostre città hanno bisogno urgente di biblioteche di nuova concezione, dove i cittadini si possano incontrare stabilendo relazioni sia intellettuali sia affettive: le ‘piazze del sapere’ di cui ci parla questo libro innovativo. Guido Martinotti
Ripensare gli spazi urbani, sottrarli alla commercializzazione, farne luoghi di incontro, di scambio, di azione collettiva. La biblioteca pubblica, a lungo ignorata dalla politica e oggi minacciata da internet nel suo ruolo informativo, può diventare un territorio aperto a gruppi e associazioni, un centro di riflessione e di condivisione dei saperi, il nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. In un Paese sempre più ignorante, che rischia di restare ai margini dell’economia della conoscenza, la biblioteca pubblica deve diventare parte di un progetto di rinascita dell’Italia, un luogo di libertà e di creatività per ogni cittadino.
Indice
Introduzione - Parte prima: La biblioteca e la città - 1. Gli ultimi 30 anni: un bilancio - 2. Il contesto in cui dovremo operare: 2010-2030 - 3. Piazze, panchine, biblioteche - Parte seconda: Il Dio delle piccole cose - 4. Del costruire una reputazione a Londra come a Pesaro - 5. Dell’imparare dai supermercati - 6. Del sopprimere i cartelli - 7. Del vendere taluni arredi ingombranti - 8. Del trovare un sito opportuno - 9. Del trovare la sedia giusta - 10. Del rendere flessibile il bibliotecario - 11. Del leggere Munari a Scampia - Conclusioni - 17 punti da non dimenticare - Riferimenti bibliografici - Ringraziamenti
Il volume analizza il ruolo ricoperto dalle biblioteche all'interno del più ampio settore del libro e del mercato della lettura in Italia. Diversamente da altri contributi che hanno messo in luce il valore economico prodotto dalle biblioteche, l'autrice ha qui utilizzato le lenti interpretative dell'economia aziendale e dell'analisi di settore, mettendo così in luce la molteplicità dei ruoli che esse possono assumere all'interno della filiera, facendo leva su alcune loro caratteristiche distintive: la capillarità e il radicamento sul territorio di competenza, la capacità di penetrazione di alcuni segmenti di lettori e di promozione dello sviluppo del mercato attraverso le attività di prestito e di invito alla lettura, oltre al sostegno fornito al settore editoriale tramite le acquisizioni. Il volume pone inoltre in evidenza il ruolo propulsivo svolto dalle biblioteche in relazione all'accumulazione di capitale culturale, base indispensabile per ottenere utilità crescenti dai consumi culturali.
Chiara Bernardi è ricercatore del CERMEC e docente di Gestione dei beni turistici e culturali presso l'Università Carlo Cattaneo - LIUC. E', inoltre, docente nella Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Ha pubblicato articoli e libri concernenti il management delle organizzazioni culturali e museali, impiegando la prospettiva reticolare e l'analisi dinamica dei sistemi.
Questo volume costituisce un'introduzione alla galassia Gutenberg ed è una rivisitazione di tutte le sue costellazioni. Destinato agli operatori professionali e agli studenti e studiosi di editoria, biblioteconomia e scienze della comunicazione, è diviso in tre parti: gli approcci storico-teorici e il quadro giuridico; le pratiche; l'ambiente. La catena della comunicazione libraria, sia convenzionale, sia digitale, viene accuratamente descritta in tutte le sue componenti, dall'autore e i suoi doppi (traduttore e agente editoriale) al lettore, passando per la mediazione economica e culturale di editori, distributori, librai, aggregatori e bibliotecari. Il testo esamina inoltre le strategie editoriali e l'attualità dei sistemi librari in Europa e, più specificamente, in Italia, Germania, Gran Bretagna, Francia e Spagna. Contro le strategie settoriali e le frontiere disciplinari, l'autore rivendica il concetto unitario di libro ed elabora una visione che è, al tempo stesso, globale, didattica e prospettiva. Ne viene confermata, se mai ce ne fosse bisogno, la persistenza della vocazione civilizzatrice del libro nell'universo dei nuovi media, così come nelle strategie di promozione culturale e di coesione sociale.
IL tema della "gestione responsabile" tende a coniugare un approccio biblioteconomico consapevole, e perciò critico, alle culture e metodologie organizzative (comunicazione, qualità, fund raising) con spunti riconducibili a prospettive di management etico per le biblioteche italiane (sostenibilità, autovalutazione, rendicontazione sociale). Definire e praticare modelli validi di gestione responsabile è una delle risposte da opporre alla natura complessa della crisi di legittimazione che sta affliggendo il settore e la stessa professione bibliotecaria. È indispensabile, però, sciogliere diversi nodi teorici, applicativi e professionali. Su questi si sofferma l'autore, conducendo a sintesi un coerente percorso di studi e riflessioni, riguardanti lo stato dell'arte e le potenzialità della biblioteconomia gestionale, il suo rapporto con le discipline sociali e con quelle manageriali, il confronto con le domande che l'economia della cultura pone al mondo delle biblioteche.
L'atto della lettura sottende mille significati, non è solo un'operazione intellettuale astratta. Chi legge mette in gioco il proprio corpo e si relaziona con un certo spazio. Modi diversi di leggere si rivelano spia di diverse mentalità e culture, di trasformazioni nei rapporti sociali: corre ad esempio una differenza sostanziale tra la lettura ad alta voce degli antichi e quella silenziosa dei moderni, così come i cambiamenti storici intervenuti nel supporto fisico dei testi - dal codice antico alla tecnologia digitale - hanno innegabilmente trasformato anche il nostro modo di leggere e di concepire il libro. "Gli autori non scrivono libri: essi scrivono testi che diventano oggetti scritti - manoscritti, incisi, stampati e, oggi, informatizzati maneggiati in maniere diverse da lettori in carne e ossa le cui modalità di lettura variano secondo i tempi, i luoghi, i contesti. È questo il processo, troppo spesso dimenticato, posto al centro di questa opera, la quale mira a rintracciare, all'interno delle sequenze cronologiche considerate, i mutamenti fondamentali che hanno trasformato le pratiche di lettura nel mondo occidentale e, al di là di esse, i rapporti con lo scritto."
L’archivio si pone come momento strategico per una più funzionale organizzazione del lavoro nell’ambito delle pubbliche amministrazioni e nei vari settori delle attività private e, al tempo stesso, come fonte prioritaria per la ricerca storica. L’introduzione dell’informatica, la diffusione di tecnologie della comunicazione e la progressiva estensione dell’uso dei documenti elettronici sollecitano un riesame di principi e metodologie per la formazione e la gestione degli archivi correnti e di deposito. Queste incidono profondamente non solo sulla conservazione delle fonti documentarie digitali, ma anche sulle modalità di accesso alle fonti tradizionali conservate presso gli Archivi di Stato e gli altri Archivi storici, influendo almeno per certi aspetti sui criteri di descrizione. Il volume, basato su una solida conoscenza dei problemi teorici dell’archivistica, ne analizza l’evoluzione alla luce delle nuove questioni poste dall’automazione. Costituisce uno strumento di formazione e aggiornamento, grazie anche all’attenzione che dedica alla complessa normativa in vigore e ai puntuali riferimenti agli standard internazionali.