Il compito di comunicare il Vangelo efficacemente risulta essere particolarmente urgente nel nostro tempo. Iuvenescit Ecclesia, è la lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa. La Congregazione per la Dottrina della Fede, con il presente documento, intende richiamare alla luce della relazione tra doni gerarchici e carismatici, quegli elementi teologici ed ecclesiologici la cui comprensione può favorire una feconda ed ordinata partecipazione delle nuove aggregazioni alla comunione ed alla missione della Chiesa. A tal proposito vengono presentati alcuni elementi chiave sia della dottrina sui carismi esposta nel Nuovo Testamento che della riflessione magisteriale su queste nuove realtà. Successivamente, partendo da alcuni principi di ordine teologico sistematico, si offrono elementi identitari dei doni gerarchici e carismatici, insieme ad alcuni criteri per il discernimento delle nuove aggregazioni ecclesiali.
In questo volume si presentano le due relazioni che hanno aperto il seminario (quella di p. Miguel Yáñez e di don Luca Bressan) cui è seguito il dibattito di circa venti esperti. Le conclusioni del dibattito sono state raccolte nell'articolo di don Pierangelo Sequeri. Si premette un testo di mons. Vincenzo Paglia che, mentre illustra sinteticamente l'Esortazione Apostolica, presenta alcune linee di approfondimento ecclesiologico e pastorale.
Il libro di fra Onofrio è una litania di temi che approfondiscono, da diverse angolature, le differenti prospettive della profezia cristiana, così come è possibile intravederla in don Tonino e in Papa Francesco. Si tratta di un insieme di melodie che formano la grande sinfonia della profezia evangelica. Una profezia che investe tutta la Chiesa e si manifesta come condivisione di ideali e di orizzonti, e insieme, come enucleazione di forme inedite di “ospitalità della soglia”; una profezia che è partecipazione alla vita del popolo e condivisione del linguaggio, dei gesti, dei simboli; una profezia che ha il sapore di una fede colma di umanità e di prossimità con tutti; una profezia che mantiene sempre aperte le porte, fa il primo passo e si mette al passo con gli ultimi; una profezia che ha il “timbro francescano” e, del Poverello di Assisi, intende riprendere l’anelito alla “perfetta letizia”; una profezia che è, nello stesso tempo, denuncia e annuncio, provocazione e stimolo, preghiera e azione; una profezia che vale per tutti i membri della Chiesa e diventa esortazione speciale per i consacrati.
«Niente unisce maggiormente con Dio che un atto di misericordia, sia che si tratti della misericordia con la quale il Signore ci perdona i nostri peccati, sia che si tratti della grazia che ci dà per praticare le opere di misericordia in suo nome» (papa Francesco).
"La parola 'logica' ricorre di frequente nei discorsi di Papa Francesco" scrive padre Antonio Spadaro nella prefazione ma "non ha nulla a che fare con l'astrazione: per lui è la visione della realtà, la percezione viva, sensibile dei significati della vita." È la logica di Dio che illumina anche il cammino delle quattordici stazioni della via crucis: una strada dolorosa segnata dalla sofferenza e dal fallimento, dall'umiliazione e dalla solitudine. Eppure Dio ci ha insegnato che la croce non contiene una logica di dolore e di morte bensì d'amore e di speranza: è lo "spazio in cui si rivela la misericordia di Dio". Un amore che, se lo accettiamo, ci chiama a lasciare le comodità dello status quo, compresa una fede "comoda", per andare nelle "periferie" del mondo e rispondere in prima persona al grido dei nostri fratelli bisognosi, al grido per la pace e la giustizia, al grido dei disperati. Un amore, soprattutto, che non si ferma davanti alla pietra del sepolcro, ovvero alle tante difficoltà a cui la vita di ogni giorno ci sottopone, ma va oltre, aprendosi alla speranza. Dietro la pietra non c'è morte: la croce non è la fine ma l'inizio di un nuovo cammino che si apre con la risurrezione, una vita nuova a cui il Signore non si stanca di invitare ognuno di noi. Un cammino che sarà autentico solo se conoscerà lo stupore che scuote il tutto nostro essere quando accoglie il Signore, quando sceglie di non avere paura di seguirlo nell'amore.
"Sostiamo in devoto raccoglimento accanto al sepolcro vuoto, per riscoprire la grandezza della nostra vocazione cristiana: siamo uomini e donne di risurrezione, non di morte. Apprendiamo, da questo luogo, a vivere la nostra vita, i travagli delle nostre Chiese e del mondo intero nella luce del mattino di Pasqua. Ogni ferita, ogni sofferenza, ogni dolore, sono stati caricati sulle proprie spalle dal Buon Pastore… le sue piaghe aperte sono come il varco attraverso cui si riversa sul mondo il torrente della Sua Misericordia. Non lasciamoci rubare il fondamento della nostra speranza, che è proprio questo: Christos anesti! Non priviamo il mondo del lieto annuncio della Risurrezione! E non siamo sordi al potente appello all'unità che risuona proprio da questo luogo, nelle parole di Colui che, da risorto, chiama tutti noi 'i miei fratelli'". (Papa Francesco)
Con Laudato si' Papa Francesco ha scosso le coscienze e riportato al centro del dibattito mondiale il tema dell'ecologia e del rapporto con il creato. Questo volume segue la scia dell'enciclica e raccoglie sette brevissime meditazioni - per 4 settimane - dedicate a nostra Madre Terra, con una ripresa alla fine di ogni settimana e uno spazio per scrivere le proprie riflessioni personali. Un piccolo diario dell'anima sul tema del creato e per uso nel tempo di vacanza.
Questo libro nasce da una attenta riflessione dell'autore sull'arte e in particolare sull'arte sacra, in tutte le sue dimensioni; nasce dal suo lavoro ordinario di docente universitario, dalle riflessioni con gli studenti, dalle discussioni con i colleghi, dalla lettura di testi e dalla continua visione di opere, e nasce anche dalla straordinaria partecipazione al XIII Sinodo dei Vescovi come esperto, nell'ottobre 2012. Il volume vuole essere un umile omaggio a Papa Francesco evidenziando l'enorme ricchezza del suo magistero che ha importanti implicazioni anche nel campo artistico. I primi tre capitoli sono infatti dedicati alle implicazioni, in ambito artistico ed estetico, derivanti dall'ascolto delle parole di Papa Francesco.
I Padri dei primi secoli cristiani hanno parlato del mistero della Chiesa attraverso immagini simboliche, spesso evocate nel recente insegnamento di papa Francesco e, prima, di papa Benedetto XVI. È forse doveroso, però, offrire ai lettori più attenti qualche ragguaglio sulle origini e l'attualità di una delle immagini ecclesiali care ai Padri, ossia quella della Chiesa come Luna, il mysterium Lunae. L'astro minore, infatti, quello che illumina il mondo immerso nelle tenebre per virtù della luce del Sole, immagine di Cristo, ci vuole ricordare la funzione vicaria della Chiesa illuminata da Cristo e che solo in lui trova il senso della sua esistenza nel mondo e la forza per essere fiaccola che nella storia illumina gli uomini e le donne chiamati a essere una cosa sola in Cristo.
Se la Chiesa in uscita missionaria costituisce una delle novità che maggiormente caratterizzano il servizio di Papa Francesco, la formula è il filo conduttore delle meditazioni che l’Autore offre ai presbiteri attraverso le diverse sue sfaccettature, intese tutte all’attuazione di un’autentica conversione pastorale e missionaria al fine di garantire e promuovere uno “stato permanente di missione” (EG 25).
La presente raccolta contiene tutti
i discorsi e gli interventi che papa Francesco ha rivolto finora ai sacerdoti o sulla loro figura. Al suo interno si va dalle omelie pronunciate nelle messe crismali ai discorsi tenuti ai presbiteri delle diocesi in cui si è recato in visita apostolica; dai discorsi alla Curia Romana a quelli consegnati ai vescovi in occasione delle visite ad limina;
dai pronunciamenti in occasione degli Angelus ai discorsi alle Congregazioni per i Vescovi e per il Clero; fino ai discorsi sulla formazione dei seminaristi e le parole rivolte alle vittime di abusi sessuali ad opera di sacerdoti.
I testi – come dice don Giuseppe Merola nell’Introduzione al volume da lui curato – non sono sempre integrali; laddove possibile egli ha cercato di circoscrivere il brano limitandosi ai passaggi in cui papa Francesco toccava, nelle omelie, il tema della raccolta.
Il Pontefice, attraverso le sue parole, ama ricordare ad ogni sacerdote che, per compiere la propria missione, è necessario continuare a sentirsi sempre come un discepolo in cammino. Il presente volume fa parte della collana Le parole di papa Francesco.
L'abbraccio del Padre è il nuovo volume che arricchisce la collana della Libreria Editrice Vaticana "Le parole di Papa Francesco". Al suo interno vi sono le omelie, gli Angelus, i discorsi pronunciati nel corso delle sue visite a Regina Coeli e durante le udienze generali e giubilari dal Santo Padre in un arco cronologico che va dal 10 febbraio 2016 al 15 maggio 2016.