Un trattato fondamentale per conoscere la Storia della Chiesa e delle prime comunità cristiane. Panarion adversus omnes haereses è il capolavoro di Epifanio di Salamina (310/20-403) scritto contro tutte le eresie dell'epoca. L'autore si propone di confutare le eresie che attecchivano allora all'interno delle comunità cristiane e ne considera e combatte nel testo circa 80 eresie diverse. Ad ogni eresia associa l'immagine di un serpente velenoso per il quale suggerisce un siero, da cui il titolo dell'opera "Panarion" ovvero "cassetta dei medicinali" da utilizzare nella lotta "contro il veleno dell'errore". Anche se è stato molto discusso dai posteri per la faziosità che talora l'attraversa, è un trattato prezioso per la quantità di notizie e documenti che riporta. Il presente volume è il terzo tomo della serie.
Quale volto di Gesù emerge dagli scritti cosiddetti 'apocrifi'? Si tratta di un altro Gesù rispetto a quello che la memoria cristiana ha conservato fondandosi sui quattro vangeli canonizzati? O dagli apocrifi non emerge piuttosto una molteplicità di volti di Gesù, e un quadro più ampio e differenziato del cristianesimo delle origini? Questa diversità di immagini ha conseguenze per la ricerca sulla figura storica di Gesù? Come maturava la riflessione cristologica nelle diverse comunità prima che si cristallizzasse la distinzione tra canonico e apocrifo? La ricerca degli ultimi decenni sulle tradizioni extrabibliche ha aperto squarci di estremo interesse sulle domande e le tensioni che animavano le comunità cristiane delle origini e sulla pluralità di prospettive ermeneutiche circa l'esperienza di Gesù di Nazareth che in esse esisteva. Di tale pluralità traccia un ampio quadro il presente volume, che raccoglie i contributi della "IV Giornata di studio sulla storia del Cristianesimo" organizzata dalla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (sez. San Luigi) in collaborazione con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e con il Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università "Federico II". Gli interventi in esso contenuti recano la firma di alcuni dei più autorevoli studiosi italiani ed europei dei testi apocrifi e del cristianesimo antico e mettono in feconda sinergia le domande proprie della ricerca storica su Gesù e sulle origini del cristianesimo.
Molte delle meditazioni contenute in questo libro sono state scritte da fratel Carlo per proprio uso. Perciò chi è alla ricerca di uno scrittore spirituale rimarrà deluso, ma saranno soddisfatti quanti cercano un uomo di fede, che ha fatto una forte esperienza di Dio. Vi troveranno un uomo la cui vita è stata un atto d'amore: "Appena credetti che c'era un Dio, capii di non poter fare altro che vivere solo per lui". Egli nutrì per il suo "beneamato Fratello e Signore Gesù" una tenerezza appassionata. E poiché vedeva Gesù in ciascuno dei suoi fratelli, soprattutto nei più poveri e abbandonati, ebbe per essi un amore traboccante di umiltà, rispetto e dedizione totale. "Tutte le sue parole, tutte le sue azioni ci gridano di sperare".
Questo volume della serie “Santi e Preghiere” racconta in maniera semplice e avvincente la vita di suor Faustina Kowalska – grande mistica moderna la cui figura è ormai entrata nell’immaginario dei devoti del nostro Occidente – e riporta brani estratti dalle sue opere e alcune delle preghiere più belle per invocarla e meditare insieme a lei.
Questo volume della serie “Santi e Preghiere” racconta in maniera semplice e avvincente la vita di Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo – «Dottore della Chiesa» e autrice di Storia di un’anima, uno dei testi mistici più innovativi e straordinari di ogni tempo – e riporta brani estratti dalle sue opere e alcune delle preghiere più belle per invocarla e meditare insieme a lei.
L'origine dell'universo, uno studio trasversale delle opere Clementine su Dio creatore, sul creato e sull'uomo. L'interrogativo cosmogonico e teogonico non fu solo dei pensatori e dei filosofi ma anche degli autori cristiani che ebbero come riferimento imprescindibile il racconto genesiaco. Genesi 1-3 fu il primo testo con il quale ogni catecheta era chiamato a confrontarsi per fornire risposte biblicamente fondate alle domande di Dio, sul creato, sulle origini dell'universo e dell'uomo. Il lavoro evidenzia e commenta i concetti e le formulazioni che si leggono in Clemente Alessandrino su Dio creatore, sul creato e sull'uomo creatura per eccellenza. Sulla base di una investigazione trasversale delle opere clementine si è cercato di elaborare una riflessione che possa essere riferimento indispensabile per ogni ulteriore investigazione sul tema nell'ambito della letteratura cristiana antica.
Un'opera fondamentale per comprendere la teologia e la cristologia di Tertulliano e la sua interpretazione della Scrittura. Testo chiave per conoscere l'eresia di Marcione, centrata sul rapporto tra fede e giustificazione, il Contra Marcionem è frutto di una riflessione di dieci anni, segno, questo, dell'importanza che Tertulliano le attribuisce e del pericolo che rappresentava per la Chiesa. Nello scritto si distinguono tre sezioni: la confutazione della teologia marcionita; l'analisi della sua cristologia e la confutazione delle sue interpretazioni della Scrittura. L'utilizzo della Sacra Scrittura è essenziale in quest'opera, ancor più che in altre di Tertulliano. I testi biblici che lo scrittore prende in considerazione sono in parte quelli che lo stesso Marcione aveva sottoposto a critica mediante la sua antitesi con i testi neotestamentari. Il criterio esegetico di Tertulliano non è uniforme: egli impiega prevalentemente una interpretazione strettamente letteralista, che contrappone a quella, parimenti letteralista di Marcione, ma ammette anche, all'occasione, la possibilità di una interpretazione spirituale.
L'ultimo tomo dell'opera di Everett Ferguson espone la problematica del battesimo nel quinto secolo, abbracciando aree geografiche non poco disparate per lingua e tradizione. Iniziando con l'Egitto di Cirillo di Alessandria e il rito copto con le sue peculiarità, lo studio passa alla Siria di lingua greca (Teodoreto di Cirro) dopo avere esaminato vari autori di lingua siriaca e armena, e prima di affrontare la controversia messaliana e le usanze e diatribe battesimali fra Asia Minore, Costantinopoli, Ravenna e Roma. La parte preponderante del volume è occupata da Agostino di Ippona, al quale sono dedicati due capitoli, il primo al battesimo in Nord Africa e alla teologia battesimale agostiniana, il secondo alle controversie con donatisti e pelagiani. Un'intera sezione, con corposo apparato iconografico, illustra infine la documentazione archeologica, sia mediterranea, dalla Siria ai Balcani, dalla Turchia all'Italia, sia europea, dalla Francia alla Germania e all'Inghilterra. Completano l'opera indici ricchissimi dei tre tomi: dei passi, degli argomenti e degli autori.
Le pratiche superstiziose di origine pagana penetrate nel costume dei cristiani della «campagna» sono il bersaglio della requisitoria di Martino di Braga, scritta intorno al 573.
L’invettiva segue liberamente il De catechizandis rudibus di Agostino – proposto nella stessa collana con il titolo Catechesi per principianti – ed è affiancata e sostenuta da un’essenziale catechesi circa le fondamentali verità della fede cristiana, presentata con linguaggio semplice e popolare (rustico sermone). L’opuscolo ebbe fortuna, anche per il persistere di quelle pratiche superstiziose di cui ancor oggi si segnalano tracce evidenti, e fu ampiamente utilizzato per almeno due secoli. Il testo è di notevole interesse non solo per il suo contenuto dottrinale, ma anche per le implicazioni che riguardano l’evoluzione della lingua latina, la storia della liturgia battesimale e della religiosità «popolare».
Ambrogio Autperto (†784), fecondo esegeta e abate di San Vincenzo al Volturno, redasse due sermoni in occasione della Purificazione (l’antica Presentazione del Signore al Tempio) e dell’Assunzione di Maria, primi scritti in ambito latino dedicati alle due festività mariane.
Pensati nella classica forma omiletica di un commento spirituale alla pericope di Lc 2,22-40 e al Magnificat, i due sermoni spaziano dalla speculazione dottrinale (anche controversa, come nel caso della questione di una «assunzione con il corpo» o meno) a una policroma lettura simbolica del testo sacro e liturgico. Dei due testi, pregevoli per sapienza esegetica e armonia retorica, si offrono l’edizione critica e la traduzione, assieme a un puntuale commento di taglio filologico, storico e liturgico. I sermoni mariani di Autperto rappresentano la cifra di una mariologia che si nutre abbondantemente dell’antica lezione dei Padri e dei Concili (Efeso e Calcedonia) e al tempo stesso intraprende sentieri teologici originali, dischiudendo quell’orizzonte, trapuntato di culto, affetto e devozione alla Vergine che costituisce una delle note più caratteristiche della spiritualità e della cultura del Medioevo occidentale.
Anselmo d'Aosta è certamente tra i teologi più importanti del Medioevo e tra i più influenti della cultura occidentale. Questo libro non è una monografia completa e neanche una ricostruzione sistematica complessiva, ma una riflessione su alcuni temi massimamente rilevanti e attuali del pensiero filosofico del monaco di Bec. La costruzione della metafisica, fondata sull'esperienza ontologica del niente, le dimostrazioni a posteriori e a priori dell'esistenza di Dio, l'analisi dei concetti di verità e libertà sono interpretate e messe a confronto con i differenti itinerari speculativi successivamente elaborati da Tommaso d'Aquino, Giovanni Duns Scoto e Martin Heidegger.
I Padri Cappadoci furono noti pensatori cristiani noti per la difesa dell'ortodossia e la conoscenza della filosofia greca. Il volume è dedicato a Gregorio di Nissa, del quale presenta le opere teologiche più significative. Trattasi del "Grande discorso catechetico", una sintesi della dottrina cristiana; "La Vita di Mose", un'interpretazione spirituale della vita di Mose; "L'anima e la resurrezione", che traccia una innovativa antropologia e una profonda teologia dell'amore di Dio; il "Contro Eunomio", che propone una nuova teologia trinitaria basata sul rapporto tra sostanza divina e persone (in greco: "ipostasi") divine; ed infine le "Opere teologiche minori", dedicate al medesimo rapporto tra sostanza ed ipostasi.