La documentazione di servizio sociale, obbligatoria per legge e soggetta al diritto d’accesso, è elemento costitutivo delle prassi professionali e richiede particolare attenzione per la sua funzione comunicativa e identitaria. Il volume analizza i principi normativi, deontologici e della comunicazione al fine di fornire indicazioni operative anche mediante esemplificazioni delle varie tipologie di documentazione che compongono la cartella sociale, come il diario del caso e la raccolta delle storie di vita. La nuova edizione evidenzia l’impatto crescente dell’informatica nella documentazione scritta dei servizi sociali e sanitari. Il passaggio dal fascicolo cartaceo a quello informatizzato e l’organizzazione di un sistema informativo del servizio sociale, partecipato e generatore di valore pubblico, sono operazioni necessarie ma per nulla facili. Il testo si propone quindi come guida utile agli assistenti sociali e agli studenti per svolgere consapevolmente questa importante funzione professionale.
"Il libro che ci apprestiamo a leggere percorre un territorio pionieristico per gli studi psicoanalitici ed è la testimonianza di quanto la psicoanalisi come teoria e come modello di lavoro sia flessibile e possa adattarsi a diversi ambiti della vita, della cultura e della società, possa articolare un dialogo con il mondo giuridico e carcerario e collaborare con essi. Il volume, che si suddivide in una parte teorica e in una clinica, mostra nella prima la ricchezza della comprensione psicoanalitica in questi disturbi, mentre nella seconda ci permette di entrare nel vivo di una pratica abbastanza lontana dal setting psicoanalitico o anche psicoterapeutico. Il bel capitolo di De Mari che leggiamo dopo l'introduzione, pone da subito i problemi specifici di questo ambito. De Mari precisa anzitutto che non si può parlare sempre e comunque di patologie mentali ma che dobbiamo guardare a questi fenomeni come «aspetti di personalità, che possiamo ritrovare in diversi quadri sindromici psicopatologici, come anche nelle persone 'sane'» e mette inoltre in luce come possa esistere «un'apparente normalità di comportamento» che coesiste con «una visione distorta della relazione da un punto di vista morale e soprattutto affettivo». Questi aspetti, tra gli altri, rendono molto arduo l'intervento sia sul piano farmacologico che su quello psicoterapeutico, perché questi soggetti possono anche tentare manipolazioni al fine di «ridimensionare la propria responsabilità e ottenere, in modo opportunistico, tutti i vantaggi secondari possibili, primo fra tutti una riduzione della pena». Le domande che De Mari si pone fin da questo capitolo sono quelle cruciali: anzitutto se la teoria psicoanalitica è utile in questi casi e se possiamo chiamare psicoanalisi gli interventi, modificati e adattati al contesto, che vengono utilizzati. Il libro si dispiega poi ad ampio spettro, da capitoli che con un coerente impianto teorico tentano di discutere le problematiche della perversione e della follia criminale a temi che si occupano delle istituzioni giudiziarie o delle varie fasi del processo." (dalla prefazione di Anna Maria Nicolò)
"The current scientific and technological advances in the biomedical field opens up new possibilities of intervention on life (human and non-human) and, at the same time, it raises new moral questions. Anything that can be done, must be done anyway? There is substantial theoretical agreement among scientists, moralists and jurists on the necessity of giving some sort of limits to technological research and applications. There are only a few people left (as far as the theory is concerned) who accept the illuministic conception of complete trust in scientific progress, asking for the absolute freedom of research and application. But, which limits? This is the specific question for moral philosophy. Contemporary philosophical thought is strongly marked by pluralism: moral positions differ as far as the choice of principles and values is concerned. There is no absolute unanimity in morality: different moral trends justify different principles and values that should set the boundary line between what is right and what is wrong in biomedical practice."
Il volume è una riflessione sulle sfide cui si trovano oggi di fronte educazione e insegnamento, nella scuola e nelle attività extrascolastiche, dovendo rispondere alle domande formative di allievi diversi tra loro da un punto di vista cognitivo, culturale, linguistico, ma anche morale, etico, nell'ambito dei valori di riferimento e così via. In particolare il libro è dedicato alla diffusione dei principi e delle idee a fondamento del concetto di mediazione, quale modalità di interpretazione del rapporto apprendimento-insegnamento, nel contesto della complessità. Il testo è caratterizzato dalla ricerca di un percorso pedagogico che, a far inizio dal pensiero di Socrate, Platone e Aristotele giunge a ricordare la figura e l'opera di Reuven Feuerstein, considerato il padre della pedagogia della mediazione nell'epoca contemporanea. Autore noto in tutto il mondo, fondatore di una scuola di pensiero e di un metodo alla base di esperienze molteplici in tutti i continenti, il suo pensiero ha svolto senza dubbio un ruolo fondamentale nell'evoluzione del concetto e della pratica di una scuola e di una società che accolgano e valorizzino ciascuno.
Il dibattito sul valore e l'efficacia delle nuove tecnologie digitali integrate nella didattica anche al nido o nella scuola dell'infanzia è un tema di grande attualità che coinvolge diverse figure professionali, ognuna delle quali contribuisce con le proprie specificità formative e in base alla sensibilità personale. Da un punto di vista prevalentemente pedagogico vi è spazio per la sperimentazione e la ricerca educativa da parte degli operatori del settore, pur essendo iniziata una fase di normalizzazione tecnologica e di superamento di iniziali atteggiamenti di entusiasmo o di eccessiva contrarietà. Il libro, oltre a contestualizzare tale dibattito, mostra diversi usi e possibili benefici delle tecnologie nelle attività didattiche e nelle azioni di sostegno alle comunità di educatori. Il volume propone inoltre molteplici esempi provenienti dalla ricerca internazionale e una serie di schede analitiche descrittive di strumenti tecnologici, ad uso degli educatori nei processi di progettazione e di conduzione delle attività ludico-didattiche.
La convergenza tecnologica e l'ibridazione con la Rete non hanno prodotto nell'ultimo decennio la tanto attesa (e paventata) fine della televisione. Ma certamente ne hanno ridisegnato i confini, ridefinendone gli operatori e i modelli produttivi e distributivi, moltiplicandone schermi e setting di fruizione, dilatandone l'esperienza, e i suoi significati, oltre l'originale unicità del medium e la stabilità delle pratiche di consumo. Questa nuova TV fluida, ubiqua, senza limiti di tempo, componibile, modulabile e definitivamente avvolgente ci pone davanti a una serie di sfide teoriche ed empiriche ineludibili: in primo luogo, l'idea di flusso, alla base della televisione dei palinsesti, sta cedendo spazio alle pratiche audience-controlled, che ridefiniscono schermi e tempi di visione, promuovono la circolazione (digitale) dei contenuti e integrano l'interattività nell'esperienza televisiva. In secondo luogo, ai broadcaster tradizionali si vanno affiancando nuovi player Over The Top (come, per esempio, Netflix e Amazon) all'interno di un ecosistema in cui cambia il modo di concepire e distribuire contenuti televisivi. Infine, le audience stesse, impegnate in un inesauribile andirivieni di esperienze che entrano e escono dai confini del medium, degli schermi e dei singoli contenuti, impongono una revisione dei modelli di osservazione, analisi e valorizzazione delle pratiche di consumo, con uno sguardo interessato a comprendere la nuova centralità della/e televisione/i.
Questo manuale offre un panorama completo della psicologia di comunità, intesa come disciplina scientifica con importanti implicazioni operative, ma anche come prospettiva analitica applicabile a molti ambiti professionali, oltre che alla vita in generale. La presente edizione, riveduta e aggiornata tenendo conto in particolare delle nuove esigenze didattiche, è corredata da utili strumenti per facilitare lo studio, tra cui la definizione di obiettivi di apprendimento, e propone inoltre riflessioni e casi per lo sviluppo delle competenze trasversali. Prefazione di Perkins Douglas Demaree.
Dalle grandi rivoluzioni di fine Settecento alla Prima Guerra mondiale: è la periodizzazione di questo volume pensato esplicitamente per la didattica universitaria. Una periodizzazione che vede l'Ottocento come un "secolo lungo" - dalla rivoluzione americana ai primi anni del secolo - e che è non solo largamente invalsa a livello storiografico, ma anche consacrata dai programmi scolastici e fatta propria dai nuovi ordinamenti universitari e dalla logica modulare che li contraddistingue.
Una nuova edizione di questo lavoro si è resa opportuna, a più di tre anni dalla precedente, per impellenti ragioni di aggiornamento del suo contenuto. In questo ultimo periodo, infatti, alcuni dei temi affrontati nelle pagine che seguono sono stati oggetto di un attivismo normativo particolarmente significativo. A ciò si aggiunga che pure dal versante della giurisprudenza è provenuta qualche decisione di rilievo che ha contribuito, anch'essa, a rendere incomplete, imprecise o non più attuali talune considerazioni e riflessioni presenti nella edizione anteriore. Riconsiderare gli argomenti trattati alla luce dell'insieme di queste novità è in breve divenuto un onere ineludibile. Del resto, un simile onere, lungi dall'essere episodico, grava pressoché costantemente su chiunque scelga di presentare in forma scritta le proprie valutazioni su questo o quel settore dell'ordinamento da una prospettiva di diritto positivo. Gli interventi normativi di cui si è dovuto tener conto hanno spaziato su molteplici aspetti della disciplina legislativa inerente al diritto costituzionale alla salute. Per richiamarne alcuni, si va dalle innovazioni in tema di sicurezza delle cure e di linee guida sulle pratiche clinico-assistenziali, in connessione con la responsabilità professionale del personale sanitario (legge n. 24/2017), alla modifica delle norme riguardanti il numero ed il regime delle vaccinazioni obbligatorie per i minori (d.l. n. 73/2017 e relativa legge di conversione n. 119/2017).
Il manuale costituisce uno strumento per comprendere una realtà articolata e complessa come è quella del Parlamento italiano, di cui esamina in dettaglio i meccanismi di funzionamento. Approfondire la conoscenza dei procedimenti parlamentari, disciplinati da una serie di regole e di prassi, può aiutare a decifrare i meccanismi interni della politica e a orientarsi meglio nelle odierne vicende politico-istituzionali. Questa nuova edizione aggiornata offre puntuali analisi delle ultime, importanti innovazioni istituzionali, come la legge elettorale n. 165/2017 e la riforma del regolamento del Senato. Prefazione di Andrea Manzella.