Pablo Picasso (1881-1973) ha attraversato tutte le rivoluzioni del Novecento, esprimendole in migliaia di opere: le ricerche di nuovi linguaggi artistici, la psicanalisi, il femminismo, le guerre mondiali, i totalitarismi, la rivoluzione sessuale, la crisi dell’autorità, le metamorfosi dell’esperienza religiosa.
Quale incontro con Dio nell’arte di Picasso? Questo libro risponde a tale audace domanda attraverso due contributi: il primo si sofferma sul rapporto tra teologia e cubismo, in un dialogo serrato e profondo fra questi insoliti interlocutori; il secondo esplora la Crocifissione (1930) di Picasso, con uno sguardo ispirato a Romano Guardini che fa emergere l’estetica della religione propria dell’artista.
Personaggio controverso e geniale, guardato con sospetto e criticato dai cattolici, Picasso può offrire molte provocazioni per un ripensamento del rapporto tra cristianesimo ed estetica contemporanea e per imparare, sulla scorta della riflessione di Guardini, ad avere “occhi nuovi” sul mondo.
Quarta di copertina
La Crocifissione di Picasso, dipinta nel 1930 e considerata una dei capolavori dell’artista spagnolo, resta a quasi cent’anni dalla sua realizzazione segno e luogo di quella invocata redenzione che attraversa ogni esistenza e interpella ciascuno di noi. I due saggi che compongono questo volume ci aiutano a rileggerla con occhi nuovi.
Biografia degli autori
Yvonne Dohna Schlobitten è professoressa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e membro del Comitato di direzione dell’inserto «Donne Chiesa Mondo» dell’«Osservatore Romano». Tra le sue pubblicazioni, La Trasfigurazione di Raffaello. La Maddalena e la guarigione dello sguardo (2020) e Verso nuovi occhi. L’arte dello sguardo sul tutto (2023). Ha curato i volumi La lotta di Giacobbe, paradigma della creazione artistica (2020) e Pope Art (2022).
Luigi Missaglia, presbitero della diocesi di Padova e dottorando in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, è scomparso nel 2006, a 39 anni, per un arresto cardiaco. È autore del saggio su cubismo e teologia pubblicato in questo volume.
Giulio Osto, presbitero della diocesi di Padova, è docente presso la Facoltà teologica del Triveneto, l’Istituto superiore di scienze religiose e l’Istituto di liturgia pastorale S. Giustina di Padova. Tra le sue pubblicazioni, Un pentagramma teologico (2010), Diversamente credenti (2012), Gocce di benedizione (2015), Il labirinto della vita (2016), Come olio profumato (2018), La testimonianza del dialogo (2019), Camminare. Un kit teologico (2020), R. Guardini. Silenzio e verità (2022), Pietro Rossano (2023).
Agli albori del XV secolo, in un'abbazia benedettina di Padova, fu rinvenuta una teca contenente i resti mortali dello storico romano Tito Livio. La scoperta fu accolta con lo stesso entusiasmo riservato alle reliquie di un santo cristiano e servì a stabilire una serie di modelli e pratiche rivelatisi durevoli. Il volume racconta le storie degli antiquari rinascimentali, i quali trasformarono i resti materiali del mondo antico in fonte d'ispirazione per studiosi e artisti, esempi per le decorazioni di palazzi e chiese, oggetti di culto e luoghi di pellegrinaggio. Gli autori accompagnano il lettore all'interno di scantinati, caverne e cisterne, spiegando come venivano intrapresi gli scavi e facendo luce sui metodi che gli antiquari - nonché gli alchimisti e gli artigiani da loro consultati - utilizzavano per interpretare le loro scoperte. Ne emerge non tanto una storia delle origini dell'archeologia moderna o della storia dell'arte, quanto un resoconto del modo in cui le abilità artigianali e le competenze tecniche dell'Età moderna furono utilizzate per creare nuove conoscenze sul passato e ispirare nuove forme di arte, erudizione e devozione nel presente.
Edward Hopper (1882-1967) è uno dei pittori statunitensi più celebri del XX secolo. Fu il principale esponente del Realismo americano e si distinse per le sue scene di vita quotidiana dell'America rurale e urbana, avvolte in un'atmosfera sfuggente, evocativa e nostalgica. Andrea Dall'Asta rilegge alcune opere chiave della produzione di Hopper superando le consuete interpretazioni psicologiche o sociologiche e valorizzando la dimensione "metafisica" dei suoi dipinti, che appaiono sempre sospesi nell'attesa di qualcosa (o di qualcuno?). Il fitto reticolo di riferimenti artistici, filosofici e teologici della trattazione è supportato da un ricco apparato iconografico con splendide riproduzioni a colori di dipinti di Hopper e di grandi maestri dell'arte, da Caravaggio a Andy Warhol.
Il volume indaga gli anni giovanili e la formazione di Lorenzo Milani. La ricostruzione della vita di Lorenzo prima della decisione di diventare sacerdote si appoggia principalmente su due fonti: le testimonianze scritte e orali di coloro che l'hanno conosciuto e frequentato, e il materiale archivistico e iconografico. Il libro ha un ricchissimo repertorio di immagini, tra cui spiccano (oltre alle fotografie della famiglia, degli amici, degli anni di scuola) i dipinti di Lorenzo, che aveva frequentato l'Accademia di Brera e voleva fare il pittore. Da ciò l'autore trae «riflessioni storico-artistiche e intuizioni interpretative volte a delineare la complessa formazione di un giovane benestante e geniale al quale il destino offrì ulteriori opportunità».
Il poeta Charles Péguy in questo poemetto immagina un percorso che unisca le due grandi cattedrali che portano lo stesso nome: Notre Dame a Parigi come a Chartres. Sono versi e preghiere di un lirismo di altissimo valore che descrivono un percorso nella storia della fede del popolo francese e europeo, che parte dalla cattedrale di Parigi e attraversa il vario territorio della campagna francese giunge alla cattedrale Notre Dame di Chartres. Nel corso del XX secolo i pellegrinaggi a Chartres hanno conosciuto un nuovo slancio proprio per iniziativa dello scrittore che si recò a piedi da Parigi a Chartres nel 1912, realizzando un voto fatto al capezzale del figlio malato. Dopo la morte di Péguy nel 1914, alcuni suoi amici rifecero la strada meditando i suoi poemi, iniziando un vasto movimento di pellegrinaggi a Chartres che prosegue anche oggi.
Con questo libro, giunto alla terza edizione, don Gianluca Busi, sacerdote e maestro iconografo, offre un aiuto per uscire dalla palude delle "tante valutazioni superficiali" che in occidente rischiano di trasformare la riscoperta delle icone orientali in poco più di una moda. E non si limita a farlo attraverso una sintesi efficace e originale della teologia, della storia e della spiritualità delle icone: il testo comprende anche un vero e proprio manuale pratico di iconografia, corredato da precisi filmati disponibili gratuitamente sul suo canale Youtube che, destinato in particolare agli iconografi principianti, è ricco di interesse per qualunque lettore. Se, infatti, la scrittura stessa dell'icona è preghiera, tale opera di "contemplazione in azione" non può essere dissociata dal suo frutto, la splendente "finestra aperta sull'eternità" che è posta nelle nostre mani e si dona al nostro sguardo perché la preghiera persista e non abbia a spegnersi, mai.
Ritengo il presente lavoro molto importante e quanto mai attuale. Paola Cesca è stata capace di approfondire vari aspetti della missione di questa casa, esaminandoli alla luce della storia generale e delle storie personali, collocandoli nel contesto della geografia della salvezza, sottolineando l'importanza di una bellezza in grado di evangelizzare, di parlare di Cristo agli uomini di questa generazione. Il Concilio Vaticano II è venuto a illuminare la Chiesa in un momento di crisi, proponendo il ritorno alle fonti, necessario per scoprire la propria identità. Quali sono le fonti? Dove sono? Sono qui nella Terra Santa, perché tutto partì da qui. Qui si compì la storia di salvezza, da qui nacque il germe della salvezza annunciato dal profeta Isaia: “Un germoglio spunta dal tronco di Iesse”. Il germoglio è Gesù Cristo, che si è incarnato, che ha predicato, che ha sofferto, che è morto, che è resuscitato, che è salito al cielo, che ha inviato il suo Spirito Santo, che ha fondato la Chiesa e ci ha inviato ad annunciare al mondo la buona novella: il culmine di tutta la estetica. (dalla presentazione di Rino ROSSI, Direttore del Domus Galilaeae Monastery Korazim - Israele)
In questo stupendo libro, Paola Cesca ci aiuta a entrare in profondità in una delle tante manifestazioni di bellezza che ancora esistono nella Chiesa e sempre esisteranno – giacché essa è e sarà sempre viva! –, grazie al rinnovamento della fede. La Domus è frutto, oltre che dell'ispirazione di fede e del genio artistico di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, anche dell'amore alla Terra Santa e della fede di Carmen Hernández, iniziatrice con Kiko dello stesso Cammino: a lei si deve non solo l’idea di un casa sul monte delle Beatitudini, ma anche il fatto che i Francescani – con i quali aveva intessuto relazioni di profonda amicizia nel suo storico pellegrinaggio in Terra Santa nel 1963-64 – abbiano voluto lasciare la proprietà sul monte delle Beatitudini in comodato d'uso al Cammino Neocatecumenale per costruirvi la Domus Galilaeae. E' di grande rilevanza, pertanto, che il presente libro sia frutto della riflessione teologica di una donna cristiana, secondo quanto auspicato da Papa Francesco:
In virtù del loro genio femminile, le teologhe possono rilevare, per il beneficio di tutti, certi aspetti inesplorati dell’insondabile mistero di Cristo nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza (Col 2,3). Vi invito dunque a trarre il migliore profitto da questo apporto specifico delle donne all’intelligenza della fede.
Abito ormai da quasi quindici anni nella Domus Galilaeae, ma rimango ancora ammirato dalla sua bellezza, immersa nella bellezza ancor più grande della Galilea e del suo lago e nella bellezza della comunione che stiamo sperimentando. Posso anche testimoniare che tutti rimangono in qualche modo colpiti da tale bellezza: cristiani, ebrei, arabi, religiosi e laici, credenti e atei, perché la bellezza è un linguaggio universale. La lettura di quest'pera aiuterà il lettore a “decifrare” tale nuova estetica e a goderne, come un riflesso della divina Bellezza che si è manifestata prima nella creazione e poi in Cristo e nella comunità cristiana. (dall'introduzione di Francesco Giosuè VOLTAGGIO Rettore del Seminario Redemptoris Mater di Galilea)
Venticinque parole chiave e venticinque progetti per "utilizzare" l'arte come un immenso giacimento di conoscenze, narrazioni ed esperienze. Utilizzare l'arte come risorsa educativa significa cercare di immettere nei processi intellettuali, immaginativi e visivi dei giovanissimi, idee, paradigmi, metafore e repertori simbolici desunti e suggeriti dall'esperienza artistica. Costruito come un lemmario, è strumento utile per educatori e genitori.
Questo volume nasce da una ricerca ideata e condotta dall'artista e docente Maurizio Osti insieme ai suoi studenti del corso di Grafica Progettata dell'Accademia di Belle Arti di Bologna nell'a.a. 2005-2006. Stampato per la prima volta nel 2013 in un numero limitato di copie, il volume raccoglie sessantacinque elaborazioni visive realizzate da trentotto studenti del logotipo Viriditas, termine antico e ricco di potere evocativo che, nel pensiero della mistica tedesca Ildegarda di Bingen (1098-1179), sta a indicare la forza vitale, generativa, presente a tutti i livelli e in ogni stato o elemento della realtà. Definita da Osti come «energia creativa cosmica allo stato nascente», la Viriditas costituisce quindi l'origine di ogni fenomeno, compreso quello dell'arte. Alla base del suo progetto didattico, infatti, vi era l'idea che l'estrema apertura semantica della parola desse allo studente la possibilità di spaziare con l'immaginazione, ritrovando una naturalità dell'atto creativo. Questa edizione del volumetto, arricchita dalla traduzione inglese dei testi, si offre dunque a un più ampio pubblico con l'intento di attualizzare, mediante la forza della sperimentazione grafica, un concetto fondamentale della nostra esistenza.
Il 41° volume di "Italia della nostra gente", tra le collane più longeve nel nostro Paese in ambito fotografico, ha come filo conduttore quel "bisogno di verde", sempre più avvertito nelle grandi città, ma anche nei centri meno popolosi. Un tour lungo tutta la penisola alla scoperta di gioielli unici, spesso raccontati anche dalla letteratura, dalla pittura, dalla musica. Dalle residenze nobiliari come le eleganti ville sul lago di Como, mete di soggiorno di artisti e personaggi illustri, alle monumentali certose di Pisa e Pavia, in cui ogni monaco coltivava un piccolo terreno per la propria sussistenza. Dall'orto botanico di Padova, il più antico del mondo, a luoghi arcaici come il giardino pantesco sull'isola di Pantelleria, le cui origini risalgono al 3.000 a.C. Ma anche i parchi pubblici, custodi di piccole meraviglie, che spesso ci sfuggono nella routine di tutti i giorni. Fotografie di Luca Merisio. Saggio introduttivo di Davide Rampello
Da Bernini a de Chirico, dalla festa barocca a Balla passando per Domenichino e la Scuola romana. Il nome di Maurizio Fagiolo dell'Arco richiama subito i suoi pionieristici studi, sull'arte del Seicento come sul Novecento italiano e internazionale. Eppure egli è stato anche un formidabile critico militante, tra anni Sessanta e Settanta al centro delle ricerche più vitali non soltanto romane. Mario Schifano, Franco Angeli, Mario Ceroli, Pino Pascali, Giulio Paolini, Giovanni Anselmo sono alcuni coetanei dei quali si è fatto interprete consegnandoci pagine ancora oggi illuminanti per capirne il lavoro. "Rapporto 60. Le arti oggi in Italia" è il libro che, nel 1966 a ventisette anni, ne ratifica l'impegno nel presente. Questo volume raccoglie per la prima volta un'antologia dei suoi contributi in ambito critico. Pagine licenziate in occasioni diverse, la recensione di una mostra, il saggio in catalogo, la risposta a un'inchiesta, che trovano unità in quelli che poi sono i tratti distintivi del loro autore: la sicurezza del giudizio, la necessità di parlar chiaro, le intuizioni combinate a una scrittura veloce ma sempre aderente alle opere. Lette tutte insieme offrono il ritratto di una figura complessa, le cui passioni per l'antico e il contemporaneo interferiscono di continuo tra loro. 1964-1980: oltre quindici anni di strenuo lavoro. Dagli entusiasmi giovanili alle crisi portate dal Sessantotto. Dalla fiducia sincera ma non incondizionata nei linguaggi della modernità all'abbandono della militanza. In mezzo l'amore per la ricerca filologica che a metà Settanta lo fa scoprire a se stesso "archeologo dell'avanguardia".
Fabio Belloni insegna Storia dell'arte contemporanea presso l'Università degli Studi di Torino. Tra le sue pubblicazioni: "Un'idea di pittura. Astrazione analitica in Italia" Udine 2015; "Militanza artistica in Italia, 1968-1972", Roma 2015; "Giulio Paolini, disegno geometrico", Mantova-Torino 2019.
Le Gallerie Nazionali d'Arte Antica Barberini e Corsini, situate nel cuore di Roma e ospitate in palazzi di grande pregio architettonico, custodiscono opere di eccezionale valore che coprono un arco cronologico che va dal Duecento al Settecento. Pagina dopo pagina, attraverso i capolavori dei più grandi artisti italiani (Beato Angelico, Raffaello, Piero di Cosimo, Bronzino, Lotto, Tintoretto, Pietro da Cortona, Caravaggio, Bernini, Reni, Guercino, Batoni, Canaletto) si segue lo sviluppo dell'arte del nostro paese. Basti pensare alla Fornarina di Raffaello o alla Giuditta e Oloferne di Caravaggio. Non mancano i grandi maestri stranieri: Hans Holbein, El Greco, Rubens, Poussin, Mengs, Fragonard, Boucher. L'importanza dei due edifici e del formarsi delle loro collezioni in capo a due delle più illustri famiglie centro italiane, i Barberini e i Corsini, così strettamente legate alla storia del pontificato, sono trattate in un breve saggio introduttivo. Oltre alle 100 schede, sono descritti elementi di particolare rilievo che fanno parte dell'arredo dei palazzi, ad esempio la Scala elicoidale di Borromini e il soffitto affrescato da Pietro da Cortona con il Trionfo della Divina Provvidenza. Grazie all'accurata campagna fotografica intrapresa dalla Bibliotheca Hertziana e in seguito ai numerosi restauri degli ultimi anni, sarà possibile ammirare fin nei minimi particolari i dipinti e le sculture, tutti riprodotti a piena pagina. Le semplici ma dettagliate schede che accompagnano le immagini guidano il lettore alla comprensione dello stile e dell'iconografia di ogni pezzo, nonché forniscono notizie biografiche, storiche e stilistiche sugli autori. Si tratta della prima guida che include entrambe le Gallerie Nazionali, recentemente accorpate, e il prezzo volutamente contenuto rende il volume di grande interesse per tutti gli appassionati d'arte.