Oltre 400 immagini e fotografie per il secondo volume della prima storia dell’arte in Italia in cui viene messo a tema il legame tra ispirazione cristiana e realizzazione artistica. Una chiave ormai imprescindibile per capire il patrimonio d’arte del nostro Paese.
L’opera si articola in tre volumi: il primo, edito nell’ottobre 2005, su Origini e Medioevo; il presente dedicato al Rinascimento; il terzo sull’Età Moderna e Contemporanea di prossima pubblicazione.
I primi due capitoli di questo volume trattano della prima e della seconda metà del Quattrocento, il terzo capitolo è dedicato all’arte dell’Alto Rinascimento, il quarto capitolo tratta del periodo della Controriforma giungendo alle soglie del Barocco.
Come nel precedente volume all’interno della trattazione sono previsti box con approfondimenti specifici sull’architettura, le tecniche artistiche, sulle arti minori, sulla viabilità, sulla musica, sui temi iconografici.
Timothy Verdon, statunitense, è lo studioso di arte sacra più conosciuto nel nostro Paese. Sacerdote, vive da molti anni a Firenze. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Maria nell’arte europea (Electa, 2004), Vedere il mistero (Mondadori, 2003), Arte sacra in Italia (Mondadori, 2001).
Il genio di Mantegna, uno dei grandi maestri del Rinascimento italiano è stato celebrato attraverso tre mostre aperte in contemporanea, il 16 settembre 2006, a Padova, Verona e Mantova. A Verona il nucleo della mostra è stato rappresentato dalle due grandi opere realizzate da Andrea Mantegna per la città: il Trittico di San Zeno del 1456-1459, voluto dall'abate Gregorio Correr, e la Madonna in gloria fra santi e angeli per gli olivetani di Santa Maria in Organo, del 1497, ora al Castello Sforzesco di Milano, e sul forte impatto che esse hanno esercitato sulla cultura figurativa locale dando l'avvio ad uno dei periodi più alti della storia artistica veronese, come sottolineò per primo, fin dalla metà del Cinquecento, Giorgio Vasari e poi grandi studiosi dell'età moderna come Bernard Berenson, Rudolph Wittkower. Il catalogo presenta il multiforme panorama culturale veronese, dal quale emergono personalità di grande interesse, ancora poco studiate ma tutt'altro che minori: Francesco Benaglio (circa 1432 - 1492), Francesco Bonsignori (circa 1460 - 1519), Liberale da Verona (1445 - 1526/29), Francesco Dai Libri (circa 1474 - 1555), Girolamo Dai Libri (circa 1452 - prima del 1514), Domenico Morone (circa 1442 - dopo il 1518).
Il volume mostra la ricchezza espressiva e líeccezionale continuit‡ artistica che, nellíarco di oltre tre millenni, conduce dalle architetture monumentali e dai raffinati oggetti dei Sumeri a quelli degli Abbasidi e dei loro successori; quindi da quella che possiamo definire la 'classicit‡' della Mesopotamia, al lungo periodo del califfato arabo e dei secoli immediatamente successivi.
Si inizia con líesperienza sumerica e la loro complessa simbologia del potere regale, mediazione tra i sudditi e la divinit‡; si passa poi alle diverse citt‡-stato, allíimpero degli Assiri, con le loro splendide citt‡ e a quello, famoso, dei neo-babilonesi. Poi vengono i lunghi secoli nei quali, sul fondo artistico e di civilt‡ esistente, si innestano dapprima líEllenismo e, in seguito, líOriente che viene da lontano, dalle steppe asiatiche, con i Parti, e quello che viene da vicino, dalla tradizione persiana, con i Sasanidi.
Infine, giunge líIslam: alle ziggurat antiche si affiancano i grandi minareti di Samarra e la regione diviene il laboratorio dove si elabora il linguaggio artistico originale dellíarte islamica. Ma, ancora una volta, se Samarra Ë la classicit‡, nei secoli seguenti non si arresta líelaborazione, che porta a creare splendidi monumenti - come la Mustansiriyya di Baghdad - ma anche oggetti in metallo, legni ben lavorati, miniature.
Conclude il volume un apparato di 64 pagine in bianco e nero, che presenta i maggiori siti archeologici con foto satellitari, mappe, piante e foto díepoca degli scavi, che a volte offrono ancor oggi la miglior testimonianza di quei monumenti.
Questo volume affronta i diversi significati e ruoli che il colore puÚ assumere a seconda dei contesti culturali in cui viene impiegato, prendendo esempi salienti sia nellíambito della storia artistica europea ed occidentale sia in culture estranee al percorso storico dellíOccidente.
La scelta Ë caduta su contesti storici e culturali in cui il colore rivestisse un significato particolare nella produzione e nella fruizione del prodotto artistico. Nellíambito dellíOccidente Ë questo il caso del legame fra arte e architettura nel Medioevo (ad esempio nello spazio colorato creato dalle vetrate), del Quattrocento con la maestria tecnica dei suoi protagonisti, del periodo a cavallo fra otto e novecento (dove líartista diventa spesso anche teorico del colore) e di certe tendenza dellíarte contemporanea, da Rothko fino agli artisti che lavorano sul monocromatismo. Anche nellíarte bizantina importanti osservazioni possono essere svolte sul ruolo ed il significato del colore, svelando aspetti cruciali di questa tradizione artistica. Al di fuori della vicenda occidentale, differenti tradizioni culturali hanno i propri specifici accenti simbolici sullíuso del colore, come mostrato in questo libro per la Persia, la Cina e líAfrica.
La scelta non mira ad uníimpossibile completezza; ma, concentrando líattenzione sulle esperienze artistiche menzionate, offre al lettore spunti e strumenti per comprendere i differenti contesti di significato che condizionano líuso del colore nellíarte.
Gli autori coinvolti sono specialisti dei differenti periodi artistici affrontati. Massimo Carboni, Professore di Estetica allíUniversit‡ della Tuscia, introduce il tema con un saggio di taglio filosofico e antropologico.
Questo testo è un'interpretazione a tutto tondo di un movimento artistico che, iniziato nel tardoantico a partire da Costantinopoli, ha influenzato l'intero Mediterraneo e il Vicino Oriente con apici assoluti come a Ravenna, per invadere poi dalla Grecia tutti i Balcani e la Russia, ambedue veri eredi dell'arte di Costantinopoli. L'arte monumentale significa il tutto dell'arte "in situ", mosaici e affreschi, un patrimonio grandissimo e spesso altamente conservato, senza del quale nulla possiamo capire dell'Europa occidentale prima del Mille e le cui relazioni con l'Occidente proseguiranno per tutto il Medioevo.
Opera trasversale di storia della pittura. Quando nel 1998 uscì presso la Jaca Book l'opera La natura morta, la tiratura si esaurì tra ottobre e dicembre.Il paesaggio, come la natura morta, rappresenta uno dei fondamentali "generi" dell’arte, espressa nei dipinti su tavola e su tela, ma come vedremo non può essere limitato a semplice genere.
Il paesaggio largheggia nella tarda antichità, diviene simbolico e trattenuto nel Medioevo, prorompe sempre più impetuosamente nell’epoca moderna per divenire nuova metafora e pretesto espressivo nella contemporaneità.
Nils Büttner ne illustra qui in modo chiaro la storia dall’antichità ai giorni nostri, affrontando i diversi contesti in cui il paesaggio è stato visto e rappresentato nelle varie epoche. L’opera si avvale dell’eccezionale documentazione offerta dalle immagini di 220 capolavori, che permettono di identificare le tappe e gli sviluppi di questo genere pittorico.
Il testo è arricchito da ampie didascalie, dense di informazioni, che invitano all’osservazione e acuiscono lo sguardo, costituendo un ulteriore percorso autonomo di lettura.
In anni recenti si è sempre più spesso palesato un diffuso interesse per la Cina. Questo volume offre un'agile ma documentata introduzione a quasi 2000 anni di cultura cinese, dalla fondazione dell'Impero cinese, nel 221 a.C., ai Ming, l'ultima dinastia cinese prima dell'apertura della Cina al mondo esterno con la dinastia Mandchou. Il libro riunisce quanto di più significativo ha prodotto la cultura cinese in tutte le sue sfaccettature, evidenziando in particolar modo le arti, gli usi e costumi della vita quotidiana, le credenze religiose, la convivenza di tradizioni e innovazioni, di significati religiosi e profani.
Il Louvre possiede una delle più importanti collezioni di disegni di Rembrandt van Rijn (1606-1669), il grande maestro olandese che non fu solo straordinario pittore e acquafortista, ma anche disegnatore ineguagliabile nei generi più diversi. La collezione del Louvre testimonia la maggior parte dei temi trattati nei suoi disegni; le rappresentazioni bibliche e mitologiche, gli studi di figura, le scene di genere, i paesaggi, i ritratti e le notevoli copie di miniature moghul dell'india. In questi disegni così differenti, Rembrandt si è servito di una vasta gamma di tecniche e materiali. La collezione del Louvre riflette in modo esemplare tutta la diversità dell'opera grafica di Rembrandt, mostrandone, al contempo, le costanti, un grande potere evocativo unito alla scelta accorta di quanto caratterizza realmente il soggetto e alla resa tanto sorprendente quanto convincente dei sentimenti umani, che ritroviamo anche alle opere di formato più ridotto.
Il volume è il catalogo della mostra di Roma (Musei Capitolini, 29 giugno - 27 agosto 2006) e di Vicenza (Gallerie di Palazzo Leone Montanari, 9 settembre 5 novembre 2006). L'esposizione, che raccoglie 60 opere provenienti dai più importanti musei russi, si articola in un percorso che, spaziando dall'antichità al XIX secolo, è in grado non solo di documentare le trasformazioni e i passaggi filologici, ma anche l'evoluzione di un linguaggio artistico che ha costituito la base dell'espressione popolare russa.
Il repertorio figurativo di immagini artistiche presentato in questo dizionario rappresenta la progressiva evoluzione delle conoscenze geografiche reali, presunte o immaginarie, a partire dalla scoperta del Nuovo Mondo alla fine del Quattrocento. Il primo capitolo è dedicato al globo terrestre e alla sfera celeste e include la cartografia, le figure del geografo e dell'astrologo, le rappresentazioni allegoriche di luoghi come Gerusalemme, Roma o i grandi fiumi. Il secondo capitolo indaga i continenti e i suoi abitanti, con particolare attenzione agli usi e costumi di popolazioni lontane. Segue infine il capitolo su animali esotici e creature mitiche e fantastiche.
In una nuova e originale formula, tutto Leonardo: il pittore della Gioconda e lo studioso di anatomia, lo sperimentatore del volo umano e l'inventore di macchine da guerra.