Quante promesse fa Dio al suo popolo, e quante ne fa Gesù a chi incontra sul suo cammino? Innumerevoli. E una sola! Nei Vangeli la parola “promessa” non appare neppure, così come non appare nell’Antico Testamento. Dio semplicemente parla, non ha bisogno di promettere, “dice”, e la sua parola è profezia che si attua, certezza, dono gratuito. Perché ogni volta che Dio promette si “compromette”, pronto a pagare di persona perché quanto dice si realizzi, a cominciare dalla promessa pronunciata sulla croce a un brigante qualsiasi: “Sarai con me in paradiso”.
Un Uomo arriva sulla riva di un lago, il "mare di Galilea". Osserva quel povero "spettacolo di gente", pescatori spettinati, affannati, intrappolati in vite vuote. "Il mondo, tutt'attorno, aveva freddo: Lui, da parte sua, voleva accendere il fuoco, per scaldarlo un po' questo mondo che da trent'anni abitava. Serviva della legna, quella che non aveva. Lui, però, sapeva come si fa ad accendere il fuoco: si batte e si ribatte una pietra contro un'altra. Le pietre da sbattere, poi la legna e il vento. C'è solamente un segreto da calcolare: mai stancarsi. E la scintilla, prima o poi, scoccherà." Ognuno fa il fuoco con la legna che ha, e la legna bagnata con cui Gesù scalderà il mondo sono dapprima gli apostoli e poi tutti coloro che accettano di accendersi alla Sua parola. Alla "parola di Dio" dell'anno liturgico B, in cui si legge il Vangelo di Marco (con inserti dal Vangelo di Giovanni), è dedicato il nuovo libro di don Marco Pozza, il secondo volume della trilogia cominciata con Chi dorme non piglia Cristo. Dalla I domenica d'Avvento alla XXXIV del Tempo ordinario, la Buona Novella accompagnata dai commenti "a tratti quasi eretici" di don Marco scava nella mente e nel cuore di credenti e non credenti, mette in discussione le certezze, pone domande e lascia spazi "a disposizione di chi vorrà passare parte del suo tempo a scandagliare gli abissi dell'anima: quando si guarda fuori da un finestrino si inizia a sognare, quando si guarda dentro se stessi si inizia invece a svegliarsi".
Cosa ha da dire Giovanni della Croce al «giovane che vive sul divano [...] che va in pensione a 20 anni», per usare una forte immagine di papa Francesco? Questo testo confronta la realtà di dipendenza dalla tecnologia e dai social network unitamente all'opinione di una buona fetta di gioventù "atea per delusione", con la spiritualità del dottore mistico Giovanni della Croce. Il testo mette in luce l'attualità del Dottore Mistico che dimostra una profonda conoscenza delle dinamiche del conflitto interiore di fronte alle contraddizioni degli appetiti della natura sensibile che assediano da sempre la spiritualità umana. I suoi consigli sono al contempo sia la base per comprendere l'affettività autentica rivelata dal Cristo sia un tentativo di risposta al modo di pensare e di relazionarsi dei giovani scettici di oggi. Riscoprire la ricchezza dell'incontro concreto è l'augurio di questo libro.
Alberto Marvelli (1918-1946) è una esemplare figura di laico cattolico. Fin da ragazzo visse con grande impegno la propria fede, alimentandola con un'intensa vita di preghiera e testimoniandola nell'impegno dei propri doveri quotidiani di studio e di lavoro, nella Chiesa, nella società, nella carità verso i poveri.
Visse da protagonista coraggioso e infaticabile i difficili anni del fascismo, della guerra e della ricostruzione. Fu dirigente dell'Azione Cattolica della diocesi di Rimini e presidente dei Laureati Cattolici, membro del direttivo della Democrazia Cristiana e assessore comunale.
La Chiesa lo propone quale modello di "santità nel quotidiano" per i cristiani del terzo millennio.
Nel Diario Alberto Marvelli riunì le riflessioni più profonde, i dubbi, le certezze, gli slanci, che sostennero la sua breve ma intensa esistenza. Le Lettere, scritte ai familiari, agli amici e ai collaboratori, rivelano il suo animo sensibile e attento ai bisogni dei fratelli, ma insieme acceso da uno straordinario e contagioso ardore apostolico.
Fausto Lanfranchi, nato a Rimini il 31 maggio 1926, si è laureato in lettere e filosofia presso l'Università di Bologna. Dopo alcuni anni di insegnamento è entrato nel Seminario Diocesano di Rimini ed è stato ordinato sacerdote nel 1959. Ha conosciuto personalmente Alberto Marvelli: legato a lui da sincera amicizia, ne ha condiviso gli ideali e l'impegno laicale nelle sue molteplici iniziative. Attualmente è vicepostulatore nella causa di beatificazione. Per le Edizioni San Paolo ha scritto la vita di Alberto Marvelli (Alberto Marvelli. Ingegnere manovale della carità, 1996).
Questi versi lasciano trasparire i modi delicati, i gesti misurati, il timbro della voce sottile, gli "occhi illimpiditi" di un uomo, un cristiano, un prete che ad ogni età è stato capace ed è capace di "non avere occhi spenti", perché la meraviglia in lui non è mai venuta meno: "A me è dato / per grazia / carico d'anni / incantarmi". Così, verso dopo verso, emerge quasi un autoritratto del poeta, di un "uomo non arreso", infaticabile nella sua inesausta energia di «accendere racconti» in cui trovano espressione "pezzi di voce e di occhi, / di memoria e di cuore". Prefazione Livia Candiani.
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I Maestri del Talmud hanno sempre ricordato, sebbene sia caduto sovente nell’oblio, che il popolo ebraico non è il popolo del Libro ma il popolo che interpreta il Libro. E qui si evidenzia un dato importantissimo per ogni lettore delle Scritture: la parola di Dio va sempre interpretata. Di più, la Commissione Vaticana, nel documento sull’Interpretazione delle Scritture, ha ribadito significativamente che la lettura fondamentalista della Bibbia altro non è che un suicidio della ragione.
Ha scritto Serge Viderman: «Sappia il lettore che egli non è lo spettatore affascinato o tediato di una storia fatta altrove e con la quale non ha nulla da spartire. Sapendo che il testo gli parla di lui e della sua storia, gli apparirà immediatamente la pluralità dei significati possibili. Il lettore apprenderà che il testo gli reca, in un linguaggio cifrato che non potrà che essere decifrato da lui, il soffio notturno della sua vita più lontana, sepolta, indicibile»…
Quando ci si accosta alla parola di Dio e la si lascia risuonare in tutta la sua bellezza e forza si è anzitutto sorpresi per la sua attualità, per gli orizzonti che dischiude, per la prossimità di Dio a cui ci introduce.
Sandro CAROTTA (1962), monaco benedettino presso l’Abbazia di Praglia (PD) collabora con alcune riviste di spiritualità e presta il servizio della Parola a quanti frequentano il Monastero. Ha pubblicato: Il silenzio. Voci e volti nella Bibbia (2019); Il libro dell’Amore. Leggere il Cantico dei Cantici (2020); Il Qoelet. Attualità e provocazione (2021).
Antonia e Andrea sono i giovani genitori di Carlo Acutis (nato a Londra nel 1991 e morto a Monza nel 2006). Carlo è stato beatificato il 10 ottobre 2020 da papa Francesco. E probabilmente sarà canonizzato a breve, perché è stato riconosciuto un miracolo operato per sua intercessione. In queste pagine-intervista Antonia e Andrea ripercorrono il cammino fatto con Carlo e ci confidano alcuni aspetti della loro esistenza quotidiana nella quale è maturata la fede di Carlo. Leggendo queste confidenze scopriremo che si tratta di un'esistenza, non straordinaria, ma comune e alla portata di tutti. Intervista con Giorgio Carbone.
Nello zaino mettiamo le cose importanti ed essenziali che ci servono per la scuola, per il lavoro, per una gita, per un viaggio. Noi sentiamo che c'è lo zaino sulle nostre spalle, ma, al tempo stesso, ci lascia i movimenti liberi. Così è per la fede: siamo consapevoli che è importante per la nostra vita, perché è un valore grande, ma Dio ci lascia liberi di abbracciarla, di approfondirla, di viverla. Dentro lo zaino che è questo libro ci sono gli argomenti più importanti della nostra fede. È uno strumento per tutti coloro che desiderano conoscere i principi fondamentali del cristianesimo, da usare in famiglia, a catechismo, perché contiene i concetti essenziali da consegnare ai ragazzi che si preparano a ricevere i sacramenti. Lo zaino del cristiano è anche indicato per i ragazzi del post-Cresima e per tutti coloro che fanno un cammino di fede all'interno dei gruppi e dei movimenti della Chiesa, perché offre una sintesi di ciò che dobbiamo conoscere e vivere per poterci chiamare cristiani, cioè discepoli di Gesù Cristo. È il bagaglio di fede da portare nel cammino della vita.
Il dogma della comunione dei santi, piuttosto dimenticato, in realtà è una delle consolazioni più grandi che lo Spirito Santo abbia inventato per noi poveri uomini costretti a mille battaglie finché siamo su questa terra. Ma di che cosa si tratta, esattamente? In che cosa consiste la «comunione dei santi»? Il testo di Claudio Dalla Costa lo descrive in modo unico, nuovo, originale, semplice, efficace. Un libro da non perdere per ricevere quella «consolazione» dello Spirito di cui tutti abbiamo un enorme bisogno, soprattutto in questo tempo. La comunione dei santi è la prima e la più efficace rete internet che esista. Prefazione Tognetti Serafino (Padre).
Il titolo del libro si ispira ad uno dei dialoghi contenuto nell'opera di V. Solov'ëv, Breve racconto dell'Anticristo. «Che cosa avete di più caro nel Cristianesimo?» è la domanda che viene rivolta ad uno sparuto gruppo di credenti. E la loro risposta, immediata e certa è: «Quello che noi abbiamo di più caro nel cristianesimo è Cristo stesso»! I nove saggi qui raccolti vorrebbero condurre a questa medesima certezza attraverso un percorso che dall'ateismo indifferente e «confortably numb» dei nostri giorni, porti alla fede in Cristo. Il libro suggerisce una «svolta di respiro» che sappia impreziosire ed esaltare l'umano attraverso il confronto serrato con la Scrittura, la filosofia, la letteratura, la santità, e così passare dall'estraneità di Caino che nella riscrittura biblica di M. Gualtieri si definisce «il primo errore di Dio», alla riscoperta della propria coscienza come «il vero vicario di Cristo in terra» (J. H. Newman).
Cari amici, stiamo attraversando uno dei momenti più drammatici della storia della salvezza, preannunciato dalla Parola di Dio, dal Magistero della Chiesa, dalle profezie mariane e di numerosi mistici e santi. È un periodo contrassegnato della presenza della Madre di Dio, col nome di Regina della pace, che ha già affiancato tre Pontificati e che accompagnerà la Chiesa in uno dei periodi più dolorosi e gloriosi del suo cammino nella storia. È un passaggio epocale che, alla luce della fede, possiamo ben definire di carattere apocalittico, perché ha come protagonisti la Donna vestita di sole, incoronata di dodici stelle, e «l’enorme drago rosso», che tenta di ghermire il Figlio da Lei nato e di inseguirla nella sua fuga nel deserto. La lunga presenza di Maria a Medjugorje va compresa all’interno di questo scenario. La preparazione del suo esercito di testimoni è uno degli obiettivi che più le sta a cuore, perché saranno loro ad affrontare l’imponente schieramento del principe delle tenebre. In questa prospettiva va collocato il dono di Radio Maria, che la Madre sta prodigiosamente diffondendo in tutto il mondo, perché i suoi figli lontani ritornino a Dio, quelli vicini si rafforzino nella testimonianza e perché le sue parole di luce e di consolazione arrivino ovunque.
Questo libro raccoglie le riflessioni di grande attualità che sto quotidianamente diffondendo attraverso il Blog, sulla scia dei messaggi della Madonna, per arrivare pronti agli appuntamenti decisivi. Beati noi se saremo trovati vigili e preparati (Padre Livio). Padre Livio Fanzaga nasce a Dalmine (Bergamo) nel 1940. Entra nell’ordine religioso dei Padri Scolopi conseguendo il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana (1966) e in Filosofia presso l’Università Cattolica (1969). Svolge il ministero sacerdotale nella parrocchia di San Giuseppe Calasanzio di Milano, impegnandosi soprattutto nella pastorale giovanile. Nel 1987 assume la direzione dei programmi di Radio Maria, allora piccola emittente parrocchiale. Attualmente è direttore della medesima, ormai divenuta l’emittente cattolica più ascoltata del mondo. www.radiomaria.org