ll volume esamina la formazione del pensiero cristiano nel mondo antico, a partire dalla predicazione evangelica e apostolica, allorquando la società cristiana, staccatasi oramai definitivamente dalle sue origini ebraiche, è proiettata con sempre maggiore interesse alla diffusione e alla “conquista” del mondo pagano circostante. Per una tale conquista i contatti - anche se frequentemente polemici - con la cultura greca e latina sono essenziali. Come si attua la formazione di una letteratura, di un diritto e di una legislazione romano-cristiana, così sorge anche un pensiero cristiano nel contatto con la filosofia greca. Parlare di “pensiero cristiano” significa volersi distinguere dal concetto più generale di “patristica”, per concentrarsi su di un ambito di ricerca e di problemi specifico e definito. Per questo motivo il presente volume giunge senza soluzione di continuità fino al pensiero medievale, latino e bizantino. Si è ritenuto necessario aggiungere una ricca copia di testi, che costituiscono un’antologia mai tentata fino a ora, affinché il lettore possa avere un diretto contatto con il pensiero cristiano dei primi secoli.
Claudio Moreschini ha insegnato Letteratura Latina e Letteratura Cristiana Antica all’Università di Pisa, e attualmente è uno dei docenti nel corso di scienze religiose dell’Istituto Patristico Augustiniano di Roma. Autore di più di trecento pubblicazioni scientifiche e divulgative, ha rivolto la sua attenzione soprattutto al mondo tardo antico, pagano e cristiano, dei secoli II-VI, e ha pubblicato edizioni critiche di testi cristiani (Tertulliano, Cipriano, Gregorio di Nazianzo) e pagani (Apuleio e Boezio) presso editori internazionali (Les Belles Lettres, Oxford University Press, Brepols e Teubner). Oltre che di numerosi articoli su riviste specializzate, è autore di saggi su Apuleio filosofo, Gregorio di Nazianzo e i Padri Cappadoci, Boezio.
In queste fitte pagine di dialogo con Saverio Gaeta, padre Livio offre il proprio autorevole aiuto per comprendere e per recitare meglio questa preghiera, evitando i rischi della stanchezza e della distrazione. Rilanciando un suggerimento di san Giovanni Paolo II, il direttore di Radio Maria sottolinea l'importanza di dire il Rosario insieme a MAria, meditando con lei i misteri di Gesù e guardando a Gesù con gli occhi della Madonna: "In questo modo, pronunciando le Ave ;aria che richiamano la presenza della Vergine, il Rosario diventa veramente una preghiera di gioia".
“Ricolmerò di grazie particolari tutte le anime che sapranno manifestarmi
la gioia dei loro cuori intrattenendosi in intimo colloquio spirituale con
me dopo la Santa Comunione”
(Gesù a un’anima).
Noi abbiano la capacità di liberare noi stessi, gli altri e perfino intere città dal potere del maligno, pregando il Padre, nel nome di Gesù, di allontanare Satana dalla nostra vita. Don Marcello Stanzione ha qui raccolto le preghiere di liberazione più efficaci con l’oppressione degli spiriti maligni.
Marcello Stanzione, nato a Salerno il 20 marzo 1963, sacerdote, è parroco di Santa Maria La Nova nel comune di Campagna (SA). Nel 2002 ha rifondato l’Associazione Cattolica Milizia di San Michele Arcangelo (www.miliziadisanmichelearcangelo.org) per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto oltre 200 libri di spiritualità per 30 diverse case editrici europee sia cattoliche che laiche tradotti in polacco, sloveno, portoghese, francese, spagnolo e inglese.
Cartoncino con la preghiera delle 5 dita di Papa Francesco cm 11,5 x 17
Lo strumento liturgico più completo ed economico. UNO STRUMENTO INDISPENSABILE Per la preghiera personale. Per la preghiera comunitaria. Per la messa quotidiana. Per ritiri di preghiera, celebrazioni, gruppi di catechesi. Per celebrare l'Eucaristia in ogni occasione. UNICO PERCHÉ Ogni mese, giorno per giorno, i testi della santa messa e la liturgia delle ore. Il rito completo della messa. Il commento di papa francesco alle letture di tutti i giorni. I commenti alle letture a firma di don Carlo Pizzocaro e don Claudio Doglio. Una ricca raccolta di preghiere del cristiano grafica chiara con simboli per ogni sezione. Testo a caratteri grandi facilmente leggibile. TUTTO A PORTATA DI MANO Il calendario liturgico. Benedictus e Magnificat. Le antifone per la preghiera della Compieta
Il primo quaderno dell'itinerario catecumenale per preparare i ragazzi a ricevere i Sacramenti dell'iniziazione cristiana. Il primo quaderno di schede proposto per l'inizio del cammino di catechesi, è pensato per avvicinare i bambini fino a 10 anni alla storia della salvezza, e permette loro sia di leggerla in una prospettiva storica, sia con lo sguardo rivolto all'attualità del messaggio di Gesù. Un percorso alla scoperta della fede che procede attraverso delle schede illustrate, organizzate in quattro momenti: lettura e commento del Vangelo, un'attività-gioco, delle parole da proporre e vivere insieme, delle esperienze di vita raccontate attraverso colorate strisce a fumetti. A ogni tappa dell'itinerario corrisponde una scheda che, per venire incontro alle esigenze spesso differenti dei percorsi catechetici di ciascuna diocesi, potrà essere staccata dal quaderno, inserita in un qualsiasi raccoglitore ad anelli e rimodulata in un nuovo percorso. Per i primi due cicli del catechismo in preparazione al sacramento della Prima Comunione. L'itinerario per l'iniziazione alla fede cristiana "viviamo insieme il Vangelo" prevede la pubblicazione di quattro quaderni attivi di schede, quattro guide per i catechisti e quattro percorsi per la famiglia. Età di lettura: da 7 anni.
Dall’Apocalisse a Fatima corre un filone ben preciso, messaggero di Dio, attraverso segni, parole, gesti miranti al cuore dell’uomo nella speranza di far trionfare la luce sulle tenebre, la verità sulla menzogna, la speranza sulla disperazione. Per questo motivo l’opera mette in risalto come con Fatima l’annuncio profetico dell’Apocalisse si sia fatto realtà viva, senza dimenticare però le numerose profezie che hanno preceduto, e succeduto, il messaggio della Vergine in Portogallo evidenziando così il fil rouge che collega tutti gli avvertimenti celesti del passato e del presente.
Note sull'autore
Vincenzo Speziale è nato nel 1950 a Serradifalco (CL). Dopo il diploma di ragioneria, è entrato all’Accademia Militare di Modena e, in seguito all’incontro illuminante con un sacerdote che gli ha fatto conoscere Fatima, ha iniziato una nuova vita spirituale, collaborando con Radio Maria sotto la direzione di don Mario Galbiati. Da allora ha cominciato anche a scrivere, pubblicando diverse opere su santi e beati. Di tanto in tanto tiene conferenze su Fatima.
A ognuno di noi capita di vivere momenti di stallo, quando non riusciamo a trovare la forza per andare avanti né sappiamo quale direzione prendere. La letteratura ci insegna che da sempre siamo in lotta con questa sensazione d'impotenza, ciò che è cambiato è solo il nostro modo di reagire. Se in passato cercavamo una via di fuga nella religione, oggi la troviamo in una nuova fede che celebra il culto dell'Io. L'inganno, però, è dietro l'angolo, perché nel credere soltanto in sé il narcisismo non fa altro che aggravare la propria prigionia. Nel suo nuovo libro, Vito Mancuso propone una filosofia della liberazione per riconoscere e smantellare le trappole che attanagliano le nostre vite e aprirci a un'esistenza più autentica, fino a sperimentare la gioia profonda di vivere. Seguendo un cammino di piccoli ma costanti passi liberatori, scopriamo così che il destino di ciascuno si gioca nel mondo che portiamo dentro: perché se noi siamo la trappola, siamo anche il nostro liberatore. Approdando a questa consapevolezza saremo in grado di trovare equilibrio e generare limpida energia mentale, il più efficace strumento per la serenità e per la sorgente della gioia.
Sono qui presentate due meditazioni bibliche che Karl Barth ha dedicato all'Avvento e al Natale. Soffermandosi sulle figure di Giovanni Battista e di Maria, che incarnano la condizione dell'attesa per l'adempimento della promessa di Dio con la venuta del Redentore, Barth offre ai suoi ascoltatori una profonda penetrazione teologica del testo sacro. Questa prosegue nella seconda meditazione, che si sofferma sul mistero natalizio: ascoltando l'invito a «non temere», ne considera la realtà come motivo di nuovo splendore al mondo intero, e, nel nascondimento dell'Uomo-Dio, sa vedere il momento della rivelazione divina.
Nata in Slovacchia nel 1901 e vissuta poi in Belgio e Ungheria, sin da bambina suor Maria Natalia ebbe il dono di esperienze mistiche da parte di Gesù e della Vergine Maria. Tra il 1936 e il 1943 ricevette le prime grandi rivelazioni: messaggi da diffondere nel mondo e messaggi particolari sul destino dell'Ungheria. Nel 1950 in Ungheria furono soppresse tutte le comunità religiose, ridotte allo stato laicale. Suor Maria Natalia fu costretta a togliersi l'abito religioso (come le aveva predetto la Vergine Maria), si ritirò in un paese di campagna dove, solitaria e sconosciuta, continuò a vivere nella penitenza una vita ricca di eventi mistici-spirituali. Morì nell'aprile 1992, lasciando in eredità una raccolta di messaggi importanti e attuali per i nostri tempi.
L’araldica rappresentò un fenomeno della storia europea, iniziato nel secolo XI, quale mezzo di identificazione dei cavalieri nei combattimenti tramite i colori e le figure disegnate sugli scudi; gli stemmi furono spesso utilizzati nei sigilli per autenticare documenti e le comunicazioni epistolari. I sigilli, impiegati prima della nascita dell’araldica, furono resi più elaborati aggiungendo alle figure emblemi araldici o segni di dignità ecclesiale. Il clero adottò le insegne per individuare, dalle ornamentazioni esterne allo scudo, l’ufficio, la dignità, la carica e la posizione gerarchica ricoperta dall’ecclesiastico.
Poiché tutta la società del tempo (fin dal secolo XIII) era interessata all’araldica, la Chiesa dovette trovare nell’ambito della legge canonica una sistemazione giuridica degli emblemi del clero, degli ordini religiosi e delle sue istituzioni. Questo volume rende conto delle modalità con le quali la Chiesa, nei secoli, regolamentò il diritto a vestire le insegne pontificali e a indossare particolari copricapi in analogia all’araldica secolare che impiegava elmi, corone e cappelli quali simboli di nobiltà.