L’evoluzione tecnologica sta portando un grande progresso in molti campi della vita dell’uomo ma anche un impatto pericoloso sul suo comportamento.
Gli smartphone su cui passiamo la maggior parte del nostro tempo sono oggi vere e proprie protesi di corpo e mente e stanno conducendo a una divisione tra due cervelli: il nostro e quello che «portiamo in tasca».
Una relazione pericolosa, secondo Vittorino Andreoli, che in queste pagine ricostruisce origini e funzioni dell’organo naturale mettendolo a confronto con quello artificiale, che ne è figlio, per comprendere i rischi psicologici e sociali che la rivoluzione digitale, dal computer ai tablet, dall’invenzione del web all’avanzata della robotica, ha innescato per giovani e adulti, in famiglia, nei legami e sul lavoro.
La nostra identità rischia uno sdoppiamento? L’intelligenza artificiale da appendice diventerà parte integrante del nostro corpo prendendo alla fine il sopravvento? Sono solo alcune delle domande cui questo saggio cerca di dare una risposta con un’analisi affascinante sulle nostre origini e il futuro prossimo che ci aspetta.
Come comportarsi con un figlio che non si stacca mai dal cellulare e dai videogiochi? A che età si può consegnare il tablet a un bambino? E poi: siamo così sicuri che tutti i giochi elettronici e le app facciano “male”? Senza ricette precostituite, questo volume risponde alle domande che più assillano le famiglie dei “nativi digitali”, i bambini e i ragazzi nati dopo il 2000. Con un’ampia gamma di esempi tratti da situazioni reali che riguardano età, contesti e device differenti, l’autore fornisce le coordinate per orientarsi in un universo, quello delle nuove tecnologie, in costante evoluzione.
Ci siamo cascati tutti, nella bufala online, che fosse una storia a sfondo politico o un video di gattini. Ma non è solo colpa nostra: dalle interviste tagliate ad arte ai fotomontaggi, dai codici nascosti ai furti di profilo, fino alle vere e proprie catene di siti create apposta per diffondere disinformazione e lucrare sui nostri peggiori impulsi, gli inganni che riempiono la Rete ormai sono gestiti da professionisti. Per difendercene, dunque, occorre un professionista. Un «debunker», che come un singolare supereroe dei tempi moderni si è scelto la missione di smascherare le false notizie del web e bonificare l'informazione digitale. «Non basta sapere di essere male informati, occorre capire in che modo e perché» scrive David Puente. «E la diagnosi comincia da una domanda: cui prodest? A chi fa comodo lasciarci nell'ignoranza, o indurci in errore?» Da questo primo quesito prende l'avvio un libro che come una storia d'investigazione ci porta nel dietro le quinte delle indagini di un cacciatore di bufale e tra i segreti della manipolazione social. Come si seguono le «briciole» lasciate online dai seminatori di odio per scoprirne l'identità e consegnarli alla polizia? Come si lavora in una rete internazionale di verificatori per proteggere dagli attacchi informatici addirittura l'Unione Europea? E soprattutto, come può ognuno di noi difendersi da chi trama per rubare i nostri dati e trattarci da fessi? Prefazione di Enrico Mentana.
Per il quarto anno consecutivo studiosi e professionisti della comunicazione approfondiscono il Messaggio di papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: “Siamo membra gli uni degli altri” (Ef 4,25). Dalle social network communities alla comunità umana. I commenti offrono una pluralità di sguardi (socio-culturale, letterario, filosofico, semiotico, etico, giornalistico, teologico, pedagogico) e approcci per comprendere appieno la riflessione del Papa, il suo invito a saper abitare con passo sicuro e responsabile lo scenario attuale. Il volume è arricchito da strumenti per aiutare famiglie, educatori, insegnanti e animatori a “tradurre” il corpus del Messaggio in pratiche pastorali.
Cliccare è uno dei riti del vivere nelle giornate di milioni di persone. Un’azione tanto piccola quanto potente, un gesto con una storia giovane che intreccia però molte dimensioni. Basta un click per aderire a qualcosa, per incontrare qualcuno, per entrare in un mondo. Esplorare il cliccare significa interrogarsi sui significati dell’utilizzo delle tecnologie; ma anche lasciarsi provocare dal modo in cui la comunicazione contemporanea ci fa riscoprire l’esperienza di credere nel Dio “multimediale” dei cristiani.
Informazioni sugli autori
Lorenzo Voltolin, sacerdote della diocesi di Padova, è parroco presso la comunità di San Martino vescovo – Voltabrusegana e nella comunità della Natività della Beata Vergine Maria – Mandria. Ha proseguito il percorso accademico fino al conseguimento della Licenza in Teologia Spirituale. Questo libro costituisce la conclusione della ricerca di Dottorato, la cui tesi è stata difesa nel 2015 nella Facoltà Teologica del Triveneto. L’ambito di ricerca dell’autore muove dalle moderne forme di comunicazione multimediale per approdare alla questione epistemologica, considerando gli apporti che la stessa teologia può offrire all’indagine veritativa e all’esperienza spirituale.
Marco Sanavio, presbitero della diocesi di Padova, si occupa di comunicazione dal punto di vista pastorale e educativo, con particolare attenzione al mondo digitale, alla spiritualità e alla formazione. Nel 2018 ha promosso la Dichiarazione di Padova sull’etica digitale.
Il volume presenta quanto le reti sociali sono sempre oggi più luoghi “abitati” da una moltitudine crescente di persone: sono le community, forme del tutto nuove di aggregazioni nel territorio della rete, non più solo virtuali ma ancora non del tutto reali. Queste nuove realtà obbligano a ripensare anche il ruolo delle comunità territoriali.
Il libro propone approfondimenti su: Capire la cultura della rete – Una rete da “purificare” – Farsi prossimo nella rete
La prima guida a WordPress che integra, in una panoramica esaustiva in grado di toccare ogni aspetto fondamentale di questo strumento, contenuti di approfondimento che si sono sviluppati online e che spesso è difficile reperire con semplici ricerche sui motori. Questa seconda edizione abbraccia l'evoluzione inarrestabile del CMS che ha cambiato e sta cambiando il volto del Web, grazie alla sua missione di rendere sempre più democratico il processo di pubblicazione dei contenuti digitali. WordPress infatti non è più soltanto sinonimo di blogging, ma viene utilizzato ormai per pubblicare e gestire siti internet di ogni tipo, da parte di privati, professionisti, istituzioni, media e persino grandi aziende. Una nuova edizione che, coadiuvata da numerosi approfondimenti sul sito dedicato (wpgc.it), è stata integrata da una guida a 360 gradi ai plugin di WordPress, che da sempre costituiscono lo strumento chiave per espandere le possibilità di impiego del CMS. Come sempre, l'interazione con i lettori è incoraggiata e facilitata attraverso il sito, i profili e le pagine social che l'autore utilizza per segnalare aggiornamenti e novità, offrendo così la possibilità di mantenere nel tempo la validità delle informazioni presenti nel volume.
I cittadini italiani sono azionisti di maggioranza, a loro insaputa, della Rai, una delle più grandi televisioni pubbliche d'Europa: 13 canali televisivi, 10 canali radio, 11 sedi all'estero, per un totale di 13.000 dipendenti. Bene, nel corso degli anni, circa una settantina, questa proprietà è stata gestita senza cura, ha perso colpi sul mercato, non si è rinnovata come i tempi avrebbero richiesto e oggi ha i conti in rosso. Però gli italiani continuano a finanziarla. Dunque il Servizio pubblico è pubblico nel senso che è nostro, ne siamo proprietari. Ma non solo. La Rai resiste anche come una delle principali fonti di informazione del Paese: in anni in cui sembra che ci siano solo internet, social e app, è bene ricordare che il Tg1 delle 20 ha oltre 5 milioni di spettatori. È facile quindi intuire come, per entrambe queste ragioni, la Rai sia legata a doppio filo alla vita democratica del Paese. Carlo Verdelli è stato il primo direttore dell'informazione del Servizio pubblico tra il 26 novembre 2015 e il 3 gennaio 2017. Il progetto era ambizioso: un piano di riforma di 470 pagine suddivise in cinque volumi di analisi, confronti internazionali e proposte per "svecchiare la Rai, disinfestarla dai parassiti della politica e proiettarla nel mondo di oggi". Ma qualcosa non ha funzionato. Quali sono gli interessi che hanno impedito un rinnovamento così indispensabile e urgente? Perché e a chi conviene che le cose non cambino? Verdelli ci guida nelle stanze e nei corridoi di viale Mazzini, e spiega perché riformare il Servizio pubblico e sottrarlo alle sabbie mobili del potere romano è impossibile. La Rai mancata diventa così "un tassello non marginale di un puzzle complesso. Messo insieme ad altri pezzi, forma l'immagine di un tessuto svolazzante. Sinistro, più che di sinistra". E il problema dell'informazione si conferma essere più che mai cruciale per la nostra democrazia.
Che rapporto c'è tra la scuola e le nuove tecnologie? La risposta a questa domanda è risolta dallo studioso americano Neil Postman, che ha lasciato lavori fondamentali tra cui Ecologia dei media. La scuola come contropotere. Per rendere concreti il rapporto e la dialettica tra innovazione e tradizione, Postman ha sviluppato un confronto tra i due curricula, quello scolastico e quello dei media. Di qui la definizione attualissima data da Postman di Scuola come contropotere.
Auspicando un insegnamento come attività di conservazione la scuola non arretra ma recupera le radici cognitive ed eretiche su cui fondare il futuro dei nostri giovani.
È corretto che un bambino a due anni si intrattenga per ore davanti al tablet e a dieci anni abbia uno smartphone? I videogiochi vanno vietati o solo limitati? La tecnologia, insomma, farà male o farà bene? E siamo sicuri di avere gli strumenti per valutare le conseguenze, negative e positive, dell'utilizzo dei nuovi strumenti digitali da parte delle giovanissime generazioni? Attingendo alle ultime ricerche nei campi della psicologia, filosofia, economia e pedagogia, questo libro dimostra come grazie al digitale, ai videogiochi, a internet e ai social, i bambini saranno in grado di creare nuovi modelli di cittadinanza globale, di connessione e comunità. I genitori, gli insegnanti e gli educatori devono imparare a inquadrare questi cambiamenti epocali, modificando abitudini, schemi mentali e aspettative. Shapiro offre consigli concreti e pratici ai genitori su come educare i bambini in modo efficace e fornisce strumenti e tecniche per utilizzare la tecnologia in modo da coinvolgere i bambini e aiutarli a imparare e crescere. Confrontando il presente con le grandi rivoluzioni tecnologiche del passato, il libro ci restituisce un'immagine consapevole e ottimistica del futuro delle giovani generazioni, riconoscendo in loro la potenzialità per creare un mondo più aperto, iperconnesso, una prospettiva che gli adulti di oggi possono a stento immaginare.
Una guida utile per accompagnare ragazzi e adulti nell'uso consapevole delle tecnologie. Una raccolta di riflessioni e suggerimenti pratici per vivere in modo sano e sereno la dimensione social. Una confezione di pillole di consapevolezza digitale, con le indicazioni necessarie per muoversi nel groviglio caotico della Rete. Un libro a più voci per crescere insieme - genitori e figli, insegnanti e studenti - driblando i rischi del web per coglierne solo le opportunità.