Oggi, con la comunicazione interpersonale, uno stile relazionale e comunicativo più spontaneo si fa sentire più intensamente nelle comunità il desiderio di una comunicazione più profonda tra i membri. La mancanza e la povertà di dialogo interpersonale hanno generato un indebolimento della fraternità, giungendo a creare vere e proprie situazioni di isolamento e solitudine. In questo clima di crescente individualismo, la comunicazione dei beni spirituali è diventata, ovviamente, più difficile e impopolare. In questo testo si cerca di comprendere le cause che hanno generato questa situazione e la alimentano, ci si sofferma sulla dimensione interpersonale della comunicazione nella comunità. Un cammino interpretativo e pedagogico, fondato su un approccio biblico e filosofico. L'enfasi è sulla parola, grazie alla quale siamo persone, nell'incontro o nella negazione dell'altro, nella comunione o nel conflitto. Partendo da una precisa panoramica della cultura attuale, e dopo aver presentato la persona, creata per comunicare, i vari capitoli analizzano la comunicazione e la vita fraterna, la comunicazione e la relazione e quindi come educarci alla comunicazione. Un excursus finale approfondisce l'aspetto filosofico dell'argomento.
L'Autore offre una panoramica del drammatico periodo postconciliare della vita religiosa, una sorta di radiografia sociologica che conferma la diagnosi fatta da Benedetto XVI: la vita religiosa ha bisogno di un'autentica ripresa". " Nella prima parte di questo nuovo libro, l'Autore offre una visione panoramica del drammatico periodo postconciliare della vita religiosa, una sorta di radiografia sociologica, elaborata mediante un'accurata analisi dei dati statistici dei singoli istituti religiosi. Nella seconda egli parla in modo realistico dell'avvenire della vita religiosa e disegna, da una prospettiva biblica e teologica, l'identit` positiva che i religiosi devono assimilare per poter costruire saldamente il loro futuro. In piena sintonia con la diagnosi e con gli orientamenti di Benedetto XVI, l'Autore ritiene che la via religiosa ha bisogno di un'autentica ripresa". "
Il sacerdote è un uomo scelto fra gli uomini e chiamato da Dio a svolgere nel mondo un ministero sublime, ma molto difficile. Il libro rappresenta un'attenta riflessione sulla situazione di emarginazione in cui si trovano gli "uomini senza collare": i sacerdoti che, nell'entusiasmo della loro giovinezza, seguirono la chiamata di Dio, ma che in seguito, di fronte alle numerose difficoltà incontrate, lasciarono l'esercizio del loro ministero. E con la dispensa dalla Santa Sede si sono sposati. Come vivono la loro nuova condizione di laici? Che cosa si potrebbe fare nella Chiesa perché la loro presenza, da scomoda ed ingombrante per molti, possa diventare per tutti un dono prezioso di Dio da valorizzare?
Ed. Portoghese del testo che raccoglie orientamenti nel campo della cooperazione allo sviluppo.
Ed. Inglese del testo che raccoglie orientamenti nel campo della cooperazione allo sviluppo.
Ed. Francese del testo che raccoglie orientamenti nel campo della cooperazione allo sviluppo.
“Cosa cerchiamo noi laici nel volto di un sacerdote? La speranza è, sinceramente, quella di incontrare Cristo…”
E non sempre emerge dal sacerdote che incontriamo il volto di Cristo. L’autrice - una suora agostiniana di clausura - richiama, stimola, provoca a farlo emergere, così che ogni sacerdote lasci intravedere che “vive nell’Eterno”: sarà questa, sempre, la sua predica più efficace. Le riflessioni e gli slanci di preghiera, provenienti dalla cella del cuore più che da quella del convento, attendono che il sacerdote sappia ritagliarsi una “cella” nella sua giornata… sempre troppo corta, per risuonarvi con tutta la loro attrattiva.
Suor Carandente Maria Agnese O.S.A. è nata a Quarto di Napoli l’11 aprile 1931 e a sedici anni, l’11 aprile 1947, è entrata nel monastero agostiniano di «Santa Maria di Betlem» in Foligno (Perugia). Nel corso del tempo è diventata riferimento spirituale per molti religiosi e laici. Attualmente ricopre l’incarico di Madre Superiora del suddetto monastero. Ha scritto: Il volto di una vocazione: sì all’Amore (1986); Ester: l’Amore si rivela (2005).
Il volume, ultima fatica editoriale di don Mazzolari, costituisce un contributo allo sforzo di riconciliazione degli animi nei difficili giorni dell'immediato dopoguerra. Dopo l'uccisione a San Martino Piccolo di Correggio (RE) di don Umberto Pessina ad opera di partigiani comunisti, le iniziative per onorarne la memoria culminarono con l'erezione di una Via Crucis nei pressi del sacello che ne custodiva le spoglie, a ricordo dei molti preti uccisi. A don Primo venne affidato il compito di suggerire i "motivi di ispirazione per gli artisti" coinvolti nell'impresa. Il testo è organizzato nella forma di una meditazione ininterrotta che si snoda attraverso 14 capitoli, in cui si ripercorre un'ideale Via Crucis. Ogni stazione è costruita armonicamente con la stessa cadenza interna: dopo una breve introduzione che serve da ambientazione, segue una riflessione sulle diverse tappe che scandiscono la salita di Gesù al Calvario e insieme la "tormenta" dei "preti vittime", prima di chiudersi con una preghiera composta per l'occasione. Con questo terzo volume, che segue "Il compagno Cristo" e i "Discorsi", la Fondazione Don Primo Mazzolari e le EDB proseguono nell'edizione critica delle opere di Mazzolari. I criteri della revisione vengono di volta in volta illustrati dal curatore, nella nota introduttiva di apertura.
Descrizione dell'opera
Il ministero religioso evoca un senso di mistero, di cura e attenzione, di idealità e persino di coraggio eroico. Nondimeno, i ministri possono diventare dei “guaritori che feriscono” e persino la comunità ecclesiale può inconsapevolmente “ferire” ministri e fedeli, rinforzando i loro comportamenti distruttivi. Perché il ministero ecclesiale sia sempre più efficace, fonte di santità e di pienezza di vita, è necessario identificare le dinamiche che favoriscono il sorgere di tali degenerazioni, per tentare poi di modificarle in modo realistico.
L’autore, psichiatra statunitense, proviene da quel mondo anglosassone ove nel recente passato le Chiese sono venute a trovarsi nell’occhio del ciclone a motivo di numerose denunce relative a comportamenti deprecabili da parte di membri del proprio personale ecclesiastico. Egli prende in esame le dinamiche della personalità dei sacerdoti ‘problematici’ e rileva come taluni comportamenti impulsivi e patologici possano essere involontariamente rinforzati e incoraggiati da dinamiche interne all’istituzione. Tenendo contemporaneamente presenti le dinamiche proprie del singolo e quelle dell’organizzazione, lo studio propone una discussione dei meccanismi psicologici soggiacenti al comportamento narcisistico, alle violenze sessuali, ai comportamenti psicopatici, borderline, depressivi, ossessivo-compulsivi, maniaco-depressivi, passivo-aggressivi. Suggerisce inoltre alcune strategie d’intervento utili a modificarli.
Sommario
Nota per il lettore italiano. Prefazione. Ringraziamenti. 1. Ministero e comunità: una panoramica. 2. Ministero e comportamento narcisistico. 3. Ministero e abusi sessuali. 4. Ministero e comportamento psicopatico. 5. Ministero e comportamento borderline. 6. Ministero e comportamento maniaco-depressivo. 7. Ministero e comportamento ossessivo-compulsivo. 8. Ministero e comportamento depressivo. 9. Ministero e comportamento passivo-aggressivo. 10. Dalla guarigione alla pienezza del ministero. Appendice: Criteri di idoneità al ministero. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Len Sperry è vicedirettore e professore di psichiatria al Medical College of Wisconsin (U.S.A.) ed è consulente di varie organizzazioni religiose. Delle sue numerose pubblicazioni è disponibile in italiano I disturbi della personalità. Dalla diagnosi alla terapia (Milano 2004).
Il testo vuole essere un aiuto per formare nel giovane la capacità di discernere l'azione di Dio negli eventi della propria vita individuale e sociale, per imparare a dare una risposta matura ed evangelica, ma anche per cercare di aiutare ogni cristiano che vive la propria vocazione nel mondo a essere testimone di speranza dentro il mondo.