Benedetto XVI e il Cardinale Robert Sarah hanno risposto all’impulso dei loro cuori. Questo libro farà la storia. In molti modi, è unico. E, certamente, storico. I dibattiti che hanno agitato la Chiesa in questi ultimi mesi hanno convinto Benedetto XVI e il Cardinale Sarah che avrebbero dovuto parlare. Dalla sua rinuncia nel febbraio 2013, le parole di Benedetto XVI sono rare. Coltiva il silenzio, protetto dalle mura del monastero Mater Ecclesiae, nei giardini Vaticani. Eccezionalmente, in compagnia del Cardinale Sarah, suo grande amico, ha deciso di scrivere sull’argomento più difficile e delicato per la Chiesa: il futuro dei sacerdoti, la giusta definizione del celibato e il rispetto per il sacerdozio cattolico. A novantadue anni, Benedetto XVI firma uno dei suoi più grandi testi, di rara densità intellettuale, culturale e teologica. Alla sua preziosa analisi risponde il testo del Cardinale Robert Sarah, con la sua singolare illuminazione, con la forza, la radicalità e la saggezza che gli sono proprie. Troviamo in queste pagine il coraggio di riflettere su uno dei più importanti temi della Chiesa. I due autori rispondono, si completano e si stimolano a vicenda. Offrono una dimostrazione perfetta, senza paura di aprire un dibattito.
Don Alessandro Maria Minutella (1973), presbitero e dottore in Teologia dogmatica e in Storia del dogma, è esperto del pensiero di H. U. von balthasar e apprezzato conferenziere sui social network.
Questo saggio intende affrontare il tema del diaconato basandosi sulle fonti bibliche, patristiche e liturgiche, precisando le caratteristiche di tale ministero alla luce del concilio Vaticano II. Ciò che emerge dall'analisi è un diaconato chiamato a servire là dove la Chiesa sperimenta le proprie fragilità e insufficienze, là dove c'è da riparare l'infedeltà o l'inadeguatezza. Il diaconato è il ministero che aiuta la comunità cristiana a crescere nella fedeltà al Vangelo. Un ministero che non può essere descritto per quello "che può fare" ma per quello "di cui si preoccupa". Un servizio "liquido" perché si adegua, più di ogni altro, alle necessità che la Chiesa vive per la sua missione. Il testo presenta in appendice due approfondimenti, uno biblico-teologico e l'altro liturgico, per chi è interessato a un'analisi più attenta delle ragioni che hanno portato l'autore alle sue conclusioni.
Il Dizionario di teologia biblica tratta con ampiezza i principali temi della rivelazione collegati, per quanto possibile, con i dati della storia delle religioni e con indicazione del loro prolungamento liturgico e dottrinale. Lo schema delle voci segue un criterio storico-cronologico, e dei singoli temi non ci si preoccupa tanto di analizzare il contenuto semantico quanto di indagare quello dottrinale. Ogni voce è trattata da una parte analiticamente con rigore e accuratezza, dall'altra esprime uno sforzo di sintesi che si può cogliere grazie al coordinamento di P. Léon-Dufour, assistito dal prof. Pierre Grelot. In questa nuova edizione la quasi totalità degli articoli sono stati ripresi e aggiornati. Quaranta nuove voci vengono a completare l'opera su punti di particolare importanza. Più numerosi e dettagliati i rinvii, con ampio indice a fine volume.
Tabù, contaminazione, sacrifici e sacerdozio al tempo dei cristiani: Origene commenta per la prima volta il Levitico. Il volume è il secondo ed ultimo dei due dedicati alle "Omelie sul Levitico di Origene", 16 discorsi pronunciati dal Maestro alessandrino a Cesarea di Palestina dopo il 245 e a noi giunti nella traduzione di Rufino del 400-404. Esso contiene traduzione e commento storico-filologico delle omelie 8-16 e dei Selecta in Leviticum, frammenti del Commento a scolii sul Levitico di Origene, di cui abbiamo notizia da Girolamo, qui per la prima volta in versione italiana. I frammenti sono stati posti a confronto con il testo rufiniano, in modo da valutare le modifiche e inserzioni ascrivibili a Rufino e quelle, del commento scolastico sul Levitico.
Questo libro nasce dal tentativo di rispondere alle domande dell’editore Cantagalli che, con autentico zelo apostolico, ha voluto sollecitarmi con questioni talora “difficili”, ma di sicuro e diffuso interesse.
Ho cercato le risposte nella mia storia personale e nel mio cuore, nel Magi­stero della Chiesa e in quello dei papi che hanno segnato la mia vita e, non da ultimo, nel fecondo dialogo con amici, sacerdoti e laici, che vivono un’autentica passione per Cristo e per la Chiesa, testimoniando nel mondo Colui che hanno incontrato. – Card. Robert Sarah –
Dio esiste? Ieri come oggi, uomini e donne di ogni tempo, specie di fronte alle difficoltà e alle proprie fragilità, si sono posti questa domanda. Lo hanno fatto grandi santi e peccatori, credenti e atei, intellettuali e persone semplici. Ma ancor più in un’epoca come la nostra, in cui molti sanciscono la fine della cristianità e la detronizzazione di Dio, un tempo nel quale l’uomo naufraga nell’illusione di un nuovo senso della vita, all’insegna della provvisorietà e della compulsività, che tutto afferra e nulla possiede veramente.
In queste pagine il cardinale Robert Sarah risponde a molte domande sull’esistenza e la presenza di Dio nella nostra vita, sul Suo apparente silenzio, sulla morte, sulla sofferenza, sul dolore, sulla gioia e su molto altro.
Oggi, forse più di ieri, abbiamo tutti un forte bisogno di risposte chiare e fondate, di testimonianze tangibili, di incontri che rivelano l’esistenza e la presenza visibile di Dio. Come in Zaccheo, c’è in noi il desiderio di verità e di pienezza, abbiamo bisogno di “vedere Cristo” per colmare quella “mancanza” che costantemente ci ricorda che Dio esiste.
Punto di riferimento insostituibile per la teologia cattolica contemporanea, la rivista Concilium delinea la mappa delle domande più pressanti che l'attualità pone alla riflessione teologica. E costringe la fede cristiana non solo a confrontarsi con il discorso pubblico, ma anche a impegnarsi nel dialogo con le prospettive specifiche delle diverse confessioni cristiane. Per la profondità dei contenuti, oltre che per l'ampiezza di respiro e la capacità di penetrazione intellettuale, Concilium riesce così a fornire risposte innovative e di convincente solidità alle questioni più importanti che si pongono alla teologia.
Una riflessione teologica sulla guerra in generale e in particolare sui conflitti di Ucraina e Palestina. «Credere-Oggi» si interroga sul diritto alla pace, sulla possibilità di una teologia della pace e su come perseguirla.
È possibile rendere leggibile per tutti l'opera più famosa di uno dei teologi più famosi della modernità? Questo libro mostra che non solo è possibile, ma è una scelta vincente. Introduzione al cristianesimo del giovane Joseph Ratzinger rimane, a quasi sessant'anni dalla sua prima edizione italiana, uno dei lavori più lucidi e completi nello spiegare la fede della chiesa all'umanità moderna. Un classico assoluto, uscito dalla penna di quello che sarebbe diventato papa Benedetto XVI. È proprio con questa convinzione che nel 2021, un anno prima della sua morte, Benedetto XVI ha personalmente acconsentito affinché il suo primo best-seller fosse rivisto e semplificato da uno scrittore di sua fiducia, Manfred Lütz, autore di best-seller, molto noto in Germania. L'intento è stato quello di offrire un capolavoro senza tempo e incredibilmente attuale a un pubblico sempre più largo, fatto non solo di esperti, studiosi o credenti, ma di quanti desiderano conoscere l'essenza del cristianesimo. «Il libro non è una nuova versione né una "versione ridotta"», spiega Lütz: «È l'intera sostanza dell'Introduzione al cristianesimo, modificata in una versione leggibile per un pubblico più ampio e non accademico». Ed è, ciò che più conta, una versione esplicitamente autorizzata di Benedetto XVI prima della scomparsa, avvenuta la notte di San Silvestro del 2022. Dalla lettera di Benedetto XVI a Manfred Lütz "Il testo dell'Introduzione al cristianesimo è e rimane di grande attualità. Il controllo effettuato da uno studioso competente, da me consultato, ha rivelato che in effetti questa sua revisione ha pienamente conservato le idee del mio libro originale. Di questo sono certo: sentir parlare di una Breve introduzione al cristianesimo susciterà la curiosità di molte persone".
La speranza è la grande assente dalla cultura odierna. Essa infatti rimanda essenzialmente a ciò che non è in nostro potere, alla fede, come ricorda giustamente la lettera agli Ebrei. Nello stesso tempo non se ne può fare a meno perché è indispensabile per vivere. Il libro indaga il significato e le caratteristiche di questa "piccola fanciulla impertinente" (Péguy), piccola ma ostinata nel ricordare cosa davvero conti per vivere una vita piena, degna di essere vissuta.
Come parlare oggi della Trinità? Cosa ha da dire il mistero di un Dio che è uno e trino all'uomo di oggi? Che senso ha la fede nella sua realtà tripersonale per la vita dell'uomo e del cosmo intero? In che modo l'accoglienza, nella fede, della verità della Trinità di Dio, che - unitamente a quella dell'incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo - è uno dei due misteri principali della fede cristiana, può orientare tutta la vita della chiesa e della società? Quale la significatività e la rilevanza di questa verità di fede nel contesto odierno? A queste ed altre numerose domande tenta di rispondere oggi la teologia trinitaria. Si deve con gioia constatare che gli studi contemporanei sul mistero del Dio unitrino hanno fatto, in questi ultimi anni, notevoli sforzi per rinnovare la teologia trinitaria e per ripensare tutta la teologia alla luce della Trinità, mostrandone la centralità per la fede e la riflessione teologica. In particolare, ciò che si è riscoperta è la «imitabilità» e la «praticabilità» della vita trinitaria nella storia, in quanto nella Trinità si riconosce non soltanto l'origine e il fine, ma anche lo spazio e il «modello» della chiesa, della socialità umana e di ogni realtà creata (Enrique Cambón, Trinità modello sociale). Il presente volume si inserisce in questo orizzonte di ricerca e, nato nell'ambito di un progetto di lavoro comune, intende consegnare al lettore il confronto che diversi studiosi hanno voluto intrattenere con la proposta di un paradigma teologico, quello della sintassi, che vede la sua origine nel pensiero di un Padre della Chiesa del IV secolo, Basilio di Cesarea, e che oggi si presenta alla teologia contemporanea con una potenzialità stimolante e promettente, che merita di essere opportunamente valorizzata. I contributi raccolti in queste pagine, dopo un'«introduzione narrativa» che racconta la genesi dell'uso teologico del termine sintassi, si articolano in tre parti: la prima intende contribuire alla ricerca di una solida base speculativa del paradigma e alla costruzione di una sua rigorosa elaborazione concettuale. Successivamente, la seconda e la terza parte, denominate rispettivamente "risonanze" e "contrappunti", intendono presentare le «declinazioni plurali» della sintassi (come recita, per l'appunto, il sottotitolo di questo volume), legate sia al modo con cui questo paradigma può essere inteso ed accolto (le "risonanze"), sia alle molteplici forme che può e deve assumere nell'intera riflessione teologica (i "contrappunti").