
Nella condizione dell'ascolto neomediatico della musica ogni suono non può che manifestarsi attraverso un processo di 'ri-mediazione'. Il prefisso 'ri' può essere compreso non solamente nei termini di ripetizione e di copia, ma anche nel senso della produzione di alterità. Questo libro affronta il problema della 'ri-mediazione' iscrivendo il prefisso 'ri' in una visione sistemica, ove conservazione, restauro, riedizione e fruizione dei documenti sonori sono analizzati per la loro complessità e in ambiti e prospettive diverse. Il testo è suddiviso in due sezioni. I saggi della prima parte sono frutto di una riflessione teorica che problematizza gli aspetti tecnologici e mediatici in rapporto ai documenti audio e alle forme della scrittura musicale. La seconda parte del volume raccoglie gli atti del III e IV Incontro Biennale Internazionale sul Restauro Audio e la sezione tecnica della seconda edizione del Workshop Internazionale dedicato alla preservazione, catalogazione e digitalizzazione dei 78 giri.
Questo intende essere uno strumento per orientarsi nell'ambito delle opere cinematografiche realizzate sui ragazzi, con i ragazzi, per i ragazzi dai 6 ai 18 anni. Il volume è formato dalle analisi di film che sono parsi tra i più interessanti in senso culturale, artistico, storico, sociale, e in senso educativo-formativo. Si propone a genitori, insegnanti, educatori e operatori culturali, come mezzo per guidare figli e discenti a vedere i film in modo consapevole e maturo, a esplorare e sviscerare emozioni e riflessioni che dai film possono scaturire. Nell'ottica dell'educazione al cinema, all'immagine in movimento, genitori e educatori potranno porsi come intermediari tra il libro e i ragazzi, trarre percorsi e tracce per compiere con i ragazzi una riflessione che porti a pensare in modo attivo e creativo ai film, al loro contenuto e alla loro forma, ai temi che i film affrontano, al modo e al linguaggio con cui li affrontano. Ci sono i film che i ragazzi dovrebbero vedere (e si cerca allora di spiegare perché dovrebbero), e ci sono i film che i ragazzi vedono (e si cerca allora di spiegare perché li vedono). Il volume si basa sull'esperienza del Giffoni Film Festival, la storica manifestazione cinematografica dedicata al cinema per ragazzi. Il dizionario è strutturato secondo quattro fasce d'età: dai 6 anni; dai 9 anni; dai 12 anni e dai 15 anni. In appendice, quattro indici che elencano i temi e i generi ricorrenti trattati nelle analisi.
Dalle Oranti alla Maddalena, dall'ascesi di Maria Vergine alle parabole dei Vangeli Apocrifi, Dario Fo accompagna il lettore attraverso la rappresentazione e il "progressivo occultamento" della donna nei testi sacri, nel tentativo di risalire alle origini della presunta misoginia della Chiesa. Attraverso lo studio delle opere d'arte e dell'iconografia cristiana e la rielaborazione di molte immagini pittoriche, egli trae alcune delle riflessioni che lo porteranno a identificare una sorta di involuzione nello sviluppo della figura femminile nella storia.
Qual è il volto del Potere? E come muoversi di fronte alle sue assurde sopraffazioni e violenze? Nell'atto unico 'L'udienza', scritto nel 1975 quando i carri armati avevano da tempo schiacciato il sogno della Primavera di Praga Václav Havel ci presenta un colloquio al tempo stesso realissimo e grottesco: perseguitato per le sue idee e di conseguenza costretto a guadagnarsi da vivere come scaricatore di barili in uno squallido birrificio, un drammaturgo è ricevuto dal "capo" alcolizzato da cui dipende tutto il suo destino. In questa "udienza" dai riverberi ora sinistri, ora superbamente comici, il grande scrittore ceco si dimostra uno spietato analista dei meccanismi che portano alla repressione delle libertà individuali, che trasformano gli uomini in delatori, vittime e carnefici.
Nella raccolta di questi monologhi e soliloqui - il cui scopo essenziale, anche se non l'unico, è fornire alle attrici una scelta di testi praticabili in sede di provini e audizioni - è stato preferito un criterio di pura "efficienza" a quello di una diligente sistematizzazione scolastica. Accanto agli estratti di pièces ancora poco note o addirittura inedite, compaiono brani provenienti dalla letteratura, dal cinema e in un paio di casi da epistolari, gli uni e gli altri scelti in virtù degli originali e inconsueti approcci che offrono alla sfida interpretativa. Di volta in volta introdotti da illuminanti note esplicative (in alcuni casi a cura degli stessi autori), nel loro insieme essi suggeriscono gli umori e le atmosfere cangianti della modernità, spesso non estranea a spiazzanti rivisitazioni dei grandi miti.
Tutti sappiamo dire qualcosa di fronte a un bellissimo tramonto, ma spesso siamo inibiti di fronte a un capolavoro conclamato. L'arte in realtà è più vicina di quanto sospettiamo, è legata alla vita vera molto più di quanto immaginiamo, addirittura potremmo dire che nasce con noi... Dal Guggenheim di Bilbao alle cattedrali gotiche, da Magritte a Picasso, da Duchamp a Warhol, Juanjo Sàez percorre un viaggio tra i fatti e i personaggi più importanti della storia dell'arte moderna: sfatando miti, rompendo tabù, mette a nudo e si mette a nudo, in un gioco stilistico che passa con leggerezza e humour dal saggio al fumetto all'autobiografia. Espressione della nuova Spagna creativa, con le sue tavole a colori, le vignette e le battute vivaci, lo stile colloquiale e la dolcezza di una conversazione casalinga, l'autore rende finalmente l'arte di oggi chiara, interessante, accessibile e soprattutto viva. Juanjo Sàez è nato a Barcellona nel 1972. Disegnatore e protagonista della scena underground della città, ha lavorato per importanti campagne pubblicitarie e collabora regolarmente con quotidiani e riviste.
Questo libro analizza il contributo di "consulente urbanistico" dato negli anni Settanta da Giovanni Michelucci alla realizzazione di alcuni documentari di Sergio Prati su Firenze e i suoi monumenti. Lo spazio architettonico concepito come percorso poetico, composizione di momenti di sosta e di momenti di movimento: questa la visione del grande architetto pistoiese. La macchina da presa consente a Michelucci, nelle vesti di "regista culturale", di condurre un'indagine approfondita sulla natura, sulle qualità e le potenzialità espressive dello spazio architettonico, in una visione dinamica che da sempre caratterizza la sua ricerca. L'attenzione è concentrata su un modello contemporaneo di museo inteso come percorso, sequenza di spazi collegati a costituire un corpo unico, che si confonde con la città. Il lavoro è dunque anche una riflessione sulla reciprocità città-museo o museocittà, sul rapporto tra monumento e città e sul valore dell'opera d'arte. Ricccardo Butini è architetto e dottore di ricerca in Progettazione architettonica e urbana presso la Facoltà di Architettura di Firenze.
"Amo molto la danza. È una cosa straordinaria la danza: vita e ritmo. Per me è facile vivere con la danza. Quando ho dovuto dipingere una danza per Mosca, sono semplicemente andato una domenica pomeriggio al Moulin de la Galette. Ho guardato come danzavano. In particolare ho guardato la farandola... I ballerini, tenendosi per mano, corrono attraverso tutta la sala, avvolgendo come un nastro la gente un po' sconcertata... Tornato a casa, ho composto la mia danza su una superficie di quattro metri, canticchiando lo stesso motivo che avevo sentito al Moulin de la Galette, in modo che tutta la composizione, tutti i ballerini, si muovessero allo stesso ritmo". (Henri Matisse)