L'Annunciazione a Maria non è l'unica annunciazione riportata dalla Bibbia, ma è senza dubbio quella che ha conosciuto una fortuna eccezionale nella storia dell'arte cristiana, al punto da essere fonte d'ispirazione per un patrimonio di immagini di ineguagliabile ricchezza. Un patrimonio accumulato dalle origini dell'arte cristiana ai giorni nostri e sviluppatosi su tutti i supporti e in tutti i formati, in Oriente come in Occidente, e in tutte le regioni del mondo unite dall'annuncio della Buona Novella, di cui l'Annunciazione è, per così dire, la "porta d'accesso". Per far scoprire e apprezzare questo tesoro di immagini, gli autori hanno selezionato un campione rappresentativo di opere d'arte tra quelle che hanno ritenuto più belle, più rappresentative, più finemente concepite e più degne di attenzione e contemplazione. Ciascuna di esse è riprodotta a piena pagina e dettagliatamente descritta da un testo di commento, attraverso il ricorso alle fonti storiche che ricostruiscono i loro committenti e destinatari, la loro produzione e la loro funzione. L'analisi delle opere fornisce gli elementi interpretativi per la loro lettura e la loro piena fruizione, traendoli dalla teologia, dalla storia della liturgia e della spiritualità, così come dalla storia comparata delle religioni, capace di offrire paralleli illuminanti. Alcune delle opere prese in esame, molto recenti, hanno il merito di suggerire al lettore come la lunga storia della traduzione e della trasmissione del Vangelo in immagini, allo stesso fedeli e creativamente innovatrici, continui nel tempo, ben lungi dall'essere compiuta.
Il volume, pur trattando di costanti presenti nell'itinerario dell'artista, si divide in tre parti: I volti e l'autoritratto; Resistenza, Resurrezione e Liberazione; La scena. L'autoritratto è per il mondo tradizionalista e iconoclasta della comunità ebraica della città russa di Vitebsk un gesto di rivoluzionaria libertà. Questa libertà accompagnerà l'artista per tutta la vita. La sua ultima opera, alla vigilia della morte, fu ancora un autoritratto. Resistenza, Resurrezione e Liberazione sono un trittico diventato pietra miliare del percorso chagalliano. Il dramma della storia si confronta con la pace del vivere nel quotidiano, una sintesi del vivere della comunità umana. La scena - metafora della scena umana, incontro di tutte le arti plastiche, ritmiche e musicali - vede impegnato il giovane Chagall nella Russia rivoluzionaria e torna a occuparlo nelle Americhe, dove si era rifugiato scappando dal nazismo, e ancora nella celeberrima cupola dell'Opéra di Parigi.
All'ospedale psichiatrico parigino della Salpêtrière, di cui diventa direttore nel 1862, Jean-Martin Charcot non incontra delle semplici pazienti, ma le «quattro o cinquemila donne infernali» che gli serviranno da materia prima per teorizzare sulla follia. Tra quelle mura egli troverà la fama inventando quel particolare tipo di disagio, tutto femminile, che chiamerà «isteria». In questo volume, arricchito da 108 immagini d'archivio, Georges Didi-Huberman rivela le pratiche mediche e le «messe in scena» a cui i medici sottoposero le cosiddette isteriche. Un saggio fondamentale che si muove con disinvoltura tra la storia della mentalità, della psichiatria e della fotografia.
Caravaggio affascina, commuove, esalta, attrae da secoli con opere meravigliose e avventure mozzafiato. Seguendo le tappe della sua esistenza ci si addentra in una vita da romanzo. Dalla nascita a Milano agli esordi romani; dalla vita a Palazzo Madama alle notti brave nel quartiere delle prostitute; dall'omicidio di Ranuccio Tomassoni al soggiorno a Napoli; fino alla misteriosa morte, nel luglio del 1610. Ma è dietro le vicende maggiormente note che si nascondono gli episodi più interessanti: Caravaggio scoperchiò tetti, prese a sassate una porta, scrisse versi infamanti contro un rivale, offese continuamente i "birri" del quartiere dove viveva. Trascorse molte notti in carcere e altrettante nelle dimore immensamente ricche di cardinali e nobili. Era capace di dipingere quadri immensi, pieni di religiosità e tormento, e poi di andare all'osteria con cortigiane e compagni di bravate e di lanciare un piatto di carciofi in faccia a un cameriere. Sono solo alcune delle storie che alimentano la leggenda dell'artista maledetto. Caravaggio è tutto questo: è genio e vita dissipata, è profondità di pensiero e cultura, ma anche impeto e testardaggine. Un viaggio sulle tracce del genio di Caravaggio: da Roma a Napoli, da Malta alla Sicilia. Forse non tutti sanno che... ...nei primi anni a Roma Caravaggio era povero e rischiò di morire ...Caravaggio visse nel palazzo del senato e divenne il pictor praestantissimus ...Caravaggio uccise un uomo ...Caravaggio visse a Napoli ...Caravaggio divenne cavaliere di Malta ...Caravaggio fuggì in Sicilia ...Caravaggio si rifugiò di nuovo a Napoli e fu sfregiato ...la morte di Caravaggio è un mistero.
Negli affreschi sistini numerose scene o figure della storia del popolo ebraico sono presentate come origine, o prefigurazione, della storia cristiana aperta dall'Incarnazione. Il ciclo degli Antenati di Cristo, dipinto sulle lunette e sulle vele della volta, svolge un ruolo essenziale nel connettere le due «età»: l'enumerazione dei patriarchi e dei re della stirpe di Abramo si conclude, in accordo con la genealogia proposta nel Vangelo di Matteo, col nome di Giuseppe, marito di Maria e padre di Gesù. La tradizione iconografica presentava solitamente questi patriarchi come venerabili figure maschili accompagnate dai loro discendenti; Michelangelo stravolge radicalmente le consuetudini figurative accostando, nelle lunette della Sistina, ai nomi degli antenati una straordinaria serie di famiglie immerse nella vita quotidiana: donne che accudiscono i loro bambini o intente ai lavori domestici, vecchi padri pensierosi o addormentati, personaggi erranti, uomini e donne in attesa.
Leonardo ebbe un rapporto complesso e per certi versi contraddittorio con la scrittura. Discendente da una famiglia in cui si erano succedute generazioni di notai, era però figlio illegittimo e per questo destinato a un'educazione limitata al sapere pratico. Proiettato verso il futuro nella sua attività progettuale, ma sempre rivolto alla lezione degli antichi. Convinto della superiorità del disegno sulla parola, ma impegnato per buona parte della vita a registrare per iscritto le attività di bottega, i pensieri o i fatti della quotidianità. Il volume ricostruisce la relazione che il genio universale ebbe con lo scrivere e con i libri. Dopo averne ripercorso la formazione grafica, l'autore indaga sulla sua scrittura e in particolare sul singolare orientamento da destra a sinistra, per passare infine all'esame dei suoi libri, testimoni in presa diretta del lavoro svolto giorno dopo giorno nell'officina vinciana.
Qualunque sia la stagione o la destinazione che sceglierete, questa guida vi offre tutte le informazione di cui avete bisogno.
Centinaia di luoghi in Europa con l’ indicazione del mese migliore per assaporarne le bellezze in tranquillità.
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La buona novella non è il disco dell'abiura. Non è il disco in cui Fabrizio De André ripiega su sponde confessionali o, addirittura, metafisiche. La buona novella si offre all'ascolto piuttosto come album cruciale, che aggiorna il peace & love della cultura hippy alla protesta pre e post sessantottina. Per i suoi tratti contenutistici e formali l'album si staglia ancora come insuperato, assoluto, fulgido esempio di concept-album italiano. Il precoce testamento etico - e artistico - della discografia del grande cantautore genovese. Cinque canzoni-stazioni con dentro vicende e personaggi anteriori alla nascita di Gesù. E cinque gravitanti attorno al tema della sua morte. Spazio a figure "minori", ai derelitti taciuti dai vangeli ufficiali e qui caricati di valenze aggiunte che ripudiano l'agiografia tradizionale. Cinquant'anni dopo la pubblicazione di La buona novella, questo libro ne racconta l'attualità. Ragionandoci intorno, attraverso analisi dei testi, interviste e dichiarazioni dello stesso De André.
L'arte è bellezza, ma è, prima ancora, storia delle persone e del loro percorso di liberazione e di presa di coscienza del mondo e della società.
"Questo libro, come tutti i libri, è un'idea, una specie di sogno. Il sogno che l'arte possa ancora essere capace di liberarci. L'arte figurativa, il cinema, la letteratura, la musica liberano la mente e i cuori, e possono rompere l'assedio del pensiero unico. È un potere nascosto, perché secondo l'opinione dominante anche l'arte sarebbe solo una merce come le altre. Noi, invece, pensiamo che sia l'arte l'alleata forse più forte dell'umano: contro la morte".
Le opere d'arte non sono solo "pezzi da museo" o, peggio, oggetti di consumo di quella che viene chiamata industria culturale. Studiare l'arte e visitare le sue espressioni serve a diventare cittadine e cittadini. Amare l'arte non significa occuparsi dei gingilli dei ricchi, ma di un patrimonio culturale comune che appartiene anche a chi, apparentemente, non ha nulla. Un patrimonio grazie al quale scoprire che è esistito un passato diverso, e che dunque sarà possibile anche un futuro diverso. Da questa consapevolezza nasce il libro di Tomaso Montanari e Andrea Bigalli, una finestra su venti vere "grandi opere", note e meno note, del nostro Paese. Spaziando fra venticinque secoli e venti regioni, si va da Masaccio ai Murales di Orgosolo, dall'Abbazia di Novalesa a Giotto, dai Bronzi di Riace a Carlo Levi.
Perché alcune immagini diventano famose e altre no, perché ci catturano, stupiscono, ipnotizzano: come funzionano? "Figure" ci accompagna nella bottega di pittori, fotografi, registi, da Raffaello a Stanley Kubrick, rivoluzionando il nostro modo di guardare. Spesso, davanti a un quadro, tendiamo a domandarci che cosa significhi, o quali fossero gli intenti del pittore, o come si collochi nell'epoca in cui è stato realizzato: ma così la storia dell'arte rischia di essere una spiegazione solo di storia, anziché di arte. Riccardo Falcinelli adotta un paradigma completamente diverso. Invece di cercare il "significato" delle immagini, entra nel loro ingranaggio, le tratta non come simboli da decifrare, bensì come meccanismi da smontare, ci spiega in che modo sono state progettate e costruite, e perché. "Figure" è un libro per chi vuole capire le immagini, ma anche per chi vuole inventarle.