La ricerca si propone come una riflessione interdisciplinare circa la relazione, “fondante e fondamentale”, tra Teologia del Diritto canonico e Antropologia (in relazione al fenomeno dell’atto di fede e della dimensione giuridica) con la finalità di cogliere aspetti teologici e fondamentali per un approccio al Diritto canonico utile ad una comprensione arricchita del fenomeno giuridico, antropologicamente e culturalmente inteso, presente nella comunità ecclesiale: aspetto che sembra poter offrire nuovi spunti alla prassi ecclesiale.
Umberto Rosario Del Giudice (Napoli 1973), dopo la specializzazione in Liturgia presso l’ILP di Padova, consegue il dottorato in Teologia presso la FTL (2009) dove è stato docente incaricato di munus sanctificandi comparato. Con la presente tesi consegue anche il dottorato in Ius canonicum. È docente incaricato di IRC e di alcuni corsi presso la PFTIM (Napoli) e iscritto all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Partenopeo e di Appello.
Le categorie dottrinali di Norma missionis, Norma fidei e communionis spiegano l'identità ecclesiale, collocando il Diritto canonico nella prospettiva della vita concreta della comunità credente. Le regole, però, nascono dalla protezione dei valori condivisi, come accade in qualunque società umana. Nella Chiesa questi sono i contenuti teologici, tradotti in istituti e norme mediante un processo ordinamentale. L'attenzione centrale è rivolta al ramo processuale, ricco di tecnicismi ma non slegato dall'obiettivo di custodire i nuclei della fede cristiana.
Il rapporto sponsale Cristo-Chiesa costituisce per il Concilio Vaticano II (cf. SC 5) il legame sorgivo del dinamismo sacramentale. Il contributo del presente lavoro ci colloca nello sguardo a questo rapporto fondativo attraverso l'occhio sapiente di S. Agostino. Un lavoro che si rivela originale nell'indicare la simbologia sponsale non solo quale chiave di lettura privilegiata del rapporto Cristo-Chiesa, ma nel cogliere proprio in questo orizzonte simbolico la comprensione agostiniana del sacramentum, focalizzato nella significativa analisi dell'iniziazione cristiana.
La collegialità episcopale fu un’estemporanea novità introdotta dal Concilio Vaticano II? La vita delle antiche Chiese africane rivela una collegialità certamente vissuta, anche se non fissata dottrinalmente. L’epistolario agostiniano racconta la vita sinodale africana tra il 390 e il 430: un racconto articolato cui non manca un’unitarietà, data proprio dal tema della collegialità. I vari aspetti di vita ecclesiale considerati in questo volume sono come rami frondosi di un albero, mentre la sinodalità-collegialità è il tronco che li tiene uniti.
Identità diaconale e i suoi compiti sono gli interrogativi introno ai quali si concentra la ricerca attingendo alla categoria di status. Dopo aver evidenziato l’evoluzione storica dai dati scritturistici, al Concilio Vaticano II fino ai pronunciamenti più recenti, si analizzano i documenti relativi alla formazione e come il diaconato permanente sia stato implementato in alcune Diocesi italiane, scelte a titolo esemplificativo. Infine, si cerca di tratteggiare alcuni nuclei tematici per approdare ad una comprensione dello statuto personale e funzionale.
Nel tentativo di ricomporre la storica divisione tra Diritto e Liturgia e rendere la partecipazione ecclesiale al Mistero di Cristo anche personalmente efficace, l’autore si propone di dare nuovo slancio al Diritto liturgico con un cambiamento di prospettiva che trova nella Liturgia la logica (teologia), nel Diritto canonico il metodo e nell’actio l’oggetto. Il superamento dei tentativi finora risultati inefficaci porta a considerare il Diritto liturgico, in senso personalista, come un “fenomeno”e non come il sottoinsieme di una distinta “disciplina”.
L’autore propone una disamina della storia e dello status quo canonico della Fraternità di San Pio X, elaborando delle proposte de iure condendo sulla base dello studio di istituti giuridici confrontati coi peculiari connotati della stessa onde valutarne la spendibilità per un inquadramento canonico della Fraternità, in caso di ritorno nella plena communio con Roma. Si staglia sullo sfondo proprio il problema della communio Ecclesiae che il Diritto Canonico deve promuovere quale unico alveo di fattiva realizzazione della perseguita salus animarum.
Descrizione
Il presente lavoro descrive il bonum coniugum, fine istituzionale del matrimonio, in una prospettiva storica, antropologica e giuridica. Fondamentale il contributo offerto al presente tema da parte del Magistero pontificio, dalla Dottrina canonistica e dalla Giurisprudenza rotale nella sua elaborata definizione e nella sua sistematizzazione quale capo autonomo di nullità matrimoniale; infine, in una prospettiva comparatistica, il contenuto del bonum coniugum è posto in relazione ai valori coniugali attraverso l’esame del modello matrimoniale italiano.
Biografia
Maria Giovanna Sbrolla laureata in Giurisprudenza presso la Libera Università Maria SS. Assunta di Roma, ha conseguito l’abilitazione professionale di Avvocato; dopo aver discusso il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense, ha conseguito il diploma di Avvocato rotale.
Dal fenomeno al fondamento indica un percorso ermeneutico utilizzando alcuni tratti della via pulcritudinis e della sapientia cordis come sentiero di accesso al verum e al bonum. L’itinerario traccia un accostamento alla bellezza intelligibile a partire dall’esperienza sensibile, come tentativo di rinvenire il rapporto uomo-mistero. Un luogo emblematico in cui l’eredità della stretta relazione pulchrumpistis-verum è rimasta intatta e genuina dalle sue origini, è rappresentato dalla tradizione benedettina cassinese, ricca di monaci-scienziati che hanno scrutato la realtà nella sua essenza preservando nella storia e nel tempo l’armonioso rapporto tra la fede e la ragione.
Fabio Miele si è laureato in Filosofia presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale nel novembre 2001. Ha conseguito il Magistero in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Ecclesia Mater” della Pontificia Università Lateranense. Nel 2017 ha conseguito il Dottorato in Filosofia presso La Pontificia Università Lateranense. Ha pubblicato La realtà della Chiesa. Il risveglio e la visibilità nel pensiero di Romano Guardini (Gruppo Edicom 2001).
I genitori godono del diritto di libertà religiosa nell’educare i figli? E allo stesso tempo, i figli hanno il diritto di ricevere un’educazione religiosa? Questa disamina propone delle risposte pratiche alla luce dell’approfondimento e dello studio del diritto canonico, italiano ed internazionale, sempre tenendo a mente il concetto di “Best interest of the Child”. La funzione educativa dei genitori non può prescindere dalla dimensione religiosa della vita, se veramente vuole essere orientata a promuovere il completo ed effettivo sviluppo della persona.
Biografia
Francesco De Angelis (1987). Dopo l’ottenimento della Laurea Magistrale in Giurisprudenza, prosegue gli studi con il conseguimento del Dottorato in Utroque Iure presso la Pontificia Università Lateranense. Lavora attualmente come Assistant Professor presso la Facoltà di Scienze Umane, Canoniche e Religiose dell’Universidad Católica San Antonio, a Murcia (Spagna).
Las funciones jerárquico-pastorales que ejercita el Párroco y las facultades a él atribuidas por las normas canónicas — especialmente en el ámbito administrativo — ¿son suficientes para identificarlo como sujeto de potestas regiminis? El presente estudio propone un análisis del “estatuto de función” del Párroco que permita ir más allá de las cuestiones doctrinales acerca de la “potestad” (sacra, de jurisdicción o de Orden) o de su mera “legitimación” y consienta — indicando su lugar específico — individuar su actividad jurídica en la Iglesia.
Biografia
DANIEL JUAN TORTOSA (Canals, 1970) Presbítero de la Diócesis de Valencia (España), obtuvo la licencia en Teología en 2012 y, posteriormente, cursó estudios en la Universidad Pontificia Lateranense (Roma) obteniendo la licencia (2015) y el doctorado (2017) en Derecho canónico. Actualmente es Párroco, Profesor de Derecho canónico y Defensor del Vinculo en la misma Diócesis.
El autor ofrece una aproximación al pensamiento cristológico de Luis F. Ladaria sj. En la rica teología del teólogo jesuita, el Verbo encarnado es el unión entre el misterio de Dios y el misterio del hombre. Jesucristo es el «Hombre perfecto», el Unigénito del Padre, que vive desde siempre su relación filial y que por el misterio de la encarnación, se ha unido a todo hombre. Ungido por el Espíritu, vive su propia historia filial, para ser el Primogénito entre sus hermanos, modelo y salvación del hombre nuevo. Cristología del Logos y Cristología del Espíritu se integran mutuamente.
La preparazione adeguata e seria al matrimonio si può effettuare solo coinvolgendo attivamente tutti i soggetti responsabili. Spesso però si è testimoni di situazioni in cui non si sa precisamente chi debba fare cosa o si trascurano le proprie responsabilità. La preparazione stessa deve essere intesa come interesse, impegno e responsabilità dell'intera comunità ecclesiale, guidata dai Pastori, affinché lo stato matrimoniale perseveri nello spirito cristiano, e i giovani possano cogliere l'attrattiva di un'unione fedele e indissolubile.
Con gli altri ordinamenti, quello canonico condivide la tensione veritativa del processo: la decisione giusta è quella conforme al vero. La valenza soteriologica connessa alle decisioni sullo stato delle persone fa sì che esse, seppur esecutive, non diventino mai cosa giudicata. La nova causae propositio è il mezzo straordinario di impugnazione che rende rivedibili queste decisioni se ci sono nuovi e gravi elementi da addurre. Recenti modifiche (MIDI e facoltà speciali) hanno inciso su questo istituto, modificando competenza e requisiti di procedibilità.
La tematica si svolge attraverso l'analisi della normativa della Chiesa, dei Concordati in materia castrense, degli Statuti di ogni Ordinariato con i loro Regolamenti. Il filo conduttore sono le caratteristiche comuni a tutti gli Ordinariati Castrensi, risaltando le particolarità e problematiche che si verificano in ogni Stato e valutare le possibili soluzioni.
Con un ampio respiro che tende alla multidisciplinarietà, questo scritto ha l'obiettivo di analizzare i Gender Studies insieme al correlato concetto-base dell'identità di genere che hanno ormai da tempo imposto la differenza epistemologica tra la prospettiva sessuale e quella del genere. Non vi è dubbio che i Gender Studies abbiano condotto a un processo di destrutturazione e desimbolizzazione della differenza tra i sessi, svuotando dall'interno il triangolo familiare padre/madre/figlio ed eliminandone la tradizionale polarità sessuale maschile/femminile.
La vita comune del clero secolare, raccomandata nei nostri tempi dal Concilio Vaticano II, si è realizzata almeno sin dal sesto secolo in poi nella forma della vita canonicale. Lo sviluppo storico-giuridico di questa istituzione canonica rivela la sua adattabilità attraverso modalità variabili di vita comune, di sostentamento, di relazioni gerarchiche e di situazioni prosopografiche dei propri membri, conservando tuttavia costanti elementi essenziali di questo tipo di vita concentrata intorno alla liturgia solenne e al servizio pastorale in favore del mondo. Per questa ragione, la vita canonicale secolare nelle cattedrali, nelle collegiate o nelle comunità canonicali rimane un contributo sempre attuale per la vita ecclesiale.
Biografia
Mons. Rudolf Michael Schmitz, Vicario Generale nell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, ha conseguito una licenza e un dottorato in Teologia Dogmatica alla P.U. Gregoriana, una licenza in Diritto Canonico alla Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco di Baviera, e un dottorato di Diritto Canonico alla P.U. Lateranense. È Professore di Stato della Repubblica del Kirghizistan e insegna Teologia al Seminario Internazionale dell’Istituto di Cristo Re.
Partendo dalle diverse posizioni storico – filosofiche sottese alle due codificazioni, il lavoro affronta le questioni della coordinatio forum, discrezionalità dell’autorità, principio di legalità, per giungere all’analisi della non esigibilità nell’ottica retributiva e riparativa. La persona in relazione alla commissione del delitto, frattura con la comunità, diventa occasione di giustizia dialogica. Il raffronto tra diritto penale canonico e statuale italiano, i cenni alla Costituzione italiana, evidenziano l’essenzialità della Restorative Justice.
Biografia
Anita Titomanlio è laureata in Scienze Giuridiche e Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”. Ha superato l’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato e conseguito, summa cum laude, il Dottorato in Diritto Canonico presso la PUL. Offre la sua collaborazione presso diversi enti ecclesiastici.
La conservazione e la gestione del patrimonio ecclesiastico: una sfida per la sussistenza dei mezzi necessari alla Chiesa in vista della nuova evangelizzazione. Sulla scorta dello studio della gestione del patrimonio del Cardinal Giulio Alberoni a partire dalla seconda metà del XVIII sec. alla contemporaneità, uno strumento per conoscere la legislazione canonica e civile in materia, alla luce degli orientamenti pastorali del pontificato di papa Francesco.
I concetti giuridici, per la loro giusta applicazione, hanno bisogno di approfondimento. Uno di tali concetti è quello di rappresentanza e la presente ricerca si propone di analizzarlo e offrirne una sintesi sistematica con uno sguardo particolare al diritto canonico, soprattutto alla costituzione gerarchica della Chiesa, e anche la sua collocazione nel diritto civile. Questa ricerca vuole aiutare i rappresentanti a rappresentare con responsabilità gli altri per il bene comune e delle singole persone nella società civile e per la salus animarum e il bonum Ecclesiae.
Biografia
Peter Sykora (1980) è presbitero dell’Arcidiocesi di Košice (Slovacchia) dal 2005. Dopo la Laurea magistrale in Teologia presso la Facoltà di Teologia a Košice nel 2005 e alcuni anni di attività pastorale, ha conseguito nel 2015 il Dottorato in Diritto canonico nella Pontificia Università Lateranense a Roma.
Nel Motu proprio Mitis Iudex Dominus Iesus vi è la previsione esplicita della mancanza di fede personale tra le circostanze che rendono manifesta l'invalidità del consenso. Dallo studio delle presunzioni elaborate nella giurisprudenza rotale più recente emerge la distinzione tra la semplice carenza di fede, che di per sé non irrita il matrimonio, e il fermo rifiuto di ogni dipendenza da Dio, che può costituire la causa proporzionata e grave dell'esclusione di qualche proprietà o elemento essenziale o della stessa della sacramentalità del matrimonio.
Descrizione
Il diritto processuale canonico nel contemplare l'esistenza del processo giudiziale e di quello amministrativo affida la scelta del modus procedendi alla presenza o meno di iustae causae che, ostative alla via giudiziale, consentirebbero quella amministrativa. Scopo del presente lavoro è quello di offrire sia un'analisi circa lo status quaestionis su di un tema così delicato come anche offrire la proposta del processo penale giudiziale straordinario quale via sostitutiva della procedura amministrativa per meglio garantire che il processo sia giusto.
"La proposta del tema dell'accidia, vizio capitale e soprattutto malattia dell'anima, è stata fatta non solo esponendo e commentando i contenuti degli autori più significativi con assoluto rispetto e con critica lucidità. È il modo che è 'nuovo': partecipe e distaccato, descrittivo e diagnostico, conduce il lettore in una esplorazione dell'animo umano attenta e coraggiosa, senza perdere mai di vista il fondamento della ricerca di verità sull'uomo: la fede nel Verbo di Dio che si fa 'carne', Gesù Cristo." (Renzo Gerardi)
Tra gli strumenti giuridico-canonici tesi a regolamentare l’insegnamento accademico della teologia, figurano il mandatum del can 812 Codex Iuris Canonici 1983 e la missio canonica dell’art 27 § 1 della Costituzione Apostolica Sapientia Christiana: istituti giuridici uguali o diversi? Attraverso una analisi del settore ordinamentale nei quali gli istituti sono inseriti, una disamina delle ricorrenze dei termini nei documenti conciliari e nella codificazione canonica ed un accostamento critico alla prassi attraverso la quale il mandatum e la missio canonica vengono conferiti o revocati, si giunge a sostenere la loro sostanziale identità, proponendo ipotesi de iure condendo.
La discussione sul giudice ecclesiastico laico è stata da sempre monopolizzata dalla diatriba sulla potestà di governo nella Chiesa. Il presente volume si propone, invece, di analizzare la figura del giudice laico partendo dalla sua vocazione laicale, dal suo essere un Christifidelis che, vivendo la collaborazione con gli altri Christifideles (chierici, religiosi e laici), è chiamato a mettere le sue qualità umane, cristiane e professionali al servizio della comunità ecclesiale: ad essere, cioè, un fedele di Cristo nella Chiesa e per la Chiesa.
Lo studio si propone un'analisi delle associazioni di fedeli dei movimenti ecclesiali nell'orizzonte normativo del Codex Iuris Canonici e del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium. Il carisma, gli statuti, la consacrazione di vita costituiscono elementi fondamentali nella strutturazione e nella regolamentazione dei movimenti ecclesiali. Occorre che l'operatore pratico e il teorico del diritto ne tenga conto trattando le complesse questioni che riguardano il governo, i membri e la loro formazione, la consacrazione, l'incardinazione dei chierici, i beni.
L'interesse del fedele a non essere colpito da pena se non nei casi previsti dalla legge, elevato dal legislatore della riforma al rango di diritto soggettivo, ed il confronto con le esperienze giuridiche laiche aprono nuovi scenari per un ripensamento sul valore del principio di legalità penale nella Chiesa. Il libro, per gli argomenti trattati, è rivolto sia agli specialisti del settore sia a coloro che, affrontando per la prima volta lo studio del diritto penale, desiderano affiancare al manuale istituzionale una lettura complementare utile ad un approccio "utroquistico" alla materia.
Questo lavoro analizza gli studi di Joseph Höffner (1906-1987) dedicati al pensiero etico, economico e giuridico della Scuola di Salamanca, le cui concezioni rappresentano una radice cattolica dell'economia di mercato. Dopo aver discusso il concetto scolastico di Ordo e l'etica dell'economia elaborata dall'Ordoliberalismo, vengono trattati i fondamenti epistemologici e teologici della Dottrina Sociale Cristiana maturati da Höffner. Infine si propone una lettura della Caritas in veritate di Benedetto XVI alla luce dell'Economia Sociale di Mercato.
Le cause incidentali (cann. 1587-1591) sono quelle che sorgono una volta "cominciato il giudizio", ovvero durante lo svolgimento del processo, che ha inizio con la citazione delle parti e termina con l'emanazione della sentenza. Nel tentativo di chiarificare gli aspetti più complessi e problematici delle cause incidentali, questo lavoro di ricerca, attraverso un'indagine specifica articolata in tre capitoli, verte sullo studio storico-giuridico, canonico e comparativo delle cause incidentali nella giurisprudenza rotale, nel processo canonico e civile.
Gli archivi, in ambito ecclesiale e civile, sono necessari per la retta amministrazione e il buon governo. Il loro ricco contenuto è un patrimonio di memoria viva, perché le esperienze e le conquiste degli antenati sono comunicate ai posteri come tesoro di vita. Gli archivi ecclesiastici hanno una funzione amministrativa, informativa e culturale, pastorale e sociale, diventando centri d'informazione e di ricerca. Sono organizzati e sistemati secondo le tecniche più avanzate e moderne, per favorirne la più larga fruizione. Essi sono la testimonianza della vita e delle opere della Chiesa e ne costituiscono la documentazione essenziale e insostituibile.
"Qual è la risposta dell'ordinamento canonico di fronte alle crisi coniugali? È possibile comparare tale risposta con gli strumenti giuridici offerti dagli ordinamenti civili ai soggetti per i quali la convivenza è divenuta intollerabile? Il presente lavoro cerca di interpretare la separatio manente vinculo, partendo dalle sue radici storiche, come strumento di salvaguardia del bonum coniugum per poi porla a raffronto con le esperienze civilistiche, di civil e di common law, evidenziandone criticamente i complessi rapporti di interazione e di dipendenza." (Luciano Musselli)
Da alcuni anni si assiste all'emergere di nuove forme di disturbi psichici e a differenti presentazioni di patologie già note, le cui conseguenze negative minano profondamente la struttura coniugale e familiare. Tra le dipendenze comportamentali si è aggiunta la dipendenza sessuale da internet. A motivo della sua diffusione è legittimo chiedersi: nonostante il diritto naturale al matrimonio, i giovani d'oggi saranno realmente capaci di contrarre il matrimonio cristiano? Da tale riflessione si è ritenuto di poter offrire un contributo dal punto di vista canonico-giurisprudenziale.
Il vero Dio è per sua essenza totalmente 'essere per' (Padre), 'essere da' (Figlio) ed 'essere con' (Spirito Santo). L'essere umano, pertanto, è immagine di Dio proprio per il fatto che il 'da', il 'con' e il 'per' costituiscono la figura antropologica fondamentale (J. Ratzinger). "Ratzinger ricollega l'uomo imago Dei allo spazio comunionale delle Persone divine e alla cristologia filiale. Operando una tale elevazione dell'imago nel mistero personale-comunionale della Trinità, l'identità dell'uomo persona acquisisce i tratti di un'identità filiale: l'uomo è imago Trinitatis in quanto imago Filii. La persona creata porta così il sigillo del rapporto con la filiazione adottiva." (R. Tremblay)
La presente opera, in spagnolo, approfondisce e sintetizza gli studi fino ad ora pubblicati, sull'interpretazione augustiniana, in chiave cristologica, di alcuni passi biblici.
L'opera, in lingua spagnola, cerca di sciogliere la controversia nata sulla disponibilità o meno di mezzi d'impugnazione alternativi all'appellazione vietata per le risoluzioni expeditissime, basandosi particolarmente sullo studio sistematico della giurisprudenza recente dei Tribunali Apostolici.
Lo studio della relazione fra teologia e diritto canonico ha attirato l’attenzione di molti canonisti a causa della crisi che aveva colpito il diritto canonico negli anni conciliari e post-conciliari. Tra questi risultano meritevoli di attenzione ed approfondimento Teodoro Ignacio Jiménez Urresti e Ladislas Örsy. Ciò che accomuna questi due autori è l’intuizione che solo l’epistemologia può fornire i mezzi corretti per ritrovare il giusto equilibrio fra teologia e diritto canonico: la crisi che aveva colpito il diritto canonico poteva essere superata solo con una risposta metodologicamente efficace.
Andrea Ponzone (Casale Monferrato 1978), dopo la laurea in giurisprudenza, con la presente tesi ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Ha inoltre conseguito un Diploma in diritto inglese presso la Coventry University (UK) e il Diploma da Postulatore presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Attualmente collabora come difensore del vincolo presso il Tribunale Regionale Ecclesiastico Piemontese.
Il presente studio affronta le ipotesi di nullità matrimoniale nelle quali la relazionalità coniugale risulta negata: impotenza, incapacità (can. 1095 n. 3), esclusione della prole, con un riferimento alla nuova tematica delle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Il presente studio si propone di analizzare l'ordinamento giuridico dello SCV, dalle origini ai giorni nostri. L'analisi parte da un'esatta distinzione dei concetti di Chiesa cattolica, Santa Sede e SCV, esaminando i tre poteri dello stato e la loro evoluzione, soffermandosi sull'ammodernamento dell'impianto giuridico costituente. il presente lavoro costituisce, oltre che un pratico manuale, un'opera utile al teorico del diritto nonché ai professionisti che si trovino nella situazione di dover approfondire ed applicare il diritto vaticano.
L'impotenza copulativa insieme con l'incapacità di assumere gli obblighi matrimoniali essenziali rappresentano le problematiche più trattate e più discusse tra tutti i capi di nullità del vincolo coniugale, stabiliti nell'ordinamento canonico. Il presente lavoro offre uno studio sistematico delle singole fattispecie.
Uno studio sull'affido condiviso, che offre ipotesi di soluzione anche alla luce della normativa di tutela internazionale e comunitaria.
Il presente studio intende verificare se la perizia psichiatrica e psicologica possa arricchire l'indagine sulla formazione e validità del consenso ponendo la prova in relazione non con i capi di nullità dei can. 1084 e 1095, bensì in rapporto ad ulteriori capi frequentemente accusati ma per i quali lo strumento in questione non risulta di usuale utilizzo.
Dopo aver offerto un?ampia premessa del fondamento epistemologico del Diritto della Chiesa, l?opera affronta il tema, in seno al processo canonico e ad alcuni particolari decreti della Rota Romana, dell?interazione tra la prospettiva personalista e le solennità processuali. Tema per nulla scontato, benché sembri comportare agli occhi dei giuristi europei-continentali un legame naturale e intrinseco che non chiede di essere ulteriormente approfondito e dimostrato.
Di fronte al mistero del male e del peccato, la cui presenza nella vita dei fedeli e della comunità interpella con dolorose urgenze la coscienza personale e comunitaria, la Chiesa sente un rinnovato desiderio di dare risposte ogni volta più adeguate. La tesi che intendiamo sostenere è che la teoria penalistica extracanonica, che si riconosce negli ideali della giustizia riparativa e della mediazione, può offrire al diritto penale canonico, sia nella dimensione sostanziale come in quella processuale, un valido supporto.
In modo innovativo, attraverso la comparazione fra la Chiesa Latina e quella Orientale Cattolica, obiettivo di questo studio è quello di analizzare da un punto di vista giuridico e pastorale l'iter di preparazione al Matrimonio nella sua interezza.
Testo in lingua francese sulla vita consacrata.
Il presente studio affronta la questione dell'anima alla luce degli esiti delle neuroscienze, che hanno l'obiettivo di comprendere e spiegare le facoltà superiori dell'essere umano e la conoscenza dettagliata dei meccanismi cerebrali. I numerosi dati neuroscientifici indicano come la mente non emerga solo dalla somma delle attività neuronali, ma dalla relazione con il corpo, l'ambiente, gli altri. E l'anima? L'originario significato biblico-teologico del concetto di anima esprime una visione unitotale e dinamica dell'uomo: in relazione con sé stesso, con gli altri e con Dio. Nuovi scenari, dunque, sembrano delinearsi: l'esigenza del dialogo tra le diverse scienze per una comprensione globale dell'uomo.
Tra i meriti del Codice del 1983 è l’aver consegnato agli operatori del diritto l’importante novità contenuta nel can. 1536, § 2 in merito al valore probativo delle dichiarazioni delle parti e alla possibilità di attribuire loro la forza di prova piena; non si è trattato del frutto isolato di una stagione legislativa, ma del venire a compimento di fermenti e istanze già presenti da decenni in dottrina e nella Giurisprudenza Rotale. Lo studio delle sentenze relative ad alcuni capi di nullità ha messo in luce la ricezione, non sempre piena, di questa novità sino alla Dignitas Connubii, di cui sono stati studiati anche gli schemi preparatori. Al termine del cammino, la novità appare mancata, cioè depotenziata, nel concreto della prassi forense canonica, ma non svanita, restando aperte nuove e proficue vie di utilizzo di essa.
Andrea Ripa
è sacerdote della Diocesi di Rimini. Laureato in Lettere classiche con indirizzo archeologico, già membro della Missione Archeologica Italiana a Cirene, ha conseguito il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense. Dal 2006 al 2008 è stato docente di Diritto matrimoniale presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose “A. Marvelli” (Rimini), dove dal 2008 insegna Introduzione al Diritto canonico.
This study analyses the discipline concerning the minister of confirmation in the two traditions of the Catholic Church, examining the sources, opinions of theologians and canonists. Spiritus Sancti munera, crowns the efforts of the Holy See to provide faculty to priests, which Vatican Council II underlines in its liturgical reforms and in the decree OE. The formation of the canons respected and renewed the two traditions, while the commentary highlights their differences. The conclusions propose ways of improving the discipline in order to provide for a more efficacious ministry of this sacrament.
L’opera affronta il tema del diritto di difesa nel processo penale extragiudiziale canonico. Dopo aver definito la difesa come “funzione” e non già come insieme di attività processuali, nella specificità propria del processo penale, la trattazione si incentra sulle problematiche poste dall’uso del decreto penale extragiudiziale, indicando le possibili prospettive comparatistiche, in particolar modo con il sistema penale vigente in Italia. Vengono approfonditi gli aspetti fondanti dei due Ordinamenti, formulando alcune proposte de iure condendo. Proprio la comparazione costituisce una positiva occasione di apertura a nuove concrete prospettive.
Giuseppe Puntillo
è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bari; è avvocato penalista. Ha conseguito il dottorato in diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense. È iscritto all’Albo degli Avvocati del Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese. Ha pubblicato su Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell’Economia una nota a sentenza del Tribunale di Foggia in tema di concussione commessa da esercente la professione medica (CEDAM, gennaio-giugno 2005).
Attraverso la consultazione di numerose sentenze rotali e l’approfondimento della dottrina canonica più recente, l’autore è riuscito a ricostruire fedelmente il rapporto dialettico tra giudice e perito. La ricerca è stata collocata nell’ottica dell’antropologia personalista tracciata dal recente Magistero Pontificio. L’applicazione pratica delle nozioni di antropologia cristiana sul tema del matrimonio, con il supporto delle scienze umane, unite alla riflessione giurisprudenziale, ha portato ad una comprensione più chiara del problema dei disturbi dell’orientamento sessuale.
Jan Słowiński
sacerdote dell’Arcidiocesi di Poznań (Polonia), compiuti gli studi istituzionali filosofico-teologici presso la Pontificia Università Lateranense, ha conseguito il Dottorato in Diritto Canonico presso la stessa Università. Attualmente è iscritto allo “Studio Rotale” ed è cappellano del Gran Magistero del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Il presente studio si propone di analizzare le origini, gli sviluppi e i caratteri del jus publicum ecclesiasticum, una peculiare branca del diritto canonico i cui contenuti, metodi e finalità si sono modificati in ragione dei mutamenti sociali, politici e culturali susseguitisi nel corso della storia. Questa disciplina canonistica costituisce una ‘tappa obbligata’ sia per l’operatore pratico del diritto, ai fini di una corretta strutturazione e regolamentazione dei rapporti giuridici Chiesa/Stato; sia per il teorico del diritto, qualora voglia bene comprendere la peculiare ‘cifra’ dell’ordinamento giuridico canonico e del suo complesso diritto.
MATTEO NACCI
è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Firenze. Ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano). È professore di Storia delle fonti e della scienza del diritto canonico e di Storia delle istituzioni di diritto canonico presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Lateranense.
La Chiesa ha sempre avuto l’esigenza di contenere entro ragionevoli limiti i costi del processo di nullità matrimoniale per i compensi dovuti agli avvocati e di scongiurare gli abusi in questo ambito, pur riconoscendo all’avvocato privato una remunerazione congrua e rispettosa della sua dignità professionale. Per ottenere tale risultato la strada può soltanto passare da un canto attraverso la piena operatività degli avvocati d’ufficio e dei patroni stabili e dall’altro attraverso avvocati onesti ed onorari giusti, anche alla luce del tariffario civile.
Graziano Mioli
si è laureato nel 1991 in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Bologna, dal 1995 è avvocato nel foro civile di Bologna e avvocato nel foro canonico del Tribunale Flaminio. Ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense nel 2001. É avvocato rotale dal 2004 e avvocato cassazionista dal 2008.
L'opera si propone di chiarire la natura giuridica della Radio Vaticana alla luce sia dell'ordinamento canonico, sia dell'ordinamento italiano.
La legislazione e la reiezione del libello. Nel tentativo di dare una risposta alla mancata chiarezza normativa circa i motivi di reiezione del libello, questo studio, attraverso un'indagine specifica articolata in tre capitoli, focalizza l'argomento da un punto di vista legislativo e dottrinale, considerando il modo di procedere dei tribunali inferiori e, insieme, del Tribunale Apostolico della Rota Romana.
Dottrina sociale e giuridica nel pontificato di San Pio X.
Una raccolta degli atti dei martiri come testimonianze processuali. La giurisdizione criminale romana risulta strettamente dipendente dalla struttura costituzionale assunta da Roma nei vari periodi, in quanto il potere punitivo si estrinsecava come manifestazione del potere politico intorno al quale la comunità era, di volta in volta, organizzata.
Una ricerca dell'autore intorno alla rilevanza giuridica da attribuire al Bonum familiae" attraverso l'approfondimento del recente Magistero della Chiesa, secondo il quale l'atto del consenso costituisce non solo il matrimonio ma anche la famiglia. " In un momento storico in cui taluni avanzano la pretesa di porre in discussione realtà umane fondamentali quali la famiglia, corre l'obbligo - anche in ambito ecclesiale - di recuperare un atteggiamento di umile ascolto della Rivelazione.
Un testo sulla proclamazione di santita nella storia del diritto e secondo le legislazioni attuali.
Un testo sul rapporto Chiesa-Stato. Uno studio comparato sulla posizione della scuola cattolica nei quattro Paesi dell'Europa Centrale (gruppo Visegrad): Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria.
Evoluzione storica ed applicazione all'esclusione del Bonum Prolis. Il presente lavoro si propone due obiettivi: valutare se (e in quali termini) e' da ritenersi concettualmente valida la distinzione tra il diritto ed il suo esercizio nella applicazione alle cause di esclusione del bonus prolis; verificare in secondo luogo se e' ancora utile ed opportuno servirsi di essa nel contesto attuale in cui l'enfasi e' posta sia dal Magistero che dal Codice vigente sulla donazione di se' stessi" e non piu' sulla trasmissione dello ius in corpus. L'approfondimento e' condotto in prospettiva storica, giurisprudenziale e dottrinale. L'attenzione rivolta agli sviluppi post-conciliari del piu' ampio dibattito sull'essenza del matrimonio permette di cogliere gli aspetti personalistici della distinzione compresa alla luce del valore semantico dell'espressione intentio non adimplendi. "