Pubblicata nel 1962, Una giornata di Ivan Denisovič è stata la prima opera a raccontare la vita in un Gulag di un uomo semplice, e a farlo dal punto di vista della grande letteratura russa, nel solco di Tolstoj e Dostoevskij. La stessa classica sobrietà si ritrova nei due racconti successivi. Protagonista di La casa di Matrëna è una povera contadina, presso la quale va a vivere un ex deportato, che mitemente subisce ripetute ingiustizie. Accadde alla stazione di Kočetovka illustra invece la parabola morale di un «uomo sovietico», nel quale il germe della sospettosità staliniana s’è tanto radicato da portarlo a commettere una mostruosa ingiustizia. Un capolavoro stilistico messo a fuoco da questa traduzione, basata sull’edizione definitiva riveduta e corretta dall’autore. Le precedenti derivavano dalla prima edizione del racconto, frutto di compromessi tra l’autore e gli apparati di censura.
Questo libro racconta come e perché, negli ultimi anni, molti romanzi italiani si siano attratti e incontrati fino a formare una vasta nebulosa, un "campo elettrostatico" letterario. È la nebulosa della "nuova epica italiana-, come ha proposto di battezzarla Wu Ming dopo il primo avvistamento, nella primavera del 2008. Come un corpo celeste, attendeva solo di essere "scoperta" e descritta. Non è un movimento di autori, ma un dialogo tra libri. Opere diverse, ma costruite su un comune sentire, una rinnovata fiducia nella parola e nel raccontare, un'etica della narrazione che porta a unire attitudine pop e ricerca di storie complesse, sguardi obliqui sulla realtà e visioni di mondi alternativi, sovversione della lingua ed esperimenti "transmediali". Ad aprire questa raccolta è l'ormai noto "memorandum" sul New Italian Epic, in una versione riveduta e ampliata. A seguire, due lunghi interventi esplorano la dimensione sociale e politica di questo nuovo approccio al mestiere di raccontare. Mestiere descritto come pratica di resistenza, perché "l'unica alternativa per non subire una storia è raccontare mille storie alternative".
Le imprese dell'uomo che ha rivaleggiato con gli eroi di Omero e con gli stessi dèi, ispirando il modello leggendario che ha appassionato l'Occidente, dagli imperatori romani a Napoleone. Robin Lane Fox, che firma anche la nuova prefazione aggiunta in questa edizione, ha collaborato come consulente storico al film di Oliver Stone dedicato ad Alessandro Magno.
I due più gloriosi e cruciali momenti della storia italiana analizzati attraverso coordinate concettuali dei nostri giorni. Dell'antica Roma l'autore analizza le ragioni del rapido sviluppo, il modello economico imperiale e il sistema agrario-mercantile a base schiavistica, le spese opulente degli imperatori, i dati della svalutazione durante la decadenza fino a giungere al momento della "rivelazione" cristiana. Dalla Roma in decadenza, l'analisi converge verso le capacità tecniche e politiche di Venezia, Genova e Pisa, la conquista dei mercati orientali che definiscono l'ecomonia-mondo rinascimentale con al centro la penisola e le sue Città-Stato. Tale primato industriale e mercantile è osservato fino al momento del nuovo lungo tramonto.
Elsa Morante comincia a scrivere molto giovane e dapprincipio scrive soltanto racconti. Nel 1933, passati i vent'anni, intraprende una frenetica attività di pubblicista e numerosi suoi scritti appaiono in settimanali di largo consumo e su fogli popolari quali il "Corriere dei Piccoli", "I diritti della scuola", "Oggi". Nel 1941 la Morante raccoglierà nel "Gioco segreto" alcuni di questi racconti e, vent'anni dopo, con la pubblicazione dello "Scialle andaluso" amplierà la raccolta. Restano così inediti dei racconti che l'autrice non ha mai ristampato, ma neanche rifiutato. Questa raccolta, presentata da Cesare Garboli, fa quindi emergere il libro fantasma che si nasconde dietro alle altre due antologie.
Una fiaba amara di Adriano Sofri con le illustrazioni di Sergio e Isabella Staino. Una narrazione di parole e immagini che ci fa guardare il mondo da un punto di vista diverso, perchè ci porta direttamente nel vero "altro mondo", quello dove in tanti passano la vita senza poter fare quasi nulla di ciò che siamo soliti considerare "umano" e "normale". "Dato che preferiscono dormire all'aria aperta, certe volte gli angeli custodi non si accorgono che il loro detenuto custodito viene acchiappato a tradimento prima dell'alba e imbarcato verso qualche altro carcere."
L'opera raccoglie in un unico volume gli scritti di viaggio di Lalla Romano ("Diario di Grecia", "Le lune di Hvar") e alcuni racconti composti in diverse occasioni e riuniti in "Un sogno del Nord". Accanto a questi, uno scritto inedito su due viaggi in Ungheria.
"Giap" è il libro di resoconti a caldo dai quattro angoli del mondo, a cavallo della grande onda del movimento neo-globale. Narrazione geografica, dinamica e spregiudicata, degli eventi che hanno scandito la nascita e la marcia della società civile globale contro il "pensiero unico" neo-liberista. Il volume è la sintesi ragionata, attraverso la selezione operata da Tommaso De Lorenzis, del magma di materiali accumulatisi in decine e decine di numeri di "Giap", fanzine elettronica dedicata al grande generale vietnamita e cuore pulsante del progetto Wu Ming.
Quante volte, terminata la lettura di un'opera, di un romanzo o di un racconto, avremmo voluto chiedere all'autore notizie sul quel personaggio tanto amato, o su quel finale, o sull'origine della storia. In questo libro Yehoshua risponde a queste e ad altre domande con semplicità e acutezza, toccando altri nodi cruciali della sua narrativa: la sua vocazione di scrittore, i temi dell'impegno morale in letteratura, la guerra, il rapporto con i suoi lettori.
"Manuale di pittura e calligrafia" è il romanzo di una crisi, della presa di coscienza di un artista che si definisce solo con l'iniziale H. e si conclude nello stesso giorno in cui crolla il regime fascista portoghese, il 25 aprile 1974. H. narra di sé, pittore mediocre che vivacchia grazie ai ritratti di gente altolocata, e della sua ribellione alla finzione del mondo. Mentre lavora al ritratto di S., Amministratore delegato della SPQR, decide di dipingere un secondo quadro che sveli il vero volto del vacuo S. Fallito questo tentativo, deciderà di scrivere un diario stravolgendo la propria vita perché l'arte esige sincerità.
Nove storie di personaggi senza speranza, di malattia e morte e dolore, raccontate con una livida sincerità che scuote e appassiona proprio perché cruda eppure compatta, coerente. I nove personaggi di Adam Haslett sono individui ai margini della società per cause di forza maggiore: malattia (sovente di tipo mentale); morte violenta dei genitori; il dono terribile della preveggenza. Hanno storie differenti ma appartengono a un'unica razza, quella dei reietti incolpevoli.
I portici di Ferrara, un muro, una farmacia. Tanti uomini uccisi per rappresaglia in una notte di dicembre del '43. Ma chi è stato il responsabile di quella strage? Finita la guerra arriva la resa dei conti. Uno solo è testimone, involontario: un farmacista paralitico che quella notte ha assistito all'eccidio dalla finestra che si affaccia sulla via. In questo racconto, tratto dalle "Cinque storie ferraresi" che gli valsero il Premio Strega nel 1956, Giorgio Bassani restituisce al lettore il clima di arbitrio e terrore degli anni cupi della nostra storia.
Ignorato nel medioevo, dal Seicento il Satyricon ha conosciuto un'ininterrotta fortuna: le peripezie dei due amanti, i personaggi emblematici, la scena del banchetto di Trimalcione, dove la pantagruelica cena del parvenu assurge a simbolo di ogni bassezza umana, tornano nella traduzione di Edoardo Sanguineti.
Attraverso la vita di Leo e Michela, il romanzo di Vassalli rievoca i momenti di protesta e le battaglie civili degli ultimi trent'anni di storia. Per chi ha vissuto le rivolte studentesche, il femminismo, l'antipsichiatria, le battaglie pacifiste e più recentemente i movimenti ecologisti, il volontariato nei paesi in guerra, l'impegno nell'accoglienza degli extracomunitari, il romanzo sarà un'occasione per confrontare le proprie illusioni e delusioni con quelle dei due protagonisti. Per chi è troppo giovane per aver vissuto consapevolmente queste vicende, sarà un percorso di conoscenza attraverso i miti delle generazioni precedenti. La prima edizione del libro è del 2001, nei "Supercoralli" Einaudi.
Nel 1998 Giuseppe Caliceti e Giulio Mozzi avevano raccolto in "Quello che ho da dirvi" le lettere di ragazzi e ragazze italiani ai loro genitori. Ora gli stessi curatori hanno costruito un secondo libro-collage raccogliendo le lettere di tanti genitori che, rivolgendosi ai figli, rivelano aspettative e speranze, motivano le ragioni dei conflitti, cercando di dire con le parole scritte - quindi meditate e lente - ciò che nelle parole parlate non si riesce a dire.
Per milioni di persone in tutto il mondo, dopo il 22 novembre del 1963 l'America non è più stata la stessa. Lee Harvey Oswald spara contro il presidente Kennedy. Dall'ombra partono invece i colpi dei congiurati, degli uomini che si nutrono di frustrazione e rancore: ex agenti dell'FBI, reduci della Baia dei Porci, faccendieri, lucidi calcolatori e psicopatici. Oswald, il ragazzo dall'identità e dal passato incerti, è il loro burattino. DeLillo ne fa il simbolo di un'America in cui le nevrosi quotidiane e la ricerca di ideali creano una miscela sempre sul punto di esplodere. L'autore porta alla luce tutto quello che sull'assassinio di Kennedy è stato detto e smentito, gridato e sussurrato, fino alla scena sacrificale di Dallas.
"Scrivere racconti non è affatto un brutto modo di trascorre la propria solitudine" disse Bernard Malamud poco prima di morire. E il risultato del suo solitario lavorio sono gli oltre cinquanta racconti composti dal 1940 al 1985 e via via pubblicati nelle sue raccolte. Di essi, questo volume comprende i primi ventinove, curati e riordinati secondo la data di composizione da Robert Giroux. Da "Armistizio", il primo, datato 1940, a "Pioggia di primavera" e "Prima gli idioti", questi sono i racconti ambientati nella New York degli immigrati, dei piccoli bottegai, degli illusi e dei delusi, di quanti continuano a rincorrere il sogno all'ombra dei grattacieli.
In un Sudafrica sconvolto dalla guerra civile, Michael K. (ogni riferimento a Kafka è ovviamente voluto) costruisce un carro per riaccompagnare la madre malata nel suo Eden evanescente: un pezzettino di terra in campagna dove ha trascorso un'infanzia felice. Il viaggio è clandestino, fra militari allo sbando, freddo e intemperie. Finché K. è costretto a far ricoverare la madre, ma nessuno l'assiste e quando muore viene cremata senza che il figlio venga consultato. Con le ceneri in un sacchetto di plastica, K. raggiunge comunque il luogo d'incanto, un fertile nulla, una fattoria abbandonata sfuggita al controllo ossessivo del regime, dove si sente, per la prima volta, libero. Ma la guerra saprà raggiungerlo anche nel suo minuscolo paradiso privato.
"Carlo V non era veramente un diplomatico, e neppure un condottiero. La sua forza consisteva nell'assoluta certezza di raggiungere il fine e nella lealtà" così Karl Bradi, studioso del Cinquecento, tratteggia la figura complessa e sfaccettata del sovrano sul cui impero "non tramontava mai il sole". Un personaggio, dunque, dai toni e dagli stili differenti, talora in cruda antitesi tra loro, certo di difficile rievocazione. Al centro dell'interesse di Bradi sta Carlo e non l'impero di Carlo, e questa non vuole essere una biografia delle gesta bensì quella del pensiero e dell'agire politico di un imperatore costantemente sorretto dalla certezza di essere stato chiamato a quel compito dalla suprema volontà di Dio.
"Il racconto biblico in questo caso mette in scena il legame di una suocera e una nuora che non solo si amano e si rispettano, ma fanno a gara per aiutarsi e sostenersi, fedeli al loro affetto nonostante siano state private di ogni figura maschile protettiva." [Dall'introduzione di Dacia Maraini]. La consulenza generale è di Paolo De Benedetti, l'appendice storico-critica di Agnese Cini Tassinaro.
Il saggio, che si propone quale orientamento alla lettura dell'opera dell'autore da affiancare alle testimonianze "vissute" dell'audiovisivo allegato, abbandona ogni prospettiva apologetica o militante per adottare una rigorosa prospettiva critico-filologica, pur nella convinzione della centralità dell'esperienza poetica di Pasolini nel secondo Novecento italiano ed Europeo. Ogni capitolo si sdoppia in due sezioni, dedicate al percorso biografico-artistico e allo svolgimento della scrittura in versi testimoniati dal corpus poetico pasoliniano, dalla sua "Bestemmia", titolo sotto il quale l'autore stesso intendeva riunire i suoi principali libri di poesia dagli anni Quaranta e Cinquanta agli anni Settanta.
Marco ha un padre che si ammazza di fatica sulla terra ostile per piantare le nuove rose Dallas o le preziose MacArthur, e ha una madre giovane e vitale, che lascia la casa e se ne va sulla collina di fronte, lontana dai silenzi ostinati del marito, e accoglie nella sua nuova casa un uomo giovane e allegro come lei, con la pelle scura. Marco cerca a tentoni di spiegarsi questa lacerazione familiare e vorrebbe una guida; come nei suoi amati western vorrebbe un cavaliere a insegnargli la solitudine. Ma la vita a quindici anni propone enigmi e infatuazioni diverse, tra le quali quella per la donna bellissima della fotografia della credenza. Si sviluppa così un'altra trama, che narra la passione di un nonno per una donna magica ed evanescente.
Pubblicati in un arco temporale di circa 30 anni, dal 1864 al 1894 e qui riordinati cronologicamente, i racconti di Robert Louis Stevenson, sono modulati con una straordinaria varietà di generi e scenari. C'è l'amata Scozia, con le sue brume e i lunghi crepuscoli, il mare che mugghia tra le scogliere, i gabbiani, l'odore del rum, i suoni aspri e antichi della lingua scozzese. C'è il mondo luminoso dei Mari del Sud, col loro ritmo lento e incantatorio, i riti sconosciuti, una civiltà esotica e spaesante abitata da missionari e avventurieri. E ci sono le città, Londra e Parigi, con la mollezza dei dandy, le carrozze che sferragliano in strada, i primi treni a vapore.
Una donna deve affrontare nel giro di pochi mesi la malattia mortale del compagno di un'intera vita. Questa donna, che è poi l'autrice, rievoca il lontano incontro con il giovane che sarebbe diventato suo marito, i primi mesi del loro sodalizio e gli ultimi mesi, segnati dalla prospettiva irreparabile della fine. Il confronto con la morte produce un'esasperazione della sincerità, cioè il contrario della rimozione: diventa amore di conoscenza, ricerca dei significati ultimi, perché "non può darsi pietà senza spietatezza".
Cento racconti, uno per ogni anno del nostro secolo. Con continui cambi di prospettiva, assumendo il punto di vista di persone sempre diverse, Grass ritorna su avvenimenti grandi e piccoli - le trincee della Grande guerra, le tragedie provocate dal nazionalsocialismo, la divisione della Germania, ma anche i balli, dal Charleston alle gemelle Kessler, gli incontri di pugilato, le finali di calcio, i record mondiali - dipingendo, ora ironico, ora ammonitore, un quadro variegato e sorprendente degli ultimi cento anni della nostra storia.
"Letto oggi, a duemila anni di distanza da quando fu scritto, questo testo biblico ci ricorda che molti dei nostri valori spirituali sono, oltre che universali, eterni. Sino a quando resterà immutata la natura fondamentale degli esseri umani, anche questi valori serberanno il loro significato sia per i singoli esseri umani sia per la società." (dall'introduzione del Dalai Lama)
Martin Lutero scrisse questo aspro e violento documento antisemita negli ultimi anni della sua vita. Si tratta di un saggio così duro da richiedere un commento che ne tenti una contestualizzazione, addentrandosi nell'intrico di violenza che ispirò quest'opera. Risulta allora fondamentale la ricostruzione che Adriano Prosperi fa dei rapporti del fondatore della Riforma con gli ebrei e più in generale dei rapporti fra il mondo cristiano e il mondo ebraico. Prosperi analizza poi l'enorme eco che il saggio ha suscitato nel mondo protestante dove l'antisemitismo si è rivelato ancora più tenace e devastante che nel mondo cattolico.
Bono Vox, leader del complesso irlandese U2, una delle più celebri ed "impegnate" rockband degli ultimi vent'anni, introduce i centocinquanta canti sacri degli ebrei, ragguardevoli non solo sul piano religioso ma anche su quello letterario, il più importante documento poetico dell'antichità ebraica. Con la consulenza generale di Paolo De Benedetti e un'appendice storico-critica di Agnese Cini Tassinario.
Lo psichiatra R. D. Laing per sei anni ha riportato in un diario le conversazioni con i suoi due figli. Queste si sono svolte a partire dal termine della prima infanzia, quando ancora i bimbi non possedevano un linguaggio completamente articolato. Secondo Laing dai bambini si possono apprendere, allo stesso tempo, nozioni sull'infanzia e sull'età adulta, ed è quasi certo che, come il contatto con gli adulti forma lo sviluppo dei bambini, così il rapporto inverso influisce sulla "crescita dei grandi". Con una prefazione di Stefano Mistura.
Le poesie di Montale sono state qualcosa che ha accompagnato i giovani degli anni Trenta e Quaranta come un talismano, il segno di appartenenza a una sensibilità nuova. Il libro di Testa, ripercorrendo la biografia e i testi di Montale, vuole soprattutto restituire in modo sintetico e accessibile il senso di questa esperienza letteraria e umana. Nel cofanetto è presente una videocassetta che ripropone, in forma originale, i materiali delle Teche Rai. Montale racconta se stesso e legge alcune sue poesie. Una vera e propria autobiografia costruita da Gianni Barcelloni e Gabriella Sica.
Seguire il cammino poetico di Ungaretti significa percorrere la "Vita d'un uomo", dalle nostalgie e dai miraggi egiziani all'inferno del Carso, dagli eccezionali anni parigini alla scoperta di Roma, dal "Dolore" che segue al soggiorno in Brasile fino all'ultima stagione, furiosamente vitale. In questo saggio Cortellessa ci restituisce un'immagine ravvicinata e umanissima di questo grande poeta e della sua opera. Nella videocassetta allegata (il libro è contenuto in un cofanetto) Ungaretti racconta se stesso e legge alcune sue poesie. Una vera e propria autobiografia costruita con preziosi materiali d'archivio, anche inediti (delle Teche Rai) da Gianni Barcelloni e Gabriella Sica.
La vita di Emilio Lussu fu un susseguirsi ininterrotto di avventure: quattro medaglie in guerra; la risposta armata allo squadrismo; il carcere, il confino e la fuga da Lipari con Rosselli e Nitti; l'opera di "diplomazia clandestina" svolta fra Spagna, Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Un socialista "irregolare" perché libertario, antiautonomista, svincolato dal PCI, eppure consapevole che solo la coesione fra le forze di sinistra avrebbe permesso di "costruire l'Italia".
Figli del capostazione, i tre fratelli Fo abitano in una vecchia casa bianca. Dario inventa storie; Fulvio costruisce velieri; Bianca, la più giovane, diventa la cronista di un'infanzia felice. I giochi, gli amici, la maestra. E poi la guerra, gli sfollati, gli sbandati e i partigiani. "La ringhiera dei miei vent'anni" vede i tre fratelli, ormai grandi, impegnati negli studi e nel lavoro, in una Milano di rioni, cortili e botteghe, dove i miti e le paure della giovinezza si saldano con vicende ed atmosfere dal sapore di favola.
In questo libro, scritto nel 1949, crimine, indagine e colpa sono i motivi dominanti. Protagonista delle sei storie è l'avvocato Gavin Stevens, detective per passione. Più che un legale Stevens è il confessore e il redentore della dannata gente del Sud. Intorno a lui c'è un mondo che crolla: ogni personaggio esprime, nella sua immagine deforme e grottesca, tutta la violenza creaturale di chi cerca di non soccombere, di salvarsi. Con uno stile che fonde il colloquiale a toni epici e leggendatri, queste sei storie narrano un universo, chiuso nei confini della chimerica contea di Yoknapatawpha, che ha assunto i tratti simbolici e remoti della leggenda.
Il libro biblico attribuito a Salomone, celebre lamento sulla vanità di tutte le cose materiali, presentato nella personalissima prospettiva di una grande scrittrice: Doris Lessing. "Fin dai primi versetti di Qohélet" scrive l'autrice nell'introduzione "si è trascinati da una corrente di suoni... le orecchie sono incantate, ma nello stesso tempo si è estremamente vigili". Consulenza generale di Paolo De Benedetti. Appendice storico-critica di Agnese Cini Tassinario.