Ciclicamente rispunta una teoria autoconsolatoria che sentenzia: il fascismo è finito in un preciso giorno di 79 anni fa. Per chi abbia familiarità con i tempi lunghi della storia, questa appare però, senza eccessivo sforzo mentale, come una sciocchezza. E basterebbe del resto la cronaca del settantennio che abbiamo alle spalle per convincersi della vacuità di una tale teoria. Lo riprova inoltre quotidianamente la cronaca, che certo non ci rallegra: tanto più che - come un secolo fa - non si tratta di una questione solo italiana. Del resto, tutte le principali forze politiche del Novecento, dai cattolici ai neoliberali, passando per i socialisti, vivono, uguali e diverse, e variamente denominate, nel nuovo secolo. La partita, a quanto pare, è ancora aperta.
Dalla pandemia di Covid-19 alla guerra in Ucraina, sullo sfondo dell'emergenza climatica e ambientale nella quale continuiamo ad annaspare. Siamo immersi in una crisi strutturale e sistemica - energetica, economica, politica, sanitaria - e solo con azioni immediate e decise possiamo venirne fuori. La radice dei nostri mali è un sistema energetico ormai indifendibile. Non ci salveremo con un irrealizzabile ritorno al nucleare o una tecnica ingegnosa per estrarre gas e petrolio come il fracking. È giunto il momento di sfruttare gli immensi flussi rinnovabili che la natura ci mette a disposizione. Questo libro raccoglie e aggiorna otto anni di riflessioni incredibilmente attuali sui problemi che rischiano di schiacciare la nostra civiltà. E propone soluzioni autorevoli e chiare. Per non passare da una crisi all'altra, come un incubo senza fine. Prefazione di Enrico Giovannini.
Oggi più che mai è evidente che solo grazie alla scienza e alla ricerca è possibile tutelare e far progredire la nostra società. In che modo società e scienza si influenzano reciprocamente? Che ruolo giocano la politica e l'economia rispetto all'etica e ai valori scientifici? Prendendo spunto dalle idee del fisico Carlo Bernardini, giornalisti, sociologi, filosofi, scienziati e letterati riflettono sul mondo contemporaneo. Di ampio respiro i temi trattati: migrazioni, Comunità Europea, globalizzazione, democrazia, politiche di sviluppo, ma anche responsabilità della scienza.
In una società incerta come quella di oggi, costruire rapporti solidi sembra quasi un'utopia. Ma siamo davvero condannati alla solitudine? Non possiamo far nulla per contrastare questa tendenza spontanea al disordine? Serrano ci dà buone notizie: la natura lavora da milioni di secoli per metterci in salvo investendo nella comunicazione. Quando la differenziazione sessuale costrinse i nostri antenati a investire energie nell'accoppiamento per garantire la sopravvivenza della specie, chi riusciva a comunicare meglio si aggiudicava una discendenza numerosa. Partendo da questa premessa, l'autore ci trasporta in un viaggio entusiasmante nel tempo, e ci mostra come cambiarono i corpi degli ominidi per adattarsi alle preferenze dei loro partner: labbra sporgenti, forme armoniose, genitali visibili e menti affascinanti. Forse, però, l'innovazione più sorprendente fu la comparsa del linguaggio: uno strumento capace non solo di trasmettere informazioni, ma anche di narrare storie meravigliose e sedurre il partner.
Giornalisti asserviti ai poteri forti, giornali finanziati dallo Stato, editori che usano le proprie testate per interessi "extra" e le trasformano in "macchine del fango". Attraverso protagonisti, fatti e retroscena, il libro ripercorre lo stato dell'informazione dal Ventennio fascista ad oggi, passando per il dominio sulla stampa da parte della Dc, della Loggia P2 di Gelli e del berlusconismo, che da oltre vent'anni annovera centinaia di giornalisti a libro-paga. Dai "canguri" di Mussolini ai "servi del Cavaliere": oggi come ieri, gran parte del Quarto potere - comprese Rai e Mediaset - manipola l'opinione pubblica e destabilizza la situazione sociale del Paese, piuttosto che agire da "cane da guardia" nei confronti di politica e finanza. Mercanti di parole esplora queste tematiche fino in fondo e lo fa presentando scoperte inedite. Prefazione di Ezio Mauro.
Chi, e in base a quali criteri, definiva a Roma i limiti di ciò che era lecito e ciò che non lo era? A che età era consentito strizzare l'occhio a Venere? Quali erano le regole che guidavano i rapporti amicali, sessuali, amorosi? Come ci si doveva comportare per propiziarsi gli dèi? Come ci si preparava ad affrontare il dolore e la morte? Dove si imparava il mestiere del medico, della levatrice, del veterinario, dell'agrimensore, dell'architetto, dell'avvocato, del soldato, dell'insegnante? Quali erano i centri di formazione artigianale e artistica? Tutto questo fu oggetto di precisa educazione presso un popolo che visse in un sistema sociale in cui il privato era votato al pubblico, e la vita scorreva in un funambolesco barcamenarsi tra realtà e rappresentazione. Dalla primissima infanzia alla vecchiaia i romani, senza esclusioni di sesso e di status, furono coinvolti in un programma educativo ininterrotto e totalizzante. Esso si avvalse, per raggiungere i propri obiettivi, di tutti i mezzi di comunicazione di cui poteva allora disporre, non tralasciando, se necessario, neanche sofisticati sistemi di "persuasione occulta" attraverso la voce, il gesto, la scrittura, l'immagine.
La razionalità scientifica della medicina è sempre più in difficoltà per tre ragioni fondamentali: il radicale cambiamento culturale della concezione di malattia e di malato; la pressante richiesta di riduzione di sprechi, rischi ed errori nel campo delle pratiche mediche; la forte domanda da parte del cittadino di condivisione delle decisioni mediche che lo riguardano. Per rispondere a tali problemi, in questi anni, si sono adottate politiche di controllo sugli operatori e sui servizi che però hanno creato innumerevoli contraddizioni, tanto in ambito etico quanto in quello finanziario. Una ben ponderata azione di ripensamento della razionalità medica non è più rinviabile. Il titolo sottolinea un mutamento significativo di prospettiva: se sinora la tradizionale "filosofia della medicina" aveva spiegato il modo di pensare della medicina, oggi si avverte l'urgenza di una "filosofia per la medicina". Il libro si conclude con un manifesto, che costituisce un invito alla pubblica discussione delle questioni trattate.
Descrizione
María Novo propone in questo libro una serie di idee e strategie per riappropriarsi del proprio tempo e liberarsi dalla schiavitù della produttività. Scorrendo senza fretta le pagine, rifletterete sulle cause dell’accelerazione responsabile dello stress che affligge la società moderna. Scoprirete strade alternative per continuare a produrre, pur conducendo una vita più serena e soddisfacente. L’autrice ci racconta le sue personali vicissitudini nel «caos organizzato» di Roma; ci parla di progetti innovativi collegati a una nuova cultura del tempo, come quelli avviati a Ferrara, la Città delle biciclette, o a Fano, la Città dei bambini; ci descrive le esperienze concrete di individui singoli, gruppi, città o organizzazioni (come Slow Food, Città Slow e le Banche del Tempo) che hanno cominciato a cambiare, rallentando i ritmi e riducendo la velocità. Una riflessione sul tema dello sperpero di tempo, che rientra in una problematica più ampia: la ricerca di un benessere collettivo, fondato sull’equilibrio ecologico e l’uguaglianza sociale.
Destinatari
Chi ha cominciato a preoccuparsi dell’impatto dei comportamenti quotidiani sull’ambiente naturale. Chi vuole sottrarsi alla folle corsa a produrre e consumare senza limiti imposta dal mercato. Chi è stanco di lasciarsi dominare da irraggiungibili traguardi di produttività e competitività, perdendo di vista la capacità di gioire di ciascun istante e di assecondare i ritmi personali.
Il nostro Paese è preda sempre più di cricche affaristiche, manager statali disonesti, nonché politici filmati nell'atto di prendere bustarelle: tutti avidi di denaro pubblico. Gente che se la ride, la notte del terremoto in Abruzzo, al pensiero dei futuri affari sulla ricostruzione. Dall'ennesimo scandalo della Protezione civile emerge una squallida fotografia dell'Italia della vergogna. Il tutto mentre le fabbriche chiudono, la disoccupazione sale e il disagio sociale aumenta. Di scandalo in scandalo, dunque, la stagione di Tangentopoli non finisce mai; esiste una parte d'Italia che se la spassa alla grande sulla pelle dei contribuenti. Il libro si occupa di quattro personaggi emblematici delle Istituzioni: Bettino Craxi, Cesare Previti, Vittorio Sgarbi e Marcello Dell'Utri. Tutti condannati per reati finanziari (tangenti, truffe, evasione fiscale) fino in Cassazione: sentenze quindi definitive. Tra gli aspetti inediti di questo volume di grande attualità - che si basa su atti giudiziari, testimonianze, retroscena e intercettazioni telefoniche - anche un documento importante: visure catastali che attestano numerosissime operazioni immobiliari per milioni di euro. Prova provata dell'affarismo spregiudicato dei "ladri di Stato".
L'opera
Vi siete mai chiesti cos’è la «polvere di simpatia», o come facciamo a sapere che al giovane faraone Tutankhamon piaceva il vino rosso, o ancora se una dose di cioccolato al giorno faccia bene alla nostra salute? Questo libro fornisce tutte le risposte che cercavate. Joe Schwarcz ci racconta curiosi aneddoti, ci offre preziosi consigli pratici, mostrandoci quanto sia straordinario il ruolo della chimica nella vita di tutti i giorni, presente e passata. Qualcuno ha detto che la curiosità sta alla scienza come la scintilla alla fiamma: se siete in cerca di nutrimento scientifico per il vostro cervello, questo libro fa al caso vostro. Non indugiate un attimo di più e immergetevi nella lettura.
I lettori
Chiunque sia interessato alla scienza come elemento fondamentale della quotidianità, oggi come in passato. Con la formula della “domanda e risposta”, il lettore percorre un cammino che lo avvicina alla chimica in modo ameno, ma ineccepibile.
L'opera
Il libro esamina i rapporti fra scienza e religione, attraverso la lettura e l’analisi delle testimonianze che ci hanno consegnato pensatori come Spinoza, Pascal, Hume e scienziati come Newton ed Einstein. Mettendo a confronto i metodi della scienza e le verità rivelate dalla religione (soprattutto quella cristiano-cattolica), l’autore cerca di rispondere ad alcune domande, che questi due grandi temi sollevano. Quali motivazioni spingono tanti uomini a cercare Dio e ad accettare l’idea di Dio? Questa accettazione avviene su un piano più logico o emotivo? Le religioni sono costruzioni dell’uomo o opere divine? È necessaria l’opera di intermediazione che le religioni ritengono di esercitare fra Dio e gli uomini? Cosa distingue l’approccio scientifico alla conoscenza della realtà da quello del pensiero teologico e religioso?
I lettori
Il saggio si rivolge, con linguaggio piano e argomentazioni del tutto accessibili, a quanti desiderano indagare i punti di contatto e di contrasto fra queste due poderose costruzioni dell’uomo, la scienza e la religione, che hanno giocato un ruolo fondamentale nello sviluppo delle società umane.
Il libro non è solo una fotografia delle elezioni americane più importanti degli ultimi quarant'anni. È anche, attraverso la cronaca di un processo elettorale durato venti mesi, una testimonianza in presa diretta delle dinamiche profonde che hanno trasformato una parola, "hope", speranza, in un dato politico di proporzioni epocali. L'affermazione di Barack Obama è senz'altro dovuta al suo straordinario talento personale. Ma l'America l'ha fortemente voluta perché ne aveva bisogno. Aveva bisogno di chiudere, dopo trent'anni, il ciclo liberista aperto da Ronald Reagan per aprirne uno nuovo, più aderente a quel dream che l'ha generata e che, nonostante tutto, continua a essere il tratto distintivo della sua stessa identità. Perché gli americani, tendenzialmente conservatori, hanno scelto di cambiare così radicalmente direzione? Per quale ragione un Paese ancora così profondamente razzista è riuscito a immedesimarsi in un nero, che per di più ha come secondo nome Hussein? Perché è successo oggi? Dalla contestualizzazione precisa dei discorsi e dei candidati, emerge l'America del cambiamento e le ragioni storiche che l'hanno determinato, a partire dal Discorso sul razzismo pronunciato da Obama a Filadelfia, degno della più alta tradizione politica dei grandi d'America, da Lincoln, a Franklin Delano Roosevelt. Parte da lì il nuovo ciclo americano, il New Deal di Barack Obama. Destinato a irradiarsi nel mondo. (Prefazione di Ferruccio de Bortoli)
Meno di cento anni fa, gli astronomi erano convinti che l'universo fosse costituito solamente dalle stelle della Via Lattea. Alla fine del XX secolo avevano ormai scoperto che la nostra è solo una delle centinaia di miliardi di galassie che si estendono per uno spazio di migliaia di miliardi di anni luce. Questa rivoluzione, nella comprensione del cosmo e del posto che l'uomo vi occupa, è avvenuta in meno di cento anni, grazie all'avvento di telescopi sempre più potenti e alla passione di un ristretto gruppo di pionieri ossessionati dal desiderio di misurare la scala delle distanze cosmiche. Questo libro narra la storia di questi scienziati, una storia che parla del fascino di un cielo stellato e del duro, ostinato lavoro di coloro che hanno dedicato la vita a carpirne i segreti.
È vero che i miracoli sfuggono a qualsiasi spiegazione scientifica? Vi sono prove dell'esistenza dello Yeti e degli alieni? Atlantide è mai esistita? È vero che lo sbarco sulla Luna e l'attentato dell'11 settembre furono una messa in scena degli americani? "Il codice da Vinci" svela davvero verità nascoste? Le medicine alternative sono efficaci? L'elettrosmog, gli OGM e il nucleare sono davvero pericolosi? Fusione fredda e idrogeno risolveranno davvero i nostri problemi energetici? Queste sono solo alcune delle numerose domande alle quali il libro cerca di rispondere. Analizzando, alla luce delle conoscenze scientifiche, molte delle informazioni che riceviamo quotidianamente, questo libro è un utile strumento per non rinunciare a sviluppare una propria capacità di pensiero critico. Il messaggio forte che emerge da queste pagine rappresenta un'arma di difesa intellettuale contro le bufale scientifiche: non dare mai nulla per scontato e sottoporre dati e informazioni al vaglio della razionalità e del senso critico.
La crisi ambientale, pur nella sua estrema gravità, ci ha fatto prendere coscienza del comune destino di tutti gli esseri che vivono sul nostro pianeta, ricordandoci il rispetto che a ciascuno di essi è dovuto. In questo senso, essa può costituire un'occasione straordinaria, sia per reimpostare in modo corretto il rapporto tra uomo e natura, in particolare, attraverso il superamento della mentalità meccanicistica e dell'antropocentrismo sfrenato, che hanno dominato in questi ultimi secoli, sia per riprogettare in termini nuovi il rapporto tra uomo e uomo e tra stato e stato. Il superamento della crisi ambientale implica infatti profonde trasformazioni a ogni livello: economico, politico, sociale, scientifico, tecnologico, culturale. Proprio per questi suoi tratti, l'ecologia rivela una valenza fortemente utopica, di progetto per una società più giusta e prospera. I saggi di questo volume propongono principi e norme etiche che, oltre a provocare un cambiamento nei comportamenti quotidiani di ciascuno di noi, implicano anche un mutamento della prassi sociale nella sua globalità.
I saggi contenuti in questo volume rispondono agli interrogativi morali che sorgono di fronte al potere di scienza e tecnologia sui processi biologici, sulle attività più squisitamente umane, da quelle procreative a quelle terapeutiche e cognitive; esaminano le logiche di sfruttamento e di dominio della natura, l'esasperata tensione profittuale di una non più sostenibile concezione dello sviluppo. Un'analisi pluridisciplinare delle questioni bioetiche, sia con l'approfondimento dei modelli teorici che hanno originato prassi distorte dagli esiti perversi, ma anche con proposte per un agire pratico responsabile, centrato sul prezioso rapporto fra la vita della persona, il suo ambiente vitale e le prospettive di uno sviluppo.
L'appuntamento con la saga Berlusconi è giunto al terzo episodio. Quest'ultimo volume coincide con la fine della legislatura - e con le imminenti elezioni e come nelle 'comiche finali' offre ai lettori, nonostante la triste realtà dei fatti, una lettura in chiave satirica cercando di strappare un sorriso anche a chi alla fine del mese ci arriva con il borsellino vuoto. Nico Pillinini è irriverente e pungente come sempre e, con il suo stile inconfondibile e le sue fulminanti battute, rappresenta anche la barricata satirica del Sud, contro un Nord-Est bossiano e disfattista.
Il Rapporto comprende una parte monografica e quattro rubriche. La monografia verte sul ruolo e le potenzialità dell'euro sul piano globale. Vengono presi in esame i rapporti della moneta europea con il dollaro, le possibilità d'ingresso nell'unione monetaria della Gran Bretagna, i risvolti dell'adozione dell'euro sull'occupazione e il suo intreccio con la strategia di Lisbona volta a fare dell'Unione europea la più avanzata economia basata sulla conoscenza. Viene inoltre affrontata la questione delle conseguenze dell'introduzione dell'euro nel nostro paese, con un esame approfondito della politica economica del governo Berlusconi.
Perrone evidenzia il ruolo positivo della DC per il nostro Paese, sostenendo che il partito, attraverso una politica di difesa degli interessi nazionali, ebbe la capacità di ritagliare all'Italia rilevanti margini di autonomia, nonostante la subordinazione agli Stati Uniti. Agendo in modo duttile e intelligente nella situazione che la realtà dava, la DC costruì l'ascesa dell'Italia a quinta potenza industriale del mondo.
Alcuni considerano la psicoanalisi una rivoluzione, altri invece una scienza inattendibile e superata, tra l'altro, da tecniche più moderne. Chi sono poi gli psicoanalisti? Cosa avviene durante la psicoanalisi? È vero che si parla solo di sesso? E il transfert, cos'è? I genitori sono davvero sempre gli unici responsabili dei nostri problemi? Questo libro cerca di dare risposte chiare, brevi e precise a queste domande e ci aiuta a capire meglio la psicoanalisi.
Nell'anno del Giubileo, una nuova edizione, completamente aggiornata, del libro che per primo ha dimostrato che la Sindone, ritenuta il sudario di Cristo, è in realtà un falso medievale.
Partendo dall'idea che l'architettura sia un'arte infelice, cui risulta inattingibile la "facilità" diretta con cui agiscono pittori e scultori, il libro affronta la questione del disegno assumendola come elemento costitutivo dell'ideale altrove di natura persino letteraria, nel quale la sostanza umanistica dell'architettura si traduce nella libera definizione di programmi, utopie, fantasie, narrazioni che fanno del foglio disegnato la pagine di un libro non scritto, ma, appunto, disegnato.
Il volume indaga sulle stragi compiute dai crociati a danno delle comunità ebraiche in Germania nel 1096 e a Gerusalemme in occasione della conquista della città nel 1099: episodi di feroce antisemitismo che costituiscono quasi un preludio delle persecuzioni che gli ebrei hanno subito in età medievale e moderna.
Quando e come nasce il rapporto di coppia? In un'epoca come quella attuale in cui, visibilmente, non è più solo il matrimonio a definirlo, Kaufmann trova che l'indicatore dell'integrazione coniugale è la gestione comune del bucato; simbolo, nell'epoca della mediazione tecnologica, è la lavatrice. L'acquisto della lavatrice è, insomma, la prova materiale dell'esistenza della coppia. Intorno alla biancheria da lavare si ingaggia il conflitto dei ruoli sessuali. Analizzando chi manipola la biancheria nella vita quotidiana, ci dà informazioni sulla morale egualitaria e sui suoi limiti, una volta che questa entra a regolare nella pratica il rapporto tra ruoli domestici femminili e maschili.
L'autore esamina cinque professioni (ingegneria, architettura, management, psicoterapia e pianificazione urbana) per illustrare il modo in cui i professionisti, nella realtà operativa, affrontano la soluzione dei problemi. Schon sostiene che, nel far fronte alle sfide giornaliere lanciategli dal proprio lavoro, essi ricorrono a quel genere di improvvisazione che si apprende nel corso della pratica più che a formule imparate durante gli studi universitari. L'autore propone così una nuova epistemologia della pratica professionale fondata sulla "riflessione nel corso dell'azione".