
La pena di morte è da sempre materia di discussione tra studiosi di diversa provenienza ed estrazione culturale. In questo libro la questione viene affrontata da un punto di vista giuridico-politico: dopo averne evidenziata l’attualità, ci si sofferma sulle posizioni, a loro modo paradigmatiche, di due Paesi, l’Italia e gli Stati Uniti, sottolineandone le significative differenze ma anche le notevoli somiglianze.
Informazioni sull'autore
Davide Galliani è ricercatore e docente di Diritto pubblico e di Diritto dei beni culturali all’Università degli Studi di Milano.
Il volume fornisce le tecniche e gli strumenti per individuare le soluzioni ai problemi che gli studenti si trovano ad affrontare alla prova scritta di macroeconomia. Per ogni esercizio proposto, dopo una breve disamina dei fondamenti teorici dell'argomento, il lettore viene guidato passo dopo passo alla soluzione dello stesso ricorrendo, laddove utile, alla rappresentazione grafica.
Una trattazione del Diritto sindacale, aggiornata alle numerose novità intervenute in campo negoziale e legislativo, tra cui segnaliamo: l'accordo interconfederale del 28-6-2011 in materia di contrattazione collettiva e rappresentatività sindacale; la manovra economica correttiva 2011 (D.L. 138/2011 conv. in L. 148/2011 ) che, all'art. 8, disciplina la contrattazione collettiva di prossimità. Inoltre, per agevolare lo studio e l'apprendimento, il testo presenta: numerosi riquadri per gli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali più consolidati e significativi; tabelle di sintesi e schemi di raffronto per gli istituti più complessi e più difficili da memorizzare; quesiti infratestuali per focalizzare l'attenzione sugli argomenti che potrebbero costituire oggetto di domanda in sede di esame. Ogni capitolo si conclude con un questionario che permette la verifica, passo dopo passo, della preparazione raggiunta. Il testo, mirato alle esigenze dei corsi universitari, costituisce al contempo un valido e collaudato sussidio per la formazione e la pratica sindacale (membri RSU, dirigenti sindacali, associazioni di categoria, enti bilaterali etc), politica, giornalistica e, in genere, giuslavoristica.
Questo volume di "elementi maior" consente di acquisire in tempi brevi una preparazione generale in diritto amministrativo, venendo, così, incontro alle esigenze degli studenti sempre in lotta con il poco tempo a disposizione per il loro studio. A tal fine la trattazione ha ad oggetto tutti quegli argomenti che, per la loro importanza o per la frequenza con cui costituiscono domanda d'esame, rappresentano gli snodi essenziali di una buona preparazione. Il testo è stato totalmente ripensato anche alla luce delle numerose novità legislative che recentemente hanno interessato l'amministrazione pubblica italiana, tra le quali si segnalano: il D.L. 201/2011, conv. in L. 214/2011, cd. Manovra Salva Italia, che, tra l'altro, ha improntato la nuova disciplina delle Province; la L. 183/2011, legge di stabilità 2012, che, tra le altre misure adottate, ha introdotto modifiche al Testo Unico in materia di documentazione amministrativa; il D.L. 1/2012, conv. in L. 27/2012, cd. Cresci Italia, e il D.L. 5/2012, conv. in L. 35/2012, cd. Semplifica Italia, rispondenti alle urgenti necessità di liberalizzazione e semplificazione della P.A.
Dalla proprietà nella common law ai profili del contratto, dalla responsabilità civile al concetto di società e al diritto successorio, istituti fondamentali del diritto privato vengono esaminati in chiave comparatistica. Questa nuova edizione prevede aggiornamenti sui processi di uniformazione giuridica legati alla globalizzazione economica e all'integrazione europea; sulle recenti riforme del diritto delle società attuate sotto la spinta del diritto americano delle corporations e degli sviluppi della normativa e giurisprudenza comunitaria; su vari aspetti del modello inglese di property; sulle interazioni fra contratto e illecito e il delicato settore della responsabilità medica.
Il lavoro in esame mostra come nella figura del leader religioso si assommino la figura di coordinatore dell'attività pastorale, moderatore della vita interna alla comunità, e guida religiosa.
Notevoli sono le difficoltà che gli operatori del diritto affrontano quando si tratta di tradurre in atti formali la normativa canonica relativa al processo penale. A partire da questa constatazione, l'autore ha inteso fornire una serie di pratici schemi operativi che contemplano ogni applicazione dell'intera normativa vigente. Si tratta di 173 formulari, accompagnati da rapide e complete note esplicative. La materia è così suddivisa: la fase pre-processuale dell'indagine previa; il processo penale amministrativo e quello giudiziale; le norme dei giudizi in generale e del giudizio contenzioso ordinario; il tema dell'azione per il risarcimento dei danni; i delitti riservati alla competenza della Congregazione per la Dottrina della Fede, tenuto conto delle recenti modifiche apportate da Benedetto XVI circa le Norme sui delitti più gravi. L'opera si caratterizza per essere un lavoro originale, non essendo disponibile alcuna similare raccolta giurisprudenziale ad uso degli operatori.
Nel quadro attuale della scienza canonica, il volume affronta il delicato tema del diritto del fedele a scegliere senza costrizioni la propria vocazione. Il principio si trova enunciato nel canone 219 del CIC. Nel commentarlo, l'autore risale ai presupposti storici e culturali del canone ed esamina le sue applicazioni pratiche alla vita dei fedeli, dove la libertà di scelta della vocazione assume la dimensione della stabilità e dell'impegno definitivo. La materia è trattata in modo esaustivo: si considerano la scelta della vita consacrata nella professione dei consigli evangelici, la vocazione al sacerdozio e quella alla vita matrimoniale. Particolare attenzione è dedicata alla tutela giuridica dello stato di vita dopo la sua assunzione definitiva.
Fra le novità di cui si tiene conto nella presente edizione si segnalano l'inasprimento del trattamento sanzionatorio concernente il delitto di estorsione (L. 27-1-2012, n. 3), la repressione dell'illecita intermediazione e dello sfruttamento del lavoro (D.L. 13-8-2011, n. 138, convertito in L. 14-9-2011, n. 148, c.d. norme anti-caporalato), i correttivi alla nozione di interesse usurario (D.L. 13-5-2011, n. 70, conv. in L. 12-7-2011, n. 106), e l'estensione dei margini di applicabilità delle attenuanti generiche ai recidivi, rispetto ai limiti introdotti dalla c.d. legge "ex Cirielli" (Corte cost. 10-6-2011, n. 183). Un dettagliato indice analitico completa il volume, per un rapido reperimento dell'argomento cercato.
La diversità culturale e religiosa, le differenti sensibilità in campi delicati come quelli della bioetica sfociano in un’elevata conflittualità, istituzionale e giuridica, la cui risposta è spesso la creazione di nuovi diritti che, a loro volta, danno vita a una nuova idea di uomo e di società, fortemente frammentata ed estremamente competitiva.
Che idea di uomo ne emerge? Cosa può restituire al diritto la capacità di fare sintesi delle diverse posizioni ideali?
Su queste domande si confrontano giuristi, filosofi e uomini di Chiesa, nell’orizzonte di una società ineluttabilmente plurale.
A cura di Andrea Pin
Contributi di: A.A. An-Na‘im, D. Blázquez, C. Borgoño, J.R. Cattà, F. D’Agostino, E. De Septis, C. Delsol, A. Favaro, R.P. George, A. Gerolin, J. Harrison, M. Negro, F. Pizzetti, A. Scola, E. Vigato, L. Violini.
Alexis de Tocqueville è considerato uno dei massimi esponenti del liberalismo europeo ottocentesco. A lui si deve il grande affresco della democrazia americana, che ancora oggi è un punto di riferimento del pensiero liberal-democratico. Egli fu anche un importante uomo politico. In questa veste, si impegnò per molti anni in favore della colonizzazione francese dell'Algeria, lasciando sul tema numerosi scritti. Questi scritti sono stati tuttavia trascurati dalla letteratura che si è interessata al suo pensiero. Tocqueville vi tesse un elogio della conquista coloniale che mal si concilia con l'immagine del grande filosofo liberale, ostile alla schiavitù e critico nei confronti del trattamento riservato negli Stati Uniti ai nativi americani.
Il "Dei delitti e delle pene", con la sua forte presa di posizione su scelte di fondo di politica criminale, costituisce una pietra miliare nello sviluppo del diritto penale moderno. L'opera fu il prodotto degli animati dibattiti tra gli intellettuali, guidati da Pietro Verri, che frequentavano l'Accademia dei Pugni, dove maturarono le condizioni ideali per la sua realizzazione. Cesare Beccaria ebbe il grande merito di sintetizzare i grandi temi trattati dagli Enciclopedisti francesi, esponendoli in forma chiara e facilmente accessibile. Di fronte al profondo degrado della giustizia penale, amministrata in maniera disumana e crudele, occorreva scuotere le coscienze, spronando i sovrani ad attuare riforme di legalità e di umanità. Questa strada riformatrice venne intrapresa, in particolare, in Toscana ad opera del granduca Pietro Leopoldo, il quale, ispirandosi alle idee espresse nel "Dei delitti e delle pene", promulgò la riforma della legislazione penale che svolse un ruolo importante nella travagliata formazione del Codice penale dell'Italia unita.