Lo scoppio violento della bolla della new economy, gli avventurismi politici come la guerra in Iraq, il prezzo raggiunto dal petrolio e da altre materie prime, il difficile avvio dell'euro, le discutibili scelte dei vertici della Federal Reserve americana e della Banca centrale europea, la crisi di produttività del Vecchio continente, l'ascesa dei nuovi giganti asiatici: gravi incognite pesano sul presente e sull'immediato futuro dell'economia mondiale, e l'elenco potrebbe continuare a lungo. Quali sono le cause e quanto durerà questo clamoroso ritorno di instabilità sulla scena mondiale dopo anni di crescita apparentemente illimitata? La penna di Marcello De Cecco non risparmia nessuno. Tantomeno l'Italia.
L'idea di decrescita fa paura. È dunque opportuno proporre una dimensione che renda desiderabile la sua ineluttabilità, intuita da una parte crescente dell'opinione pubblica, cosciente dell'impossibilità di sostenere la chimera di una crescita infinita su un pianeta dalle risorse limitate. Questo piccolo libro si rivolge a coloro che desiderano opporsi al credo della crescita economica illimitata su un pianeta con risorse limitate. Vuole essere un manuale a uso degli "obiettori della crescita". Le pagine qui proposte potrebbero allora servire a non lasciarsi imprigionare nelle arguzie e nei sofismi dell'economismo dominante, liberando così energie e prospettive che, solo a prima vista, possono apparire irrealizzabili.
Dove si trova, nel nostro paese, quel "tesoro nascosto" che è il capitale sociale? Dove risultano più ricche e intense le relazioni, libere e disinteressate, che legano tra loro i cittadini di una comunità? In altre parole che tratti presenta l'attuale geografia delle virtù civiche degli italiani? Le mappe delle 103 province italiane che il libro presenta forniscono un quadro aggiornato, e non privo di sorprese, della distribuzione del capitale sociale. Ne emergono sì una frattura fondamentale lungo i confini meridionali di Toscana, Marche e Umbria, ma anche differenze altrettanto interessanti all'interno delle due grandi ripartizioni. Al Sud sono poverissime di capitale sociale la Campania e la Calabria, mentre in una situazione migliore si trovano alcune zone della Puglia, della Basilicata e della Sicilia, ma soprattutto la Sardegna. Al Nord, d'altra parte, minori riserve di capitale sociale si registrano in numerose aree del Veneto, della Lombardia e del Piemonte. Un mosaico per certi versi inatteso: Sassari supera Belluno, Verona, Padova e Brescia; Oristano fa meglio di Asti, Torino e Novara; Cagliari precede Sondrio, Como, Vicenza, Treviso e Milano; Matera viene prima di Varese; Nuoro e Ragusa "staccano" Roma. Un panorama assai contrastato, che l'autore pone puntualmente a confronto con le differenze di reddito e con la distribuzione degli elettori delle due coalizioni.
Filo conduttore della trattazione è il concetto di sviluppo sostenibile, nella sua accezione più operativa e applicativa finalizzata alla gestione dei territori boscati. L'analisi parte dai principi istituzionali dell'economia delle risorse, affrontati con un taglio moderno anche nei confronti della letteratura internazionale. Successivamente vengono analizzate le caratteristiche dei settori economici maggiormente collegati all'ambiente forestale finalizzate alla realizzazione di piani ed interventi di sviluppo economico nei territori montani. Il testo è completato con una casistica di studio.
Per governare realmente la globalizzazione e garantire il futuro del pianeta occorre stabilire regole che garantiscano l'equita e la sostenibilita. L'influenza politica ed economica delle imprese e innegabile nell'epoca della globalizzazione del mercato. L'impresa e un attore cruciale sullo scenario internazionale ed e di fatto un vero e proprio soggetto di diritto internazionale. E' quindi necessario che essa, come altri soggetti, si adoperi per il rispetto dei diritti umani e subisca sanzioni nei casi di violazione. Finora le imprese che hanno avviato azioni di responsabilita sociale l'hanno fatto in modo spontaneo e volontaristico, ma presto dovranno seguire vincoli legislativi e un apparato sanzionatorio per pretendere trasparenza e giustizia da parte di tutte le imprese. E' questa la sfida su cui si concentrano le analisi contenute nel presente volume
La ricchezza dei popoli del Centroamerica attraverso un lungo impegno sul territorio da parte dell'Autore.
Questo libro esplora nuove regole commerciali al di là del pel libero commercio mettendo al centro dell'attenzione i problemi delle comunità rurali e proponendo prospettive e strumenti politici per istituire un sistema commerciale che offravere opportnutà ai poveri.
È il 1976 quando Tibor Scitovsky, economista ungherese naturalizzato americano, registra un profondo disagio: a fronte di un benessere materiale crescente, le persone sembravano vivere uno stato di grande insoddisfazione e delusione. Una situazione che oggi possiamo estendere a tutto il mondo occidentale. Perché? È la domanda che si pone Scitovsky ed è all'origine del presente saggio. Nella prima parte del volume l'Autore analizza il comportamento del consumatore, precedendo di un trentennio la nascita della neurobiologia della razionalità' - branca della scienza economica che oggi rappresenta uno dei più attuali e fertili ambienti di studio e che si propone di fornire una teoria generale del comportamento umano partendo dallo studio del funzionamento del cervello. Nella seconda parte del volume approfondisce la questione eticosociologica delineando la figura dell'uomo moderno con i suoi tic e le sue nevrosi: un individuo circondato da quella stessa desolazione che proprio attraverso una forsennata e compulsiva acquisizione di cotifortvoleva evitare.