"L'origine del male" e "L'uomo è buono" vengono scritti ed elaborati nel primo anno della Grande Guerra. Leonhard Frank non cede alla mitizzazione del progresso, della potenza, dell'organizzazione e della necessità della guerra e decostruisce, nelle sue novelle, i percorsi che hanno portato alla tragedia: la tendenza alla sopraffazione e la propensione all'adattamento, alla conservazione dello stato delle cose per timore della sofferenza, il pessimismo. In "L'origine del male" Anton Seiler, un poeta messo a dura prova dagli eventi della vita eppure ancora fedele ai propri ideali, sente la necessità enigmatica di tornare nella sua città natale dove incontra per caso il suo sadico maestro di scuola. Un tentativo di riconciliazione si trasforma in delitto, e il poeta viene arrestato. Rischia la pena di morte. Sarà lo svolgimento del processo a farci conoscere la vera origine del crimine e le sue conseguenze. "L'uomo è buono" è un ciclo di cinque novelle: in ognuna un protagonista ci trasporta nella sua visione della guerra e della sofferenza. La sciagura e il dolore, mascherati da onore e sacrificio, vengono qui svelati in tutta la loro indigesta oggettività. La narrazione scoperchia il vaso di Pandora per affrontare la realtà dei mali uno a uno, in un energico slancio verso la reazione, verso l'ottimismo e la presa di coscienza della forza del singolo, perché "l'uomo potrà essere e sarà umano quando non sarà più costretto all'inumanità".
Quando è nata e a che cosa serve la teoria della traduzione? Quali sono i rapporti fra teoria, metodologia e prassi traduttiva? Nel tradurre dallo spagnolo all'italiano, quali strumenti e competenze si devono possedere per affrontare testi appartenenti a differenti ambiti linguistici e settoriali? Il volume risponde a queste e ad altre domande analizzando la teoria della traduzione, le sue applicazioni metodologiche e didattiche e una casistica puntuale ed efficace di esempi tratti dalle principali aree in cui si articola il discorso specializzato (testi giuridici, economici, scientifici, tecnici ecc.).
Dalla grande e discussa risistemazione degli assetti europei e internazionali tentata a Versailles alla fine della Grande Guerra al "nuovo disordine internazionale" in cui stiamo vivendo con la scomparsa del bipolarismo della guerra fredda, il libro propone una nuova visione della storia delle relazioni internazionali contemporanee. Non più in una prospettiva tradizionale di storia diplomatica, ma secondo un'impostazione più inclusiva che non dimentica gli aspetti economici, sociali e culturali, i processi transnazionali e i forti legami fra politica interna e politica estera.
Nell'orizzonte della modernità e dei legami fra modernità e cristianesimo si colloca la proposta della cristologia filosofica che, come affermato da colui che ne ha definito lo statuto epistemologico, X. Tilliette, testimonia non solo il continuo confronto dei filosofi moderni con il Cristo ma, più radicalmente, come Cristo sia stato il principio ispiratore di tanti sentieri della filosofia moderna. Il volume dopo un primo capitolo in cui si delineano alcune caratteristiche essenziali della modernità e del rapporto fra cristianesimo e modernità, mette a tema la cristologia filosofica per poi presentarla in alcuni autori significativi: Spinoza, Kant, Fichte, Hegel, Schelling, Nietzsche.
Questo manuale esce nel pieno del dibattito sulla riforma costituzionale e a valle di un primo passaggio parlamentare del disegno di legge di revisione. Come ogni libro, che impegna molto tempo, era stato pensato, impostato, e gradualmente scritto, quando del tema della riforma costituzionale non si parlava affatto. E quindi basato sulla analisi degli istituti di diritto costituzionale così come questi erano stati delineati nel 1948 e come la giurisprudenza della Corte costituzionale, le convenzioni e la prassi, li ha adattati in questo lungo periodo di tempo. Nondimeno l'accelerazione in questo anno del processo di riforma ha reso necessaria una qualche integrazione. Questo in verità non tanto allo scopo di fornire un aggiornamento "dell'ultima ora" sul processo de iure condendo, quanto perché il dibattito sulla ritenuta necessità della modifica costituzionale si è ormai molto sviluppato anche a livello di opinione pubblica, ed è comunque in corso di approvazione un disegno di legge di revisione. Mi è quindi sembrato necessario fornire agli studenti alcuni elementi di riflessione sulle linee direttrici della riforma e su alcune questioni che questa pone.
Questo testo si prefigge il fine di "introdurre" il lettore alle principali tematiche e problematiche dell'agire comunicativo (inteso non solo come processo comunicativo in sé ma come un vero e proprio processo culturale). Comunicazione quindi come essenza del vivere sociale, modalità (dalla 'face-to-face' a quella mediale) attraverso la quale si instaurano, definiscono e sviluppano i rapporti sociali; comunicazione come "processo sociale condiviso in un insieme sociale definito". Quest'ultima definizione, per quanto approssimativa, permette però di evidenziare alcuni aspetti sostanziali: la comunicazione è culturalmente modellata in un ambito socioculturale definito; la comunicazione è un processo di interazione, 'vive' della situazione sociale di riferimento; nella comunicazione, sia gli aspetti di contenuto (il 'cosa' del messaggio) quanto quelli di relazione (il 'come' del messaggio), vengono determinati secondo una codificazione e simbologia socialmente accettata e condivisa.
Il volume è stato aggiornato a tutte le ultime modifiche, soprattutto i diritti di libertà, le fonti normative, le autonomie locali
La triste vicenda di Louisa Grandgrin e di suo padre è una delle più belle storie raccontate da Dickens. Thomas Grandgrin, come molti suoi contemporanei, ha commesso il tremendo errore di fare della Filosofia dei Dati di Fatto, cioè la filosofia utilitaristica, la teoria guida della propria vita. E solo quando la figlia Louisa, intrappolata in un matrimonio senza amore, diventa preda di un ozioso seduttore, il padre si vede costretto a prendere le distanze dalle proprie convinzioni. "Tempi difficili" è uno dei grandi romanzi della maturità di Dickens, una macchina travolgente in cui ricorrono gli ingredienti consueti della sua scrittura, ma con in piú un tono di favola che stempera gli eventi in chiave comica.
Dai saggi degli autori del presente volume (Renato Balduzzi, Rossana Cuccurullo, Roberto Di Ceglie, Redi Sante Di Pol, Sira Serenella Macchietti, Carlo Nanni, Antonio Sabetta, Ignazio Sanna) si evince che educare nella postmodernità vuol dire educare in un periodo storico in cui le verità fondamentali e i modelli di comportamento proposti dalle diverse agenzie educative sono plurali e, talvolta, anche contrapposti. Nel linguaggio comune, per esempio, dire persona significa dire uomo. I due termini, persona e uomo, sono interscambiabili, e vengono usati per indicare la stessa realtà, perché la persona è l'uomo e non già una proprietà dell'uomo. Nel linguaggio comune, dunque, uomo è sinonimo di persona. Ma mentre tutti si è d'accordo su che cosa sia uomo, non tutti si è d'accordo su che cosa sia persona, su quando l'uomo cominci ad essere persona e quando cessi di esserlo. Mentre l'uomo è legato alla natura umana, alla specie, all'insieme di dati fenomenologicamente osservabili e verificabili, la persona è legata ad una interpretazione dell'essere vivente, mutuata da una visione religiosa della vita. Uomo è in rapporto alla vita come organismo biologico, determinabile, quantificabile, misurabile. Persona è in rapporto alla vita come zoe, come dinamismo interiore, come esistenza carismatica, non sempre misurabile e quantificabile.
Un breve compendio di teologia e cristologia.
Scritto e pensato soprattutto (ma non solo) per quanti si accostano come "principianti" allo studio della teologia, il volume è diviso in tre parti. La prima è una ricognizione sul senso della teologia cristiana e gli aspetti costitutivi del teologare (la rivelazione, la fede e la ragione). Nella seconda e più ampia parte si riflette sulla realtà e il mistero di Gesù di Nazaret; vengono ripercorse le questioni legate alla storicità di Gesù, i tratti caratteristici della sua personalità, il mistero centrale della sua vita, ovvero la morte e la risurrezione, quindi la riflessione della Chiesa dei primi secoli che prende forma normativa nei concili da Nicea a Calcedonia. Infine la terza parte affronta due questioni "sensibili": il problema del male, che costituisce una permanente provocazione e sfida all'esperienza cristiana basata sulla fede in un Dio creatore e provvidente e il rapporto tra fede e ragione alla luce del percorso storico e di alcune suggestioni che provengono dal contesto contemporaneo postmoderno.