
Per Elisa è un giorno importante, deve visitare il Conservatorio della sua città con la maestra Sonia e la sua classe. Elisa pensa che la musica sia una cosa difficile e noiosa, ma quando il professor Luca comincia a parlare, inaspettatamente, inizia un viaggio straordinario che la porta al cuore stesso del suono e della musica. Incontra poi dei giovani studenti che suonano brani molto emozionanti, e ascolta una grande orchestra che sta provando una sinfonia di Beethoven. Il professor Luca è simpatico, sa tantissime cose e i suoi allievi sembrano felici. Anche a lei un giorno piacerebbe fare come loro ed entrare in Conservatorio... La musica è davvero una cosa meravigliosa! Età di lettura: da 9 anni.
L'attuale esplosione della domanda di formazione determina un crescente bisogno di elevare la qualità delle pratiche d'insegnamento. Su questo sfondo culturale, la didattica si interroga sulla questione del rapporto tra senso dell'intervento formativo e tecniche d'insegnamento. Il volume propone una risposta non dogmatica capace di accogliere differenti istanze problematiche, ricostruendo un quadro sistematico dei modelli didattici e della loro dimensione operativa.
Il concetto di educazione linguistica indica l’insieme di attività che si svolgono nell’arco della scolarizzazione a riguardo della lingua «materna», delle lingue «seconde», delle lingue «straniere» e di quelle «classiche». Sono ambiti che possono apparire molto differenti tra loro, ma in realtà poggiano sulle stesse basi: la facoltà di linguaggio propria degli esseri umani e i processi di acquisizione, sviluppo, potenziamento e perfezionamento della competenza comunicativa. È proprio attorno a questi aspetti di costruzione e miglioramento che ruota la nuova edizione ampliata del testo di Paolo E. Balboni, la cui parola chiave è quel «fare» del titolo che molto dice sugli aspetti applicativi dell’opera. Questo è un volume operativo, ma l’operatività non si traduce in una serie di ricette glottodidattiche: prende le mosse, nei vari capitoli, da una teoria di che cosa sia e come si costruiscano il lessico, la grammatica, le abilità, la competenza culturale, pragmatica ecc., e poi indica azioni, atti che si possono compiere per contribuire alla loro acquisizione, al loro consolidamento, al loro potenziamento. Fare educazione linguistica è un testo maneggevole, ricco di attività, box e spunti interessanti per chiunque voglia realizzare l’educazione linguistica in modo rigoroso e consapevole.
Nelle prime tre edizioni "Le sfide di Babele" era una guida, una mappa, una bussola per orientarsi nei meccanismi di acquisizione di una lingua straniera, e quindi per trovare modi per attivare quei meccanismi e sfruttarne al massimo le potenzialità. Inoltre, si rifletteva sul significato complesso di un'espressione in apparenza semplice, «sapere una lingua straniera», nonché sul legame tra lingua e cultura e sulla differenza che c'è nelle società complesse tra insegnare inglese e insegnare altre lingue straniere. Tutto questo rimane anche nella quarta edizione - inclusa la serie di box per aiutare il non-specialista a orientarsi nei riferimenti a scienze distanti dalla loro formazione, dalla linguistica teorica alla neuro-, psico-, pragma-, etno- e sociolinguistica, dalla psicologia alla pedagogia. Ma in questa edizione l'insegnante trova a sua disposizione anche molte pagine dedicate alle attività didattiche più adatte a sviluppare le varie componenti della competenza comunicativa nonché a realizzare verifiche e valutazioni attendibili, a impegnarsi in esperienze CLIL, a insegnare la letteratura di lingua straniera. Infine in questa edizione è aggiornata la serie di riferimenti al contributo che può venire dal computer e da internet - privilegiando comunque il «saper pescare» nel mare magno delle tecnologie anziché limitarci a fornire «pesci», tecniche, siti, software che divengono obsoleti il giorno dopo l'edizione.
Chi si avvicina per la prima volta alla ricerca sociale necessita di una guida completa, didatticamente accurata, ricca di esempi concreti, scritta in modo chiaro e sintetico. È a questa esigenza che Bailey ha inteso dare una risposta. Kenneth D. Bailey è docente di Sociologia nell'Università della California a Los Angeles.
Chi si avvicina per la prima volta alla ricerca sociale necessita di una guida completa, didatticamente accurata, ricca di esempi concreti, scritta in modo chiaro e sintetico. È a questa esigenza che Bailey ha inteso dare una risposta. Kenneth D. Bailey è docente di Sociologia nell'Università della California a Los Angeles.
Questo volume parte da una considerazione: la cooperativa nasce quale forma sociale di gestione di un'attività imprenditoriale. Oggi, questa funzione sociale - peraltro costituzionalmente sancita - appare ancora attuale? E, soprattutto, trova corrispondenza nella concretezza quotidiana a livello giuridico, economico ed economico-aziendale? Stimolati da questi interrogativi, studiosi di diversa provenienza scientifica e geografica - in collaborazione col centro studi Impresa sociale e cooperativa (isco), e col gruppo Economia Responsabile (ECORES) che riunisce docenti e ricercatori della Facoltà di Economia di Firenze - si sono confrontati in un'ottica multidisciplinare su un tema trasversale quale la cooperazione. Un primo risultato-oltre alla personale consapevolezza dell'arricchimento culturale dei partecipanti - è rappresentato da questa raccolta di saggi, che si prefigge uno scopo ben preciso: contribuire al confronto scientifico-culturale sull'impresa cooperativa. Prefazione di Stefano Zamagni; postfazione di Guido Bonfante.