
Che cos'è la supervisione? Come si svolge? Chi può condurla? Basato su esperienze e ricerche condotte nel tempo, il volume risponde a queste domande affrontando con rigore metodologico il tema della supervisione e delle sue implicazioni nella pratica del servizio sociale. Attraverso la presentazione di riflessioni teoriche, anche in prospettiva internazionale, e di casi empirici, il testo illustra criticamente gli elementi salienti del processo metodologico di supervisione, alcuni strumenti e tecniche, e gli snodi cruciali per una sua efficace applicazione. Rivolto a professionisti, supervisori, dirigenti dei servizi sociosanitari e studenti, colma una lacuna presente in letteratura in una fase cruciale per l'Italia, considerando che la recente normativa ha inserito la supervisione all'interno dei Livelli essenziali delle prestazioni in ambito sociale (LEPS).
"Chi è il padre?". Cerchiamo la risposta in un viaggio volto alla ricostruzione dell'imago paterna: insostituibile fattore di crescita della personalità. Oggi è in crisi l'istanza paterna, come arbitro che dirime le questioni, in modo da garantire a ciascuno il diritto a esistere secondo il vero-Sé; nell'epoca post-moderna i membri della "società liquida" sono più che mai in attesa del "paterno" che attivi processi creativi e fecondi. Tale personaggio non è solo il padre della realtà, ma ciascun educatore che, in quanto tale, può configurarsi come l'autore della legge che regola e contiene, il modello con il quale potersi identificare, il mallevadore che permette la felicità futura, dando il diritto a prender Parola, a divenire soggetto. Padre è colui che ri-conosce il figlio: così conferendogli la propria personalità, con una parola che è insieme norma, vincolo di parentela spirituale e promessa. Nel volume vengono seguite le varie tappe del processo evolutivo, dal concepimento fino all'età adulta, con particolare attenzione al rapporto con il figlio omosessuale, alle condotte alimentari, alle dipendenze e all'uso del virtuale. Il "Nome-del-Padre" non dà la soluzione, ma la libertà di andare per il mondo in ri-cerca di se stessi.
Poco più di dieci anni fa, Tonino Cantelmi presentò in un Congresso di Psichiatria a Roma i primi quattro casi italiani di Internet Addiction. Era il 1998 e i giornali italiani riportarono la notizia nelle prime pagine, facendola rimbalzare in tutto il mondo. Oggi il focus si è spostato dal paradigma della tecnodipendenza alla consapevolezza che l'impatto della tecnologia digitale sulla mente umana possa essere alla base di una "mutazione antropologica". Questo libro è il punto iniziale di un nuovo filone di ricerca che vede come obiettivo l'esplorazione della mente umana, proprio mentre è in atto una fatidica e imprevedibile mutazione antropologica, quella dei "nativi digitali". In questo volume, che analizza diversi aspetti della psicopatologia del cyberspazio, molta attenzione viene dedicata all'approfondimento sociologico, psicologico e psichiatrico - degli avatar, personaggi digitali stilizzati, creati per partecipare e comunicare nelle comunità virtuali. Gli autori analizzano le implicazioni che comporta il quotidiano vestire i panni dell'avatar e il rapporto di questo alter ego con il vero io del suo creatore.
Quali sono gli strumenti teorici e pratici che bisogna padroneggiare per rendere efficace un racconto audiovisivo? I due volumi che compongono "Gli strumenti della regia" illustrano le basi teoriche che è necessario conoscere, sia per chi studia cinema (in particolare gli studenti delle scuole superiori con indirizzo audiovisivo e quelli del primo anno delle facoltà universitarie di Cinema) che per il film-maker autodidatta. Le spiegazioni teoriche sono affiancate da un ricco apparato di esercitazioni pratiche, frutto dell'esperienza pluriennale dell'autore in ambito didattico, grazie al quale il lettore potrà verificare quanto appreso. Questo primo volume, "Le basi della messa in scena", fornisce gli strumenti teorici e pratici per gestire nel miglior modo possibile le inquadrature, per orchestrare adeguatamente i principi della narrazione per immagini, per inscenare varie forme di dialogo e per acquisire nozioni indispensabili per valorizzare l'utilizzo della camera con la quale si gira.
Chiunque abbia a che fare con la parola scritta sta attraversando una vera e propria mutazione genetica: la rivoluzione digitale ha scompaginato i palinsesti, sconfessato il marketing tradizionale e travolto i vecchi paradigmi dell'informazione, della pubblicità, della narrazione politica e d'impresa. È come se il nostro scrivere avesse perso la capacità di fissarsi, e una volta in rete le nostre parole smarrissero i propri riferimenti, volassero via, ormai prive di contesto, e si trasformassero in altro. Scrivere bene sembra non bastare più; oggi è fondamentale cambiare l'atteggiamento progettuale, e la grammatica dei social network può insegnarci una nuova sintassi. Con "Scripta volant" Paolo Iabichino ha creato un nuovo abbecedario della comunicazione, per imparare a scrivere una pubblicità migliore per tutti, a prescindere dai media che la ospitano.
Raccoglie i testi del secondo ciclo di trasmissioni Web tenuto dall'Autore sul tema: nel tempo della pandemia, un vero percorso di liberazione e di guarigione interiore. Un ripasso per chi ha seguito, una novità per chi non ha potuto ed è in ricerca. Con il corredo di citazioni, spunti di meditazione, studi biblici e "esercizi spirituali" proposti alla fine di ogni tema.
Per realizzare una buona qualità dell'integrazione scolastica degli alunni con disabilità e un'efficace azione inclusiva per i molti alunni più con bisogni educativi speciali vi è la necessità di rendere sempre più "speciale" la "normalità" del far scuola tutti i giorni. La normalità della didattica e dei problemi educativi e formativi va decisamente arricchita di strategie efficaci e aspetti tecnici che provengono dalla pedagogia speciale (special education) e dalla psicologia dell'educazione. In questo modo, per l'alunno disabile o con bisogni educativi speciali è la normalità del relazionarsi e dell'imparare con tutti gli altri alunni, che gli dà identità, appartenenza, sicurezza, autostima.
Il volume raccoglie i contributi presentati nel gruppo di lavoro su "La personalizzazione della competizione", che si è riunito nell'ambito del convegno internazionale "Le campagne elettorali", organizzato dalla Sise (Società Italiana di Studi Elettorali) nel 2003.
La rete è piena di esperienze di luoghi: immagini, video, recensioni, appunti di viaggio, percorsi e mappe. Informazioni condivise che danno accesso a luoghi «oltre» l'esperienza diretta, dati geolocalizzati con i quali ci orientiamo nella vita quotidiana. In che modo questi flussi di comunicazione modificano il nostro senso del luogo? E quali sono i nuovi ambienti creati dai media digitali? «Where 2.0» descrive come i media digitali hanno trasformato la geografia della nostra vita sociale: in particolare la percezione di presenza e assenza, di vicinanza e lontananza, fino a modificare le forme dello spazio pubblico e creare inedite zone di intimità tra utenti iperconnessi. L'autrice conduce la sua ricerca intrecciando contributi provenienti dai media studies e dalla geografia, e scopre una convergenza tra discipline che ? spesso senza parlarsi tra loro ? hanno indagato questi temi da prospettive diverse. Nel raccontare gli spazi ibridi che popolano le nostre cartografie mentali, il libro ricostruisce l'emergere di un'esperienza del luogo connettiva (where 2.0) che abbraccia simultaneamente più ambienti di comunicazione.