
In Maria Montessori, pedagogista e scienziata, personaggio complesso e sui generis, si intersecano positivamente interesse e pratica della scienza, ispirata allo "spirito scientifico" e aperta ai più moderni sviluppi del sapere; spiritualità, legata a un cattolicesimo interpretato a suo modo e alle posizioni della teosofia; azione sociale: a difesa dei carcerati, dei bambini disabili, della donna, dell'infanzia mortificata. Tutto ciò raccordato nella centralità della fiducia nelle infinite potenzialità del bambino, all'insegna dell'ottimismo e della libertà e sostenuto da un'educazione discreta, con un ambiente e materiali appositi, che ne sviluppi l'autonomia.
Contributi di Paolo Carnevale, Alfonso Celotto, Carlo Colapietro, Franco Modugno, Francesco Rimoli, Marco Ruotolo, Giovanni Serges, Massimo Siclari.
L'equità è un concetto polisemico, allude all'idea dell'uguaglianza e dell'equilibrio che devono regnare nel mondo degli uomini. Questo lavoro prosegue un itinerario di conferenze e laboratori, giunto alla sua quarta edizione, che ha avuto come obiettivo la ricerca dell'ottimizzazione dell'esercizio pratico della giustizia, in particolare di quei criteri che, nei moderni ordinamenti sociali, possano renderla umanamente efficace e orizzonte perseguibile di bene comune. L'obiettivo primario è quello di evitare, attraverso pratiche concrete di epikéia, e cioè di duttilità, che il summum ius si qualifichi come stimma iniuria, così da promuovere un'idea di giustizia sempre più lontana dal mero legalismo, e più vicina alla tutela delle relazioni positive e costruttive, parte attiva di una società dove ognuno si senta valorizzato, incoraggiato e incluso. Gli autori lo ritengono un vero antidoto, valido in ogni tempo, per motivare i giovani a dedicarsi con passione, energia e impegno a coltivare la straordinaria risorsa delle relazioni umane.
A distanza di circa dieci anni dall’inizio della crisi finanziaria, iniziata negli USA nell’agosto 2008 per poi contagiare il resto del mondo e divenire globale, il presente lavoro intende inserirsi nel dibattito sul finalismo aziendale, proponendo un principio-guida, denominato “interesse primario dell’azienda”, che sia applicabile a tutte le classi di aziende, siano esse imprese, amministrazioni pubbliche o aziende non-profit, e che sia in grado di orientare tali organizzazioni produttive verso il bene comune degli stakeholder e della collettività, senza dimenticare la necessità delle organizzazioni stesse di sopravvivere e svilupparsi nel tempo.
Questo libro propone una riflessione sull'integrazione di due principali modelli psicoterapeutici: il modello sistemico-relazionale di stampo familiarista e il modello basato sulla mentalizzazione. Grazie alla ricerca è stato possibile non solo approdare a modelli di psicoterapia di tipo evidence-based con conseguente miglioramento degli esiti dei trattamenti, ma anche delineare modelli dinamici integrati che hanno permesso il superamento dei limiti legati ai singoli approcci. Gli autori mostrano come un modello integrato sistemico basato sulla mentalizzazione possa agevolare il lavoro clinico con le famiglie. Queste analisi teorico-empiriche si concretizzano in uno specifico trattamento breve e manualizzato per le famiglie che fonda le sue radici in modelli già esistenti e sposa il concetto di funzione riflessiva del classico trattamento basato sulla mentalizzazione, i princìpi del filone delle relazioni oggettuali e l'ethos sistemico. Nell'ambito sistemico, tale approccio appare molto vicino sia ai progetti Minuchiani che alla filosofia dell'etica della comunicazione ed ha come obiettivo principale l'incremento della capacità di mentalizzazione intesa come la capacità di attuare un processo di pensiero riflessivo sulle determinate esperienze esistenziali da parte di tutti i membri della famiglia. Una visione olistica-globale ed integrata dell'uomo, sostengono gli autori, non può che indurre ad adottare un modello sistemico-evolutivo basato su un approccio biopsicosociale che, a sua volta, ingloba la scienza dell'epigenetica e le neuroscienze, al fine più grande di donare un senso alla filogenesi e all'ontogenesi dell'uomo.
All'interno della psicologia sociale, la psicologia giuridica e criminologica sono discipline che si sono affermate in modo crescente e radicato ormai da anni, sia nel panorama accademico che nel territorio sociale e, in questi contesti, un numero sempre maggiore di operatori si trovano impegnati a gestire casi che richiedono un continuo aggiornamento normativo e metodologico. Questo testo non ha la pretesa di rappresentare un manuale onnicomprensivo sui temi giuridico-criminologici, tuttavia si pone all'attenzione di chi è in formazione, così come di chi già opera sul campo, come interessante aggiornamento rispetto a tematiche attuali, di ambito civile e penale, che riportano l'attenzione scientifica, giudiziaria e clinica, su argomenti attuali ed estremamente controversi quali l'alienazione parentale, la rilevazione e rivelazione nei casi di abuso su minore, l'omogenitorialità, la disforia di genere, il femminicidio, il figlicidio, ecc. Il volume risulta particolarmente indicato per lo studio e l'approfondimento di laureandi e laureati in psicologia, giurisprudenza, medicina e chirurgia, sociologia, scienze dell'educazione, scienze del servizio sociale e scienze della comunicazione che sono intenzionati a comprendere operativamente i diversi ambiti applicativi della psicologia giuridica e criminologica. Il taglio prettamente manualistico fa sì che questo contributo rappresenti anche un utile strumento di aggiornamento per figure professionali dei vari settori giuridico, sociali e sanitari, dal momento che le diverse tematiche vengono trattate approfondendo le relative metodologie tecniche, necessarie allo sviluppo di competenze adeguate all'attività e alla consulenza nei diversi ambiti della psicologia giuridica e criminologica.
I rapporti tra psicologia e religione non sono mai stati dei più armonici e pacifici. Un approccio per lo più negativo nei confronti del discorso religioso continua a essere assunto in maniera acritica da parte di molti psicologi e psichiatri. Questo studio, in una nuova edizione ampliata, cerca di dimostrare la necessità di un dialogo: religione e psicologia non possono non interagire tra loro. Un libro impegnativo, ma che affronta situazioni di vita che riguardano tutti.
Le questioni ecologiche occupano uno spazio centrale nell'esperienza e nell'immaginario della contemporaneità. L'ecologia è divenuta una struttura di senso, rispetto alla quale individui e società orientano i propri valori e costruiscono le proprie rappresentazioni. In tale contesto, la letteratura ha un ruolo essenziale: l'idea di ambiente e le forme di relazione tra uomo e natura, infatti, sono state fissate specialmente attraverso i testi letterari. In un duplice senso: da un lato, il discorso ecologico ha adottato costruzioni tipicamente narrative; dall'altro, la letteratura ha trovato nell'ecologia argomenti attuali (per esempio, il dilagare dei rifiuti o la contaminazione tra paesaggi urbani e naturali nelle aree periferiche delle grandi città) ed elementi per rinnovare temi classici (la ricerca di un'armonia con la natura o, all'opposto, il timore di una prossima apocalisse). Il volume interpreta la relazione tra la tematica ambientale e i dispositivi formali che la modellano, mettendo a confronto le prospettive ecologiche presenti in opere rappresentative della letteratura mondiale e l'idea di natura ereditata dalla tradizione.
I quotidiani sono ancora un modello di lingua scritta per gli italiani di oggi? Come è cambiata la scrittura dei giornali negli ultimi vent'anni? Come sono scritti e come vanno letti gli articoli di un giornale? Il volume risponde a queste domande ripercorrendo la storia linguistica dei giornali italiani dall'Ottocento a oggi, e offre ai lettori non specialisti un'agile guida alle tecniche della scrittura giornalistica, con esempi di analisi di testi. La nuova edizione aggiorna ampiamente i capitoli dedicati ai giornali in rete e presenta inoltre una riflessione sull'etica dell'italiano giornalistico al tempo della cosiddetta post-verità.
Il temperamento caratterizza ciascun individuo differenziandolo nelle sue qualità emotive, attentive e comportamentali. Presente sin dalla nascita, il temperamento di un bambino interagisce con l'ambiente circostante trasformandolo e, a sua volta, lasciandosi trasformare nelle sue manifestazioni grazie alle interazioni sociali. E questo un tema tornato di grande attualità tra quanti si occupano di educazione e cercano strumenti e modelli per leggere le caratteristiche temperamentali dei bambini sia a scuola che in famiglia. L'obiettivo principale del volume è offrire quadri teorici e strumenti di analisi e di riflessione per imparare a osservare le espressioni temperamentali dei bambini con sviluppo tipico e atipico. L'aggiornamento su tali tematiche è di grande aiuto a quanti, insegnanti e genitori in primis, hanno la necessità di conoscere meglio il temperamento nell'età dello sviluppo, così come le proprie personali reazioni ai diversi temperamenti che i bambini manifestano.
È il maggio 1967 quando esce, per una piccola casa editrice fiorentina, un libro dal titolo "Lettera a una professoressa". L'hanno scritto don Lorenzo Milani e gli alunni della scuola di Barbiana, una canonica del Mugello a pochi chilometri da Firenze. Il libro viene subito accolto dai linguisti come un manuale di pedagogia democratica, dai professori come un prontuario per una scuola alternativa, dagli studenti come il libretto rosso per la rivoluzione. "Lettera a una professoressa" è stato un autentico livre de chevet di una generazione, vademecum di ogni insegnante democratico per lunghi, lunghissimi anni. Visto, ancora oggi, come anello centrale se non vero e proprio punto di partenza di ogni riflessione sulla necessità di riformare la scuola. Ma anche come inizio della crisi della scuola. Un libro-manifesto, suo malgrado. Ma com'è stato possibile che l'esperimento pedagogico di una scuoletta di montagna e la pubblicazione di poche pagine siano diventati la scintilla di una rivoluzione? Perché ancora oggi questa "Lettera" mobilita il ricordo, innesca passioni, divide e fa litigare? Perché si è fissato nella memoria collettiva come un punto di passaggio epocale non solo quando si parla di scuola ma anche di giovani, generazioni, movimenti?